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Racconti Erotici Etero

L’abitudine

By 20 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

l’abitudine 

 

l’abitudine uccide i rapporti d’amore. Lo penso mentre ti vedo  inforcare  gli occhiali da lettura e aprire il libro del giapponese di turno. Leggiamo mi dici. Certo, ci provo almeno. La coda dell’occhio sfugge alle righe del libro e cade sul tuo petto che si alza e abbassa seguendo il ritmo del respiro. Non riesco a concentrarmi con te vicino, l’odore del sesso è troppo forte . Non mi hai detto cosa leggere vero? mormoro  mentre lo guardo sonnecchiare, addormentato sul lato sinistro delle pelvi. Lo fisso e mi osserva con l’occhietto chiuso. Perché non ti muovi un pochino? No caro tu leggi pure, tranquillo. Non ti do fastidio vero se ti accarezzo? Sei così concentrato che non ti accorgi di quello che ti ho chiesto. Chi tace acconsente, per cui non smentiamo il detto popolare. Dunque piccolino eccoti lì. Ti osservo in ogni piegolina di pelle grinzosa che ricopre quasi interamente la tua testa. Il mio scopo oggi è studiarti mentre il tuo padroncino legge , come d’abitudine. E che noia sta abitudine vero? Nuda al tuo fianco inizio con l’aprire le gambe divaricandole. Almeno l’odore del sesso non sarà più solo il tuo. Studio te attraverso le reazioni del tuo cazzo.Mi inumidisco il dito di saliva e inizio a passarlo lentamente attorno al tuo capezzolo, seguendo tutta l’aoreola. Nulla non si muove nulla. Ma è possibile? Lo avessi  fatto tu a me, sarei già bagnata fradicia e tu nulla? Stringo il giro attorno al capezzolino minuscolo e piano piano incido con la punta dell’unghia tutto il microscopico tondino rosa . Mi è sembrato di vedere un lieve movimento della pelle, che ha perso una piegolina grinzosa. Visto così spudoratamente come in un documentario della national geographic stento a credere che sia lo stesso cazzo che mi fa inarcare la schiena ogni volta che spinge dentro di me la sua potenza.Leggi amore, tu non distrarti dai. La mia mano scende nella spaccatura delle cosce aperte e lentamente introduco un dito. Spingo dentro fino in fondo per essere sicura di raccogliere il mio odore. Lo porto alle narici, è pieno di me penso mentre con la consueta lentezza ricomincio il giretto intorno al tuo capezzolo. Devi sentirmi per forza adesso. Ricamo con l’unghietta intorno al tuo petto, faccio finta di pattinare sui tuoi peli mentre avvicino il dito alla tua bocca. Ohhhh sorpresa……ma guarda un pò cosa sta capitando lì nei tuoi paesi bassi…….ecco se fossimo in zona terremoto, ti classificherei sulla scala Richter intorno al 5°grado ……ma ciao! splendida testina….bentornata alla vita! Shhh tranquillo adesso, il tuo padroncino mi ha appena lanciato un’occhiata…mica vogliamo che scopra che ce la stiamo intendendo vero? io e te ci leggiamo da soli, mentre la manina innocente scende ad accarezzare il petto, e poi più giù. Adesso non mi sembra il caso che tu ti inumidisca dai, cosa è quella gocciolina che spunta dall’occhietto? lo sai vero che mi toccherà raccoglierla…mi commuovi sempre quando piangi per me.Il tuo proprietario sta facendo ancora finta di nulla, ma intanto ha alzato un poco il libro dal petto, quel tanto che basta per farmi passare oltre con la mano. L’umido del folto bosco che ti circonda è percepibile sulla mano che scende. Pattino innocente, tracciando la mappa del tesoro attorno all’ombelico. Ecco, qui nel folto del tuo boschetto metterò l’indicazione per arrivare all’oro, che ne pensi? E’ stupefacente il tuo modo di farmi capire che concordi con me. E’ stupefacente come il tuo padroncino finga concentrazione mentre allarga le gambe al mio passaggio. No cucciolo, non ti toccherò, non lo farò. Sarebbe una abitudine e noi oggi le distruggiamo le abitudini vero? Ti passerò di fianco, sfiorandoti appena col polso, mentre scendo a stuzzicare le palle. Intanto osservo ogni tuo movimento. Ti piace che mi prenda cura di te, la pelle che poco fa ti ricopriva è quasi sparita nella tensione soda che mette in mostra la tua forza. Appoggio l’avambraccio appena e scendo a giocare . Subito l’immagine delle palle che sbattono forte contro i mie glutei mi fa morire. Quanto vorrei adesso, ora, che tu smettessi di leggere e mi scopassi l’anima. Un lieve ruggito mi avvisa che se insisto l’abitudine lascerà il posto ad altro. Perchè non mi dai qualche bacetto mentre leggo? Mi chiedi girando pagina .Mi sfidi dunque! pensi che io sia meno capace di incatenarti di un libro? speri dunque di rimanere concentrato mentre io inizio a leccarti? Accetto la sfida! Sia mai che sono diventata io un’abitudine! Ma oggi, ti dimostrerò che ho studiato. Non si finisce mai di imparare e cosa di meglio contro l’abitudine di una sana lettura? ho scoperto che il Kamasutra nasconde segreti impensabili anche per chi pensa di saperla lunga. Per cui niente bacetti vecchi stile, oggi usiamo il morso sui fianchi. Tanto non mi vedi vero? stai leggendo vero? Ma quanto sa di sesso lui! avvicinarmi alla sua bocca e desiderare inghiottirlo e farti impazzire di piacere, questo voglio! Non resisto , il piccolo ha pianto per me inumidendosi tutto intorno alla cappella. La punta della lingua raccoglie il piacere del tuo C@Zxo e lo inghiotte. Respiri di pancia mentre inizio a succhiarti piano. Vorrei spiarti come ti piace, guardandoti maliziosa mentre lecco la tua asta nervosa, ma fingi di leggere ancora. Mi sto innervosendo, o forse non mi sto impegnando abbastanza? L’hai voluto tu ….unisco la punta delle dita e ricopro la cappella quasi interamente. Sei di nuovo  umido, si vede che il tuo cazzo è analfabeta ! scopro i mie fantastici dentini e continuando a massaggiarti in punta, salgo e scendo da te a labbra aperte, tracciando un percorso appuntito sulle vene. Adesso sì! adesso sento un ruggito possente e stai inarcando i fianchi Sto vincendo io ! Il libro si chiude di scatto mentre la tua mano mi afferra i ricci e mi spinge forzatamente ad inghiottire tutto. Sei una puttana, la mia magnifica puttana, ruggisci mentre mi giri  di fianco e mi scopi in bocca. Sento la prepotenza del tuo sperma farsi strada e la cappella che mi percuote all’interno. Ti fermi un secondo a riprendere fiato, ma intendo stravincere e non ti faccio riposare iniziando a massaggiarmi la guancia cercando il profilo del glande che si appoggia dentro. Non aspettavi altro, e pompi tutto dentro di me, mi stai sfondando la bocca. Sono obbligata a tenerla spalancata e la saliva schizza fuori ad ogni spinta. i piccoli schiaffi a palmo aperto che mi dai fanno capire quanto sei voglioso di godermi dentro. Impugni la mia testa tra le mani e fotti forte così forte che a mia volta devo sostenermi ai tuoi fianchi. Mi sento così potente adesso nel mio darti piacere che mi verrebbe da sorridere  se non fossi impegnata a respirare tra una spinta e l’altra. Brutta cosa l’abitudine….penso mentre la bocca si riempie di te e l’aria del tuo ruggito. Brutta cosa, ammazza l’amore l’abitudine. E non sai cosa combinerò domani.

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