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L’aereo della passione e del ricatto

By 10 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Eravamo una famiglia felice, dico eravamo perchè gli ultimi tempi non lo siamo più, qualcosa si è spento, non so nemmeno io il motivo, è stata una cosa improvvisa, come un soffio sulla fiamma di una candela, in un attimo il buio, la fine delle coccole, le discussioni, la mancanza di sesso. E’ come se mio marito si fosse svegliato un giorno vedendomi in un’istante invecchiata, come se gli fossi passata davanti dai 20 anni di un tempo ai miei attuali 50 in un’istante, probabilmente non lo attraggo più, probabilmente la routine è diventata noia, mi ritrovo ormai da tempo troppo sola. I miei figli, ormai sposati vivono lontani e la casa grande e felice di un tempo è diventata quasi una grande prigione dorata, pulisco, preparo da mangiare, ero una moglie, sono diventata soltanto una colf.
Abbiamo deciso dopo l’ennesimo litigio di partire, goderci una vacanza e provare a rincollare i pezzi, finalmente hanno chiamato il nostro volo e siamo sull’aereo destinazione Los Angeles. Ho da sempre paura di volare, il marito di un tempo mi avrebbe tenuta la mano, coccolata, rassicurata, adesso invece dopo poco più di un’ora di volo, già dorme al mio fianco, io ascolto un po’ di musica, guardo un film…mi annoio, come sempre. Mi guardo un po’ intorno con gli occhi disattenti ed assonnati, guiardo il tipo che è al mio fianco sul lato del finestrino,io al centro con mio marito a destra, mi sorride, è molto giovane, che è salito con altri amici ma per motivi logistici si è ritrovato lontano da gli altri. E’ un bel ragazzo, avrà al massimo 30 anni, un fisico magro e muscoloso, braccia con muscoli gonfi e duri solcati da vene visibili quanto basta, parlano di anni di sport e palestra, una leggera barba incolta e un ottimo profumo che lo rende maschio nonostante la sua giovane età, rispondo al sorriso per educazione fantasticando per un attimo nella mia mente, vorrei dirgli se mi lascia il posto al finestrino, ma come passerei a lasciare mio marito lungo il corridoio e spostarmi proprio accanto a lui, non è un comportamento da signora!
Decido di addormentarmi anch’io. Nel sonno mi muovo e mi rimuovo, la paura del volo mi rende inquieta, d’un tratto socchiudo gli occhi, è buio, quasi tutti sonnecchiano o ascoltano i propri mp3, in un attimo avvampo di calore, quando mi accorgo che nei movimenti durante il mio tentativo di dormire la mia gonna leggera è scivolata in alto lungo le cosce nude, scoprendo quasi interamente le mie gambe e l’orlo del mio slip rosa, faccio per ricoprirmi immediatamente quando con la coda dell’occhio vedo che il ginocchio del ragazzo, scoperto dai pantaloncini corti militari che indossa, con innocente leggerezza preme sulla mia carne nuda, ne sento il contatto caldo, e vedo che ha gli occhi aperti e mi sta guardando, nemmeno si è accorto che mi sono svegliata tanto è assorto dalle mie nudità, sento il cuore in un attimo battere sempre più forte, non voglio fare la ragazzina scandalizzata, poi in fondo quella posizione sono io che l’ho trovata, non è mica colpa sua, e poi sinceramente sentirmi quei giovani occhi addosso, sentirmi desiderata, guardata, spogliata, sapere che vorrebbe avermi, toccarmi mi da un brivido lungo la schiena, brivido che non posso negarlo mi eccita, brivido che sento colare fluido e caldo sotto a quelle mutandine così esposte.
Sono ad un bivio, fare la brava madre e moglie, fingere di svegliarmi e ricoprirmi scusandomi, oppure rimanere in quella posizione, farmi mangiare con gli occhi, godermi quegli sguardi dolci e dolorosi come morsi sulla pelle, il mio corpo decide per me, rimane fermo, immobile, ho scelto di abbandonarmi al destino, di mostrarmi, e di godermi quelle sensazioni che mi riportano a quando ero un’adolescente. Fingo di dormire ancora per un po’, lui non stacca gli occhi dalle mie gambe, il sangue mi ribolle nelle vene, sono sempre più eccitata, accaldata decido di osare ancora un po’, fingendo movimenti naturali ed involontari faccio scivolare la gonna ancora più su, adesso quasi tutto lo slip è libero ai suoi occhi, agli occhi di uno sconosciuto, nella penombra di quell’aereo. Ormai non mi basta, l’eccitazione si sa è come un sasso che rotola, magari fatichi a smuoverlo ma quando prende il via è inarrestabile, voglio osare, uno sguardo discreto a mio marito che dorme impassibile, voglio farlo! fingendo di sognare di muovermi in un sogno agitato, allargo le gambe, poi con il cuore in gola mi sposto verso destra una gamba poggiata scalza sul pavimento e l’altra che si accavalla ‘involontariamente’ con la gamba quella del ragazzo, sono esposta adesso, le gambe larghe, la gonna ormai inesistente e una gamba sopra quella del giovane sconosciuto, con il piedino scalzo che si appoggia sul sedile tra le sue cosce. Penso tra me e me ‘adesso mi sveglia e mi rimette al mio posto’ penserà ‘ma guarda questa vecchia rompipalle’ non faccio in tempo a pensare che sento la sua mano sulla mia coscia nuda, anche lui ha deciso di osare di toccare questa sconosciuta anche se seduta vicino al marito, vuol dire che questo corpo non è poi così male, che ancora provoca eccitazione, questa cosa mi piace e nemmeno ricordo che mi sto comportando per la prima volta nella mia vita come una puttana. Ma la cosa più strana è che questo mi piace, e le gocce che escono dalla mia fica sporcando sempre più lo slip stanno a dimostrarlo, chissà se lui se n’è accorto, se ne sente l’odore, se vede la macchia scura sporcare la leggera stoffa rosa?! La sua mano non si ferma, ormai anche il suo masso ha cominciato a rotolare dalla collina, alterna lo sguardo dal mio corpo al volto di mio marito, poi controlla le hostess, gli altri passeggeri e scivola un poco più su, facendomi morire. Immagino il turbine di emozioni nella sua pancia, immagino il suo cazzo duro che preme dentro i pantaloni, mi eccita ‘toccami ti prego’ lo penso, non posso dirlo ma lo desidero così tanto e lui pare ascoltarmi, e scivola sempre più su adesso è fermo al bordo del mio slip, con un dito ne sfiora la stoffa leggero, un colpo di dosse di mio marito mi riporta alla realtà, blocca il cuore di entrambi, ma lui non toglie la mano, è stato troppo duro arrivare fino a lì, la tiene ferma ma con un gesto veloce con l’altra mano riporta in basso la gonna coprendo quella scena tanto erotica quanto sconveniente, poi decide di osare, il mio respiro è forte e roco, mentre solleva piano l’elastico e scivola sulla mia peluria morbida e scura, è il momento di ‘svegliarmi’ apro di colpo gli occhi e lo guardo come se l’avessi colto davvero in fallo, come se non mi fossi accorta davvero di niente, come se non fossi già morta dentro di piacere. Per un attimo lui arrossisce, come un bambino colto con la mano nella marmellata ‘ma che fai? Sei impazzito? Non lo vedi mio marito? …come ti permetti?’ parole sussurrate e non troppo convinte, pensavo di metterlo in soggezione di giocare al gatto col topo e poi concedermi, invece in un attimo è lui a diventare il gatto, anzi un leone ‘non parlare!’ mi ordina con voce ferma e lieve, un tono che non ammette repliche mentre con la mano libera mi fa il segno del silenzio portando l’indice sul naso, poi continua ‘ti voglio, mi ecciti troppo…ho capito da come sei bagnata che quello scemo di tuo marito non ti scopa…’ e la sua mano scivola lenta nei miei umori, allarga le mie labbra e scivola con un dito dentro di me, fingo di provare a reagire, ribellarmi, blocco la sua mano con le mie, ma lui senza scomporsi, ancor più sicuro ‘ti ho detto di non muoverti…anzi adesso ti togli le mutandine per me…lo so che lo vuoi’ e le dita dentro di me diventano due, comincio ad ansimare, potrei svegliare mio marito in un attimo, invece mi stupisco di me, le mie mani lasciano la sua libera di farmi godere e la mia bocca quasi da sola risponde ‘va bene…le tolgo’. Smette per un attimo di toccarmi, leggo un segno di vittoria, di supremazia nel suo sguardo mentre sollevo il bacino e faccio scivolare lo slip lungo le cosce giungo ai polpacci e lui mi ferma ‘lasciale lì…così se qualcuno passa o tuo marito si sveglia, può vedere quanto sei porca’ obbedisco, la voglia di godere è troppo forte ormai, e non mi fa ragionare. Con le mani mi apre le gambe spingendo sulle ginocchia, poi di nuovo torna a masturbarmi una mano gioca sul mio clitoride e poi si tuffa dentro di me, l’altra si è infilata sotto la maglietta e stringe i miei seni, tortura i miei capezzoli ‘sei bellissima…godi adesso, fammi vedere come sei porca…che puttana che sei!’ quelle sue parole invece di offendermi mi eccitano ed in preda all’orgasmo più intenso che abbia mai avuto rispondo ‘si amo godere, sono la tua puttana…tutta tua..’ poi la testa si reclina, mordo il labbro con forza, quasi svengo per il piacere. Mi risveglia un odore forte e le sue parole ‘dai succhia, assaggiati….’ e spinge le sue dita bagnate dal mio orgasmo nella mia bocca, non mi ero mai assaggiata, le lecco, le succhio, è un sapore salaticcio, che sa di sesso…mi piace! Per un attimo credo che tutto sia finito, conscia di aver fatto una cazzata ma senza rimpianti e certa che non lo rivedrò mai più, poi lo vedo abbassarsi e togliermi le mutandine dalle caviglie, dov’erano rimaste, le annusa, ci posa la lingua ‘sei proprio buona’ mi dice guardandomi negli occhi, mi pietrifica come lo sguardo di medusa, ‘dai rendimele…’ provo a protestare ma lui con un sorriso beffardo risponde a tono ‘questa è la mia assicurazione che tu adesso mi raggiungerai in bagno…mica vorrai che tuo marito le veda in mano a me vero?!’ balbetto una qualche risposta ma nemmeno mi considera, si alza, passando va volontariamente appoggiare la patta dei suoi pantaloni sul mio viso, sento il suo cazzo duro, ne sento l’odore, si mette le mie mutande bagnate di umori in tasca lasciandone uscire un pezzetto, poi sveglia volontariamente mio marito ‘mi scusi…vado in bagno’, lui mezzo stordito nel dormiveglia, sposta le gambe e risponde al mio aguzzino ‘scusi lei, passi pure…’ il ragazzo mi guarda, poi si allontana, ‘caro, vado anch’io in bagno visto che ti sei svegliato…’ e seguo quel ragazzo, so già che potrà farmi tutto ciò che vuole, potrà spogliarmi, toccarmi, scoparmi con forza, prendersi anche il mio culo vergine se vuole…perchè ormai, almeno dentro questo aereo sono diventata soltanto sua.

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