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Racconti Erotici Etero

L’amante perfetto

By 15 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando Morpheus mi ha chiesto di scrivere un racconto con lui, inizialmente l’ho ignorato.
Con gli uomini sono molto selettiva e ricerco qualità specifiche, se posso faccio sesso solo con uomini di una certa altezza,sopra il metro e novanta, di un certo peso, perché amo la pancetta, e magari intelligenti.
Vi assicuro che non è facile trovare uomini che rispondano a questi canoni, e siccome non posso non fare sesso, spesso mi adatto a quel che trovo, si quelle patetiche mezze seghe con cui fingi dall’inizio alla fine. Siccome dobbiamo parlare di sesso appagante, sorvoliamo.

Un giorno in cui ‘mi sarei scopata anche il manico della scopa’ (cosa che non farei mai, perché è troppo sottile e a me le dimensioni piacciono importanti… non si era capito vero?) cazzeggiando su You porn con messenger aperto, ho cominciato a scherzare con lui.
Non amo le cose virtuali, perchè a me piace sentirlo, toccarlo, leccarlo….. ma gli ho chiesto incuriosita di farsi vedere in cam.
Non è stato facile convincerlo, ma alla fine ci sono riuscita.
Mi permetto di ringraziare i produttori di pc che installano le cam integrate su quasi tutti i pc portatili, se non ci fosse stata forse non si sarebbe fatto vedere.
Credo non fosse convinto di quello che gli stavo dicendo ma quando mi ha visto, ha capito che non scherzavo.
Nuda sul divano, con le dita che si muovevano dentro e fuori la mia fica.
Pagherei per sapere che ha pensato quando mi ha visto.
Chattare non è stato così semplice, perchè tutte le volte che dovevo digitare qualcosa sulla tastiera dovevo scriverlo con la sinistra o leccarmi le dita della mano destra per non imbrattare la tastiera del pc.
Cosa pensasse lui del mio sorriso e del siparietto sexy che si stava gustando, non l’ho capito.
La sorpresa però me l’ha fatta lui abbassando la cam e facendomi vedere il suo cazzo che svettava verso l’alto.
Appena l’ho visto avrei leccato il monitor, così proporzionato e armonico, l’ho trovato da subito molto bello.
Di certo non aveva senso chiedergli di descriversi visto che lo vedevo, ‘Quanto sei alto?’ l’unica domanda sensata che mi era venuta in mente. ‘1,91’.
Mi sono passata la lingua sulle labbra ‘Voglio il tuo cazzo’ la mia risposta.
Lui…. fatto per scoparmi, alto, con la pancetta, intelligente (molto) e con quella punta di perversione che non posso non adorare….. L’amante perfetto!!!
Da quel giorno non ho pensato ad altro. L’idea di scrivere il racconto mi sarebbe tornata utile.

Un paio di giorni dopo lo ritrovo su messenger, gli propongo di scrivere quel racconto assieme specificando che sarebbe stato necessario un incontro; ‘Mi piacerebbe conoscerti di persona’ Sembrava quasi un invito casto.
Di certo non potevo dirgli quello che mi passava per la testa ‘Ho visto il tuo cazzo, e lo voglio. Voglio sentirlo farsi strada dentro di me’.

Ho scelto io il luogo dell’incontro, un parcheggio, di sera.
Quando arrivo lui è già li, in macchina.
Gli parcheggio accanto e mentre spengo la macchina, lui scende e si avvicina alla mia portiera.
Non ha mentito sull’altezza e le proporzioni me le ricordo benissimo, il solo pensiero delle dimensioni del suo cazzo mi fa eccitare.
Scendo dall’auto dissimulando al meglio la mia eccitazione e mi propongo di sostenere una conversazione decente; ‘Ciao, posso vedere il tuo cazzo?’ non mi pare adeguato.
M- Ciao.-
E- Ciao.-
Conversazione impegnata
Lo guardo, mi bagno le labbra. Non ho ancora chiuso la portiera della macchina, ma non posso aspettare oltre.
E- Scusami.- biascico, perché io sono una persona educata.
Gli butto le braccia al collo, lo tiro a me, lui non oppone resistenza, lo bacio.
Le sue labbra schiuse lasciano entrare la mia lingua, le nostre lingue si intrecciano, schiaccio il pube contro il suo, sento la sua eccitazione, e mi spingo ancora più verso di lui, per sentirla meglio, mentre ci scambiamo un bacio rovente e profondo pieno di reciproco desiderio.
Sono eccitata all’inverosimile sento le cosce umide dei miei umori e rimpiango di non aver messo l’intimo.
M- Andiamo!-
E- Prendo…. la borsa.- Mi giro, per prendere la borsa che è sul sedile passeggero, mantenendo le gambe tese leggermente aperte, il culo all’indietro.
La sua mano risale l’interno cosce umido, resto immobile, la sento scivolare ad accarezzare la mia fica, è umida, intrisa della mia eccitazione.
Mi strappa un urlo, quando mi infila il pollice nel culo, indice e medio nella fica.
Per pochi attimi, troppo pochi, vorrei continuasse, ma non è il luogo adatto.
Prendo rapidamente la borsa, e salgo nella sua macchina.

Non ho voglia di chiedergli nulla, non fa a tempo a mettere in moto che le mie mani vanno a slacciare i pantaloni e a liberare l’oggetto del mio desiderio.
Stupita, meravigliata appena è nella mia mano -E’ bellissimo.- Gli dico guardando il suo cazzo.
Faccio scendere un po’ di saliva e poi lo faccio scivolare completamente in bocca.
Le mie labbra scorrono lungo il suo sesso, mentre con la mano destra alzo quel tanto che basta la gonna e faccio scivolare dentro di me prima due, poi tre dita, cercando di attenuare quel senso di vuoto, quel desiderio di cazzo.
I miei gemiti sono soffocati, il suo respiro appena alterato, mi muovo sul suo cazzo con la passione e la dedizione che merita.
Mi fermo un attimo e lo ricopro di lunghe lappate, per poterlo ammirare completamente, poi ritorno a stringerlo completamente tra le labbra.
La mia bocca e le mie dita si muovono più velocemente, assecondando il mio piacere, sento il calore crescere progressivamente partendo dall’addome irradiandosi in tutto il corpo.
Il suo cazzo affonda fino alla mia gola, le mie dita si muovono sempre più in profondità.
Mi manca quasi il fiato, quando l’orgasmo mi travolge, fatico a deglutire la saliva che cola sul suo pube. Alzo la testa per respirare, ma lui la spinge verso il basso.
Mi dedico esclusivamente a lui stringendolo tra le labbra e giocandoci con la lingua.
La sua mano si impossessa della mia testa e comincia a scoparmi la bocca, sempre più velocemente, lo sento ansimare, gemere, sempre più intensamente.
Il suo cazzo pulsa tra le mie labbra mentre il suo piacere si riversa in me.
Deglutisco e mi muovo delicatamente, alzo lo sguardo cercando il suo -Ci siamo fermati?- esclamo. Non me ne ero proprio accorta.

Oggi ho voglia di ringraziare un po’ di gente.
Grazie a G una donna fantastica che mi ha convinto a pubblicare questo racconto.
Grazie a Parole Bollenti che ha fatto tutte le correzioni.
Grazie a Rupescissa che ha creato i racconti di Milu.
Grazie a Morpheus per avermi convinto a scrivere.
Ma il ringraziamento più grande va a tutti i lettori di Milu.

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