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Racconti Erotici Etero

L’amica di mia sorella

By 11 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Sebastian, sono Nato in Argentina 26 anni fa, ma vivo in Italia da ben 21 anni. Come la maggior parte dei sud Americani, sono di carnagione scura, attualmente ho i capelli neri, leggermente ondulati, lunghi fino alle spalle e un fisico atletico e mi ritengo simpatico. La storia che sto per raccontavi, &egrave accaduta qualche mese fa.

Un giorno ero rimasto solo a casa, i miei era andati da una amica di famiglia che vive lontano da noi, io rimasto solo e con poca voglia di muovermi, decisi che sarei restato a chattare un pò per fare nuovo amicizie e poi non si sa mai. Quando suona il campanello. Io molto seccato della cosa, mi alzo a malincuore, anche perché proprio qualche istante prima avevo beccato una tipa che prometteva bene e mi reco verso la porta d’ingresso ed appena apro, mi accorgo che era un’intima amica di mia sorella, Anna, 24 anni, alta 165 centimetri, capelli castani, fino alle spalle, occhi castani, 44 di taglia e una 4′ abbondante di reggiseno. E mi dice: ‘Tua sorella non c’&egrave? Volevo andare a fare shopping avendo avuto una giornata di festa a lavoro’. Io molto sorpreso della cosa, la invito ad entrare dicendogli che mia sorella sarebbe tornare presto perché era uscita da tempo con i miei ed era ora che sarebbero tornati e la invitai ad entrare. Questa &egrave stata la più grande bugia che ho mai raccontato nella mia vita, perché ero certo che i miei insieme a mia sorella sarebbero tornati molto tardi in quanto era usciti da mezz’ora e non erano ancora arrivati a destinazione. Tutto perché dovreste vedere lei, alta circa 170 cm, capelli castani lisci, una quinta di reggiseno e una taglia 44, perfetta per me, mi &egrave sempre piaciuta, ma non mai avuto una opportunità simile, devo sfruttarla al massimo, questo &egrave quello che pensavo in quel momento. Lei indossava una mogliettina abbastanza scollata e un gonna appena sopra le ginocchia, scarpe alte, insomma, molto eccitante. Io invece, ero molto comodo, il pantalone della tuta e una canotta che metteva in risalto i miei muscoli e scarpe da tennis. La faccio accomodare in salotto e la invito a bere qualcosa di fresco mentre aspettiamo, dato la giornata molto calda. Mentre io preparo in cucina i due drink, lei inizia ad insinuare sulle mie attività prima che giungesse lei, dicendo che mi aveva interrotto sulla più bella scena di qualche film porno e per questo era molto dispiaciuto, al che io le rispondo ‘Ormai sono troppo grande per vedere ancora i film porno e ormai &egrave giunta l’ora di farli quei film’. Dicendo questo le porgo il vassoio con i due drink davanti, lei mi guarda con un sguardo così intenso che subito appoggio il vassoio sul tavolo del salotto e guardandola fissa negli occhi, mi avvicina a lei. Lei insospettita di questo mio comportamento, mi disse: ‘Che intenzioni hai? Dai non fare lo stronzo!’ ed io: ‘Le stesse intenzioni che hai tu! O mi sbaglio?’ e lei: ‘Si ma da un momento all’altro possono arrivare i tuoi e se ci trovano qua che facciamo l’amore che succede?’ io allora arrivato ad un soffio da lei, le prendo il braccio e con un gesto delicato, invito ad alzarsi, quindi la conduco verso la mia camera senza dire una parola. Nel tragitto, l’abbraccio da dietro e inizio a baciarla sul collo, lei in

un primo istante mi dice: ‘Non possiamo farlo. Io ho un ragazzo a cui voglio bene!’ io allora con se incazzato per la cosa, mi allontano da lei e mi fermo per dire: ‘Allora possiamo anche tornare in salotto. Se &egrave questo che vuoi?’ lei si avvicina di nuovo a me e abbracciandomi mi bacia e poi dice: ‘Se resta un segreto, possiamo andare in camera tua, infondo &egrave quello che ho sempre sperato!’ Arrivati in camera, continua a baciarla sul collo, mentre con le mani la svesto, sapendo che le piaceva tantissimo, continuai indisturbato, allora allungo la mano fino a toccarle le tette e sento i suoi capezzoli sotto le mie dita duri come il marmo. Le inizio a succhiarle e leccare i capezzoli, lei inizia a gemere, allora io la faccio stendere sul letto e le apro la lampo della gonna, così posso vedere che oltre a delle belle tette e gambe, indossa un perizoma che non lascia nulla all’immaginazione. Questo mi eccita ancora di più e senza rendermene conto, come ipnotizzato da quella visione, mi lancio sulla sua figa che noto essere tutta bagnata. Inizio a leccarla e baciarla dappertutto, lei gode sempre di più e ad un certo punto sento sussurrarmi all’orecchio con voce tremolante, ‘Mettimelo, dai mettimelo!’ allora io la giro alla pecorina come voler esaudire il suo desiderio, le continuo a leccare la figa. A volte vi sposto sull’ano ma lei &egrave pronta a ricordarmi: ‘La no, sono ancora vergine e ho tanta paura che mi faccia male’. Io allora la rassicuro dicendole: ‘Non preoccuparti, sarò talmente delicato che sarà come tagliare il burro con una lama infuocata.’ Lei in un primo istante oppone resistenza e poi cede alle mie voglie. Dopo un po’ di tempo che le umettavo l’ano, decido che ormai &egrave giunta l’ora di penetrarla. Allora appoggio il mio pene all’ingresso di quel fantastico culo e un millimetro per volta la penetro fino in fondo. Senza che lei possa sentire dolore. Una volta dentro completamente, mi rendo conto, che solo la presenza del mio cazzo nel suo intestino lei &egrave servito a farla godere la prima volta. Infatti allungando la mano su clitoride, mi rendo contro che dalla sua figa escono fiumi di liquido vaginale. Dopo qualche istante lei mi dice: ‘Se stato così dolce, da non farmi sentire nulla. Anzi, mi hai fatto godere così tanto che non avevo neanche la forza di urlare.’ Così inizio a muovermi nel suo ano e dopo pochi colpi sento che lei &egrave di nuovo al massimo dell’eccitazione, il suo corpo vibra sotto le mie mani, allora aumento il ritmo, ad un tratto sento il suo urlo di piacere per la seconda volta in neanche 15 minuti. Lei sfila il mio pene dal suo culo e inizia a succhiarmelo. Dopo un pò che me lo succhia e lecca, passando dal grande, alla asta, fino ad arrivare alla palle, lei con tutta la sua arte le mette il mio pene tra le sue tette e inizia a muoverle su &egrave giù, alternando una leccatica con la sua lingua vellutata, allora dopo qualche colpo vengo e le inondo le tette e la faccia di sborra, al che lei, si infila nuovamente il mio cazzo in bocca ed inizia nuovamente a succhiare’ Dopo pochi colpi, il mio cazzo e di nuovo in tiro, allora la rimetto alla pecorina e le penetro la figa con molta foga, sento le sua urla che sono un misto di dolore e goduria ma non smetto, anzi lei: ‘Dai continua così, sfondami tutta. Sto godendo come una matta!’ Allora io continuo fino a pochi attimi prima che vengo per la seconda volta. Poi rallento il ritmo e per prolungare quelle sensazioni che stavamo provando. Bloccata la mia eiaculazione, estraggo il cazzo dalla figa e lo riporto all’ingresso del suo bel culo, pian piano entro e inizio a pomparla con forza, come poco prima avevo fatto con la figa. A lei piace e mi dice: ‘Ancora più forte, ahhh, sii, rompimi tutta, ahhh, sii, spaccami in due!’ A quelle parole non resisto più e le inondo l’ano di sperma. Sfiniti cadiamo sul letto e continuiamo a coccolarci per un pò. Poiché veramente era ora che i miei con mia sorella rientrassero e per evitare decise di andare via, lasciandomi dicendo: ‘La prossima volta che resti solo, chiamami, che i film porno li farai con me!’ Io di tutta risposta le dico: ‘Possiamo farlo quando vuoi. Il problema &egrave solo il tuo ragazzo!’ e lei: ‘Non preoccuparti di lui. Adesso che ho saputo cosa significa godere. Voglio godere per tutta la vita.’ Io rimango esterrefatto di quelle parole e nel mio volto si legge proprio quello che stavo pensando. E lei ‘Si hai capito bene. Mollo il mio ragazza, perché da adesso in poi voglio godere e lui non sa farmi godere. Mentre tu invece ” Andando via, una volta fuori la porta, dice: ‘Ho fatto proprio bene a venire oggi. Comunque sapevo già che tua sorella sarebbe uscita con i tuoi.’

Ragazzi non ho mai fatto sesso come allora, ancora oggi, quando ci ripenso mi eccito da morire, anche se dopo quella volta ne abbiamo fatte ‘ Ma questa &egrave un’altra storia.

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