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Racconti Erotici Etero

l’anziana vergine

By 6 Marzo 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Quanto &egrave facile volare con la mente e raggiungere realtà parallele nelle quali si riesce ad interpretare proprie immaginarie esperienze’
A me capita spesso anche adesso che ho 30 anni, di sognare ad occhi aperti, proiettandomi in situazioni del tutto estreme, dove mi trovo in compagnia di donne conosciute anche solamente di vista..
Naturalmente questi pensieri mi inturgidiscono al punto da dovermi massaggiare delicatamente l’uccello, carezzandomi lo scroto al fine di provocarmi brividi alternati all’eccitamento stimolato dallo scivolare sempre più rapido della mano sinistra..
Fino all’esplosione dell’orgasmo’ accompagnato da immagini di uccelli completamente inghiottiti da labbra carnose che con la lingua vorticosamente avvolgono la punta gonfia e pulsante pronta ad elargire dosi di sperma a volontà’.
Ma non mi sarei mai immaginato di vivere una realtà simile e soprattutto così travolgente con la signora Adelina, a dire il vero mi sembra ancora inverosimile.
Si tratta di una signora di 67 anni che vive nel mio palazzo da molto prima che io nascessi.
Rimasta vedova 3 anni fa e senza figli, era da un po’ che si faceva vedere poco in giro, il suo appartamento al quarto piano senza ascensore abbinato ad un dolore ai piedi ed alle ginocchia le impediva di interagire con il vicinato se non in rare occasioni.
Circa un mese fa l’ho incontrata con una cassa d’acqua su per le scale che ansimava sudata ed istintivamente mi sono offerto di aiutarla, ricevendo in cambio un sorriso affettuoso da parte di un viso in carne, un pò attempato e segnato dalle rughe, capelli tinti di biondo un po’ troppo acceso, enfatizzato da un rossetto bagiano di un rosso vivace.
Vivendo da solo da quando mia madre &egrave andata a convivere col suo uomo, mi trovo incaricato da me medesimo a dover far la spesa una volta la settimana, nulla mi costava offrirmi di portare una confezione in più di acqua per la signora Adelina, e lei mi ringraziò infinitamente, mi trattenne su per le scale 10 minuti buoni per parlarmi di lei ma avevo fretta causa calcetto incombente..
Pensavo a lei e mi spaventavo all’idea di invecchiare restando solo, mamma mia quanta voglia di comunicare e di essere ascoltata’
Così iniziai a portarle su l’acqua e lei mi tratteneva categoricamente con un gran bottone.. e la mia vita qui e la mia vita lì.. e il mio matrimonio con quella carogna..
L’idea del marito carogna mi incuriosiva, io l’avevo sempre visto come il simpatico signor Walter e la settimana scorsa dopo averle portato l’acqua non potei fare a meno di ascoltare i suoi sfoghi’
Ritornò sul marito e quasi cambiò espressione..
Quello stronzo non mi ha mai considerato, era un egoista, Adelina lava, stira fai la cena, pulisci la casa.
Era sempre fuori al bar e quando tornava voleva sempre e solo farsi far dei pompini..
Non mi ha mai considerato’
Io rimasi stranito da quella confidenza e le chiesi in che senso considerata??
E lei mogia mogia rispose che Walter era il suo uomo da quando aveva 27 anni e prima non era mai stata con nessuno, per cui fu un matrimonio un po’ combinato, perché rischiava di restar non accompagnata.
Nei 37 anni di matrimonio l’ho solo presa nel sedere e in bocca, perché diceva che puzzavo..
Con quella frase scoppiò in lacrime e d’istinto mi avvicinai a lei per darle conforto.
Mi sembrava assurda quella storia, ma ancor più assurdo mi sembrò il suo sfogo seguente..
Improvvisamente si voltò con gli occhi lucidi, e mi disse che lei non puzzava ed era lui malato, lei si lavava e non meritava tutto quello che aveva subito.
Mi chiese con tono serio se non credevo che era pulita ed io la rassicurai dicendo che ne ero certo..
Anzi pensai di sdrammatizzare con una battuta e dissi, pensi Adelina, lei ha 67 anni ed &egrave vergine, ed io ne ho 30 ed ho sempre sognato andar con una vergine.
Non mi accorsi che più che come battuta fu recepita sotto forma di proposta, mi guardò incredula chiedendomi se davvero le avrei fatto quel regalo, ed io nonostante avessi di fronte una quasi nonnetta non so perch&egrave le risposi sì..
Lei si avvicinò e si tolse il grembiule da cucina che aveva sopra la camicia da notte, mi prese per mano e mi accompagnò nella camera da letto, arredata con mobili antichi, davanti al letto mi slacciò i pantaloni, che scivolarono al suolo e mi fece sedere sopra al copriletto di lana bianca lavorato a mano..
La luce bassa io a pancia in su con le gambe piegate fuori dal letto e subito dopo che mi scoprì l’uccello dallo slip…
Un brivido improvviso, calore umido e viscido intorno al cazzo, subito stravolto da una prepotente erezione, era lei che con maestria lavorava di lingua, prima vorticosamente, poi lenta lenta come una mungitura, con la lingua sullo scroto poi giù, invitandomi a sollevare una gamba, portando il ginocchio al petto, per poi sentire la lingua avvolgere il mio buchetto peloso fino ad ottenere il mio rilassamento, riuscendo a salire sempre più al mio interno con la punta, mossa con abilità, mentre con la sua mano mi impugnava l’arnese menandolo dolcemente’.
Non capivo più nulla e mugolando feci capire che ero prossimo all’orgasmo..
Con fare esperto sostituì alla lingua la punta del suo medio e riprese un lavoro orale di qualità eclatante, creando una forma di vuoto all’interno della sua ustionante bocca..
La lingua vorticosa mulinò il mio seme, fino a che il mio flusso enorme non le iniziò a colare giù per il collo, passando per il suo doppio mento abbondante..
Mi sentivo inebetito, spossato, e completamente senza pensieri, ma a lei non interessava e continuava imperterrita a succhiare con dolcezza e cura ogni centimetro del mio cazzo che dopo aver accusato una lieve riduzione di volume, offrì una risposta decisa e conquistò una consistenza marmorea pulsante’
A quel punto nella penombra assoluta vidi Adelina alzarsi con la testa mantenendo l’uccello ben saldo in mano e avvicinandosi a me disse con tono sconsolato che lei sapeva fare solo questo e che arrivati a questo punto suo marito la girava con forza mettendola a carponi sul letto per poi sodomizzarla senza molti preparativi, fu a quel punto che mi confidò che aveva imparato a provare piacere nonostante ogni volta l’inizio fosse traumatico.
Dopo queste parole compresi che in realtà Adelina aveva agito solo per istinto ed in modo schematico mascherando una forma di strano pudore.
Era arrivato il momento di mantenere la parola data, e con dolcezza l’accompagnai al mio posto facendola coricare a pancia in su, ed iniziai a sbottonarle la camiciona da notte coi merletti, mettendo in evidenza il ventre rotondo e flaccido, segnato da smagliature di un pallido quasi albino ed i seni pendenti verso l’esterno e come sgonfiati e atoni..
Man mano che le aprivo la veste, riuscivo ad osservarla meglio, notando i segni del tempo marcati sul suo corpo, una volta nuda le carezzai le caviglie con entrambe le mani, risalendo verso le ginocchia e su verso l’esterno coscia ricco di grumi di adipe.
Una volta raggiunti i fianchi, li costeggiai fino a trovarmi con le mani sull’addome, vicino al rado pelo che indicava la sede della sua topa, le forzai le gambe, che inizialmente offrirono una rigida resistenza, per poi cedere, lasciando scivolare i miei polpastrelli lungo la fessura calda e paffuta, stavo vivendo un’esperienza mai provata, e in preda ad una strana eccitazione le divaricai le cosce, tuffandomi con il volto giù verso la sua vagina che appariva umida e lucida dalle abbondanti secrezioni, inizialmente mi appoggiai con le labbra socchiuse alle sue grandi labbra, per poi lasciar uscire vorticosamente la lingua che in preda a scatti rapidi si faceva strada tra le sue pareti viscide e in alcuni punti rugose..
Lei si contorceva dal piacere, spasmi continui le impedivano di respirare senza affanno.. mi trovavo dentro la passera di una anziana per di più vergine, con tutta la lingua’
Il suo pube era un insieme di saliva e umori, che lo rendevano viscido e rovente, mi bloccò la testa per un attimo con entrambe le mani,sussurrando mi disse che era la cosa più bella che avesse mai provato e che qualcuno avesse fatto per lei, poi con gli occhi carichi di magone mi chiese conferma, non ero io sbagliata vero??? Era mio marito che mi diceva delle menzogne solo perché non gli importava nulla di me ed era egoista, vero??
Scoppiò in lacrime e la situazione mi lasciò sgomento, una signora di oltre 65 anni in questa situazione con me chinato tra le sue cosce’
Restai immobile per alcuni secondi, giusto il tempo di ascoltare le fitte che il mio uccello mi lanciava fino al cervello, era d’acciaio, con vene gonfie e la cappella lucida e pronta ad esplodere..
La guardai negli occhi, con una mano la carezzai sulla guancia, raccogliendo una lacrima pronta a scendere sulla scia delle altre..
Con voce calda le dissi che lei era perfetta in tutto e che era suo marito sbagliato perché non era riuscito a comprendere che tesoro avesse al suo fianco..
Fu a quel punto che mi avvicinai alle sue labbra e con ancora le guance e le labbre ricchi del suo umore la baciai, facendo entrare in contatto le due lingue calde ed avvolgenti..
Il bacio durò attimi lunghi l’eternità’
Stavo baciando una vecchia con grande passione e non ne ero schifato affatto, nonostante un tale pensiero sia sempre stato per me paragonabile alla seconda cosa più abominevole del mondo dopo l’idea di due uomini assieme..
Mentre la baciavo con tutta la lingua dentro la sua bocca, abbassai il mio ventre e misi le mie gambe tra le sue, lei mi fece posto, presi la base della mia asta e l’appoggiai alle sue grandi labbra, iniziando a spingere delicatamente’.
All’inizio non incontrai resistenza, ma dopo aver accolto la mia punta con facilità, percepii una maggior tensione, la sua vulva non era abituata e dovetti rispettare i giusti tempi, arretrai di pochi centimetri col bacino ed ondulai oscillando per massaggiare tutte le pareti umide che avvolgevano la mia cappella, lei ansimava, alternando fasi di apnea a lunghi sospiri..
Iniziai a spingere con maggior decisione facendomi strada in un canale aderente e rovente, lei mugolò con gli occhi rivolti al cielo..
Sentii vinte le resistenze e non controllai più l’istinto di affondare il colpo fino a far sbattere il mio pube sul suo con forza, lei si contrasse per poi urlare dal brivido..
Ero tutto dentro di lei e sentivo uno strano effetto ventosa che mi imprigionava.
Era un contesto assurdo, ma ricco di eccitazione, ero in estasi totale ed in preda ad una strana perversione iniziai a pomparla con foga e colpi veloci e profondi, la sentivo urlare dal piacere e decisi di infilarle la lingua in bocca di nuovo per ridurre i suoi gemiti, il bacio fu un nuovo intreccio di lingue accompagnate da mugolii e sospiri, mentre la percussione continuava’
Sembravano due ingranaggi nati per compiere quel gesto ed il piacere generato da quel gesto era immenso per entrambi.
Iniziò a pronunciare una serie di si sii ssii ssiiii ssiiiiiiiii crescente, fino ad urlare dimenando il suo bacino come in una danza del ventre, stava godendo, ed era il suo primo orgasmo, non aspettai un secondo e ripresi a pomparla con ancora maggiore foga facendola ululare sbavando, al punto di irrigidirsi spingendomi fuori e continuando a fare piccoli scatti col bacino ansimando, continuò a gemere per diversi istanti in una forma di trance, ed io in ginocchio accanto a lei sul letto con il cazzo in duro bagnato di umore che oramai aveva reso l’ambiente acre ed eccitante..
Lei era sul fianco destro ed io da dietro glielo appoggiai entrando nella figa che subito si contrasse e mi espulse fuori, riprese a gemere contraendosi e mi disse balbettando con voce lontana, non so che mi succede, ma provo brividi anche solo stringendo le cosce e non ho la forza di far nulla, mi hai donato l’emozione più forte e bella di tutta la mia vita, e non so come ringraziarti’
Io la guardai e le dissi che per me era stato un piacere immenso, anche se lasciato in parte sospeso, e le appoggiai sui glutei l’asta dura’ sentita l’erezione costante, fu lei a dirmi, prendimi dietro e riempimi del tuo seme’.
L’invito fu immediatamente accolto e con la mano mi feci strada tra le natiche fino a raggiungere il buco che al tatto appariva largo,provai con due dita e poi con tre, aveva un buco dilatato per non dire sfondato ed era ora di entrare dentro di lei per appagare il mio piacere sospeso..
Dopo aver strusciato la punta tra le sue natiche, lei riprese ad ansimare ed io tolsi le dita per dar posto alla mia cappella che entrò come unta in un buco già profanato da tempo..
L’idea di essere su un letto ad inculare la signora Adelina mi faceva sentire perverso e allo stesso tempo porco eccitato, portandomi a montarla con foga arrivando a sentir pulsare la cappella che contraendosi le inondava di sborra lo sfintere anale, lei girò verso me la testa e mi baciò sulle labbra mentre i fiotti e le contrazioni proseguivano..
Rimasi disteso accanto a lei alcuni minuti, per poi far mente locale sull’accaduto trovandomi travolto da mille pensieri contorti e paranoici.
Mi vestii in fretta e furia e dopo averla salutata in modo veloce, con la scusa di aver scordato un appuntamento importante uscii dalla porta, naturalmente solo dopo aver controllato che nessuno fosse sulle scale, per poi scendere al mio appartamento, sconvolto ma soddisfatto da ciò che era successo’..

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