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Le 20:00, finalmente orario di chiusura e Valeria infilò in fretta il cappotto beige dirigendosi verso l’uscita del negozio, quella giornata di duro lavoro alla boutique dei profumi era durata fin troppo e una volta a casa avrebbe dovuto preparare la cena e pensare ad altri mille problemi. Come se non bastasse, avanzando verso la porta che portava all’atrio del negozio sentiva ancora un gran vociare:

[V]: “Non altri clienti ti prego!”

Disse a se stessa promettendosi di cacciare fuori chiunque fosse rimasto oltre orario.

Le voci sembravano però molto agitate, come se un litigio fosse in atto:

[V]: “Ma insomma! Cos’è tutto questo baccano?!”

Disse entrando nell’atrio. Quel che si trovò avanti la spiazzò alquanto: un uomo di mezz’età, di stazza importante, ben vestito con un completo in giacca e cravatta ma con i pantaloni calati e il pene in completa erezione ben in vista e di fronte a lui una signora sulla 40ina alta e dai modi sgraziati che battibeccava con lui.

[T]: “Questa signora non vuole succhiarmi il cazzo eppure l’ho prenotata e pagata regolarmente!”

[P]: “Guardi non è colpa mia è che devo proprio scappare non so come dirglielo, le ho già detto che può effettuare il rimborso senza problemi, non posso proprio restare!”

Per un attimo Valeria aveva dimenticato l’esistenza di questo servizio fornito da un’app per cui era possibile richiedere una qualsiasi performance sessuale e in qualsiasi luogo, in cambio naturalmente della giusta cifra.

[T]: “E a me chi lo succhia il cazzo? Non posso mica rimetterlo così nei pantaloni!”

[P]: “Senta io non so che dirle… glielo succhi lei, io me ne devo andare!”

[V]: “Io?! Ma no guardi.. io stavo per tornare a casa da mio marito…”

Non riuscì a finire la frase che la signora sparì uscendo dal negozio e il tizio sempre più nervoso si piantó avanti alla porta con il cazzo eretto puntato verso Valeria, non sembrava avere nessuna intenzione di smuoversi.

[T]: “Ecco ora che l’ha fatta andare via, è soddisfatta?? Adesso chi me lo succhia secondo lei??”

[V]: “Di certo non io! Ho un sacco di cose da fare e ho appena staccato dal lavoro, e poi sono sposata…”

[T]: “Ma è una cosa completamente naturale e poi ormai lo fanno tutte! Avanti cosa le costa? Guardi come sono duro!”

[V]: “No lei non capisce… io non sono nemmeno iscritta a quella piattaforma, faccio tutt’altro”

[T]: “Ma secondo me dovrebbe! A guardarla bene lei è di gran lunga più bella di quell’altra… Guardi la iscrivo io, guadagnerà un sacco di soldi le assicuro che se me lo succhia le darò il doppio della tariffa standard!”

[V]: “Ma no.. non so neanche quanto sarebbe la tariffa standard e poi non sono capace…”

[T]: “È semplicissimo! Deve solo metterlo in bocca e succhiare, le darò 500 crediti! Che ne dice?”

[V]: “500? E sono tanti..? Io non so se è il caso…”

[T]: “Sicurissimo! Ora si abbassi che non posso stare con l’uccello al vento per l’eternità”

Valeria presa dalla fretta del tizio si chinò e in men che non si dica ebbe modo di osservare assai più da vicino quell’uccello. Ad una prima occhiata sembrava proprio duro come il marmo essendo che restava retto e fermo ad ogni movimento, non era molto lungo ma non ricordava di averne visti di più grossi almeno per quanto riguarda la circonferenza. Le palle erano leggermente pelose sollevate e avevano l’aria di essere belle piene, ben proporzionate alla circonferenza del membro. La cappella era lucida e grossa, pensò: “non è poi così lungo, ma se dovesse scoparmi di certo le sentirei le spinte con quella cappella così grossa…,” salvo poi darsi una regolata subito dopo: “ma sono cose da pensare?! Ma che mi prende? Devo tornare a casa!”.

Mentre Valeria era immersa in pensieri contrastanti il tizio la incalzò:

[T]: “Guardi che non ho tutta la sera, eh! Ho degli impegni anch’io”

[V]: “Uhm… si… ma ecco…”

Colta improvvisamente dall’ansia cercò di aprirsi a quella nuova esperienza scegliendo di agire prima di ragionarci troppo sopra. Chiuse gli occhi e si avvicinò all’asta cercando di raggiungerla con la lingua, ma calcoló male le distanze e ottenne di leccare una delle palle senza rendersene conto.

[T]: “Senta le conviene tenere gli occhi aperti, mi fa piacere che le piacciano le mie palle ma è al cazzo che dovrebbe puntare!”

Un po’ imbarazzata per quella gaffe tentò di correggere il tiro e, stavolta con gli occhi aperti, allungò la lingua verso la cappella e diede una singola leccata a partire dal basso. Il cazzo del tizio ebbe un piccolo sussulto e sembrava goderne. Valeria prese coraggio da quella singola prova e iniziò a leccarlo come fosse un lecca lecca, e ad ogni leccata il cazzo aveva delle piccole reazioni tra sussulti e irrigidimenti.

Quelle piccole reazioni la accesero riscaldandola dal profondo, sentiva il battito aumentare insieme all’eccitazione, sentire sulla lingua il cazzo di quello sconosciuto la stava facendo bagnare come una ragazzina in piena tempesta ormonale.

Dopo poco però al tizio non sembravano più piacere quel tipo di attenzioni o almeno non più come all’inizio, anzi, sembrava ad ogni leccata più nervoso.

[T]: “Insomma cosa vuoi un invito scritto?? Ti ho detto di succhiarlo sbrigati!”

Per qualche motivo lei sentendosi subito in torto aprì la bocca per fare entrare quel membro e iniziare a succhiarlo, ma si rese presto conto che avrebbe dovuto spalancarla più di quanto avesse calcolato per farlo entrare comodamente. Il tizio ora sembrava soddisfatto anche solo di vederlo entrare in bocca e il suo viso si distese con un sorriso mentre recuperava lo smartphone da una tasca della giacca. Valeria prese a succhiare e notó un flash partire dalla fotocamera dello smartphone, subito si staccò e disse:

[V]: “Ma che mi fa le foto?! La cancelli subito!”

[T]: “Ma come cosa faccio? Te l’ho detto che ti sto iscrivendo sulla piattaforma, c’è bisogno di un’immagine del profilo e quale miglior biglietto da visita di questo?”

[V]: “Ma poi la vedono tutti..?”

Chiese ingenuamente

[T]: “Stai calma la vedono solo gli iscritti… Ora ritorna a succhiare che ti faccio un po’ di pubblicità con una storia”

Non molto convinta riprese a succhiare mentre il tizio armeggiava con lo smartphone muovendolo come una macchina da presa.

[T]: “Brava continua così mentre faccio la storia… mi raccomando non dire nulla e succhia soltanto, lascia parlare me”

Lei non aveva idea di cos’avesse in mente ma pensò che sembrava sapere il fatto suo, così muovendo la testa avanti e indietro prese a succhiare il cazzo delicatamente e con ritmo senza distrarsi.

Il tizio iniziò la ripresa mostrando una breve panoramica del negozio e cominciò dicendo:

[T]: “È successa una cosa assurda! Sono entrato in questa boutique per comprare un profumo…”

Poi abbassando la fotocamera verso Valeria occupata a spompinarlo aggiunse:

[T]: “…e la commessa ha insistito tanto a volermelo succhiare! Guardate come ciuccia, non riesco a staccarla!!”

E finse di tentare di allontanarsi da lei ma senza farlo davvero. A quel punto Valeria si staccò di nuovo per dirgli:

[V]: “Ma non è per niente vero! Non è andata affatto così”

[T]: “Ehi cosa ti dicevo sul non parlare?? Vabè tanto fortunatamente ho chiuso la storia prima che potessi aprire bocca…”

[V]: “e ora che succede..?” chiese preoccupata per il video

Impaziente il tizio spinse il cazzo nella bocca della commessa che rimase interdetta e travolta da quella foga:

[T]: “Succede che mi fai sborrare! Se no che pompino è??”

Stavolta muovendosi lui stesso avanti e indietro e tenendole una mano in testa, ad ogni colpo Valeria si bagnava sempre di più quella nuova esperienza si stava rivelando una vera sorpresa per lei non pensava che un trattamento del genere l’avrebbe eccitata tanto. Nel frattempo la storia riscuoteva successo e si accalcavano i primi commenti:

  • “mmmmh come pompa la troia!!!”
  • “che Dea la adoro ❤️”
  • “io quel negozio lo conosco!! È in centro giusto??”
  • “mostri piedi?”
  • “ma è sposata??”

Il tizio le scopava la bocca senza timori e Valeria pensò: “strano come ci si può ritrovare così facilmente a succhiare il cazzo di uno sconosciuto oggigiorno…”

[T]: “Uhhh sii sto per sborrare!!”

Lei alzò lo sguardo sperando di vederlo in cerca di fazzolettini ma purtroppo quello che vide fu soltanto la fotocamera dello smartphone che ancora una volta la riprendeva con un primissimo piano.

[T]: “La vuoi tutta in bocca ehh??”

Non riuscì a rispondere non avendo lo spazio per liberare la bocca e non fece in tempo a trovarlo che sentì il pene ingrossarsi e spruzzare un potente e corposo fiotto di sperma dritto nella sua bocca.

[T]: “Ohhhhh…! si cazzo!”

Le palle si contraevano ad ogni schizzata e nel giro di pochi secondi la bocca era già piena di sborra calda. Valeria tentò di gestire la situazione mantenendo la calma e concentrandosi sul non esplodere con dei colpi di tosse. Con la lingua sommersa dallo sperma dello sconosciuto assaggiò per la prima volta la sborra di un altro uomo, pensò che il sapore era simile a quella di suo marito ma decisamente più forte.

Il tizio non allentò la presa sulla sua testa finché non ebbe schizzato fino all’ultima goccia, sembrava altresì deciso a non fermare la registrazione mostrando il volto di Valeria da più angolazioni mentre era imboccata da un cazzo maturo in pieno orgasmo.

Poco a poco si sfilò dopo essersi del tutto svuotato, le palle ora si erano afflosciate e pendevano verso il basso sballottolando ad ogni minimo movimento. Il pene ne uscí completamente pulito e non più duro come prima ma solo barzotto.

Valeria teneva le labbra serrate, non voleva che colando la sborra le macchiasse i vestiti o altro nel negozio e come d’istinto ingoiò tutto ciò che aveva in bocca leccandosi le labbra guardando il cazzo barzotto del tizio vogliosa di essere montata seduta stante.

Il tizio ne fu piacevolmente sorpreso e sembrava al settimo cielo perché aveva catturato quell’espressione così maliziosa direttamente sul suo smartphone. Avrebbe poi postato il video online più tardi.

[T]: “Si rialzi che le mostro il suo account…”

Fece un po’ di fatica ad alzarsi sentendosi le gambe deboli dall’eccitazione. Il tizio le mostró come accedere al suo account dopo aver scaricato l’app e lì fu sorpresa dalla quantità di notifiche ricevute

[V]: “Ma quanti sono..?!”

[T]: “Eheh gliel’ho detto che riscuoteva successo!”

[V]: “e vogliono fare tutti l’amore con me…?”

Diede un’occhiata ai messaggi ed erano pieni di richieste e di domande, ma soprattutto fu sbalordita dall’enorme quantità di foto e video di cazzi, tutti di età e forme differenti.

Restó ancora qualche minuto a scorrere le notifiche quando si rese conto di essere in ritardo immane per la cena

[V]: “Oddio ma io devo scappare! Si sbrighi che devo chiudere tutto!”

[T]: “Certo certo, mi saluti suo marito a casa, noi ci sentiamo tramite l’app!”

Fine prima parte

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