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L’app del sesso – 2

By 21 Febbraio 20243 Comments

Era mattina e Valeria si era appena svegliata accanto a suo marito, ancora non credeva a quanto successo il giorno prima e tantomeno era a conoscenza di quanto i suoi video online con migliaia di visualizzazioni fossero ormai stati ricaricati più e più volte su siti porno e gruppi di chat. Il suo cellulare riceveva notifiche di continuo provenienti da quell’app maledetta, tant’è che fu obbligata a mettere il silenzioso almeno finché non ebbe capito come disattivarle.

Le notifiche mostravano messaggi e richieste di tutti i tipi, escludendo le sole foto di cazzi in piena erezione, era pieno di uomini di tutte le età che cercavano di corteggiarla o di conoscerla, chi in modo molto garbato chi in modo molto rozzo. C’era anche chi per qualche strano motivo non le scriveva che insulti, chi invece sembrava conoscerla dicendole “lo sapevo che eri una zoccola!” e cose simili.

Valeria non aveva idea di come funzionasse quell’app, non era riuscita ad aggiornare l’immagine del profilo mettendone una più dignitosa e non riusciva a rispondere a tutti, non sapeva nemmeno se dovesse farlo.

A quelli che le chiedevano opinioni sulle dimensioni del proprio pene rispondeva sempre con dei complimenti perché non voleva abbattere la loro autostima, salvo pochi casi di uomini che faticava a comprendere che le chiedevano di essere insultati e derisi per le loro dimensioni, a loro non sapeva proprio cosa dire.
A tutti gli altri invece che cercavano di conoscerla ci teneva a far presente che fosse sposata ma questo non sembrava intimorirli, anzi, sembravano tutti più ingrifati di prima chiedendo sempre più informazioni e la cosa la lasciava interdetta.

D’altro canto scorrendo la galleria di media inviati dagli utenti insieme a dei commenti molto lusinghieri si abbandonava spesso allo studio approfondito di quelle foto, non aveva mai visto tanti cazzi eretti tutti insieme e tutti dedicati a lei, la cosa iniziava a darle uno strano senso di eccitazione e senza rendersene conto era di nuovo lì a guardarli e ad accarezzarsi prima di iniziare la giornata.

Suo marito dormiva profondamente e non aveva notato per nulla il movimento cui stava dando forma, si prese il suo tempo sino a godere per poi alzarsi non del tutto soddisfatta dirigendosi in cucina. In vestaglia da casa mise sù la macchinetta per il caffè quando sentì bussare la porta

[V]: “E chi potrà mai essere a quest’ora?”

Si strinse la vestaglia il più possibile e andò ad aprire la porta mezza assonnata

[V]: “Si..?”

Avanti a lei c’era un ragazzino che nervoso si tormentava le mani mentre la guardava da capo a piedi con occhi e bocca spalancati.

Lei cercò di chiudere ancora di più la vestaglia e riprovò:

[V]: “Cerchi qualcuno..?”

Il ragazzino esitò un attimo e poi disse:

[R]: “Lei… è la signora Valeria giusto?”

[V]: “Si.. ma tu come fai a saperlo?”

Poi l’osservó meglio

[V]: “Sei un amico di mio figlio o sbaglio?”

[R]: “ehm… io.. l’ho vista sull’app.. e..”

Valeria iniziò ad agitarsi un po’ e a guardarsi intorno, decise di farlo entrare ma non senza ammonirlo prima:

[V]: “Shh! Presto entra, ma fa silenzio mi raccomando!”

Il ragazzino era più che felice di entrare in casa e di seguirla, tremava tutto dall’eccitazione, lei lo portò subito in cucina tentando di fare il meno rumore possibile.

[V]: “Guarda non so cosa tu abbia in mente ma io non volevo neanche iscrivermi a quell’app quindi non farti strane idee…”

[R]: “Ma come? Ci siamo anche scritti dei messaggi mi ha detto che le piacevo e le piaceva il mio…”

Valeria arrossì

[V]: “Shh!! Abbassa la voce! C’è mio marito di la che dorme!”

il ragazzino stranamente non sembrava spaventato, anzi, sembrava più eccitato di prima

[V]: “Insomma senti… è stato tutto un malinteso io non so cosa vuoi da me ora non mi sembra proprio il caso…”

[R]: “io… uhm…voglio fare quello che ti ho scritto…”

[V]: “e cioè…?”

[R]: “s-scopare”

Restò interdetta per pochi secondi poi senza indugiare gli disse

[V]: “Ma non se ne parla proprio!”

[R]: “ma ma… sull’app”

[V]: “Guarda non mi interessa per nulla… ora torna a casa, dimentica quell’app e salutami la mamma”

e così dicendo lo accompagnò di nuovo alla porta spingendolo mentre il ragazzino puntava i tacchi sperando di trovare un modo per convincerla

[R]: “Ma! ma..! Aspetti! uhh… però così… mh”

ci pensò un pochino poi ebbe l’idea:

[R]: “Ma così sarà costretta a pagare la multa!”

Valeria si arrestò

[V]: “La multa..?”

[R]: “Si… si vede c’è una multa se non effettua la prestazione…”

[V]: “Stai mentendo…”

[R]: “No lo giuro! È tutto vero! Guardi qui”

Il ragazzino le mostrò i termini e le condizioni dell’app e tra le varie clausole c’era effettivamente una multa da pagare nel caso di mancata prestazione

[V]: “E a quanto ammonterebbe..?”

[R] : “mhh… a qualcosa come 35’000 crediti”

[V]: “E quanti euro sarebbero?”

Il ragazzino iniziò a fare i calcoli a mente servendosi delle dita e dopo qualche minuto rispose non molto convinto:

[R]: “Settemila euro..?”

Valeria sbiancò

[V]: “Che?! No guarda.. senti… ti faccio il rimborso ”

[R]: “Ma non può, sul suo profilo c’è l’opzione “niente rimborsi” ”

A quel punto Valeria si arrese e tornò in cucina intimandogli di fare silenzio, poi gli disse

[V]: “Okay allora senti… giungiamo ad un’accordo, io farò qualcosa per te che non sia sesso…” mise ben in chiaro
[V]: “…e tu mi aiuti a gestire meglio quell’app… va bene?”

Il ragazzino ci pensò su, voleva davvero scopare con lei ma non voleva nemmeno perdere del tutto quest’occasione, infondo il suo era un bluff astuto e Valeria poteva accorgersene da un momento all’altro.
Infatti per poter avere una prestazione con tanto di pagamento c’era sì bisogno della richiesta da parte dell’utente, ma era anche necessario avere la conferma tramite app da parte di lei, cosa che non era mai avvenuta, e che Valeria ignorava completamente.

[R]: “… okay… ma… un video posso fartelo?”

[V]: “solo se mi prometti che non li mostri a nessuno!”

[R]: “Promesso!”

I due sembrava avessero raggiunto un accordo e si strinsero brevemente la mano

[V]: “Allora… cosa vuoi che faccia? E ricorda che dobbiamo fare in fretta ”

Il ragazzino ci pensò un po’ su e poi disse prendendo il suo cellulare:

[R]: “umh… voglio vederti nuda…”

Lei un po’ in ansia si voltò verso la porta per capire se suo marito si fosse svegliato o meno e iniziò a spogliarsi mostrando a quel ragazzino il suo corpo sexy completamente nuda. Lui si soffermò molto a guardarle le tette e si accertó di riprendere il tutto alla massima qualità così da poter rivederla all’infinito. Alla luce naturale del sole che entrava dalla finestra della cucina quella visione di Valeria assumeva sembianze divine all’occhio di quel ragazzino, che incantato dalle sue curve non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

[V]: “Ora cosa vorresti?” chiese lei risvegliandolo dal torpore. Lui iniziò a spogliarsi e di nuovo Valeria si voltò a controllare la porta.

[R]: “potresti…?” e mimó il gesto di una sega mentre sfilava via velocemente i pantaloni e i boxer. Lei acconsentì sperando fosse una cosa veloce, poi però il ragazzino aggiunse:

[R]: “mentre lo fai… ripeteresti le cose che mi hai scritto in chat..?”

In quel momento inspiegabilmente comparve un sorriso sul volto di Valeria, per qualche motivo trovava molto dolce quella richiesta e si sedette acconto a lui accavallando le gambe. Il ragazzino tremava completamente dall’eccitazione in piedi di fianco a lei con il cellulare in mano.

Il pene eretto sembrava duro come il marmo, la cappella lucida come un palloncino gonfiato al limite e le palle erano del tutto depilate, Valeria avvicinò la mano all’asta e lo accolse avvolgendoci delicatamente le dita. Lui fremeva tutto dall’eccitazione mentre osservava attraverso il cellulare la mano di lei massiaggiarlo delicatamente. Lei non ricordava per nulla cosa gli avesse scritto in chat per cui decise di improvvisare lasciandosi ispirare da quel vigore che ora stringeva nel palmo della sua mano.

[V]: “Complimenti… è davvero un gran cazzo…”

Lo sentì fremere e per un attimo pensò che sarebbe venuto da lì a poco, rallentò ancora di più il movimento dato che sembrava molto teso

[V]: “È davvero durissimo! E ha una bella forma… un cazzo da 10 e lode non c’è che dire”

Lui sembrava aver perso del tutto l’uso della lingua, la sensazione di una donna adulta e per di più sposata che gli massaggiava il pene lo aveva mandato in estasi.

Valeria accelerò di nuovo il movimento di polso:

[V]: “Un cazzo davvero portentoso! Quanto è grosso? Mmh… Penso di essermene innamorata! Quanto mi piacerebbe che mi scopass-”

Non resistette più a tutta quella stimolazione e all’improvviso partì uno schizzo ad una velocità incredibile che arrivò fino alla guancia di Valeria senza darle nemmeno il tempo di reagire

[V]: “Oh cielo..!”

Continuò a segarlo e altri schizzi seguirono come una raffica imbrattandola completamente. I successivi erano leggermente meno potenti ma abbastanza da coprirle le tette e la pancia del suo liquido trasparente, lucidando quasi totalmente il suo corpo rendendola anche più sexy di quanto già non fosse.

Il movimento della mano di Valeria ora si era trasformato più in una sorta di mungitura per permettergli di fare uscire fino all’ultima goccia di sborra e finalmente il ragazzino appariva molto meno teso e decisamente al settimo cielo mentre il cazzo lentamente gli si ammosciava.

[V]: “Tutto okay..?”

chiese mentre ancora lo stringeva tra le sue mani

[R]: “S-si… è stato bellissimo!” disse dopo aver stoppato il video

[V]: “Guarda che macello! Dovrò farmi una doccia prima che si svegli… Ora però aiutami come promesso!”

Il ragazzino era del tutto ben disposto ad aiutarla ma allo stesso tempo avrebbe voluto che non smettesse mai di toccarlo, infatti a riguardarla gli si stava indurendo di già nuovamente, lei se ne accorse e finse di non rendersi conto di averlo ancora tra le dita continuando a trastullarlo.

[R]: “V-vede… qui funziona così… e per quella funzione bisogna andare qui…” poco a poco le spiegò ogni cosa disattivando l’opzione “niente rimborsi”

[V]: “e cosa sono tutte quelle richieste..?”

[R]: “uh… quelle… ecco…”

Era arrivato purtroppo il momento di fare cadere il bluff e un po’ timoroso dovette spiegarle il funzionamento delle dinamiche dell’app. Così Valeria apprese che per poter avere una prestazione con lei c’era bisogno anzitutto della sua approvazione e si stupì molto dell’essere stata presa in giro così facilmente da un ragazzino.

[V]: “Ma guarda guarda! Quindi mi hai ingannata!”

[R]: “Scusi! Davvero non volevo!! È che lei è così bella e sensuale e…”

Valeria spostò la mano dall’asta, che era di nuovo durissima, alle palle e gliele strinse leggermente

[R]: “Ahi!!”

[V]: “Beh? Se tu mi prendi in giro io ti prendo per le palle, che te ne pare?”

[R]: “Scusi! Scusi!! Non volevo!”

Subito dopo si sentirono alcuni rumori provenienti dalla camera da letto

[V]: “Cazzo! Dev’essersi svegliato… Dai sbrigati, fammi capire come si rifiutano queste proposte e poi muoviti ad andare via!”

disse allentando la presa

[R]: “o-okay… vede qui si rifiuta”

[V]: “Qui?”

[R]: “No no! Lì si accetta!”

[V]: “Oh cavoli ma come sono complicate queste app! Come la rifiuto adesso?”

[R]: “Non può… deve fare il rimborso”

[V]: “Ok ok ho capito ora però va via vedrò come fare, sbrigati dai!”

Spinse il ragazzino fuori di casa mentre ancora si stava rivestendo e si rimise la vestaglia correndo in bagno proprio nel momento in cui suo marito uscì dalla camera.

Una volta in bagno prima di buttarsi sotto la doccia riprese il cellulare per poter annullare quella richiesta prima di dimenticare come si fa

[V]: “Dunque… Proposte… Effettua rimborsi… Rimborso!”

Cliccando attese per qualche secondo la risposta dall’app per poi ricevere un messaggio d’errore:

“Impossibile effettuare il rimborso essendo che la proposta è stata effettuata quando l’opzione ‘non rimborsabile’ era attiva”

Nel frattempo il ragazzino si era ricomposto del tutto e sovrastimolato dall’esperienza appena fatta tornò subito a casa riguardando il video più volte e segandocisi altrettante. In futuro non riuscí a mantenere la parola data e lo caricò online vantandosi di aver scopato la mamma di un suo amico, senza curarsi di censurare alcunché.

Nel bagno Valeria lesse e riflesse quel messaggio d’errore e cercò più volte di effettuare comunque il rimborso ma senza successo, alla fine si rassegnò andando a controllare la proposta sperando che non fosse nulla di troppo problematico. Lesse che arrivava da un’insegnante e pensò:

[V]: “Oh… dai pensavo peggio sembra un uomo distinto…”

Poi lesse il luogo dell’incontro: “Cortile Liceo Linguistico” ed ebbe un mancamento

[V]: “Ma è il liceo di mia figlia!”

Fine parte seconda

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