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Racconti Erotici Etero

Le autoreggenti

By 30 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

&egrave una giornata calda di aprile, il cielo si sta annuvolando mentre esco di corsa dall’ufficio, oggi &egrave il compleanno di Sara e voglio comprarle qualche cosa oltre agli orecchini che le ho già preso; &egrave un periodo nero tra di noi e devo regalarle qualcosa che le faccia capire, al di là delle continue discussioni, che la desidero ancora. Le nostre litigate stanno incrinando il rapporto e anche la nostra intesa sessuale ne sta risentendo. Ma &egrave quasi l’ora di chiusura dei negozi, devo sbrigarmi, ho bisogno di un’idea.
Un negozio di intimo ‘perfetto.
Entro con le idee non molto chiare, mi guardo intorno un po’ spaesato’.
‘Buonasera posso aiutarla?’
Mi accoglie una donna sulla quarantina deve essere la proprietaria, alta capelli rossi corti, un fisico asciutto e slanciato, due occhi di un celeste magnetico. Nel negozio c’&egrave anche una ragazza più giovane, avrà massimo 25 anni, mora, carnagione scura, non tanto alta ma un seno prosperoso e due gambe nervose che non posso non notare sotto una mini di jeans.
‘Si, grazie avrei bisogno di’ veramente ancora non so. Devo fare un regalo, avevo pensato ad un capo di biancheria intima, qualche cosa di sexy ma non volgare’
Lei mi guarda negli occhi incuriosita’. ‘Si ma cosa?’ mi dice sorridendo.
‘guardi, volevo stuzzicare la fantasia di una persona ma senza essere troppo invadente’ lei cosa mi consiglierebbe? io avevo pensato a un perizoma’
‘Si’ una serata speciale?’ mi sorride maliziosa. ‘E come? Colore, taglia’ mi dice riprendendo subito un tono professionale.
‘Ma lei cosa mi consiglierebbe?
‘Perché non un paio di autoreggenti?’
‘Giusto! A me tra l’altro mi fanno impazzire!’
‘Buongustaio” mi dice scherzando, i suoi occhi incrociano ancora i miei, ci guardiamo, &egrave cominciato il gioco, i miei sensi si svegliano ‘mi sta provocando.
Tira giù una quantità infinita di calze ma io non le guardo più ora voglio lei e lei lo sa.
Sale su uno sgabello per prendere una scatola in alto, inarca al schiena, sa che le sto guardando il sedere, si gira e mi trova che la fisso ‘mi sorride ma ora il suo sguardo &egrave di fuoco.
‘Vede queste, che ne pensa? Potrebbero stare bene alla fortunata che le riceverà?’ mentre scegliamo le confezioni le nostre dita si sfiorano, io ho un brivido, lei indugia sfiorandomi ancora il dorso della mano’.
‘Credo di si, sa ha un incarnato chiaro proprio come il tuo ‘o scusi, il suo’
‘Diamoci del tu, se non e un problema. Sai, hai scelto le calze che indosso’. Guarda che bel ricamo che hanno’ mi dice mostrandomi la confezione.
Istintivamente le guardo le gambe ‘lei sorride ‘beh, quello non si vede’ poi si ferma, mi guarda ancora negli occhi ”vieni con me’.
La seguo nel retrobottega, ‘ora puoi guardare il ricamo’ e mentre dice così si alza la gonna fino a far uscire dallo spacco laterale il ricamo delle autoreggenti.
Nella penombra vedo due bellissime gambe, ben tornite, slanciate anche dai tacchi vertiginosi che indossa. Mi chino, le accarezzo la coscia, mi fermo al bordo delle calze, sento le sue mani sulla mia testa che avvicinano il mio viso alle sue gambe.
La mia mano sale sfiorando l’interno delle sue cosce, le alzo ancora la gonna ma lei la sbottona e la lascia scivolare a terra.
Sono in ginocchio davanti a lei che &egrave con la schiena appoggiata al muro, la sento sospirare mentre la mia lingua scende dal fianco verso l’inguine seguendo il bordo del perizoma trasparente che indossa.
Il suo sesso &egrave curatissimo; le grandi labbra completamente depilate ed un piccolo triangolo di peli rossi copre il monte di venere. La lecco con foga facendole infilare il perizoma tra le grandi labbra, poi glie lo sfilo e riprendo a leccarla ma lentamente. Lei allarga meglio le gambe, io alterno leccate profonde a piccoli colpi di lingua sul clitoride. La sento gemere e sospirare. L’odore, il sapore del suo sesso mi stanno facendo impazzire voglio farla venire con la bocca, mentre le succhio il clitoride le infilo un dito dentro poi due, &egrave bagnatissima la sditalino sempre più velocemente finché viene portandosi una mano alla bocca per soffocare le sue grida di piacere.
Mi fa alzare, ci baciamo mentre ci sbottoniamo con foga la camicia l’un l’altra; ‘adesso tocca a me ‘voglio leccarti anche io’. Ora &egrave lei ad inginocchiarsi davanti a me. Mi sbottona i pantaloni e si butta come una tigre famelica sul mio cazzo.
Lo succhia mentre mi sega la base dell’asta poi, calmata la sua foga mi spompina con calma e maestria. Poi la faccio alzare ci appoggiamo ad una scrivania, lei si sdraia e io le allargo bene le gambe prendendola per le caviglie e portandole le ginocchia vicino alle spalle. Ora &egrave oscenamente aperta davanti a me, i nostri sessi si sfiorano le sue mani guidano abilmente il mio cazzo, prima lo struscia sulle grandi labbra, sul clitoride poi lo punta sulla sua vulva e con un lento movimento del bacino sono dentro di lei, lentamente. Voglio farle sentire ogni centimetro.
Geme di piacere mentre i miei movimenti diventano sempre più veloci. Alzo gli occhi e vedo che la porta del retrobottega &egrave semiaperta, la commessa ci sta guardando, ha una mano tra le gambe infilata sotto la mini, si sta masturbando! si accorge di essere stata scoperta e subito riaccosta la porta ‘.. La cosa mi eccita ancora di più, e comincio a pompare con forza, a spingere sempre più veloce, viene travolta da un altro orgasmo e anche io sono al limite.Glie lo dico ‘lei si sfila e mi fa venire nella sua bocca. Ingoia tutto.
Ci rivestiamo ‘sei splendida’ le dico
‘piacere Mara’
‘Marco, il piacere &egrave tutto mio ‘ti assicuro’.
Torniamo accaldati nel negozio, &egrave ormai ora di chiusura. Lei mi da le calze, ed un bigliettino da visita ‘fatti sentire’ mi sussurra
‘contaci’.
Mi avvicino alla cassa dalla ragazza per pagare, la fisso negli occhi, lei arrossisce, sa di essere stata scoperta ma sa anche di aver scoperto me e Mara ed il suo sorriso diventa sicuro e malizioso.
Pago ed esco.
Piove, ma per fortuna ho la macchina parcheggiata vicino, mentre sto salendo vedo la ragazza del negozio ferma sotto un cornicione aspettando che diminuisca l’intensità della pioggia.
‘Vuoi un passaggio?’
‘non vorrei disturbare’
‘non preoccuparti, nessun disturbo, dai ‘sali in macchina’

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