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Racconti Erotici Etero

Le avgenture di Carlo – 4o capitolo – Amica non amica

By 21 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Le avventure di Carlo

Mi chiamo Carlo, sono un ragazzo di trent’anni come tutti gli altri, o quasi. Sono curioso, il mio motto &egrave -come fai a sapere che non ti piace, se non lo hai provato-, cerco di vivere la mia vita secondo questa ideologia. Non poche volte questo ‘approccio’ alla vita mi ha messo anche nei guai. Ma sono ancora qui per raccontarvi delle mie avventure, quindi alla fine, &egrave sempre andato tutto bene.

4. Amica non amica.

Eravamo uscita a mangiare una pizza insieme. Io, e altri tre amici. Finita la pizza e la solita chiacchierata ci siamo trovati davanti al ristorante per decidere cosa fare della serata. Stefania, una delle due ragazze disse che sarebbe andata a casa lasciandomi solo con Marion e Roberto. ‘Perfetto’, pensai fra me e me ‘farò di nuovo il terzo incomodo’. Infatti Marion e Roberto erano una coppia. Io speravo che Stefania sarebbe rimasta, almeno non sarei dovuto rimanere a tenere la candela. Eravamo indecisi fra Cinema o Pub. Io stavo già pensando di andare a casa, cosa avrei fatto insieme a loro che si sbaciucchiavano tutta la serata. Ma Roberto ebbe la geniale idea, ‘Carlo! Perch&egrave non uniamo le due cose e ci guardiamo un bel filmetto a casa tua?’. ‘Non solo il danno, ma anche la beffa’, pensai. ‘Ora devo anche dargli il mio appartamento per potersi sbaciucchiare in santa pace.’ Ma con un sorriso risposi ‘ Si, perché no!’. Prima o poi avrei imparato a dire di no. Ci avviammo verso casa mia. Era mezzanotte e mezza quando arrivammo. Roberto si tolse scarpe e giacca e si lancio sul divano come se fosse casa sua, occupando tutta la parte lunga del divano. Era un ragazzo magro e slanciato con capelli scuri. ‘Io da qui non mi muovo, fate voi, per me va bene qualsiasi film.’

Marion era alta, fianchi larghi e sedere bello corposo. Non era affatto grassa, aveva tutti i cuscinetti al posto giusto. Era una ragazza a mio avviso molto bella. Capelli lunghi castani, occhi grandi scuri, nasino piccolo e dolce e bocca tutta da baciare. Eravamo però, per mio dispiacere, soltanto amici da tanti anni e poi da qualche anno ormai stava insieme a Roberto. Quindi la vedevo solo come un amica e con lei parlavo di tutto. Lei era molto perversa e disinibita, aveva il cellulare pieno di video hard e bdsm. Questo mi piaceva e spesso si parlava delle cose più malate e dei feticci più strani senza freni, sapendo di non essere giudicati. Questo sempre quando Roberto non c’era. Lui non apprezzava questa lato della sua ragazza.

Scelse Marion il film. ‘Le grand bleu’. Un film francese di Luc Besson degli anni ottanta con Jean Renò che parlava di Jaques Mayol e Enzo Maiorca, due grandi dell’apnea. Io ero contento della sua scelta, sono appassionato di apnea e amo quel film. Ci sedemmo sulla parte restante del divano e iniziammo il film.
‘Certo che fa freddo a casa tua’ disse Roberto. Presi due coperte e coprii Roberto con una che stava ancora sdraiato con la tesa vicino a Marion e me e Marion con l’altra che stavamo seduti. Dopo meno di mezz’ora sentimmo Roberto russare. Ci guardammo ridendo per poi riimmergerci nel film. Durante una scena di sesso guardai Marion sorridendole e poi guardammo Roberto che dormiva come un sasso. Sentii la mano di Marion sotto le coperte che si appoggiò sul mio pacco. Sussultai ma feci finta di niente cercando di concentrarmi sul film. Sentivo come le mie guance presero fuoco, dovevo essere rosso come un peperone. Sentivo come il mio pene si inturgidiva sotto la pressione della sua mano. Ormai era durissimo. Marion me lo sfilò dalle mutande e dai pantaloni della tuta. Iniziò a masturbarmi piano. Scappellandomi e passandomi le dita sulla punta tutta viscida e bagnata. Ero in estasi. Tirò fuori dalla coperta la mano e si mise un dito in bocca guardandomi maliziosamente. Poi mi fece cenno di spostarmi un po’. Mi allontanai un po da lei. Sparì sotto la coperta. Sentii come mi baciava il glande e ci faceva roteare la lingua attorno. Poi piano lo prese in bocca e iniziò a pompare. Piano per non far svegliare Roberto. Sentivo come a ogni passaggio il mio pene affondava sempre di più dentro la sua gola. Finché le sue labbra arrivarono fino in fondo. Sentivo come aveva dei piccoli conati di vomito da quanto era andata in profondità. Poi me lo prese alla base e iniziò a masturbarmi velocemente appoggiando la bocca sul glande e andando su e giù con con la bocca con lo stesso ritmo della mano. Non riuscii a controllarmi e le esplosi in bocca. Uscì da sotto la coperta con un sorrisino e mi baciò. Solo allora mi accorsi che non aveva ancora deglutito. Baciandomi passo tutto lo sperma a me. Aveva uno strano sapore salato e dolciastro allo stesso tempo, legava la lingua. Non era la prima volta che ebbi sperma in bocca ma mai così tanto. Feci per alzarmi per andare in bagno a sputare tutto, ma Marion mi tenne per un braccio. Mi tirò a se e mi sussurrò in un orecchio ‘ Manda giù!’ Io la guardai scuotendo la testa. ‘Manda giù o faccio un casino e lo sveglio! Dopo quello che ho fatto il minimo che puoi fare per ripagarmi &egrave mandare giù.’ Deglutii con faccia schifata. Mi mollò e andai a pulirmi i denti. Riprendemmo il film come se nulla fosse successo. ‘Ti &egrave piaciuto?’ mi chiese, ‘Mhm’ risposi annuendo. ‘Lo rifaresti?’ chiese Marion. La guardai ‘Si’. ‘Tutto?’ . ‘Mi conosci Marion, certo, tutto e anche di più. Non &egrave poi così male una volta mandato giù.’

Finimmo il film in silenzio. Roberto dormì fino alla fine. Dopo quella sera eravamo più che solo amici e con lei sperimentai tante belle cose, ma queste sono altre storie.

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