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Racconti Erotici Etero

LE AVVENTURE DI CLARY – LO STAGE DI ETIENNE

By 9 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

LE AVVENTURE DI CLARY ‘ LO STAGE DI ETIENNE

Pochi mesi dopo che era finita la mia storia con Gaston (vedi IL BABYSITTER), mi sono ritrovata ad avere un’altra avventura con un giovane; ormai avevo gustato com’era bello e intrigante svezzare i giovani e non persi l’occasione per farlo di nuovo.

Era arrivato il mese di luglio e finite le scuole i ragazzi erano partiti per il campo estivo, sarebbero rimasti fuori un mese, in attesa che, finalmente, ad agosto avessi anch’io le meritate ferie.
Una sera mi telefonò mia cugina, che abitava nel Nord della Francia e mi disse che suo figlio, Etienne, dopo aver conseguito il diploma, doveva fare uno stage professionale di dieci giorni a Lione; visto che io abitavo a soli trenta chilometri dalla città, mi chiese, se per me non era troppo disturbo, se potevo ospitarlo, per il periodo del corso lui avrebbe preso il treno per recarsi a Lione.
Accettai subito con piacere; non mi piace stare sola e così almeno avrei avuto una compagnia la sera quando rientravo dal lavoro.
Etienne arrivò quello stesso fine settimana.
Andai a prenderlo alla stazione.
Era qualche anno che non lo vedevo, credo che l’ultima volta lui avesse avuto quindici anni e stentai a riconoscere il ragazzino magro e con gli occhi spauriti che avevo lasciato, nel giovanotto alto e slanciato che ora avevo davanti; gli occhi marrone scuro avevano, però, la stessa timida espressione di allora.
Faceva caldo ed io indossavo un vestito leggero, scollato davanti, che scopriva una buona porzione dei seni ed arrivava a metà coscia.
I suoi occhi s’incollarono subito ai miei seni, per scendere poi, lentamente, alle cosce.
Quello sguardo mi dette un brivido alla schiena!
Ci salutammo calorosamente e partimmo in macchina.
Mentre guidavo e parlavo, vedevo con la coda dell’occhio, che Etienne non smetteva di fissarmi le cosce, che con la guida si erano abbondantemente scoperte.
Arrivati a casa gli mostrai la sua camera e gli dissi di togliersi gli abiti del viaggio e di mettersi qualcosa di più comodo.
Mentre si installava nella camera, io andai in bagno a fare una doccia per rinfrescarmi.
Mentre facevo la doccia intravidi un’ombra sul balcone; intuii che il mio giovane ospite si stava lustrando gli occhi alla finestra del bagno.
Questa situazione mi divertì, così decisi di stare al gioco e continuai ad insaponarmi lentamente, attardandomi a massaggiarmi i seni, le cosce ed il sesso.
Una piccola voce mi diceva:
‘Smettila di eccitarlo quel povero ragazzo! Ha solo 18 anni e potrebbe essere tuo figlio.’ ‘ e un’altra, memore dell’avventura con Gaston, mi diceva: ‘Ma appunto non è tuo figlio! E sicuramente deve ancora imparare un sacco di cose sulle donne’ e poi la vita e così corta per non approfittare delle occasioni che ci offre.’
Indossai un kimono leggero che fasciava bene le mie forme di donna matura ed esaltava i miei seni pieni e la mia femminilità e scesi in cucina.
Scendendo gli dissi di prendere anche lui una doccia.
Mentre era nel bagno, andai anch’io sul balcone a spiarlo dalla finestra.
Era quasi nudo e una sbarra molto promettente deformava il suo slip; abbassò lo slip ed un duro arnese di belle dimensioni fece la sua apparizione, un attrezzo che forse non era mai stato utilizzato!
Lui era veramente bello, imberbe, ventre piatto, gambe muscolose’ed ero io, una più che trentenne, a metterlo in quello stato.
Lo vidi toccarsi, carezzarsi! Pensava sicuramente a me! Al mio corpo!
Tutti questi pensieri mi assalirono e mi stavo veramente eccitando e la mia fica era tutta bagnata.
Mentre si asciugava e si rivestiva, ridiscesi in cucina, avevo le gambe che tremavano e la fica era un lago; avevo veramente voglia di quel ragazzo.

Scende in cucina vestito con un paio di shorts, una camicia e dei sandali.
Ho troppa voglia di lui, così passo all’attacco: ‘Eri tu, prima che mi spiavi dal balcone?’ ‘ domando a bruciapelo.
Etienne diventa rosso come un peperone: ‘Mi scusi, non so cosa mi sia preso’ ‘ balbetta, imbarazzato e dandomi del lei.
‘Non sta bene che un ragazzo come te, mi spii nella doccia, allora che potrei essere tua madre’ ‘ ribatto fintamente incollerita.
‘Ma’ lei è così bella” ‘ balbetta ancora, arrossendo sempre più.
‘Non hai una ragazza?’
‘Non ancora’
Whuaooo! Il ragazzo è ancora vergine! Avrei dovuto capirlo dalla sua aria di bravo ragazzo e dai suoi occhi timidi.
Mi avvicino a lui e lui indietreggia, ma il tavolo gl’impedisce di andare più lontano.
Mi chino su di lui’i nostri visi si avvicinano’ poso le labbra sulle sue’ lui apre le labbra e lascia che la mia lingua esplori la sua bocca.
Con una mano gli apro la camicia e sfioro il suo petto imberbe; la sua pelle è liscia e fresca e mi da dei brividi di piacere.
Lui prova maldestramente ad aprire il mio kimono, preso dalla frenesia prende un seno nella sua mano e lo stringe.
‘Calma piccolo! Così mi fai male!’
‘Scusatemi! Ma’ ho troppa voglia!’
‘Sai le donne amano le carezze dolci r delicate’ ‘ e mi apro da sola il kimono.
I miei seni esplodono in piena luce davanti ai suoi occhi e lui li divora.
Si china per baciarli, ma io lo blocco: ‘Vieni’ ‘ gli dico prendendolo per mano ‘ ‘andiamo in camera mia, staremo più comodi.’ – e seni all’aria porto il mio giovane amante vicino al mio letto.
Impaziente, mi abbraccia e mi bacia con foga.
Il kimono cade ai miei piedi ed i miei seni premono contro il suo petto mentre gli levo la camicia.
Lui mi accarezza la schiena, scende sulle reni e le sue mani si aggrappano alle mie natiche.
Il suo giovane sesso, che sento premere contro il mio pube, mi mette dentro una voglia impaziente.
Abbasso i suoi shorts e il giovane sesso fuoriesce dritto e puntato verso le mie mutandine ormai fradice.
‘Sei molto impaziente! E’ la prima volta?’ ‘ gli chiedo, facendo l’ingenua; come se non si vedesse!
‘Si’ ‘ ammette arrossendo ancora di più.
‘Allora lasciati guidare.’
Mi giro e mi chino per togliermi lo string.
Gli offro così, una bella visione del mio posteriore e della mia fica gonfia e già brillante di umori.
Quando mi giro, Etienne resta ipnotizzato dal mio cespuglietto e dalla visione dei seni che ballonzolano.
Mi siedo sul letto con aria maliziosa e gli sorrido:’Vieni, avvicinati.’
Con golosità m’impadronisco del suo sesso e lo masturbo per tutta la lunghezza, mentre con l’altra mano gli massaggio i testicoli.
Gli lecco la punta, arrotolo la lingua sul glande e lentamente ne aspiro una buona metà in bocca.
E’ al settimo cielo!
Chiude gli occhi e mi carezza i capelli.
Delicatamente continuo a masturbarlo e a baciarlo per tutta la lunghezza mentre gli accarezzo le natiche muscolose.
Il pensiero di essere la prima a godere di lui mi da un immenso piacere e comincio ad accarezzarmi la clitoride indurita.
Etienne è sul punto di esplodere, i suoi sospiri riempiono la stanza!
Abbandono il suo sesso e mi distendo sul letto; Etienne si getta su di me, impaziente e tenta di penetrarmi.
‘Non ancora!’ ‘ lo blocco ‘ ‘Ora è il mio turno! Vieni a gustare il mio frutto!’
Così dicendo apro le gambe e gli mostro la fica grondante di nettare.
Lui si abbassa, incerto per mettere il suo viso tra le mie cosce.
‘Leccami’ ‘ lo incoraggio.
La sua lingua comincia a lappare le grandi labbra come un cagnolino.
‘Dolcemente, con calma’- lo invito.
Infine arriva alla clitoride ed un fremito mi scuote.
‘Oh si! Li! Lì è bello! Lo senti quel bottoncino? Fai ruotare la lingua attorno!’
Capisce subito come deve leccarmi e mi mette in uno stato d’estasi, mentre le sue mani risalgono a carezzarmi i seni.
Non è niente male, il verginello! Ed io lo incoraggio mettendogli le mani tra i capelli e spingendogli teneramente la testa verso la mia fica.
‘Oh, Continua’siii, ancora!!’
Senza saperlo ha trovato il mio punto debole; mi aspira la clitoride tra le labbra, ne mordicchia la punta, penetra con la lingua profondamente all’interno della mia fica’
E’ l’orgasmo!!
Le mie mani lo tengono per la testa, i miei sospiri riempiono la stanza, inarco la schiena urlando, mentre ondate di piacere percorrono il mio corpo ed il mio nettare inonda il suo viso.
Etienne si solleva e viene a baciarmi, ha il viso bagnato dai miei umori; stendendosi su di me, pianta, al contempo, il suo cazzo profondamente nella mia fica ancora fremente dell’orgasmo.
Due o tre movimenti e sento la sborra bollente inondarmi l’utero.
‘Non ho potuto trattenermi’ ‘ si scusa ‘ ‘E’ venuto da solo.’
‘Non fa niente’ ‘ gli sorrido ‘ ‘E’ la prima volta. E poi hai già saputo farmi godere con la lingua. E’ stato bellissimo!’
Restiamo abbracciati sul letto, carezzandoci teneramente.
‘Com’è il sesso di una donna?’ ‘ gli domando.
‘Dolce e acre allo stesso tempo’è eccitante!’
‘Sai le donne amano che le si faccia godere così; ricordatene quando farai l’amore con una ragazza. Vieni baciami, ho ancora voglia di te.’
Le nostre lingue si confondono, le nostre salive si mescolano.
Ne approfitto per accarezzarlo sul dorso con le unghie, scendendo, poi alle reni e alle natiche muscolose e nervose.
E’ ancora profondamente piantato in me ed il suo sesso, nonostante l’orgasmo, non ha perso la sua durezza nemmeno per un istante.
E’ questo il bello dei giovani amanti, non si stancano mai!
Sollevo le gambe e lo allaccio alla vita, mentre tenendolo per le natiche lo attiro a me e stringo il suo giovane corpo contro il mio.
Lui mi lecca il collo, mi sugge un orecchio, poi la sua lingua scende sui seni e comincia a leccarne le punte indurite, prima una e poi l’altra.
‘Stenditi sul letto’ ‘ gli dico con voce rauca.
Lui si sfila dal mio sesso e si stende accanto a me, la verga rigida puntata verso l’alto.
Lo guardo teneramente, accarezzo il suo petto glabro, scendo al suo sesso e accarezzo anche lui, gustandone la dura consistenza.
Restiamo così per qualche istante a guardarci ed accarezzarci, poi lo scavalco e m’impalo sulla sua colonna di carne.
Il glande apre le mie grandi labbra e lentamente si fa strada tra le pareti vaginali, donandomi brividi di piacere su tutto il corpo.
Quando è completamente dentro di me, appoggio le mani al suo petto e lo accarezzo ancora; le sue mani accarezzano le mie natiche.
Mi chino a baciarlo ed i capezzoli induriti sfiorano il suo petto.
Mi rimetto dritta e comincio a cavalcarlo, su e giù lentamente.
Lui chiude gli occhi e si lascia fare, le mani che mi tengono saldamente per i fianchi.
Mentre lo monto guardo il suo viso dove il piacere è dipinto, quando vedo che sta per venire rallento il ritmo; voglio che veniamo nello stesso momento!
Il piacere monta dentro di me e quando è quasi al culmine parto per il galoppo finale.
Mentre l’orgasmo sta per travolgermi i miei muscoli interni si contraggono sul suo giovane cazzo e sento lunghi getti caldi invadermi il fondo della vagina, non resisto più e lascio l’orgasmo esplodermi dentro con un lungo urlo liberatorio.
Ridiscendendo lentamente dall’estasi, mi allungo al suo fianco, mentre sento che dalla fica, oscenamente dilatata, un filo di liquido fuoriesce a bagnarmi le cosce.
Lui si gira a guardarmi, piegato su di me, non può trattenersi e mi bacia con foga.
Lo abbraccio, lusingata di tanto entusiasmo, i nostri corpi rotolano nel letto. Etienne prende ad accarezzarmi, per tutto il corpo, ogni piccola parte del mio corpo, con le sue mani dolci e fresche e con la lingua agile.
Le sue carezze mi fanno fondere di piacere.
Mentre passa afferro il suo sesso ed arrotolo la lingua attorno alla punta; ha un sapore acre di ciprigna e sperma mescolati.
Lui, intanto, ha cominciato a giocare con la mia fica; prima un dito, poi due penetrano nella palude vischiosa che la riempie e la voglia di riaverlo dentro riesplode in me.
‘Etienne, mettiti in ginocchio al bordo del letto’ ‘ ordino.
Lui esegue ed io stendendomi sul letto, metto le gambe sulle sue spalle inghiottendo con la fica il suo sesso nuovamente duro.
Mi scopa lentamente:’ Ohh che bello’più forte’più veloce” ‘ lo incito.
Incoraggiato prende a scoparmi vigorosamente.
‘Ancora! Ancora più forte!’
I suoi testicoli urtano contro le mie natiche con un rumore indecente, mentre affonda sempre più profondamente in me.
I miei seni tremolano sotto le spinte dei suoi assalti ed un altro orgasmo scuote il mio corpo dal profondo.
Ora sono solo una femmina avida di piacere; mi metto a pecorina sul letto:’ Scopami ancora!’ – lo imploro, offrendogli la groppa.
S’infila di colpo, raggiungendo il fondo:’Siiii’Ancora! Continua cosììì!!’
E lui gli da dentro come una locomotiva in piena velocità che niente può fermare.
E’ scatenato, sento ancora le sue palle dure che urtano la fica, sempre più veloce’il letto cigola e lui mi scopa senza tregua.
Quando si china e prende ad accarezzarmi la clitoride, l’estasi fa contrarre i miei muscoli interni che per un istante trattengono il suo sesso profondamente piantato in me; lui emette un grido rauco e i suoi caldi getti riempiono il profondo della mia vagina.
L’orgasmo ci prende entrambi ed entrambi gridiamo il nostro piacere nello stesso momento.
Spossati ci abbattiamo sul letto e ci addormentiamo l’una nelle braccia dell’altro.

Ho avuto Etienne tutto per me, per tutti i dieci giorni che è rimasto a casa.
Quando la sera rientrava dal suo corso, io ero là ad attenderlo.
Lui veniva ad abbracciarmi e baciarmi e le sue mani correvano sotto la mia gonna ad accarezzarmi le cosce. Poi apriva la camicetta o mi sfilava la t-shirt mettendo a nudo i seni.
Mentre mi accarezzava i seni, mi faceva sentire la sua verga dura contro la coscia o contro le natiche e quando la sua mano entrava nelle mutandine trovava già la fica aperta e bagnata di piacere.
Io, intanto, gli abbassavo i pantaloni e lo slip, facendo scattare in alto il suo sesso già in piena erezione.
Spesso era lì, in cucina, che mi scopava, sul piano da lavoro o su una sedia.
I suoi colpi di reni mi procuravano il primo orgasmo della serata e poi mi rivestivo mettendo solo una camicia sulla pelle nuda, mentre il suo sperma mi colava tra le cosce.
Una sera, mentre mi offrivo a lui con le gambe oscenamente aperte sul divano, squillò il telefono; era sua madre.
‘Ciao, Christine’ ‘ risposi ansimando ‘ ‘come va?’ ‘ chiesi mentre lui usciva da me.
‘Bene: Ma sembri affannata”
‘E’ che ho fatto le scale di corsa per venire a rispondere.’
‘E Etienne? Tutto bene?’
‘A meraviglia. E’ qui vicino a me; te lo passo. Ciao.’
Etienne prese il telefono, rosso come un peperone e con il cazzo ancora dritto, che svettava lucido dei miei umori.
‘Ciao mamma’si, tutto bene’si, il corso è molto interessante’ ‘ mentre parlava gli presi il sesso e me lo misi in bocca ‘ ”finisco tra tre giorni” lo succhiavo voracemente aspirandolo fino in fondo alla gola ‘ ‘ va’bene mamma’ora ti lascio’saluta papà”
‘AAAhhh’ – urlò abbassando il ricevitore e riversando nel fondo della mia gola caldi e saporosi getti di sperma.
La sera prima che partisse dopo che, appena rientrato, mi aveva scopato sulla chaise-longue dell’ingresso, stavo prendendo un bagno mentre lui preparava la sua valigia.

Mi abbandono al piacevole tepore del bagno pensando, non senza una punta di malizia, che vorrei che ora entrasse Etienne.
Cerco di immaginarmi cosa farebbe; magari mi guarderebbe, cercherebbe di indovinare le mie forme nude attraverso la fitta schiuma, inizio a fantasticare.
E proprio mentre una piacevole eccitazione si impossessa di me, ecco che Etienne fa capolino dalla porta accostata e chiede rispettosamente “Posso?”
Sono piacevolmente sorpresa, mi faccio una risata e dico:” Entra pure.”
Lui si spoglia, la maglietta, i calzoncini e anche gli slip e mi dice: “Ti dispiace se condivido il bagno con te? Sono accaldato da morire.”
In un attimo me lo trovo in vasca e non riesco nemmeno a replicare, mi trovo invece a rannicchiarmi nella mia metà per fargli posto.
Sento le sue gambe che si intrecciano alle mie, e la sensazione è così piacevole che mi sistemo meglio per adattarmi a questa situazione del tutto nuova.
Dovendo sedermi dritta, ovviamente il mio seno spunta quasi per intero dalla superficie dell’acqua mostrandosi nella sua piena floridezza agli sguardi di lui che non mi lasciano un secondo.
“Che bel seno! Sei davvero molto attraente!” mi dice mentre comincia ad insaponarmi le ginocchia’ ‘ ‘Faresti eccitare anche un santo, figuriamoci un giovane come me’ ‘ mi dice lusingandomi.
Si rannicchia contro di me e iniziamo a strofinarci le spalle e il collo.
Gli sorrido mentre sento il suo membro duro contro la mia coscia.
Le sue mani si stringono attorno ai miei seni provocandomi una sensazione quasi elettrica; me li massaggia, li palpa per benino, ne titilla i capezzoli già duri ed eretti.
“Non credi di essere un po’ troppo invadente?” – gli dico scherzando, ma ho già la voce roca perché mi sta procurando un piacere incredibile.
“Se la importuno, smetto subito” – fa lui con un’aria da ragazzino per bene, dandomi del lei ben sapendo che questo è solo un artificio linguistico che rende ancora più malizioso il nostro rapporto.
Socchiudo gli occhi e le mie mani scivolano tra le sue cosce per stringere quel pene magnificamente turgido.
“Un ragazzino dovrebbe comportarsi meglio con una signora…” mormoro, e poco ci manca che mi scappi un gemito di piacere.
La situazione è così eccitante che non posso fare a meno di abbandonarmi alle sue mani che mi stanno palpando tutta procurandomi un diletto indescrivibile; me le sento tra le cosce e volentieri le apro per farmi toccare.
“Così va meglio?” mi sussurra lui mentre le sue dita si impossessano della mia figa eccitata.
Un lungo gemito esce dalle mie labbra, seguito da un altro, sono prossima all’orgasmo.
Mi inginocchio e mi alzo con il busto in fuori, poi mi piego verso di lui: “Siamo sulla buona strada, ma si può migliorare” – poi, incapace di trattenermi, incollo le mie labbra alle sue e ci baciamo a lungo, limonando con estremo gusto, mentre le sue dita continuano a titillarmi la vagina e io non capisco più niente.
Vengo presa da sussulti violenti e deliziosi, senza ritegno mi abbandono a un orgasmo sublime con abbondanza di gemiti rauchi, tanto è grande e piacevole l’eccitazione che provo.
Ancora in pieno piacere lascio che Etienne si attacchi come una sanguisuga alle mie tette, che mi sembrano sul punto di scoppiare e godo dei suoi denti che mi mordicchiano i capezzoli e delle sue labbra che me li succhiano.
Etienne si alza e il suo pene magnificamente eretto prorompe dal folto pelo scuro troneggiando davanti al mio viso su due testicoli di tutto rispetto.
Non resisto, mi abbasso e prendo in bocca quel glande turgido che lui mi porge mentre le sue mani mi scompigliano i capelli.
Pochi attimi, il tempo di assaporare la sensazione di mascolinità di quel meraviglioso membro che la mia lingua avvolge, poi i sussulti, le contrazioni, il suo ansimare di godimento mentre lo sperma mi zampilla in gola a fiotti caldi e deliziosamente abbondanti.
Ci abbandoniamo tra le braccia l’uno dell’altra avvolti dal calore dell’acqua e dei nostri corpi eccitati, piacevolmente rilassati dopo la tensione del duplice orgasmo.
“Sei una donna tremendamente eccitante,” mi sussurra all’orecchio.
“Sono anche tremendamente eccitata,” – gli rispondo sfiorandogli di nuovo le labbra con la lingua – “Sei carino da morire e sei diventato anche molto bravo.”
Mi abbandono nella mia metà vasca mentre lui mi massaggia, insaponandomi le spalle, il seno, i polpacci che emergono dall’acqua.
“Massaggiami la schiena,” – gli dico voltandomi.
Sento le sue mani sulle spalle, sulle scapole, sui fianchi e di nuovo mi abbandono a gemiti di piacere. Questo ragazzo ha imparato perfettamente come si accarezza una donna e io intendo goderne appieno!
Mi sollevo e sento le sue mani sulle natiche e poi la sua bocca che me le bacia.
Gli strofino il sedere sul viso e lui, inaspettatamente, mi spinge in avanti facendomi mettere a quattro zampe.
Sento le sue labbra sulle natiche, poi me le apre e con la lingua mi accarezza l’ano.
Un lungo gemito di piacere e di sorpresa esce dalla mia bocca; è la prima volta che lo fa!
Mi volto e lo vedo ergersi dall’acqua come un apollo, il pene di nuovo eretto e pronto al piacere.
Lungi dal sottrarmi, mi abbandono alle sue mani che mi accarezzano con i palmi tra le cosce allargandomele con dolcezza; sono già tutta bagnata e non certo di acqua.
Etienne struscia il membro tra le mie natiche e fino all’ultimo mi lascia nel dubbio su dove intende penetrarmi, ma non importa dove perché lo desidero sopra ogni altra cosa.
Finalmente mi solleva il culo, lo bacia di nuovo e sento quel membro favoloso infilarsi tra le mie cosce.
“Proprio come desideravo, tesoro…” – gli dico.
Poi, di colpo, la penetrazione: lunga, dolce, piena, completa.
Di nuovo gemo, intanto che Etienne comincia a scoparmi con colpi decisi, estraendolo quasi del tutto per poi immergerlo fino in fondo nella mia fica impazzita.
Le sue mani mi stringono i fianchi, lui si piega su di me per palparmi le tette senza smettere di stantuffarmi dentro e ai miei gemiti incontrollati mi sussurra all’orecchio paroline dolci, eccitate, maschie.
Raggiungo un altro orgasmo in men che non si dica; quando mi riprendo, constato con estremo piacere che lui non ha ancora finito, è ancora duro dentro di me.
Continua anzi con aumentato vigore e il mio piacere, anziché scemare, aumenta a dismisura; ansimiamo entrambi mentre sento il suo pene che mi riempie la figa e le sue mani che mi strizzano le tette.
Desidero baciarlo e mi volto: riusciamo a toccarci la lingua e rimaniamo così fino a quando il mio piacere si rinnova tra ansimi e rauche grida.
Etienne rimane dentro di me, accarezzandomi e baciandomi la schiena ancora duro come un fuso.
Decido di fargli provare qualcosa di nuovo come regalo per l’ultima notte insieme.
Lo prendo per mano uscendo dalla vasca.
‘Vieni’ ‘ gli dico trascinandolo con me in camera da letto.
M’inginocchio sul letto:’Fammi quello che hai fatto prima, leccami dietro’
Lui si mette dietro e comincia a leccarmi la fica da dietro.
‘Più in alto’sul buchino ti prego’
Si ferma un attimo’sento le sue mani che mi aprono le natiche e la sua lingua percorre il solco ed arriva al buchetto.
Lì si ferma e comincia a leccarlo, prima dolcemente poi sempre più insistentemente’la sua lingua si fa’ dura e cerca di penetrarmi.
Sento il piacere riesplodere nel ventre: ‘Sì, dai’mi piace leccamelo bene’sodomizzami con la lingua’dai”
Lui si mette d’impegno’sento la sua lingua entrare nel culo e leccarmi all’interno’sono partita’muovo le anche per sentirlo meglio’
S’inginocchia dietro e aprendomi al massimo le natiche infila di nuovo quella sua lingua diabolica nel culo.
Si solleva, si stende sulla mia schiena’sento il contatto della sua nuda pelle’l’inconfondibile durezza del cazzo duro in mezzo alle natiche’la sua lingua sfarfalla impazzita sul collo, sulle orecchie.
Mi volto per assaporare il gusto della sua bocca’le lingue s’incontrano, si toccano e si avvinghiano in un bacio interminabile.
‘Ora’ti voglio insegnare come sodomizzare una donna’sarà il mio ultimo insegnamento’prendimi così di dietro’voglio sentirti in me’ho voglia di sentire il tuo bel cazzo che mi prende di dietro” ‘ gli sussurro sulle labbra.
Etienne mi passa una mano sotto al ventre e con l’altra mi stringe una tetta.
Il piacere mi aggroviglia le viscere’mi sento una femmina scatenata’e lui è un chiavatore nato.
Lo sento ansimare dietro di me’il cazzo poggia tra le mie natiche.
Allungo una mano dietro e lo prendo puntandolo contro il buchino fremente.
‘Spingi ora’ma con delicatezza.’
Lo sento farsi strada dentro di me dilatando lo stretto pertugio, il quale dopo il lavoretto di lingua di prima e il piacere che provo è morbido e dilatato’pronto ad accoglierlo.
La cappella supera lo sfintere e il resto affonda come un coltello nel burro.
‘Sììì, cosììì’ bravo mettilo bene in fondo’Sì, dai sodomizzami’ti voglio’inculami a fondo’ ‘ lo incito girando la testa per guardarlo.
‘Adesso comincia ad incularmi; prima lentamente’e poi”
Ma lui comincia subito a dare spinte poderose penetrandomi fino alle palle.
Il mio ano si adatta subito alla sua presenza e il cazzo di Etienne profondamente inserito dentro il mio culo mi sta facendo godere da matti.
‘Adesso fermati ed esci, poi rimettimelo dentro’ ‘ lo istruisco su come mi piace farmi fare il culo.
Lentamente, estrae il cazzo, con un leggero rumore di risucchio.
Attende qualche istante prima di penetrarmi nuovamente.
Ripete questi movimenti più volte cambiando di volta in volta l’angolazione con la quale introduce il pene come se volesse allargarmi lo sfintere ed io impazzisco dal piacere.
‘Mi piace’vorrei sfondarti’ – mi dice nell’orecchio.
‘Sì, dai’fallo’non aspetto altro’sfondami’fammi godere’ancora’ voglio che mi rompi il culo per tutta la notte’ ‘ gli rimando.
Ondate di piacere mi avvolgono, partendo dallo sfintere per esplodere nella testa.
Etienne riprende a muoversi dentro di me tenendomi stretta a lui ed afferrandomi i seni di cui pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
‘Dai Clary prendilo tutto’ sììììììì che bello che è’ti voglio sfondare.”
‘Vai adesso, infilamelo tutto’voglio sentirti in fondo al culo’sfondami’ – lo incito.
Gli affondi diventano più possenti, sento il cazzo espandersi nel mio intestino.
“OOhhh ohh che duro che sei, mi spacchi’ si’si spaccami’inculami tutta.”
“Hai il culo più caldo della fica’mi piace.”
‘Mi fai morire’ si’ sto godendo col culo’ sbattimi’riempimi”
‘AAHHH’hai un culo favoloso’caldo e morbido’sto’ per venire’adesso, aspetta, ecco, vengooo…’ e la sborra calda comincia ad invadermi l’intestino.
Mi sento allagare’sento caldo fino all’utero’continua a riempirmi del suo liquido bollente’sto godendo’l’orgasmo mi esplode dentro moltiplicato per cento’più caldo’più lungo.
Si scarica dentro di me stendendosi sulla mia schiena e mordendomi una spalla nell’impeto del piacere’ mi sembra che l’orgasmo duri un’eternità.
Mi lascio andare distrutta sul letto e restiamo li, l’uno sopra l’altra a riprendere fiato, con il cazzo di Etienne ancora profondamente piantato nel culo.

Abbiamo continuato a fare l’amore fino al mattino.

P.S.
Fatemi sapere se le mie avventure vi piacciono; m’interessano i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance@interfree.it

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