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Racconti Erotici Etero

LE AVVENTURE DI CLARY- VACANZE ROMANE

By 11 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

LE AVVENTURE DI CLARY ‘ VACANZE ROMANE ( 1^ parte ) –

Mi chiamo AnneClaire, ma i miei amici mi chiamano Clairy, sono francese e dopo il mio ultimo divorzio (ne ho fatti due) da diversi anni mi sono trasferita in Italia dove vivo con il mio compagno italiano.
Sono mora con gli occhi verdi, di statura media e un po’ rotondetta, ma con una bella terza di seno e un gran culo ancora sodo nonostante l’età (ho superato i cinquanta).

Eccomi qui, sono appena scesa dall’aereo che mi ha portata a Roma; è la prima volta che vengo in Italia e sono emozionata come una bambina.
Esco nel terminal e lo vedo: è come lo ricordavo nell’immagine che avevo nella memoria.
Alto, robusto, con una gran massa di capelli neri, che ora hanno qualche filo grigio.
Mi guarda ma non mi riconosce.
E’ vero che quando mi ha conosciuta ero molto più grassa, negli ultimi 10 mesi mi sono messa a dieta e ho perso 18 chili; sono tornata al mio peso abituale 57 chili, messi soprattutto su anche e culo.

Ci siamo conosciuti in Francia, ad una festa presso una comune amica: Gilda, che conosco da più di 20 anni.
A quel tempo io ero ancora sposata, anche se la mia vita coniugale era ormai finita da un pezzo e lui veniva dal Belgio dove stava passando un lungo periodo di lavoro.
Ricordo che quando entrai a casa di Gilda e mi fu presentato, rimasi colpita dal suo sguardo: marrone molto scuro, profondo, ma quello che lo rendeva diverso era quella scintilla in fondo agli occhi, come qualcosa che ardeva in lui.
Il suo sguardo mi avvolse ed io sentii un brivido corrermi lungo la schiena: era molto tempo che qualcuno non mi guardava più così, come una donna desiderata’credo di essermi innamorata di lui sul momento.
In seguito cercai di lui, tramite la mia amica, gli scrissi anche una lettera dove gli dichiaravo i miei sentimenti, ma lui niente mi rispose garbatamente che visto che io ero sposata, non voleva immischiarsi in storie che potevano essere difficili per tutti.
Poi dopo tre anni, ero ormai sull’orlo della separazione e avevo quasi dimenticato M., Gilda mi disse che aveva parlato di me e della mia situazione con M. al telefono e lui le aveva detto di darmi il numero del suo cellulare e che se volevo potevo chiamarlo per parlare un po’.
Per due settimane girai indecisa con il numero di telefono nella borsa, poi un giorno, dopo l’ennesima lite con mio marito e la sua dichiarazione che se ne sarebbe andato da casa, presi coraggio e lo chiamai.
Fu molto amabile, s’interessò alla mia situazione, parlammo molto.
Ci risentimmo diverse volte e agli inizi di luglio io ebbi la sentenza di separazione da mio marito.
M. mi propose di passare una settimana da lui, quando avrei preso le ferie, per cambiare aria e idee.
Accettai senza indugio.

Mi avvicino e lo saluto’.lui mi guarda sorpreso’e poi di nuovo quella fiammella e il suo sguardo che mi avvolge’.
Ci scambiamo un bacio sulla guancia e M. mi accompagna fuori fino alla sua auto.
Durante il tragitto parliamo molto; lui mi fà i complimenti per la mia nuova forma e ridiamo e scherziamo.
M. non abita a Roma ma in una cittadina a sessanta chilometri; non mi accorgo neanche del tempo che passa.
Finalmente siamo arrivati.
Mi fa entrare in casa’ mi mostra il suo appartamento, dove vive con suo figlio che ora è in vacanza’sua moglie è morta da cinque anni’mi mostra la mia stanza, portando dentro la mia valigia.
‘Vuoi prendere una doccia, per rinfrescarti?’ ‘ mi chiede ‘ Io intanto preparo qualcosa da mangiare, è mezzogiorno passato’.
Parentesi: i nostri dialoghi sono in francese, lingua che M. parla perfettamente.
‘Si, grazie’ ‘ rispondo ‘ ‘fa molto caldo ed io non sono ancora abituata al clima’.
Mi mostra dove sono gli asciugamani e si allontana verso la cucina.
Dio, come sono emozionata, gli salterei subito addosso; sono mesi che un uomo non mi tocca e mi sento tutta eccitata.
Comunque mi spoglio ed entro sotto la doccia.
Quando finisco di asciugarmi, indosso qualcosa di leggero: biancheria, degli shorts ed una camicetta e mi dirigo verso la cucina.
‘AAHH’ ‘ faccio entrando ‘ ‘mi ci voleva proprio’.
Ha apparecchiato la tavola sulla terrazza, dove fa più fresco: davanti alla terrazza si stende il giardino e diversi alberi ci riparano dal sole e da sguardi indiscreti.
Sulla tavola vedo che ha messo tante cose: prosciutto, olive, vari formaggi, un’insalata di pomodori’tutte cose leggere e stuzzicanti.
Lui mette su un CD e cominciamo a mangiare e chiacchierare amabilmente delle nostre vite.
Sono passate quasi due ore e siamo ancora a tavola; ha aperto la seconda bottiglia di un vinello bianco, frizzantino e fresco, che scende giù a meraviglia.
‘Vuoi ballare’ ‘ mi chiede.
‘Certo’
Mi prende la mano e mi conduce nel salone e sulle note di ‘All by myself’ mi prende tra le braccia.
Lui indossa solo una t-shirt e degli shorts e il suo odore di maschio mi penetra subito nelle narici, facendomi girare la testa e bagnare le mutandine.
Balliamo guardandoci negli occhi, capisco che è un tipo timido e nonostante l’attrazione non accenna ad alcuna iniziativa, così senza pensare alle conseguenze gli accarezzo le labbra con la mano.
All’improvviso cambia completamente atteggiamento, mi bacia intensamente, la sua lingua cerca la mia, mentre le sue mani risalgono ad afferrare i miei seni e poi mi accarezzano la figa da sopra gli shorts.
Mi solleva tra le braccia, io lo cingo al collo e lo bacio, mi porta nella sua camera e mi deposita vicino al letto.
‘ Spogliati’ ‘ mi fa, mentre anche lui si sfila polo e shorts ed è subito nudo; non porta neanche le mutande!!!
Mi spoglio, lui si sdraia sul letto:’ Sono qui che ti aspetto’ e si carezza il cazzo già in piena erezione.
Mi avvicino al letto e comincio a baciarlo appassionatamente, mi tira a se e comincia ad accarezzarmi il seno’me lo prende in bocca’ scivola tra le mie cosce, mi bacia l’inguine, con le dita gioca sul mio ventre.
Sento l’eccitazione crescere in me’allargo le cosce e con le dita apro le labbra della figa.
Me la lecca tutta con grandi linguate veloci ed intense, mi contorco tutta e lui m’infila due dita nella fessura che ormai è un misto di saliva e umori’continua a leccarmi mentre le sue dita vanno avanti e indietro’impazzisco dal piacere, gemo sempre più, non mi trattengo e raggiungo il mio primo orgasmo urlando’sento la mia broda scendere copiosa e lui la lecca tutta.
Non pago di avermi fatto godere, continua a leccarmela e in breve tempo vengo copiosamente una seconda volta.
Si alza di scatto sulla ginocchia, visibilmente eccitato, il viso bagnato di sudore e della mia broda, il suo cazzo è duro e pulsante, sembra voglia esplodere.
Mi alzo anch’io a sedere, voglio ricambiare le attenzioni fatte alla mia figa, prendendo in bocca il suo cazzo.
Lo prendo in bocca lentamente guardandolo negli occhi, i suoi occhi mi fissano ardenti di desiderio, il suo membro scivola dolcemente dentro la mia bocca’prendo a succhiarlo con foga e passione’ i suoi odori m’inebriano e il sapore della sua pelle accresce la mia voglia’ comincio ad ansimare, il respiro affannoso e tremante è la prova che le sensazioni che sto provando sono veramente forti ed eccitanti.
Continuo per qualche minuto finché M. mi fa sdraiare supina sul letto, si allunga sul comodino e prende una bustina con un preservativo.
‘ No!!’ ‘ esclamo ‘ ‘ io sono sana, da anni ho fatto l’amore solo con mio marito’ed ho fiducia in te’e poi voglio sentire la tua sborra riempirmi ‘dai vieni’.
Mi guarda dubbioso, getta via il preservativo, mi divarica con forza le gambe’e si stende su di me.
Il calore del suo corpo mi fa sentire protetta e desiderata, il cazzo si muove frenetico tra le mie cosce in cerca del mio sesso caldo ed umido’la sua cappella raggiunge le labbra della figa e’mi penetra con un’inaudita violenza’ mi sento lacerare’ con un deciso movimento spinge dentro di me il suo cazzo fino alle palle che sbattono sulle mie natiche’ il suo impeto è al limite di una violenza carnale.
Prende a scoparmi con foga, il letto sbatte sulla parete ad un ritmo sempre maggiore’ le mani tenute ferme dalle sue m’impediscono di divincolarmi rendendomi impotente e passiva alla sua animalesca sessualità.
Sono un po’ atterrita dal suo atteggiamento violento ma dentro di me nasce la consapevolezza che è quello che più intimamente desideravo, inarco leggermente la schiena così che il suo cazzo possa penetrarmi profondamente.
Sono momenti interminabili, il suo cazzo scivola nella vagina ben lubrificata e il piacere mi sommerge’ ho un violentissimo orgasmo, urlo di piacere:’ Fottimi ‘.così.. dai..fammi sentire il tuo cazzo fino in gola’sii.. sono una vacca’.una troia’. una puttana’.’
La mia figa ora è un lago, il cazzo scivola velocemente e M. ansima sempre più spesso fino a quando si ferma in preda al suo orgasmo inondandomi la figa di sperma.
Sfila il cazzo ancora duro dalla mia figa e si sdraia accanto a me.
Io non mi sento completamente appagata e dopo esserci riposati un po’ comincio a stuzzicarlo.
Gli bacio dolcemente i capezzoli, le mie labbra sono calde e vogliose, mi avvicino al suo cazzo, lo prendo tra le mani e lo bacio teneramente, l’odore dello sperma e della mia sbroda non mi danno fastidio, anzi con la punta della lingua, comincio a giocare con la cappella e quando sento che il cazzo sta riprendendo vigore lo prendo tutto in bocca e comincio a spompinarlo per bene.
Il cazzo s’ingrossa rapidamente e M. mi prende per i fianchi e ci allacciamo in un 69’mi lecca la figa’ mi guarda e mi dice di mettermi su un fianco, mi allarga le natiche e comincia a leccarmi il buco del culo… me lo stuzzica con un dito, i miei muscoli anali però sono tesi e rigidi….. e lui è costretto a darsi da fare ancora un pochino con la lingua.
Si alterna tra culo e figa ed io continuo a spompinarlo
Ormai la figa ed il mio buchetto sono ben lubrificati, mi prende per i fianchi e mi mette a pecorina.
Sento la sua cappella che mi apre le labbra e sprofonda in me..i suoi coglioni sbattono sulla mia figa e mi provocano il doppio dell’eccitazione’ mi stringe i glutei, i suoi colpi si alternano da decisi e veloci a piano e dolci.
Sono tutto un tremore, fortunatamente ho un cuscino appoggiato al volto sul quale scarico l’interminabile urlo di piacere che arriva assieme all’orgasmo.
M. si sfila dalla figa e appoggia la cappella al buchetto’ comincia a spingere piano: mi fa male, lui se ne accorge e’ un colpo secco e la cappella passa lo sfintere.
‘ AAHH’ ‘ mi lamento ‘ ‘ fai piano’è da tanto tempo che non lo faccio più così’ ‘ ed è vero: in quindici anni mio marito mi ha inculata solo una volta e perché glielo chiesto io; per lui era una cosa sporca.
Lo sento allungarsi sulla mia schiena e prendermi le tette: ‘ Non ti preoccupare, ci penso io a riallargarlo per bene’ ‘ mi sussurra nell’orecchio.
Altro che timido!!! sono a casa sua da meno di quattro ore e già mi sfonda il culo!!!
Sento il cazzo che preme e che centimetro dopo centimetro entra…. un solo colpo di reni gli permette di infilarmelo tutto con facilità, come se stesse tagliando un pezzo di burro….
Ora ho il suo cazzo tutto dentro l’intestino’le mie mani stringono le lenzuola a causa del piacere misto al lieve dolore che sento’ il primo dolore è passato e ora vorrei che non smettesse più di incularmi.
‘ Daiii’ ‘ lo incito ‘ ‘ inculami’sfondami’voglio sentirti tutto dentro’.
Lui per tutta risposta appoggia la sua mano destra sulla mia spalla e mi tira verso di lui’mi sembra quasi che il suo cazzo sia dentro di me fino alla pancia’ tutto quanto coglioni compresi, lo sento ansimare, sento i nostri respiri affannosi, nell’aria c’è un odore di sesso veramente forte’ le sue mani mi stringono sempre più intensamente non ricordavo che l’orgasmo anale fosse così violento e intenso… nonostante il cuscino che soffoca le mie urla di piacere mi sentiranno sicuramente i vicini di casa…..
Lo sento stringermi le chiappe con forza e dopo pochi colpi mi innaffia l’intestino di sborra calda… la sento entrarmi nelle viscere’ sento il calore del suo godimento dentro di me e ne sono appagata….
Lui rimane dentro il mio culo ancora un pochino, poi esce, giusto il tempo di andarci a ripulire in bagno e…. si ricomincia!
Ci stendiamo sul letto’sono disfatta!!!
Ci coccoliamo un pochino’ ci sfioriamo i corpi come se fossimo innamorati da chissà quanti anni e non come se fossimo solo amanti, anche nelle nostre coccole c’è tenerezza, passione, dolcezza e… tanta carica erotica.

Questa volta sono io a prendermi cura del suo cazzo, che ormai non è più in tiro…mi avvicino e comincio a stuzzicargli la cappella con la lingua, glielo scappello con la mano e continuo a succhiarglielo, lo sento che cresce nella mia bocca’ sento la sua eccitazione che sale e i suoi mugolii mi fanno capire che non disdegna per niente la pompa che gli sto facendo.
Gli lecco l’asta in tutta la sua lunghezza, mi soffermo sul filetto del prepuzio e lo solletico dolcemente ma con decisione con la punta della mia lingua.
Vorrei che mi sborrasse in gola per bere tutto ne ho proprio voglia!!! ma a un certo punto mi toglie, mi stende e mi fa rimettere a gambe larghe e si rituffa nuovamente tra le mie cosce’comincia a leccarmela di nuovo, solo per lubrificarmela ma non tiene in considerazione il fatto che dopo tutti gli orgasmi io sono molto più sensibile di prima… il mio bacino comincia a muoversi al ritmo della sua lingua’non ho mai goduto così tanto facendomela leccare’nemmeno quando è stata una donna a deliziarmi sulla spacca.
I brividi di piacere diventano più intensi e più violenti, mi incita a godere e in men che non si dica gli vengo in bocca e lui prontamente beve tutto il mio nettare.
Ora sono stravolta, sconvolta, non ho nemmeno la forza di reagire ma dentro di me la voglia di farmi scopare come meglio crede è ancora tanta.
Non faccio nemmeno in tempo ad aprire gli occhi dopo il dolce “tormento” che mi apre le gambe, se le appoggia alle sue spalle e mi trapana col suo cazzo… lo sento tutto dentro, sento che comprime sulla vescica, sento che sbatte sulle pareti dell’utero.
Dalla foga che ci mette si direbbe che non scopa con una donna da chissà quanto tempo.
Mi guarda negli occhi’il suo sudore mi cola sul viso ed io lo bevo come un nettare..i coglioni sbattono sul buco del culo ancora dilatato e mi provocano il doppio dell’eccitazione già in corso, mi stringe i glutei, i suoi colpi si alternano da decisi e veloci a piano e dolci finchè lo vedo stringere i denti’affonda in me:’vengoooooooo” accompagnato da una lunga e intensa sborrata nella figa ed la sua sborra scatena un ennesimo orgasmo.
Questa volta sono veramente allo stremo…. ho giusto il tempo di riprendermi un attimino mentre lui va a pisciare e si fuma una sigaretta, poi si stende accanto a me e ricomincia a stuzzicarmi nuovamente.
Ho la figa in fiamme, i muscoli sono rigidi e sicuramente se solo mi toccasse con un dito urlerei dal dolore.
Ci guardiamo, ci accarezziamo e ci diamo tanti baci…. incredibile… nemmeno 5 minuti dopo ha ancora il cazzo in tiro!
Mi fissa negli occhi e poi mi dice:”la tua figa è sveglia?” ed io:”veramente è morta!”
Scivola di nuovo giù, me la bacia, mi allarga nuovamente le gambe, io lo supplico dicendogli che non ne la faccio più ma non riesco nemmeno a finire la frase che lui si ributta a bocca aperta sulla mia fregna ormai esausta.
Stranamente non sono molto tesa e riesco nuovamente a lasciarmi andare.
Capisco ben presto che la sua intenzione non è quella di farmi venire nella sua bocca….. gli piace molto scoparmi a pecorina e in ben che non si dica mi rigira e prende a pomparmi da dietro.
Le mie mani si stringono le lenzuola ed il viso affonda nel cuscino a causa del piacere misto al dolore che sento; mi afferra per i fianchi e prende a scoparmi velocemente’le sue mani mi stringono sempre più intensamente’e via’urlo a squarciagola e l’orgasmo mi prende intenso, lungo e doloroso.
Cado in avanti veramente spossata, ho male alla gola dall’urlo allucinante che ho tirato due secondi prima, non riesco nemmeno a muovermi.
M. si avvicina a me, mi accarezza dolcemente, mi da piccoli bacini sulla schiena, poi si alza e io cado in sonno profondo.

Quando mi sveglio è buio.
Nell’aria c’è odore di sesso’di sborra, di umori, di sudore’
Sono tutta dolorante, come se mi avessero bastonato; ma è la figa la più malandata’è gonfia e mi brucia’mi ha proprio distrutta’chissà fra quanti giorni potrò di nuovo scopare!!!
Mi alzo e vado in bagno’m’infilo sotto la doccia e dopo un quarto d’ora mi sento meglio.
Mi asciugo e vado a cercarlo’nuda.
Lo trovo sulla terrazza, con un bicchiere in mano e fuma una sigaretta.
‘ Ciao’ – mi dice sorridendo, quando mi vede ‘ ‘ dormito bene???’
‘ Mi hai distrutta’ ‘ rispondo con un sorriso ‘ ‘comunque grazie, era da tanto tempo che non facevo una scopata così’ ‘ e mi chino a baciarlo.
‘ Sempre a tua disposizione’ ‘ mi risponde lui tra le labbra.
‘ Sono distrutta e affamata’
‘ Ti va di uscire? o mangiamo qualcosa qui?’
‘ Non ce la farei a vestirmi e non so’ se riesco a camminare’ ‘ scherzo io.
‘ D’accordo allora, preparo qualcosa’ ‘ e si alza dalla sdraio.
Lo seguo in cucina, sempre nuda, e mentre lui armeggia con il mangiare, io faccio la gattina’lo abbraccio da dietro’mi struscio a lui’gli accarezzo il cazzo’
‘ Se fai così, sulla tavola ci finisci tu’ – mi dice prendendomi per la vita e sollevandomi da terra.
Io rido di cuore e lo bacio intensamente.
Ci mettiamo a tavola e mangiamo, nudi tutti e due.
Poi sempre nudi ci stendiamo sulle sdraio e rimaniamo lì a chiacchierare.
Quando sento il sonno che scende gli dico che vorrei andare a letto.
‘ Ancora’ ‘ fa lui scherzando.
Ci prepariamo per dormire e :’ Posso dormire con te?’ ‘ gli chiedo.
‘ Come vuoi’ ribatte lui.
M’infilo nel suo letto, sotto le lenzuola; dopo poco mi raggiunge ed io mi accoccolo tra le sue braccia.
Restiamo così per un po’ a parlare, poi il sonno ci prende.
Durante la notte mi sono svegliata’M. è dentro di me e mi scopa dolcemente, fino a che viene riempiendomi la figa.
E’ stato piacevole ma non ho avuto un orgasmo, sono troppo stanca.
Quest’uomo è veramente una bestia da sesso!!!

E’ mattina inoltrata quando apro gli occhi.
M. è accanto a me con una tazza di caffé fumante:’ Ti va di andare al mare’ ‘ mi chiede con un sorriso.
‘ Certo’ ‘ rispondo ‘ ‘il tempo di una doccia e sono pronta.
Mentre frugo nella valigia per prendere il costume, lui mi dice dalla porta: ‘Lascia stare, dove andiamo non è necessario il costume. Prendi solo un pareo’.
Partiamo in macchina e dopo una mezz’oretta M., parcheggia in un punto isolato.
Camminiamo attraverso le dune di sabbia e raggiungiamo una spiaggetta larga non più di trenta metri e riparata dalle dune.
Mi guardo attorno; ci sono solo altre due coppie, molto giovani.
M. cammina fin quasi alla riva, poi getta la borsa sulla sabbia e comincia a togliersi gli shorts.
‘ Dai spogliati’ ‘ mi dice.
Io sono un po’ titubante, non ho mai fatto del nudismo.
Ma lui ormai nudo m’incoraggia: ‘ Dai non vergognarti, qui è normale nessuno farà caso a te’.
Decisa sciolgo il pareo e rimango nuda.
Ci sdraiamo al sole uno accanto all’altra.
‘Andiamo a fare il bagno’ m’invita M..
‘Ma io non so nuotare’
‘Non ha importanza qui l’acqua non è alta’
Corriamo verso l’acqua e ci tuffiamo assieme; l’acqua è piacevolmente calda, M. prende a nuotare e si allontana, io mi stendo e faccio ‘il morto’ godendomi i raggi del sole.
Mi sento prendere per la vita e sollevare verso l’altro, poi ricado giù e finisco sottacqua.
Panico’mi rialzo e riemergo, tossendo e sputando acqua’M. e lì che ride.
Sono incazzata nera e mi dirigo verso di lui per dirgliene quattro, ma mi afferra per la vita e mi bacia infilandomi la lingua in bocca.
Mi sciolgo, alzo le gambe e le avvolgo attorno ai sui fianchi’sento la sua erezione che struscia contro le mie labbra intime.
Tenendomi stretta con un braccio, M. prende il suo cazzo e comincia a puntarlo contro le labbra’poi con una spinta me ne mette dentro una buona metà.
Tenendomi per la vita comincia a farmi salire e scendere sull’asta durissima’in acqua è tutto diverso’ sembra di volare, di essere senza peso’quando scendo sento il cazzo che s’immerge lentamente in me ed altrettanto lentamente si sfila quando risalgo.
In breve sono al culmine ed esplodo in un orgasmo lacerante, gridando il mio piacere nelle sue orecchie.
Lui non ha goduto. Torniamo a riva e quando usciamo dall’acqua vedo il cazzo che svetta fiero, duro e bellissimo.
Ci sdraiamo al sole e mi stendo a pancia in giu;’ M. prende un flacone di crema e comincia a massaggiarmi la schiena: ‘ Ti devi proteggere, il sole qui non è lo stesso a cui sei abituata, rischi di scottarti’ ‘ mentre parla continua a massaggiarmi la schiena con lenti movimenti circolari e poi piano piano giù fino alle natiche; mi piace, comincio ad emettere sospiri di piacere e allargo leggermente le gambe per permettere alle carezze di arrivare fino in fondo.
M. appoggia un dito sul buchino e subito serro le cosce ma lui dolcemente le riapre e riprende a massaggiarmi passando dalla fica al culetto’
‘Girati signora, ora facciamo davanti’ ‘ mi dice.
Riprende ad ungermi dappertutto e io chiudo gli occhi rilassata.
M. ricomincia il suo massaggio dal collo, lentamente; le mani si muovono molto sapientemente sul mio corpo, socchiudo le labbra di piacere.
Le sue mani ora stanno circondando completamente il seno soffermandosi ogni tanto sui capezzoli induriti; il mio corpo e’ lucido e piano piano, allargo di nuovo le gambe quasi a voler invitare M. a riprendere la strada prima interrotta.
La mano ora e’ sulla fica e piano infila un dito, poi due e comincia un lento su e giù’leggeri mugolii escono dalla mia bocca e lentamente le dita entrano tutte e cinque dentro di me; con movimenti circolari e lenti, M. spinge piano la mano che entra sempre di più.
Nel frattempo si e’ spostato un pochino di lato e ora il suo cazzo è vicinissimo alla mia bocca.
Ora la mano e’ completamente dentro la mia figa fino al polso e si muove su e giù.
Le mie labbra sono quasi a contatto del glande e M. prendendo il cazzo con una mano, lo appoggia sulle labbra, che subito lo circondano e avvolgono.
Ho qualche difficoltà a prenderlo tutto in bocca da quella posizione.
Lui si sposta un po’, quasi a volersi togliere, ma allungo la mano e prendo il cazzo per non farlo andare via:’ Aspetta’ – dice lui ‘ ‘ ora mi metto meglio’ – e così dicendo si sposta un pochino indietro, cosicché la mia testa ora è direttamente sotto il cazzo ed io golosa me lo infilo in bocca
Intanto ha tolto la mano dalla fica e si sta dedicando nuovamente al culetto infilando piano piano prima l’indice e poi il medio.
Si alza e va a mettersi di fronte, mi alza le gambe e preso il cazzo lo appoggia sulla fica; spinge piano ed entra dentro completamente e comincia a scoparmi.
M. estrae il cazzo dalla fica e lo appoggia al buco del culo, poi facendo forza con il peso del corpo sulle gambe e guidandolo con una mano, piano m’infila la cappella nel culo’spinge decisamente ed entra tutto.
Raggiungo molti orgasmi’grido il mio piacere’ mentre M. sembra non voler smettere e si alterna ora nella fica ora nel culo.
Poi si alza e torna a riempirmi col cazzo la bocca’glielo meno con due mani tenendomi la cappella in bocca e lo faccio godere ingoiando tutto e avendo cura di ripulirlo ben bene.
Un applauso saluta la fine della nostra performance.
Mi ero completamente dimenticata che eravamo su una spiaggia e c’era altra gente.
Riapro gli occhi e vedo le altre due coppie attorno a noi che ci guardano ridendo.
‘Brava, complimenti così si gode’ ‘ mi dice una delle due giovani ‘ ‘ lo hai proprio prosciugato’.
Sono molto imbarazzata, ma loro si siedono attorno a noi e cominciano a ridere e scherzare su quello che è successo; in breve facciamo amicizia.
Sono molto giovani, sui venticinque anni: Mario, moro, scuro di pelle, peloso, non molto alto, ma muscoloso e un bel pisello contornato da una foresta nera; Giorgio, rosso di capelli e di pelle, alto e longilineo, con un corpo glabro, ma un cazzo che arriva a riposo a metà coscia; Antonella, bionda, abbastanza alta, tette appuntite ed un magnifico boschetto dorato tra le cosce; ed infine Silvana, castana chiaro, belle tette rotonde, anche se un po’ cadenti, completamente depilata e delle grandi labbra pendenti che fanno capolino quando si china o è seduta.
Arriva l’ora di pranzo e M. propone di andare a mangiare tutti assieme.
I ragazzi accettano con gioia.
Ci rimettiamo quel poco che abbiamo di abiti e M. ci conduce ad un chiosco poco lontano, nascosto tra le dune.
La padrona ci fa sedere ad un lungo tavolo di legno, affianco a me M. e Giorgio, davanti Silvana.
Cominciamo a mangiare di gusto e beviamo un vinello bianco e fresco.
Mentre sono assorta a cercare di capire cosa si dicono in italiano sussulto: una delle due ragazze davanti a me toltasi lo zoccolo ha appoggiato il piede che spunta da sotto il tavolo tra le mie gambe; un piede stupendo, caviglia sottile dita affusolate ed uno smalto rosso: Silvana.
Sto impazzendo!!!
Forse il vino o il caldo: la testa mi pulsa, mi assale il desiderio e l’unico pensiero che ho è di toccarlo accarezzarlo’sogno di afferrarlo e di risalire con le mani su per le sue splendide gambe…
Non so quale forza misteriosa mi spinge a fare ciò che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose, ma allargo le cosce e faccio scivolare il piede di Silvana lungo la mia coscia e lo porto a diretto contatto della mia figa…sono secondi ma sembrano non terminare mai prima che io colgo una qualche espressione sul viso di Silvana.
Lei accenna un sorriso e capisco anche la sua vera indole quando inizia a muovere il piede mentre io carezzo con una mano il suo tallone e con l’altra mi apro le labbra della figa.
Silvana fa tutto da sola e comincia a farmi un vero e proprio ditalino con le sue fantastiche dita’m’infila l’alluce tra le grandi labbra e mi carezza il clitoride’ sto impazzendo’lei ogni tanto si ferma e mi infila il piede sotto le natiche, mi sfiora il buchetto e poi riprende’una vera maestra’ posso resistere poco, afferro il suo polpaccio e vengo, stringendo i denti, le bagno il piede e un po’ le gambe.
Sono stordita, mi alzo e dico che vado alla toilette: ‘Vengo con te’ ‘ mi fa eco Silvana.
Insieme ci dirigiamo ad un capanno che funge da toilette.
Entriamo’ci sono due porte’Silvana ne apre una’mi prende la mano e mi tira dentro con lei.
Chiude la porta e mi guarda: è il ritratto del desiderio, della voglia di sesso; si avventa su di me’ mi afferra per la testa e mette la lingua in bocca’la lecco, la succhio’ che sensazione stupenda è bravissima’ gli strappo il costume di sopra e scopro due tette morbide e calde mentre le tocco, la sua voce:”Dai, ora Leccami!!” -si siede sul lavandino e apre le gambe come una vera troia.
La visione è stupenda, mi precipito con la lingua sulla sua figa bagnata, il suo sapore è salato: piacevole regalo del mare; dopo un po’ mi dice:”Ora scopami ti prego”.
Non me lo faccio ripetere e la penetro con forza con due dita; non so perché ma ho la sensazione che le piace così; mentre la stantuffo con violenza il mio sguardo cadde sui suoi piedi, bellissimi, lei mi guarda e mi dice:” Ti piacciono i miei piedi, dai leccameli” – mi alza il piede verso la bocca mentre continuo a scoparla con le dita, prendo il suo alluce con la bocca’ lo succhio’ la sento venire, cercare di contenere i suoi gemiti, il suo orgasmo che non finisce mai, forse, come me, la situazione la ha eccitata al massimo.
Ci ricomponiamo alla meglio e torniamo al tavolo.
Tutti ci guardano divertiti: ‘E’ stata lunga questa pipì, eehh’ ‘ dice Antonella e tutti scoppiano a ridere.
Passiamo il pomeriggio assieme e quando è l’ora di rientrare ci scambiamo i numeri telefonici, con la promessa di rincontrarci prima della mia partenza.

Torniamo a casa e M. mi propone un bicchiere di prosecco sulla terrazza.
Ci mettiamo comodi e cominciamo a parlare.
Lui mi dice subito che si è ben accorto dei maneggi di Silvana e me sotto il tavolo e mi chiede di raccontargli cosa è successo nella toilette.
Sono un po’ imbarazzata, ma gli racconto tutto nei particolari.
Mentre parlo lui si accarezza il sesso, che vedo duro dentro i boxer.
‘ Vieni qui’ mi dice quando finisco il racconto.
Mi alzo e mi avvicino ancheggiando a lui, mi inginocchio ai suoi piedi e impugno saldamente l’asta continuando il movimento che lui ha interrotto.
Mentre lo masturbo piano avvicino il viso al cazzo e tiro fuori la lingua leccandoglielo con un movimento studiatamente lento, mentre i miei occhi non si staccano dai suoi in nessun momento. So che questo faceva eccitare da morire mio marito e a quanto pare anche M. non è immune al trattamento.
Gli sfilo il cazzo dai boxer e dopo avergli bagnato di saliva la cappella lo avvicino ad un seno e con la punta del cazzo percorro tutta l’areola del capezzolo, poi ribagno la punta e lo passo sull’altro’.. mi metto a cavallo su di lui dandogli i seni da succhiare e lui immediatamente ne imbocca uno succhiando e lappando come un forsennato:’ Sei fantastica ‘ – mi dice mentre passa instancabilmente da un seno all’altro – ‘ sei una bomba ‘ – e mentre lui si dà da fare con i miei seni, con un movimento veloce mi impalo su di lui.
Io mio viso adesso si trova all’altezza del suo e mi trovo a guardare i suoi occhi stupiti del repentino cambiamento della situazione, un attimo prima si stava trastullando con i miei capezzoli, l’attimo dopo riceve la mia lingua in bocca mentre con il bacino imprimo dei colpi in basso che dettano il ritmo dell’amplesso.
Non resiste oltre’.. mi afferra ai fianchi e senza neanche fuoriuscire da me mi ritrovo sotto di lui che geme e pompa e suda ‘.. tutto finisce in pochi minuti, raggiungiamo l’orgasmo simultaneamente, viene dentro di me e mi riempe del suo sperma.

continua’.
LE AVVENTURE DI CLARY ‘ VACANZE ROMANE ( 2^ parte ) –

Terzo giorno di vacanza in Italia.
I primi due, devo confessare, non sono stati male, anche se penso di non aver mai fatto così tanto sesso in poco tempo.
M. ed io ci svegliamo la mattina e guardandoci negli occhi ci scambiamo un appassionato bacio di buongiorno.
‘ Oggi andiamo a Roma’ ‘ annuncia mentre prendiamo la colazione.
Una rapida doccia, maquillage e mi faccio trovare vestita con una gonna bianca con uno spacco laterale, come maglietta ho indossato un top traforato che lascia intravedere le mie tette nude; mi sono truccata leggermente, un tocco di rossetto scuro sulle labbra e un paio di sabot bianchi con tacco da 8 cm., il tutto mi da un aspetto sexy ma distinto, almeno credo.
M. mi fa i complimenti, mi bacia in bocca ed usciamo.
Roma è magnifica’mi prende’non ho mai visto una città così bella e con tanta anima.
M. è un ottima guida, mi spiega tante cose sulla storia e le origini dei vari luoghi che visitiamo’ogni tanto mi prende tra le braccia e mi bacia’poi riprendiamo a camminare mano nelle mano come due innamorati.
Il pomeriggio ci riposiamo al fresco di una panchina di Villa Borghese.
Lui mi passa un braccio intorno al collo e mi attira se’mi bacia appassionatamente’mi succhia la lingua e mi carezza i denti con la sua’infila una mano sotto il top e comincia d accarezzarmi i seni nudi’sento la figa che comincia a bagnarsi.
Siamo su un viale frequentato’la gente che passa ci guarda con interesse ma non dice nulla.
Ad un tratto si alza, mi prende la mano e mi porta con se’attraversiamo un prato e entriamo in mezzo agli alberi.
Mi appoggia di schiena ad un albero e ricomincia a baciarmi e palparmi seno e figa.
Gli tiro fuori l’ uccello e me lo porto alla bocca, cominciando a succhiarlo con avidità. Pompo di gusto, mentre lui si lamenta godurioso e mi accarezza la testa per accompagnare la pompa che gli sto facendo.
Lascio un attimo la sua mazza e, guardandolo lo faccio sdraiare sull’erba, mi metto a pecorina sopra di lui ricominciando a pompargli quel magnifico cazzo sempre in tiro.
Quando lo sento ben duro e pronto a sborrare, mi sollevo e con un solo movimento mi sollevo la gonna e m’impalo su di lui fino alla radice.
Mi da della puttana, della troia, della vacca in calore, cosa che io apprezzo aumentando i miei mugolii di piacere, mentre con le mani mi tormenta dolcemente le tette e mi infila le dita in bocca per farmele succhiare come fossero un cazzo.
L’orgasmo che arriva mi sconquassa facendomi urlare tutta la mia goduria, portando così M. ad allagarmi la figa con il suo nettare bollente.
Subito dopo, con la figa grondante sperma, scendo dal “galoppo” e riprendendo in bocca la sua mazza, che oramai è al limite dell’erezione comincio a leccarlo, ripulendolo tutto della sua sborra e della mia broda, senza lasciarmi sfuggire nemmeno una goccia di quel caldo nettare dissetante.

La mia vacanza continua tra visite a posti bellissimi (il Vaticano, Villa d’este, Sperlonga,’) e continue sedute di sesso’in ogni luogo (penso che si sia astenuto di scoparmi solo nella visita al Vaticano’rispetto???) e in ogni momento.
Credo di non essere mai stata scopata così tanto e bene in vita mia, nemmeno quando facevo la call girl (non mi piace dire puttana, lo trovo sporco e volgare); sono felice ed appagata.
Credo che mi sto seriamente innamorando di M. e anche lui non è insensibile a me.

Siamo arrivati all’ultimo giorno di vacanza; domani devo riprendere l’aereo che mi riporterà alla mia cittadina e sono un po’ triste.
Abbiamo appena finito la colazione e io mi sto rilassando in terrazza, quando squilla il telefono; sento M. che parla con qualcuno in italiano.
‘ Era Mario’ti ricordi? ci ha invitato ad una festa con i suoi amici per questa sera. Che ne dici? te la senti?’
‘ Certo’ ‘ rispondo ‘ ‘posso preparare la valigia oggi pomeriggio e lasciare fuori solo quello che mi serve; domattina finirò tutto’.
‘ Bene, allora lo richiamo per dirgli che siamo d’accordo’.
Passiamo la mattinata in pieno relax.
Nel pomeriggio ci riposiamo un po’, in previsione della serata e M. mi fa l’amore molto dolcemente prima che ci appisoliamo.
Quando mi sveglio comincio a prepararmi per la serata.
Fa molto caldo, quindi decido di mettere qualcosa di leggero: un paio di mutandine nere molto sgambate, niente calze, abito nero di paillettes al ginocchio, scollato davanti e che mi lascia la schiena completamente nuda, annodato sul collo; mi porto una giacca di pelle leggera a taglio jeans per coprirmi se facesse fresco, ai piedi ho un paio di sandali che lasciano il piede completamente nudo in quanto nella parte sopra hanno solamente due striscioline di color argento, la suola e metà del tacco a spillo sono trasparenti e l’altra metà del tacco a spillo è argentato, e una cavigliera.
Quando mi vede M. mi fa i complimenti per come sono bella e sexy.
Abbiamo appuntamento con Mario ed i suoi amici per recarci tutti assieme al luogo della festa.
Arrivati alla villa, in aperta campagna, dove si svolge la festa, ci accoglie Stefano, un ragazzo che sta lavorando al porticato di ingresso.
-La signora vi sta aspettando- dice.
‘ Oddio la “signora”‘ ‘ penso.
Ma quando la vedo cambio davvero opinione.
Ha l’incedere di una dea, circa quarantanni, un viso meraviglioso, dei capelli rosso fuoco lunghi e lucenti e un vestitino nero aderente che sembra dipinto sul suo corpo; ha veramente l’aria di una signora.
Patrizia è molto gentile, ci fa accomodare e ci presenta due gemelli nigeriani che sembrano essere usciti dal sogno di ogni donna. Non capisco i loro nomi, forse perchè impronunciabili, forse perchè sono distratta dalla loro bellezza.
‘Mi si sta bagnando la patatina’ – mi sussurra Silvana ‘ ‘ho voglia di scoparmeli insieme’.
‘Cominciamo bene’ – penso ‘ ‘stanotte faremo scintille’.
Alle 21 inizia la cena. Mangiamo e beviamo molto.
Ma soprattutto beviamo.
Noto che Silvana e Antonella sono piuttosto brille, Antonella in particolare è praticamente ubriaca, e anche io, M. e i due nigeriani, che non ci hanno lasciato un solo istante siamo piuttosto alticci.
Ad un certo punto, Patrizia, Silvana e i due ragazzi ci danno la buona notte e se ne vanno in casa.
Mario mi propone una passeggiata per farmi visitare la villa.
‘ Vai’ mi dice M. sorridendo.
Mentre camminiamo Mario, mi racconta che Patrizia è la moglie di un politico, che ha ventanni di più, ma è molto ricco e in vista; lei non ama il mondo del marito, che ora è in viaggio, ma adora circondarsi di giovani e organizza feste come stasera molto spesso.
Dopo il parco entriamo in casa.
E’ stupenda.
Una casa come credevo esistessero solo sulle riviste di arredamento: tutto è in armonia, scelto con gusto e si sente l’odore di soldi che aleggia nell’aria.
Mario sembra conoscere molto bene l’abitazione: apre una porta e siamo in una camera che farebbe impallidire la suite reale del Georges V di Parigi.
Ci sediamo su di un letto e mi sembra di galleggiare.
‘Materasso ad acqua’ mi spiega Mario.
Dopo qualche minuto che parliamo in camera siamo già con la lingua in bocca; sono un po’ brilla ed eccitata, colpa del vino.
Mario comincia a leccarmi la schiena ed ad accarezzarmi le natiche, scende, scende e arriva al culo.
Accenno ad una reazione, ma lui solleva la gonna, mi scosta le mutandine e si infila tra le labbra della figa, già bagnatissima e inizia a leccarmi il buchino, ancora stretto ma pieno di voglia, e dopo un paio di minuti mi ci infila un dito dentro.
‘Sai che per essere una ‘stagionata’ sei una gran figa?’ ‘ mi sussurra.
‘Chi è stagionata?’ ‘ penso io.
Sembra che abbia un debole per il mio culo, bello grande e sodo.
Adoro il modo in cui muove il dito ma lo fermo.
‘Perché?’ – mi chiede lui stupito.
La risposta è Antonella che entra dalla porta. Mario non dice nulla, ma agisce.
Mi fa sedere su una poltrona di vimini vicino la finestra e mi dice
‘Non muoverti’ – e mi lecca le labbra.
Si avvicina ad Antonella e comincia a baciarla e a toccarla: vederli assieme mi eccita da morire, ed sono felice di questo.
Ad un certo punto la spoglia, lasciandola solo con il perizoma di pizzo ed i sandali con la zeppa, la prende per i capelli dolcemente ma energicamente e la fa mettere in ginocchio.
‘Bene’ – sentenzia Mario ‘ ‘ora avvicinati a lei e comincia a leccarle i piedini, insalivali e assaporali’.
Antonella arriva alla mia altezza e si china sui miei piedi.
Sento la sua lingua sulle mie gambe che scivola fino ai piedi, la infila tra una striscia e l’altra dei miei sandali, sulla pelle e poi vicino al tallone. Il piacere di avere una donna ai miei piedi è inebriante, comincio già a eccitarmi sul serio.
‘Ora appoggia le tue labbra sulla suola…..baciala’ – sentire Mario che dava ordini così sicuri mi eccita incredibilmente e vedere i capelli di Antonella lungo le mie estremità e sentirla leccarmi i piedi mi fa impazzire.
Mario mi si avvicina e comincia a baciarmi e a leccarmi il collo e i seni, mi allungo verso la sua patta e prendo il suo cazzo in mano attraverso i pantaloni; è duro da morire.
Sono in estasi.
Lo tiro fuori dai pantaloni, lo metto tra le nostre bocche e cominciamo a fare un pompino a quel pezzo di carne.
Ogni tanto le nostre lingue si incrociano, il cazzo già luccica bagnato delle nostre salive.
Antonella intanto scende ad assaporare la mia fighetta, mi lecca mugolando di piacere.
Mario si sfila dalla mia bocca e si mette alle sue spalle e la prende da dietro, pompandola con foga e sculacciandola ogni tanto. Dopo un po’ lei viene con un gridolino e si sdraia a terra.
Mi chino e la bacio sulle labbra, Mario si sdraia a terra e io m’impalo su di lui; subito Antonella comincia a leccarmi il buco del culo e ci infila un dito. Sto impazzendo di piacere quando ad un certo punto sentiamo un grido venire dalle altre stanze.
Ci spaventammo e tutti e tre, ci separiamo e andiamo a vedere.
Veniva da una stanza che Mario dice essere la stanza di Patrizia…

Apriamo la porta e lo spettacolo che ci si presenta è incredibile.
Patrizia è seduta su una poltrona in vimini, simile a quella dell’altra camera, M. dietro di lei le carezza i seni, guarda soddisfatta mentre uno dei gemelli tiene Silvana per i fianchi, inculandola con forza; l’altro le sta sotto e le penetra la figa e Giorgio davanti si fa spompinare.
Ma non sembrava stesse subendo, anzi.
‘Sfondami il culo, forza’ – grida .
Patrizia rincara la dose:’Se non fate quello che la mia amica vi dice, vi farò pentire di essere nati’.
Ma il bello doveva ancora arrivare.
Patrizia ci vede e mi si avvicina, mi bacia sulla bocca.
‘Tu sei mia’ – dice ‘ ‘vieni e leccami la figa’.
La seguo come in trance è comincio ad obbedirle, qualunque cosa mi chiede la faccio senza pensarci, le lecco i piedi, il culo, i seni piccoli e duri, la figa bagnatissima.
Silvana nel frattempo viene, si libera dei due maschi e si mette vicino a noi; mi accarezza e mi dice: ‘Sei la nostra piccola troia, ubbidiente e vogliosa, vero?’
Io annuisco, ho la bocca piena di umori di Patrizia, e me li voglio gustare.
In quella posizione non posso fare nulla e, se la schiava devo fare, voglio farla bene.
‘Guarda il tuo uomo, adesso – dice Patrizia a Silvana ‘ ‘guardalo mentre prende in bocca quei due cazzi enormi, sembra una checca, vero? Forse è più troia di te’.
Guardo anch’io e vedo Giorgio in ginocchio che spompina i due nigeriani come impazzito, è davvero bravissimo, uno dei due non resiste e gli viene sul viso.
Subito Antonella si butta su di lui e lecca la sborra dal volto del ragazzo.
‘Tu troia, con la bocca piena vieni qui’ intima Patrizia.
L’ordine era così sicuro che Antonella si avvicina.
Speravo le ordinasse di limonare con me, o qualcosa del genere, in modo che anch’io potessi gustare il sapore del gemello, ma invece le dice:’Bacia tua sorella’.
Merde’così Silvana e Antonella sono sorelle!!!!
Antonella arrossisce e fa segno di no, non può parlare per la copiosa sborrata appena leccata, e si ritrae imbarazzata.
Silvana si alza, prende la sorella per i capelli, e le mette la lingua in bocca.
‘Perchè non vuoi baciarmi? Ti vergogni? Ma come non lo sai che mentre fai la doccia io indosso le tue mutandine e mi masturbo bagnandole tutte? E la matita che mordicchi sempre, quella blu, sai quante volte me la sono infilata nel culo? ‘ gli fa Silvana appiccicando la bocca a quella di sua sorella.
Antonella trasale, ma si capisce lontano un miglio che è eccitatissima.
Il bacio dura a lungo, Antonella tiene stretti fra le dita i capezzoli della sorella, un rivolo bianco scende sul suo mento e la situazione si chiarisce quando Silvana glielo lecca languidamente. Antonella decide di godersi la rivincita sulla sorella:’Sei una troia schifosa, leccami la figa immediatamente’ – dice.
Silvana obbedisce subito.
‘Ti piace, vero?, ti piace leccare la figa a tua sorella’ – chiede Patrizia.
Silvana non fa in tempo a rispondere che un gemello si avvicina a Patrizia la solleva e la prende da dietro, nel culo.
M., nel frattempo si è avvicinato a noi e limona con me, infoiatissimo.
Improvvisamente mi sento afferrare ai fianchi e un cazzo mi penetra, mi giro e vedo l’altro splendido toro africano che mi scopa furiosamente.
Patrizia è in ginocchio davanti a M., glielo prende in bocca.
Lo sega, lo gusta, lo lecca con una tale grazia che mi fa ingelosire e quasi rabbia, poi si mette a cavallo del mio uomo.
Il nigeriano che inculava Silvana le mette il cazzo in bocca e lei incomincia un pompino degno del primo, nonostante la sua bocca ha una smorfia più evidente, a causa delle dimensioni ciclopiche del palo che sta leccando.
Posso capirla, ne ho uno simile nella figa e sto morendo dal piacere.
Mi domando come Silvana potesse averlo preso nel culo con tale facilità, e la mia domanda ha subito la risposta.
Il nero comincia a massaggiarmi il buchino, che è già piuttosto allargato dal servizio che avevo ricevuto nella stanza prima, con la saliva e ci infila due dita, me lo allarga ulteriormente, sfila il cazzone dalla figa e con colpo solo me lo infila dietro.
Sono in fiamme, il dolore è enorme ma il piacere di essere sodomizzata da quel maschio, che poco prima aveva sborrato copiosamente sul volto di Giorgio, mi fa quasi svenire.
‘Slargale il culo per bene, che poi lo misuriamo, quel suo buco da troia’ – grida Patrizia, nel mentre si alza da sopra il mio uomo, si mette a quattro zampe e si allarga le natiche con le mani.
‘Ora vediamo chi resiste di più’ ‘ dice.
Ho un fremito quando vedo il gemello del mio sodomizzatore inculare Patrizia prepotentemente, e lei inarcarsi come in preda ad un orgasmo.
L’inculata dura diversi minuti, quando i due fratelli si sfilano da noi e vengono copiosamente su Patrizia, ricoprendola di liquido bianco sui seni, sul viso e sul corpo.
Silvana e Antonella si guardano intensamente e subito cominciano a leccare via tutta quella meraviglia densa e saporita dal corpo della padrona di casa.
‘Brave, pulitemi bene con la lingua’ – dice lei contenta.
Silvana ingoia tutto, si china sulla sorella e la bacia.
M. è l’unico che non è ancora venuto!!!
Il suo cazzo sembra scoppiare, dopo quella scena.
Gli viene chiesto come vuole venire e lui risponde che vuole un pompino da me.
Che amore!!! vuole venire con me!!!
Glielo faccio, mettendogli un dito in culo.
Mi viene in bocca’un torrente di sborra densa, calda e cremosa’e io ingoio tutto.
Non voglio dividerlo con nessuna delle presenti.
Recupero il mio vestito, ma non le mutandine, che sono sparite.
M. si riveste anche lui e mi prende sottobraccio ed usciamo dalla stanza.
Mentre camminiamo nel corridoio sentiamo dei mugolii.
Apriamo una porta e siamo in un salotto dove su un divano una coppia stava facendo sesso. Un maschione peloso sui 40anni sta accovacciato sopra una ragazza sui ventanni infilando e togliendo il suo nodoso cazzo dalla sua bocca.
Mentre stiamo guardando sento una mano che mi accarezza il culo.
Mi giro e vedo un uomo sulla sessantina avvolto in una vestaglia colorata.
‘Guarda, guarda che bella fica stagionata, penso che ci divertiremo’ e messami una mano sul culo mi attira a sé incollando la sua bocca alla mia. Sento la lingua entrarmi fra i denti e iniziare a leccarmi le gengive mentre un travaso di saliva passa dalla sua bocca alla mia.
‘Che buon sapore di bocca che hai bambola!! non vedo l’ora di farti succhiare il mio amichetto’. Quindi presami sottobraccio sempre con la mano che mi accarezzava il culo mi porta all’interno della stanza.
M. ci segue divertito.
‘Sei arrivata giusto in tempo. Io sono Carlo, il marito di Patrizia e ti presento Nico e lei è Mara la figlia di Patrizia..e tu?’ ‘ mi chiede.
‘Clary’ ‘ rispondo in un italiano stentato ‘ ‘sono francese’e lui è M.’.
‘Piacere’ rispondono in coro ridendo.

Nico sfila il cazzo dalla bocca di Mara e avvicinatosi mi saluta infilandomi la lingua in gola e strusciandomi il duro cazzo sulla pancia.
‘Sei proprio un bel ficone , non vedo l’ora di godermi la tua micina e questo bel culone’dai spogliati’.
E detto fatto mi inizia a spogliare lasciandomi nuda in un attimo. Poi con uno sguardo famelico mi prende fra le braccia e mi porta sul grosso divano vicino a Mara la quale è stata presa in consegna dall’altro uomo. Questo, toltasi la vestaglia rivela un grosso cazzo penzoloni fra le gambe e presolo fra le mani inizia a sbatacchiarlo sulla bocca della ragazza.
‘Ma è tua figlia’ ‘ domanda M.
‘No’ ‘ risponde Carlo ‘ ‘e la figlia del primo marito di Patrizia’ed è una troietta sempre in calore’proprio come la mamma’.
Nico mi sdraia sul divano con la testa vicino a Mara e sdraiatosi sopra di me inizia a slinguarmi la bocca e le tette.
Devo dire che se inizialmente la situazione mi aveva bloccato , ora iniziavo a sentire un certo desiderio perverso legato sia alla situazione che andava delineandosi e sia alla rivalsa verso M. che mi aveva lasciato in quella situazione.
Sento la bocca di Nico sui capezzoli, li succhia e morde dolorosamente, poi pian piano scende lungo lo stomaco, sulla pancia fino all’interno delle cosce che inconsciamente allargo. Lui apprezza il gesto e golosamente inizia a leccarmi la figa.
Sento l’eccitazione montarmi prepotentemente e mi ritrovo a mugolare mentre il lavoro di lingua sul mio clitoride scatena scariche elettriche lungo tutto il mio corpo.
Sento che anche Mara inizia a mugolare e gettato uno sguardo all’indietro vedo il viso di M. affondato fra le sue cosce ed il naso nascosto dalla leggera peluria che le ricopre la figa, mentre Carlo le ha sprofondato il cazzo in gola.
Inconsciamente giro la testa verso la ragazza e le nostre bocche si uniscono in un lungo bacio.
Le succhio la linguetta rosea mentre ondate di godimento mi salgono dal ventre dove le dita e la lingua di Nico implacabilmente mi frugano.
‘Guarda come godono queste due, su sdraiatevi una sull’altra e fateci vedere come ve la cavate col 69′. Presa di peso, M. solleva Mara e me la depone sopra con la fichetta umida e spalancata a contatto della mia bocca.
Allargo di nuovo le cosce ed immediatamente la lingua di Mara inizia a saettare dentro e fuori la mia vagina. Inizio a leccarla anch’io allargandole le natiche del culetto e titillandogli il buchetto dell’ano.
I tre uomini nel frattempo si godono la scena di noi due menandosi lentamente il cazzo.
Sento Mara godere ripetutamente sotto i miei colpi di lingua, mugolando e dimenando il culetto.
Impazienti, Nico e M. si posizionano vicino alle nostre fighe.
M. si mette a cavalcioni sopra il mio viso e guidando il cazzo con la mano inizia a strusciare il glande nel solco delle natiche di Mara.
La punta, sfregando sulla mia saliva va su e giù fra l’ano e le labbra della vagina, poi dopo averlo affondato nella figa per una ulteriore lubrificazione, riprende il percorso.
Fra le cosce, leccate da Mara, sento Nico impaziente che mi punta il cazzo e con forti colpi mi riempe la fica con il suo grosso membro.
E mentre Nico presami per le anche inizia a pomparmi furiosamente anche M. sopra di me introduce il glande nella vulva di Mara.
Nonostante la salivazione e l’umore che ne usciva, Mara ha una fica giovane e stretta e sotto l’assalto del cazzo comincia a gemere un po’ per il dolore. Ma M. è implacabile e lubrificando l’asta con la saliva e facendosi umettare il glande dalla mia bocca dopo qualche colpo potente le entra tutto sino alle palle.
Io fra i colpi furiosi che ricevevo in fica e la vista della fichetta dilatata dal cazzo di M. inizio una serie di orgasmi.
Mi dimeno come una pazza leccando la fica e il cazzo con furia, mentre M. afferrando saldamente il culo di Mara inizia a fotterla con vigore.
Il cazzo esce lentamente dalla fica fradicia per poi rientrare con un suono di bagnato, Mara è un mugolio unico, vedo gli spasmi della vagina aprirle e chiuderle le labbra attorno all’asta e solo la presa forte delle mani sul culo le impediscono di cadere dal divano.
Il cazzo entra e esce, alle volte M. me lo ficca in gola per poi rimetterlo dentro finchè attraverso i coglioni che tengo saldamente fra le mani, leccandoli, sento le contrazioni della sborrata in fica.
Godendo aumenta il ritmo delle pompate e cosi mi ritrovo a leccare lo sperma che esce a fiotti dalla figa riempita. Ma anch’io nel delirio ho la mia razione, infatti Nico con dei colpi che mi squassano la pancia , gode scaricandomi nella fica getti copiosi di sperma caldo.
I due uomini escono dalle nostre pance e ansimando si allungarono vicino a noi.
Mi appisolo fra le braccia di Mara e dopo un po di tempo, quando riapro gli occhi vedo due uomini, M: e Carlo che nel frattempo hanno ricominciato a farsi Mara.
Carlo fra le gambe spalancate di Mara la sta fottendo vigorosamente, mentre M. accarezzandole le tettine le ha infilato il suo uccello in bocca.
Mara si prodiga nel soddisfare i due cazzi e mentre Carlo fra le sue cosce entra sino alla radice , M. dal canto suo sprofonda il cazzo fino alla gola della malcapitata.
Mi sollevo e mi metto a fianco di Nico e comincio a succhiargli il cazzo.
Diventa rapidamente rigido come un palo lo sdraio e allargate le gambe mi impalo su di lui con colpi energici. Sento il cazzo che mi riempe completamente la pancia e Nico presami per il culo da sotto inizia a fottermi.
Adattandomi alle sue spinte inizio di nuovo a godere mentre vicino a me, Mara stesa sulla schiena viene soffocata dal corpo di Carlo che con colpi vigorosi di reni la sta squassando tutta.
M., intanto, tolto il cazzo dalla bocca di Mara, si mette alle mie spalle inizia a strusciarmi l’ano col suo glande.
Cerco di divincolarmi, ma da sotto Nico mi tiene bloccata con le braccia, pur continuando a fottermi. Sento M. che mi spalma della saliva sullo sfintere iniziando a massaggiarmi l’ano per allentarlo.
‘Dai rilassati vedrai! che godrai come una troia con due cazzi in corpo’.
Pian piano sento il cazzo che mi penetra il culo, ma ad ogni colpo, M. si ferma dando modo ai muscoli dello sfintere di adattarsi al cazzo.
Ci sa fare e presto il piacere prende il sopravvento e sempre col cazzo in fica che mi pompa, inizio a dimenarmi lentamente col culo finché M. riesce ad infilarlo sino in fondo.
Gli spasmi degli orgasmi che mi squassano mi danno alla testa e raggiungo presto, sotto i colpi dei due, uno stato di sfinimento.
Non so quanto dura ma finalmente sento che all’unisono i due cazzi godono ed un fiume di sborra mi riempe completamente le viscere.
Uscendomi dal culo e dalla fica sento come se mi avessero tolto una parte del corpo e la sborra non più trattenuta dai due ‘tappi’ inizia a fuoruscire a rivoli.
Mara, che nel frattempo si è fatta riempire da Carlo, si mette fra le mie gambe e mi calma gli spasmi leccandomi e succhiandomi lo sperma che esce dai miei buchi.
M. si avvicina, mi prende tra le braccia e mi bacia dolcemente:’ Andiamo’ ‘ mi fa.
Recuperiamo i nostri vestiti, salutiamo Carlo, dicendogli di ringraziare Patrizia per la splendida serata e ci avviamo verso casa.
E’ quasi mattina, quando arriviamo a casa; sono tutta dolente, dalla figa e dal culo fuoriesce ancora dello sperma’ho tracce di sperma secco su tutto il corpo.
C’infiliamo sotto la doccia e ci laviamo reciprocamente, accarezzandoci e baciandoci con dolcezza e’.amore? poi a letto
‘Clary, cara, svegliati’è quasi mezzogiorno e devi prendere l’aereo’.
Esco lentamente dal sonno, ho la testa piena di cotone; M. è accanto a me, sorridente e con una tazza di caffé fumante in mano.
Ci baciamo, prendo la tazza e bevo riconoscente.
‘Stanotte sei stata fantastica’ ‘ mi fa lui ” sei proprio il tipo di donna che piace a me’sai potrei anche innamorarmi di una come te’.
Lo abbraccio e lo bacio accarezzandogli i denti con la lingua:’ Io ti amo già’ ‘ gli sussurro sulle labbra.

Mangiato un boccone ci prepariamo alla svelta e via all’aeroporto.
Sbrigo le pratiche per l’imbarco e mentre attendiamo che chiamino il volo ci sediamo ad un bar.
‘Perché tutte le cose belle hanno sempre una fine? ‘ comincio a dire con tristezza.
‘Questa non è la fine’ ‘ ribatte M.- ‘ è solo l’inizio.
Ecco chiamano il mio volo, ci baciamo ancora con passione e mi avvio all’imbarco.
Roma è proprio una bella città, mi piacerebbe tornare un giorno’chissà.

Per i lettori che mi hanno scritto:
Grazie per i complimenti. Appena posso risponderò alle vostre email.
Mi piacerebbe avere anche il parere di qualche lettrice/autrice.
Prossimamente continuerò con altre avventure della mia vita.

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