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Racconti Erotici Etero

Le due cugine

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Quest’estate al mare a Bellaria, ho ritrovato la solita compagnia di sempre, fra cui una famiglia di Faenza. Di questa famiglia fanno parte due cugine, Giuliana e Carla. Conoscendoci da tanti anni, il padre di Giuliana si fida di me per le uscite serali, le due ragazze hanno diciotto anni, ma ancora sono ben controllate.

Una sera la Giuliana, la mora, mi chiede se la sera l’accompagno a ballare, chiede il permesso al padre, che sapendo che vado io acconsente, anche Carla che vuole venire a ballare, ma in questo caso non essendo sua figlia quest’uomo non acconsente, in quanto sebbene maggiorenne, ha paura delle discoteche per via della droga che potrebbe girare.

Per trovare un’ accordo io propongo di portare una sera Giuliana, e quella dopo la Carla; la cosa viene accetta.

Quella sera passo con l’auto a prendere dall’albergo la Giuliana, che tutti i giorno ho visto in costume, che da tanti anni conosco e frequento in spiaggia, e qualche volta la sera, ma non mi ero mai fatto venire idee strane. Ma quando vedo che esce con un vestito nero attillato, scarpe con tacchi, capelli tirati indietro, mi fa subito effetto.

Durante il viaggio le dico che mai avevo notato la sua bellezza, che stasera mi sembrava un’altra, e così via. Lei mi dice che si &egrave messa così per me, in quanto io che dormo non mi sono mai accorto che lei &egrave innamorata di me. Arriviamo in discoteca, entriamo e durante i vari balli continuiamo i discorsi, allorché io le propongo:

– visto che io ho perso tanto tempo, perché non si recupera andando in un posto più tranquillo?

La cosa viene accettata e con l’auto ci dirigiamo verso una strada di campagna.

Dopo un po’ che continuiamo a parlare, mi avvicino ed inizio a baciarla, sulle guance. Poi sulla bocca, finché le lingue non si incontrano. Con la mano inizio ad accarezzarle il seno, non molto grosso ma sodo, e con due capezzoloni grandi e duri. Le sbottono il vestito per entrare con la mano.

Lei mi ferma, mi guarda per chiedermi cosa stiamo facendo.

– non ti preoccupare, dobbiamo recuperare il tempo perso

e con la mano le accarezzo tutta la schiena mentre con la bocca le bacio tutto il collo. Poi le abbasso il vestito e glielo sfilo fino a farla rimanere in slip e reggiseno. A questo punto lei sente di fare altrettanto ed inizia ad accarezzarmi il torace sbottonandomi la camicia, e poi con la bocca si avvicina ai miei capezzoli e me li stringe; con le mani inizia ad accarezzarmi il mio cazzo, che nel frattempo &egrave diventato rigidissimo.

Allora prende mi sbottona i pantaloni, mi alzo un po’ per aiutarla per sfilarmeli, mi abbassa gli slip e si avventa come un falco sl mio uccello con la bocca ed inizia un lavoro divino aiutandosi con delle leccate di lingua fantastiche, poi con le labbra stringe la cappella ed inizia a succhiarla con la lingua che lavora u di essa.

Vuoi che a questo tipo di serata non ci pensavo proprio, vuoi alla sorpesa sulle sue capacità eccellenti nel fare i pompini, insomma io non ho retto più di tanto e sono venuto con una sborrata ciclopica, tanto che lei mentre venivo, ha dovuto tenere forte la mia asta tanto si muoveva. Le ho schizzato la mia sborra dentro la sua bocca ed in parte sulla sua faccia, tanto che si &egrave dovuta pulire usando quasi tutto un pacchetto di fazzoletti di carta.

Dopo di che io le ho tolto delicatamente le mutandine ed ho iniziato a baciarle la sua fighetta bagnatissima, aiutandomi con un dito per massaggiarle bene le due labbra della vagina. Poi il dito &egrave entrato dentro e con un movimento costantemente in aumento le faccio provare il primo orgasmo, non contenta insiste perché continui con due dita dentro la sua fighetta, così faccio mentre con un dito dell’altra mano, lubrificato dalla mia saliva, la penetro anche nel buchetto posteriore; quest’ultimo gesto la fa sussultare sul sedile dell’auto e la fa rivenire immediatamente.

A questo punto Giuliana desidera fortemente di sentirlo dentro di lei, e inizia ad accarezzarmelo di nuovo con l’aiuto della bocca, in poco tempo il mio cazzo ritorna ben ritto, allora la distendo a pecorina con la testa, il torace nella parte posteriore, mentre con il resto rimane avanti, io la penetro da dietro aiutandomi con una mano che l’accarezza la fighetta, ma le mie carezze non le bastano, mentre io inizio i movimenti con il corpo, &egrave lei che si vuole accarezzare, allora concentro le mie mani prima togliendole il reggiseno, poi prendendo le sue tette iniziandole a massaggiarle.

Pochi colpi ed insieme arriviamo ad orgasmo spasmodico, e molto lungo, le tolgo il mio uccello dalla sua fighetta e glielo avvicino alla bocca, che lei usa per leccarmelo bene finche non rimane neanche un goccio di sperma.

Avendo fatto abbastanza tardi, ci rivestiamo e ci avviamo verso il suo albergo, nel viaggio parliamo di noi, lei mi dice che vuole aspettare a dirlo ai suoi, almeno fino a che non torna a Faenza, per evitare che in quel momento, potessero crearsi dei problemi con il rapporto con la cugina. Decidiamo comunque di trovare delle scuse per appartarci la sera da soli per poter continuare a godercela per il resto dei giorni da trascorrere al mare.

Il giorno dopo in spiaggia facciamo finta che la sera prima non sia successo niente, e poco prima di pranzo le dico:

– senti stasera trovo la scusa che ho dei parenti a Rimini e ti chiedo se ti va di accompagnarmi, penso che tuo padre non si opponga.

– Certo, non mi dirà niente, se esco con te

Così per il resto del pomeriggio continuo a pensare a dove andare per stare ancora più comodi rispetto alla macchina, quando di nuovo in spiaggia, la cugina rossa e riccioluta Carla mi chiede a che ora passo a prenderla per portarla a ballare.

– cosa hai detto? ‘ le chiedo

– si, stasera devi portare me a ballare, non ti ricordi?

Sinceramente alla cosa non ci avevo più ripensato, soprattutto perché ero intenzionato a stare ancora con Giuliana, non sapevo cosa risponderle.

– &egrave vero, solo che pensavo se si poteva fare, magari domani?

– Eh no, Stefano, glielo hai promesso, lei &egrave andata anche dalla parrucchiera stamani, e stasera, se sei un uomo d’onore, devi mantenere la promessa.

La voce era del padre di Giuliana, che aveva sentito tutto il discorso. Non sapevo come fare ora, in quanto non potevo inventare una cosa che potesse sembrare una scusa, così magari non avrebbe permesso neanche alla Giuliana di venire con me.

– no dicevo così perché ieri sera a ballare c’era un casino che mi ha stancato la testa, magari domani sera sarei stato più riposato, ma va bene anche stasera.

Giuliana che aveva assistito a tutto il discorso, mi guardava con aria molto inferocita, non ero riuscito a trovare nessuna scusa per stare con lei, e poco dopo trovata da sola le ho detto:

– guarda che in fondo &egrave colpa anche tua, che non hai voluto dire che noi due stiamo insieme, per me allora non ci sarebbero stati problemi.

– Lo capisco, ma dirlo ora con la Carla, sembra che voglia di creare dei problemi al clima familiare, sai che fai, vai la porti a ballare, in fondo si &egrave preparata, e noi staremo insieme domani

Così la sera, con la mia auto, mi ripresento all’albergo per uscire con Carla, che ha la stessa età della Giuliana, solo che &egrave molto più formata fisicamente, soprattutto di seno che &egrave molto abbondante.

Anche la Carla si presenta vestita in modo molto provocante, gonna rossa, maglia nera con una scollatura vertiginosa, salutiamo tutti, noto che Giuliana non c’&egrave allora saliamo in macchina e ci avviamo.

Anche con lei durante il viaggio faccio considerazioni di come era bella stasera, di come non avevo mai notato come era bella, e anche lei mi confida di essersi messa vestita così per fare colpo su di me, in quanto tanti anni che ci frequentiamo, io non mi sono mai accorto di lei( quanto sono stato fesso gli anni passati) e quindi stasera ha deciso di fare colpo su di me.

Guardandola, mi accorgo di quanto effettivamente &egrave bella, allora mi fermo e le dico

. senti e se anziché andare a ballare ci fermassimo in un posticino tranquillo ( che già conosco, penso io ) per parlare tranquillamente?

Accettata la proposta, la porto nel solito tranquillo posto, e subito mi avvicino per baciarla.

– allora che mi rispondi? ‘ mi chiedi

– i miei baci sono la risposta

iniziamo con dei bacetti di conoscenza, sempre più audaci, finché le nostre lingue non si uniscono, nel frattempo me la stringo a me e sento le sue belle e grandi tette, premere addosso a me, inizio ad accarezzarle la schiena fino a scendere al suo sedere, entro con la mano dentro la sua gonna e con le scanso le mutandine per accarezzare bene le sue natiche e facendomi largo le metto un dito nel suo culetto.

Il gesto, sento che la mette in imbarazzo, forse perché nessuno ha osato toccarla dietro, ma ormai sono lì e spingo forte il dito ben dentro, dopo esco e spingo dentro di nuovo. Dall’imbarazzo, il suo volto si trasforma in una goduria inaspettata, si mette inclinata su di me per sentire meglio questo mio movimento, e mentre gode, lo sento dai movimenti muscolari dell’ano, mi tira giù i pantaloni e inizi a masturbarmi con veemenza, tanto che mi porta all’eccitazione estrema quasi subito, ma io non voglio ancora venire, perché voglio mirare alla sue tette enormi, allora prendo e la faccio distendere, dopo aver abbassato il ribaltabile inizio a toccarle le gambe, salgo fino alle mutande, e con un dito entro sotto di esse, inizio ad esplorare la zona pelosa

Sento che la fica &egrave tutta bagnata, allora le abbasso le mutande e con tutto il palmo della mano, con delicatezza le accarezzo ben la passera, infilando di tanto in tanto un dito dentro. Il piacere per lei &egrave forte, si muove e si contorce tantissimo, vuole sentirlo dentro, vuole godere con il mio cazzo.

Allora prendo in mano il mio attrezzo e l’avvicino alla sua fessura, e con un colpo abbastanza deciso, ma delicato lo faccio entrare, la cosa le da un forte impulso, io mi fermo un attimo per sentire meglio il piacere del coito, il piacere di sentire l’emozione del cazzo dentro la fica, poi con calma inizio a pompare, bastano pochi colpi per farla venire, mentre la pompo, le sbottono la camicia, e le allargo il reggiseno per vedere ed accarezzare quelle tette enormi, sono fantastiche, ho tanta voglia di venirci sopra, allora tiro fuori il mio cazzo e facendola abbassare, quasi fino a farla cadere dal sedile, le metto l’attrezzo fra le tette, gliele stringo e inizio a pompare in mezzo ad esse, sono fantasticamente morbide, tanto che venirci e sbrodarle tutte di sperma &egrave veramente eccezionale. Dopo essere venuto, avicino il mio cazzo alla sua bocca,me lei rifiuta di aprirla, allora decido che &egrave meglio per ora non insistere.

Il resto della serata, trascorre a parlare di noi, di come poter continuare a vederci. Solo che mentre parlavo con lei pensavo alla Giuliana, e mi dicevo che non ce l’avrei fatta a continuare con due cugine, senza che una sapesse dell’altra e quindi mi dicevo che avrei dovuto pensare molto bene a come comportarmi.

Di come &egrave andata lo racconterò nella seconda parte

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