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le giovani vicine di casa: il piacere di farsi guardare rimane…

By 20 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ tanto tempo che non scrivo, ma ultimamente mi e’ capitata un’esperienza che vorrei condividere con voi, quasi un ‘sequel’ del primo ed unico racconto che ho scritto:

abito al mare, ho un bel terrazzo con vista mare e nessuno davanti che copra la visuale.

Qui l’estate sta già cominciando e, come mi capita in questo periodo dell’anno, dopo il lavoro, torno a casa, mangio qualcosa sul terrazzo e me ne sto a guardare il mare coricato sulla sedia sdraio, a rilassarmi e leggere un bel libro.

Spesso, visto il caldo, capita di farmi una doccia e di trovarmi fuori con un asciugamano alla vita.

Beh, e’ successo che una sera, mentre ero li’, ho ad un certo punto sentito delle voci di ragazze (che poi ho scoperto essere in 4, sui 20 anni almeno all’apparenza) scherzare sul terrazzo dell’appartamento sopra il mio (i terrazzi sono leggermente sfasati, ed il mio e’ coperto solo in parte dal pavimento del loro).

Senza prestare attenzione ho continuato a leggere, ma mi sono reso conto che ad un certo punto una di loro ha notato la mia presenza, e ha chiamato le altre a vedere (OK, sono carino, ed ho un bel fisico sportivo).

Allora mi sono spostato leggermente, aggiustando tatticamente ma mia postura in maniera tale da poter “quasi” vedere i loro visi quando si affacciavano, i capelli che cadevano verso di me, ma senza che loro potessero capire se e quando le guardavo.

Le ho sentite, dopo una prima sbirciata, scherzare e continuare a osservarmi con i commenti timidi e nello stesso tempo sfacciati tipici delle ragazze di quell’età, libere di parlare in quanto sicure che io non avessi notato la loro presenza, ne che potessi ascoltare le loro giovani voci.

Facendo finta di nulla, ho cominciato, quasi per sbaglio, ad abbassare un poco e poi rialzare la salvietta che copriva le mie parti piu’ intime: in realtà nulla di scandaloso, solo un movimento pigro e distratto con la mano, leggendo il libro, senza mai mostrare o scoprire veramente alcunch&egrave, ma un piccolo gesto per capire se c’era interesse, se il vedere per sbaglio un angolo della mia pelle non abbronzata e qualche pelo pubico poteva essere per loro ‘intrigante’…

Era facile ‘capire’ le loro reazioni, anche senza poterne vedere le espressioni sul viso: erano chiaramente incuriosite e sfacciatamente vibranti di un’eccitazione ingenua, fresca e spontanea: sentivo voci che parlavano distintamente di me, del mio corpo, dei miei movimenti, e sembrava che chiedessero ogni istante di più…

Era buffo, loro parlavano senza sapere che le stessi ascoltando, e io cercavo di giocare con loro soddisfando i desideri che non avrebbero mai avuto il coraggio di dirmi in faccia: era un gioco di cui solo io conoscevo le regole e che gestivo a loro insaputa, e per il piacere di tutti noi.

La cosa si faceva interessante, perch&egrave le mie nuove vicine non avevano, come mi sarei aspettato, velocemente perso interesse nel loro piccolo svago serale, anzi. Allora ho cominciato a giocare un po’ piu’ forte, e i movimenti della mia mano si sono fatti un po’ piu’ audaci, lasciando in qualche istante intravedere il mio sesso, appena un fotogramma ogni tanto, ma l’hanno potuto vedere.

La cosa piu’ difficile era mantenere il mio sesso in uno stato di calma apparente, in maniera tale da non dare loro la possibilità di comprendere, e questo e’ stato dannatamente difficile, in quanto il mio corpo era percorso continuamente da scariche di eccitazione celate a fatica.

I brividi erano quasi incontrollabili ogni volta che sapevo che stavano intravedendo il mio sesso. Lo sapevo per la loro reazione immediata: una che chiedeva all’altra se lo avesse notato, ridacchiavano, condividevano, scherzavano, ma da ogni loro rumore, anche il piu’ lieve, si sentiva la loro eccitazione crescente, sempre meno controllata, sempre piu’ sfacciata nei miei confronti, perdendo quel senso di pudore anche tra di loro, pudore che 4 ragazzine in vacanza dovrebbero avere.

La cosa e’ andata avanti tutta la serata, e man mano che sentivo le loro speranze di vedere DI PIU’ io le accontentavo…..

Ad un certo punto, sempre facendo finta di leggere, ho cominciato lentamente, e quasi distrattamente a sfiorarmi, sotto l’asciugamano. Appena ho sfiorato il mio sesso, la sua reazione &egrave stata immediata, diventando duro come mai, e a fatica lo tenevo celato al sole del tramonto e agli occhi delle mie ammiratrici.

Nonostante i miei sforzi, il rigonfiamento sull’asciugamano era evidente, e non lasciava spazio a dubbi: ero eccitato e loro lo sapevano!

Mi sfioravo svogliatamente, con il mio sesso che ogni tanto usciva e poi rientrava dal suo nascondiglio, e loro sempre piu’ eccitate, le voci che facevano scappare acuti di eccitazione, le loro parole che chiedevano sempre di piu’ di quello spettacolo imprevisto.

Allora ho spostato il lembo di stoffa, e ho cominciato a toccarmi lentamente, come se facessi loro un corso su come masturbare un uomo: lentamente, poi un po’ piu’ veloce, poi di nuovo lentamente, giocando con la cappella, facendo vedere come coprirlo e come doveva essere scappucciato, rimanendo qualche interminabile secondo immobile con lui tutto scappucciato, prima di ricominciare con la mano…..

Loro sempre a guardare, spostandosi da un lato all’altro del terrazzo, per godersi lo spettacolo da diverse angolazioni.

Era buffo, perche’ ero riuscito ad associare le voci alle ombre: c’era quella che voleva vedere il mio volto piu’ di tutto, quella a cui piaceva vederlo scappucciato, quella che si muoveva come tarantolata per cercare sempre la miglior visuale, quella che continuava a chiedere alle altre se sarei arrivato fino in fondo al mio piacere. Le sentivo muoversi, e sapevo chi era dove, e sapevo come fare ad attirare l’attenzione dell’una, o dell’altra.

In qualche modo e’ come andare a letto con una donna: cerchi di capire sempre cosa piace per giocarci sopra, per divagare sul tema da lei piu’ apprezzato; ma in questo caso erano 4, e non c’era alcun contatto….. quindi dovevo capire dai loro gesti, dalle loro mezze parole, dai sospiri, dai loro movimenti: dovevo cercare risposte usando solo l’udito e la vista, e per di piu’ al semibuio, e a distanza…..

L’eccitazione era talmente forte che piu’ di una volta ho dovuto fermare la mano, per evitare di venire, per prolungare quell’estasi all’infinito: ma a loro piaceva il movimento, e con la mano cercavo di accontentarle senza superare il limite; sfioravo, mi fermavo, allontanavo la mano, lo facevo muovere da solo con leggere contrazioni (e questo faceva impazzire una di loro), alle volte ero costretto a finta di sfiorarmi, senza in realtà toccare il mio sesso con le dita, lasciando una invisibile luce tra la pelle dei miei polpastrelli e quella cosi’ sensibile del mio sesso teso e vibrante.

Poi sono arrivato al piacere, lentamente: quando stavo raggiungendo il punto di non ritorno, ho inarcato leggermente la schiena, gli addominali si sono tirati, e loro hanno capito che stava per succedere, e continuavano a dirsi “adesso viene”,’non ci credo, non puo’ farlo, non puo’ venire’, “sta per venire”, “guarda come si tende tutto il corpo”, “o dio, guarda che adesso viene”, ‘non posso guardare’ (ma restava li’).

Ci sono stati alcuni secondi di assoluto silenzio, fino a quando e’ uscito il primo schizzo, al che una di loro, quella che sapevo aspettava solo quel momento, ha tirato un urletto incontrollabile di eccitazione, zittita immediatamente dalle altre.

Una, che involontariamente si &egrave rivelata a me e alle amiche come la piu’ esperta, e’ uscita con ‘ma quanto viene! Non la smette di godere…’ guardando i miei schizzi che non finivano piu’: cinque o sei contrazioni fortissime ad ognuna delle quali era associato uno getto copioso. Il primo, che mi ha colto di sorpresa, e’ partito e dopo uno spettacolare volo a parabola e ricaduto sulla mia spalla, poi ho abbassato l’angolo del mio sesso, e gli altri mi hanno coperto il petto, da poco sotto il mento all’ombelico. Mi sembrava di non finire piu’ di godere!
La mano andava lenta, e mi sembrava di vivere quei momenti al rallentatore: la mano scendeva lentamente fino a scappucciare la cappella rossa alla loro vista, e quando non poteva piu’ continuare, il getto partiva, poi delicatamente la mano tornava su, i muscoli si rilassavano per un istante, e la mano che scopriva di nuovo il sesso, e un altro schizzo.

Mentre vivevo questo momento di piacere immenso, una di loro mi ha fatto sorride (non so se se ne sono accorte), dicendo: ‘non avevo mai visto un uomo venire…’, con una voce roca dall’emozione, e in suo onore, lo schizzo successivo &egrave stato piu’ violento e distante, di nuovo giusto sotto il mento.

Sono venuto in mezzo a quattro splendide ragazze che non sapevano quanto, nella mia testa e nelle mie sensazioni, fossero state mie amanti di una serata: loro non hanno mai saputo quanto mi sono sentito vicino ad aver fatto l’amore con tutte e quattro loro.

Per tutta la serata non ho detto una parola, sempre in assoluto silenzio, ma col corpo che urlava il mio piacere. Loro, una volta che sono venuto e ho lasciato il corpo nudo a rilassarsi sulla sdraio godendo del meritato riposo, dopo qualche interminabile secondo in cui si sono unite al mio silenzio, hanno hanno ricominciato a commentare eccitate l’accaduto, incredule che l’avevo fatto, e incredule di aver visto tutto, fino alla fine’

Non so se qualcuna di loro, quella sera, nel buio della loro stanzetta, si sia sfiorata pensando a quello che aveva visto e vissuto, ma mi piace pensare che tutte loro hanno goduto nell’intimità del loro letto, in silenzio, per non far capire alle altre quello che le loro dita ancora inesperte facevano al loro sesso che da ore era rimasto bagnato e bisognoso di sollievo.

Spero tornino presto al mare!

PS
scrivetemi se avete commenti, sia positivi che negativi a: zozzino@yahoo.fr

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