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Le nozze di Manola Cap. 4

By 13 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

———– buona sera, è qui che c’è una festa? Dovrei entrare per vedere la mia fidanzata, mi chiamo Alfredo. Lei è il custode? ———————-

————– si si, entri pure, tanto qui è un puttanaio….uno più, uno meno….fa lo stesso….————–

————che squisita cortesia….grazie…..———–

Alfredo entrò in giardino dove lo aspettava l’amica(??) segreta che gli aveva telefonato.

——— seguimi Alfredo, ti porto a vedere cose interessanti ———-

La donna fece entrare Alfredo di soppiatto ed insieme sgaiattolarono su per le scale senza essere visti. Dalla balconata che dava sul salone, si poteva vedere quello che stavano facendo le amiche. Alcune ballavano tra di loro ridendo rumorosamente, altre erano semisvenute con la testa sul tavolo, completamente ubriache. Tre di loro erano sul tappeto o sui divani con le gambe e i tacchi alti all’aria, sgambettando e incrociando le gambe sopra i culi dei tre camerieri nudi che le stavano chiavando a tutta forza. Altre erano lì vicino a godersi la scena, probabilmente aspettando il loro turno.

I due entrarono im un salone e da lì direttamente su un balcone, che era in comune con la camera da letto del conte. La finestra era semiaperta dato il caldo e da quella posizione si poteva vedere e sentire tutto quello che accadeva in camera.

———– entrate, mie belle fanciulle, questa è la mia camera da letto……bella vero?———–

———– bella è bella, ma non ci sono i mobili……anzi, direi che i mobili c’erano ma sono stati portati via, come anche i quadri……si vedono ancora tutti i segni sui muri ———— disse Stefy

———— beh, si…..ho dovuto mandarli a restaurare….sai, sono oggetti antichi, molto rari e di grande valore ——————–

———- ma Ascanio, non è che sono i mobili e i quadri che devono vendere all’asta?…..c’era la settimana scorsa sul giornale…… “asta di arredi d’epoca provenienti da antica dimora nobiliare”———————-

———– ma che dici, Stefania?…..non venderei mai i miei preziosi arredi…..sono un patrimonio di famiglia……… ma adesso non parliamo di queste sciocchezze, pensiamo a divertirci insieme……io mi metto sul letto e voi fatemi vedere qualcosa di interessante…………..————–

Alfredo, dalla sua posizione strategica posta sul balcone, seguiva la scena sempre più incredulo…..

—————lo sa, signor conte?…..——— disse Manola con voce lasciva e suadente ——- nel medioevo i nobili proprietari di terre godevano dello “jus primae noctis”………il diritto del sovrano di trascorrere la prima notte con le giovani spose facendole dormire….si fa per dire…nel suo letto. Io credo che lei possa ancora vantare, per la sua discendenza nobiliare, questo antico e nobile diritto…….

quindi, ne approfitti, eccellenza…….la sposa, che sarei io, è a sua disposizione davanti al letto padronale, secondo l’antica usanza ——————-

Così dicendo, Manola iniziò a spogliarsi. In pochi istanti fu nuda e splendida, desiderabile e coi tacchi alti…….. Stefy fece altrettanto, seguita e ammirata dal conte mentre denudava le sue candide cosce sfilandosi la cortissima gonnellina.
In un attimo le rimasero solo le bianche mutandine….allora si girò di schiena, si chinò in avanti e dondolando leggermente i fianchi fece ammirare al conte la più eccitante, sconvolgente calata di mutande che avesse mai visto in vita sua. Ascanio ne rimase incantato, strabuzzando gli occhi…… la scena era certamente appannaggio esclusivo di una vera, bella, formosa cavalla da monta…….

allora si spogliò nudo, affannosamente…..senza perdere altro tempo. Il suo cazzo si ergeva alto, fiero e statuario…..come si addice ad un nobile, peraltro…….. se lo prese in mano e, ammirando Stefy con gli occhi un po’ appannati per l’emozione, diede con la mano qualche colpo di avvio, poi azionò di buona lena la manetta, per lubrificare l’attrezzo e prepararlo alla monta…..

Manola però gli fu subito addosso e catturò con la bocca, in modo deciso e impertinente, il duro e nobile cazzo, cacciandoselo sino in fondo alla gola e mantenendolo in posizione per un tempo sin troppo lungo…..

Il conte sembrò perdere i sensi per il godimento provocato da quell’incredibile ingoio, reso ancor più erotico dalla rumorosa presa d’aria di Manola allorchè liberò la bocca dal cazzo per esigenza di ossigeno. Un attimo dopo Manola riprese la pompa, suggendo e leccando con gran foga. La sua testa andava su e giù con ritmo incalzante e le sue labbra scorrevano lungo l’asta dalla cappella sino alla radice, senza un attimo di tregua.

Dalla sua strategica postazione Alfredo aveva seguito la scena, con la mente sconvolta da contrastanti pulsioni. La prima forte sensazione era stata di disgusto, nel vedere quanto troia fosse la sua promessa sposa…..si, d’accordo, non aveva mai pensato che fosse una santa, ma da lì a quello che stava vedendo ora c’era una bella differenza….non credeva ai suoi occhi, gli sembrava di sognare, di guardare un filmetto porno, dove alla pornostar era stato appioppato, con un trucco cinematografico, il viso della fidanzata…… ma appena realizzava che quella che vedeva era davvero Manola, si sentiva sprofondare nel vuoto, perdendo ogni capacità di reazione. Così bloccato e con lo sguardo fisso sulla scena surreale, ebbe un sussulto di vitalità, proveniente dalla parte più erotica del suo cervello…..il quale stava elaborando le immagini che gli occhi gli trasmettevano e ne era attirato, incantato…….una forza nuovissima lo stava attanagliando, qualcosa di così forte da provocare sensazioni sconvolgenti, irrinunciabili…………sentì il suo cazzo irrigidirsi, tutto sembrò scomparire dalla sua mente tranne quella visione…..era follemente erotica………guardò verso il basso e vide la sua stessa mano che gli stava menando alacremente il cazzo…..come se fosse governata da una volontà indipendente. In quel momento solo l’eros e il sesso comandavano la sua mente e il suo corpo.

Dopo alcuni minuti di quella furiosa pompa, Manola ruppe gli indugi e salì a cavallo del conte, scendendo a smorzacandela sul nobile cazzo puntato al cielo.

Il conte ebbe un sussulto al contatto del suo cazzo con quella umida e calda figa ed iniziò una serie di rapide e profonde spinte. Manola da parte sua si muoveva in controspinta con ritmo perfetto, adeguando la cavalcata ai movimenti del sottostante conte.

———- bella porca, adesso sei la mia sposa, sai?……ho preso io il posto del tuo maritino cornuto…..è fantastico ammirare le tue belle tette che ballano…..se il tuo cornuto sapesse che stanno ballando al ritmo del mio cazzo, cosa credi che direbbe?….————-

———— ma che cazzo ne so, conte?……magari si incazzerebbe o magari si farebbe una sega……magari tutte e due le cose……io ho sempre avuto l’impressione che non gli dispiaccia se qualcuno mi guarda o, al limite, provi a mettermi le mani addosso….——————–
————— e già, magari è un cornuto felice e gli piacerebbe guardare…..o anche partecipare, forse…..scommetto che gli piacerebbe vederti e venire a slinguazzarti mentre sei sotto monta…….————–

Manola fu assai erotizzata da queste sconcerie e cominciò a frullarsi il bottomcino con una mano, sotto gli occhi del conte che godeva sia della vista offerta dalla fanciulla che dall’erotico sfregamento del cazzo nella tiepida vagina, con tanto di goduriosi colpi e contraccolpi provocati dall’urto della cappella contro l’utero.

Dopo alcuni minuti di galoppo volle prenderla per i capelli e tirare a se la testa di Manola per un lussurioso e umidissimo slinguamento. Intrecciò la sua lingua con quella della donna ed esplorò voluttuosamente tutta la sua bocca, scambiando in abbondanza le salive.

Alfredo era come in trance………si segava furiosamente e non perdeva un’immagine o una parola dell’incredibile accoppiamento di Ascanio con la sua sposa. Sentiva l’orgasmo vicino ma non voleva assolutamente venire da solo….aspettava l’epilogo di quella eroticissima chiavata. La sua mente era attraversata da mille sensazioni contrastanti e da pensieri erotici. Gli veniva spontaneo chiedersi se Manola chiavava più volentieri con il conte o con lui….. a guardare l’impeto e la furia erotica dei suoi baci, sembrava ad Alfredo che la mogliettina godesse molto, forse parecchio di più rispetto alle loro canoniche scopate tra fidanzati……magari era per l’erotismo e la novità della situazione…..ma magari anche per la sorprendente e sin’ora sottovalutata troiaggine di lei…. che razza di porca, una vera puttana da materasso…..e come godeva la vacca……..si, decisamente non l’aveva mai vista così eccitata e scatenata.

———–Manola, sei troppo figa, non posso più resistere……ho bisogno di scaricarti dentro tutto il sugo delle mie palle……bella puttana mia, bella mogliettina troia…..prenditi tutto lo sborro del mio cazzo…..ti schizzo tutto nel posticino riservato del tuo fidanzato……ma tanto rimane tra di noi, lo sai solo tu e magari ti eccita questa cosa….. ecco……aaaaahhhhhhh, ti riempio tutta la figa, tesoro….aaaaahhhhh……..vengo……godo……aaaaaaahhhhhhhh……….—————

Manola a sentire quelle frasi, venne all’istante, un attimo prima del conte……..strillò con tutta la voce che aveva e mentre Ascanio ansimando la riempiva con lunghi fiotti, si gettò con tutto il corpo sull’uomo e lo abbrancò furiosamewnte mentre si contorceva di godimento.

Alfredo, si impietrì per un attimo, con la vista appannata dall’orgasmo che saliva….. vide il cazzo del conte piantato nella figa della fidanzata, ormai svuotato dopo i sussultanti schizzi, e lo vide smorzarsi ed uscire, lasciando il posto ad un’abbondante gocciolona bianca che si affacciava impertinente all’imbocco della figa e poi colava fino ad andare ad imbrattare il lenzuolo.

Il suo spruzzo, di una potenza inaudita, volò alto ed andò ad imbiancare il vetro della finestra alla quale stava affacciato……..al primo, seguirono ben altri 4 spruzzi,che colpirono il muro, provocando quattro diverse colate candide. Alfredo rimase senza forze, udito e pensiero……come chiuso in un bozzolo di piume….isolato dal mondo.
Era stato il più feroce e godurioso orgasmo della sua vita…..e l’aveva provocato Manola, questo era certo. Anche se lo sborro che l’aveva riempita proveniva da un’altra parrocchia…….anzi, si puà dire che proprio per questo l’orgasmo di Alfredo era stato così intenso, unico, sublime……

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