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Racconti Erotici Etero

Le Undicimila Verghe

By 20 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella mattina si era svegliata presto per andare da lui. Erano anni che non si vedevano. Per l’occasione aveva scelto di indossare un vestitino bianco di cotone, che le lasciava intravedere i capezzoli scuri e morbidi. I suoi capelli erano raccolti sulla nuca, per regalare allo sguardo altrui la bellezza del suo collo bianco, delle sue spalle.
Arrivò al portone di casa sua e si fece aprire.
I suo cuore batteva veloce, tanta era l’emozione di rivederlo. Pochi scalini la separavano dalle braccia di lui, che la attendeva in alto. Quando giunse al suo cospetto lui la guardò negli occhi. Lei ricambiò lo sguardo, senza dire nulla. Lo guardò profondamente, si perse ben presto nei suoi occhi scuri’ lui la prese per un braccio e se la strinse al petto.
Lei chiuse gli occhi per assaporare quel momento.
Si rese ben presto conto di desiderarlo. Doveva averlo a tutti i costi’ voleva darsi a lui, essere sua in tutti i modi e pensando ciò ben presto la sua fichetta cominciò a bagnarsi.
Lui la invitò ad entrare dentro casa, fu molto piacevole parlare dei vecchi tempi, del più e del meno’. Ma entrambi non erano sinceri’ Ognuno dei due voleva qualcos’altro’ gli abbracci si fecero più frequenti…con una scusa lui la portò sul proprio letto. Lui stava supino e lei seduta vicino a lui. Ben presto si trovarono sdraiati entrambi. I loro visi erano vicini, i loro respiri più nervosi, le loro mani si toccavano’ le loro bocche si stavano per sfiorare.
Il bacio che venne fu lungo e profondo. Le loro lingue erano avide, si scambiavano piacere voluttuoso. Ben presto entrambi giunsero ad un eccitazione incontrollabile. Dal sesso di lei colava il miele del desiderio, e quando lui se ne accorse le spalancò le cosce con dolcezza e tosto infilò la sua lingua in quell’anfratto segreto. La sua lingua era forte e batteva sul clitoride gonfio, regalandole un piacere mai provato, costringendola ad urlare e ansimare come una cagna.
Ma il piacere fu interrotto quando lei lo invitò a sdraiarsi per permetterle si stare sopra, per potergli offrire la figa, perché glie la pose direttamente sulla sua bocca. In quella posizione lei aveva libero accesso la cazzo di lui che, gonfio e duro come una verga si prestava ad essere succhiato con ardore. Lei gli accarezzava i testicoli mentre la sua bocca saliva e scendeva dal suo pene, costringendolo a godere, costringendolo a restituirle il piacere sempre di più, sempre più forte’.
Quando smise di leccarla lei lo guardò con aria contrariata, ma cambiando posizione si mise in terra’ a quattro zampe. Aveva capito ciò che lui voleva’. Ed ora gli offriva lo spettacolo di un culo divino, un culo bianco come marmo, dalla pelle tesa quasi fino a spaccarsi. Lui non perse tempo per affondare i suoi denti nella carne di lei che riprese a gemere. La mano di lui non era ferma’.prese presto a sculacciarla prima in modo affettuoso, con dolcezza’ma i suoi colpi subito si fecero più forti’ la sua mano divenne crudele, afferrò uno scudiscio e cominciò a picchiare con quello il suo gran culo. Lei gustava ogni frustata con piacere, e lo incitava a non smettere”Non ci volle molto perché la pelle divenisse viola ma lui non smise finch&egrave lei non gli offri il più prezioso dei suoi tesori. Bastò che lei si afferrasse le natiche per allargarle, per mostrare a lui il suo ingresso, il più segreto dei buchi’.era suo.
Dovette mordersi le labbra da dolore, quando sentì il cazzo di lui che le sfondava il culo. Lui la prese da dietro in modo quasi bestiale. Le sue mani le stringevano i seni generosi che pendevano sodi, ma presto si spostarono sui suoi fianchi per poterla spingere meglio verso di se.
Lui godeva nel prenderla. L’aveva sempre desiderata ed ora lei era sua’ la sua carne, le sue voglie, lei non poteva più tirarsi indietro e lui lo sapeva’ le stava dietro e le sussurrava parole, giurava che mai l’avrebbe lasciata andar via. Mentre le sue spinte si facevano più veloci lei urlava il suo nome e gli faceva promesse d’amore e lui aumentò i suoi colpi, spingendole con forza il suo seme caldo nel culo ‘ fu un orgasmo fortissimo che prese entrambi nello stesso momento, fu come raggiungere un estasi profonda, i fiotti di lui le si riversavano sul culo, quasi un battesimo, quasi un rito sacro a celebrare l’unione perfetta di corpo e mente’.e mentre loro si accasciavano sfiniti, con gli ultimi sussulti si guardarono’
Sapevano che non si sarebbero mai più lasciati.

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