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Racconti Erotici Etero

le viaggiatrici

By 12 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mimmo Lastella

Le Viaggiatrici.
Storia erotico-hard vietata ai minori di anni 18
introduzione.
Marilena, Filomena e Patrizia, sono tre impiegate che lavorano in quel di Bari, presso un ufficio pubblico.
Il loro paese d’origine, è un piccolo paesino della provincia e le tre donne, ogni mattina, prendono il treno per andare in ufficio.
Marilena, è una donna quarantenne, bionda, capelli a caschetto, un po’ cicciottella, settima misura di reggiseno e labbra carnose, si presenta ogni mattina, sia d’inverno che d’estate, sempre in abiti succinti, mostrando, agli occhi degli altri passeggeri, le sue abbondanti cosce, d’inverno, ricoperte da un provocante paio di autoreggenti e di stivaloni lunghi neri con tacchi a spillo.
Filomena, è una donna bruna, non molto alta, capelli lunghi, abbastanza formosa, insomma, un avvenente trentenne, anche lei, si presenta ogni mattina, agli occhi dei viaggiatori, ma sopratutto delle sue amiche, perché lei è anche bi sex,in maniera molto provocante, evidenziando le sue grazie corporee, e la sua quinta misura di reggiseno, con una camicetta quasi sempre sbottonata all’altezza del canaletto delle tette, e un paio di jeans, molto aderenti, talmente aderenti!, che quando lei, è mestruata, chiunque, se ne accorge, in quanto, si nota il suo triangolino molto gonfio, per via dell’assorbente che indossa.
Patrizia, è una ragazza di venticinque anni, rossiccia, appena laureata; lavora come segretaria tuttofare del direttore, , ha i capelli lunghi ricci, i suoi seni, non sono molto abbondanti, ma in compenso, ha un altezza di circa un metro e novanta, con due cosce molto lunghe, che qualsiasi lingua, si stancherebbe a leccarle, fino al suo triangolino peloso e la sua fica, già tutta slabbrata, per via dei cazzi che si era presa quando era studentessa.
Anche lei, si diverte a farsi guardare e provocare gli altri, specie il suo direttore, al quale, ogni tanto, gli riserva, dei succulenti pompini, inginocchiandosi sotto la sua scrivania(un ‘po’ come Bill Clinton e Monica Lewinsky’).
Marilena e Filomena, sono sposate, mentre Patrizia, è fidanzata(dicono in paese), con un mezzo gay, che ama prenderselo in culo, mentre, la fidanzata sbocchina gli altri.
Le altre due amiche, pur essendo sposate, hanno sempre voglia di cazzi, inquanto, quelli dei loro mariti non gli bastano(durante la pausa, Marilena e Filomena, dopo essere uscite fuori a fumare una sigaretta, trascorrono il resto del tempo di pausa, nel bagno del loro ufficio a sditalinarsi come due forsennate, a volte giocano con enormi falli di gomma e filomena gode come una troia, a recitare la parte del maschio, indossando una mutanda di colore rosso carnineo, con alla punta un bel cazzo, cazzo che viene ricevuto nell’accogliente caverna rosea, contornata di peli biondi di Marilena, la quale gode come una matta e supplica Filomena di ficcarglielo anche nel culo);e allora, durante il viaggio, si divertono a provocare ed infine a sedurre i passeggeri maschi, con la collaborazione ovviamente dell’amica Patrizia.
Un giorno di fruscio
Una mattina d’estate, faceva molto caldo, era di lunedi, le tre colleghe porche(la domenica l’avevano trascorsa in una spiaggia nudisti),e naturalmente, nessuna di loro, aveva voglia di andare in ufficio; e allora, decisero di darsi alla pazza gioia, di marinare il lavoro e di sfruttare quella giornata per far gioire le loro fiche accalorate, e scatenare, le loro più depravate perversioni.
Con loro tre, ogni mattina, viaggiava, un gruppo di studenti universitari, amanti delle frequentazioni notturne, a suon di house music, hascish, e sesso di gruppo.
Le tre porcone, da molto tempo, stavano tentando di sedurre quei tre bei ragazzoni ma, un pò per la fretta, un pò per mancanza di tempo, le tre, non riuscivano mai a colpire il loro bersaglio; quella mattina, presero coraggio, e decisero di rimorchiare i tre ragazuoli.
A fare il primo passo, è Patrizia.
Salve, ragazzi!, dove siete diretti?(era una scusa per poter attaccare bottoni);
bè sa, signorina, siamo diretti all’università, frequentiamo il secondo anno di giurisprudenza.
Patrizia: io lavoro in un ufficio pubblico, comunque mi presento, mi chiamo Patrizia.
Piacere!, io sono Alfonso, lui è Alberto,e lui è Riccardo.(i ragazzi: molto lieti!)
patrizia: qui ci sono altre due mie amiche: Marilena e Filomena; ragazzi, noi tre, abbiamo poca voglia! di andare in ufficio , sapete, oggi è lunedi!, che ne direste, di venire con noi, a fare un giro in centro!, e poi magari vedere di organizzare qualcosina di divertente…?
Alfonso: bè!, a dir la verità, noi abbiamo lezione nel pomeriggio, quindi, abbiamo tutta la mattinata libera, al massimo, dopo la passeggiata, vi potremmo ospitare nel nostro appartamento!
Patrizia: ok, affare fatto!
Scesero dal treno, e si recarono al bar della stazione, a fare una ricca ed abbondante colazione, ovviamente a spese dei tre polli.
I sei “dell’ave Maria”, dopo che ebbero fatto shopping nei negozi di bigiotteria di corso Cavour, e le tre troie viziose, li ebbero spennati per bene, i ragazzi, si recarono nell’appartamento che loro, avevano fittato, per studiare e restare a Bari per tutta la settimana; e dopo. Aver pranzato , e bevuto del vino buono, uno di quelli che fa partire subito la tambunell'(la testa), le tre bagasce, ubriache fratice ed accalorate, fecero distendere i tre sul divano e iniziarono ad esibirsi in un eccitante streeptees, togliendosi prima le rispettive camicette, mostrando loro quei sei meloni , tutti da strapazzare! E leccare; Marilena, che era la più cicciottella di tutte, in quell’occasione, indossava, un body tutto nero!. Con un paio di autoreggenti,molto! Arrapanti!, si gira, mostrando il deretano ai tre baldi giovani, i quali, nel frattempo si erano denudati e si stavano riscaldando a suon di seghe; Marilena, prima esegue una serie di sculettate molto appassionate!, poi invita uno dei tre, a slacciargli il body e a ficcargli la mano in mezzo alle cosce, facendola passare in mezzo alle natiche, supplicando di sditalinare con le dita.
Marilena:oh!!, sii!!!, sditalina!!, sditalinaaa!!, fammi godere!, schiaffeggiami le coscee!!
esauriti i preliminari, le tre porcone, si inginocchiano davanti ai tre studenti, iniziando a prendere fra le dita, le punte delle cappelle dei loro cazzi duri come le pietre, gli fanno una mezza sega, e ad un certo punto, all’unisono, se li ficcano tutti e tre in bocca, sbocchinandoli, con veemente e voluttuosa passione.
Oh!!, continuate cosii!!, porche vacche!!, baldracchee!!ohh!!, siii!!, leccate!!, leccate!! pure le palle!!, sii!!!!
dopo il pompino, le tre, si stravaccarono sul letto, come vacche svizzere, ed invitarono gli studenti, a leccare le loro meravigliose e calde passere, era sempre Patrizia a condurre il gioco.
Che ne dite, colleghe!, se ci stendiamo sul letto! E ci facciamo leccare le nostre dolcissime fiche!, la mia!, già cola di ciprigno.
Ok, rispose Filomena, io ci sto!, avanti, bei!, ragazzoni, adesso vediamo cosa sapete fare!
Non ve ne pentirete, zoccole impiegate in calore!,ma dite un pò, quando siete sedute dietro la scrivania, vi bagnate? Chiese Alfonso, che amava tanto curiosare nei meandri delle perversioni femminili.
Certo!, rispose Patrizia, io per esempio mi struscio ogni tanto la fica sulla sedia e quando arrivano dei clienti che mi piacciono, mi tiro indietro e apro le gambe, mostrando loro< se ho i pantaloni> il mio bel triangolino.
I tre ragazzi, si diedero da fare con la lingua, a leccare quei clitoridi e quelle vagine, deliziose e saporite, facendo sbrodare le tre.
Ragazzi: oh!!, sii!!, leccate!!, leccate!!ahhh!!!, siiiiii!!!!(la prima a sbrodare, fu Filomena con Alfonso);ohh!!, sii!! sbroodoooo!!!!!ahhhhhhh!!!!!!!!, adesso, mi metto alla pecorina, e tu me lo devi ficcare tutto in culo, quel bel cazzo grosso e scapocchiato!!, me lo devi far sentire!, e mi devi sborrare sulle chiappe, bel porcone!!
alfonso: come tu desideri!, Filò!
Filomena: oh!, ti prego, chiamami Mena!, mi eccita da morire!!
alfonso: va bene, Mena, beato chi te lo mena!
Filomena: dai, non fare storie! E sfondami tutta!!, stantuffa bene, con quel cazzo!!
alfonso: oh!!, sii!!, Mena!, sto sborrando!!
e le chiappe di Filomena, furono inondate di caldo sperma universitario!.
Altrettanto, fecero Marilena e Patrizia, con un unica differenza: Patrizia, si fece pisciare nel suo retto da Riccardo e Marilena, si dimostrò, un abile leccatrice di ffregne, dimostrando maestria nel leccare le passere delle sue colleghe ed anche nel leccare, affondando tutta la sua lingua biforcuta il buco del culo di Alberto.
Alfonso: soddisfatte, ragazze?
Patrizia: abbiamo trascorso una stupenda giornata!, sempre meglio che andare in ufficio, non trovate, colleghe?
Certamente!, esclamò Filomena;
Penso, sia giunta l’ora di andare alla stazione, a riprendere il nostro trenino, mio marito, arriva per le quattro.
Marilena: anche il mio!
Dopo, essersi scambiati i numeri di telefono, si diedero un ultimo bacio appassionato e si accommiatarono, dandosi appuntamento al prossimo fruscio, i tre studenti, rimasero con le loro verghe soddisfatte e i loro portafogli vuoti, del resto la spesa(in questo caso), valeva l’impresa.

Fine.
La storia è nata dalla fantasia dell’autore, i nomi sono di fantasia, ogni riferimento a fatti e vicende reali è puramente casuale.
Mimmo Lastella

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