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L’inizio dei giochi.

By 11 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il momento tanto atteso era arrivato. L’ho voluta, desiderata, sognata, e adesso è mia.
Scende dall’auto con fare grazioso ma seducente. I mossi capelli castani le scendono sulle spalle lasciate scoperte dal vestito estivo.
Lo sguardo scorre su di lei, il suo corpo rimane fasciato in quell’abito che lascia a vedere una parte delle sue belle gambe abbronzate. Sembra persino un po’ imbarazzata a causa di quel vestito più corto di quanto fosse abituata a vestire.
Questa sua aria innocente la rendeva molto più intrigante, ed era come se potessi sentire l’eccitazione nell’aria. Mi saluta, un semplice bacio sulle labbra, appena sfuggente, ed una mano sulla guancia.
Saliamo su, in casa mia, la cena è già in tavola. L’idea era di mangiare, ma sapevo che non avrei resistito. Le afferro il braccio mentre lei si dirige verso il divano, la giro verso di me e la bacio. Non quel bacio casto di prima, ma un bacio lungo, intenso, pieno della voglia e della passione che muovevano i miei desideri per lei.
Le sue labbra sono calde, morbide, perfette. La mia lingua entra nella sua bocca e gioca con la sua, in una danza sensuale ed eccitante. La stringo a me, voglio sentirla di più. Il bacio è molto meno controllato, ora.
Iniziamo a spogliarci mentre le labbra fanno fatica a staccarsi. “Addio cena”, penso. “Sarà lei il piatto forte”. La spingo sul divano sul quale era diretta prima, mi infilo fra le sue gambe e dirigo la mia lingua affamata sul suo corpo fremente. La lingua la attraversa, la bagna, la scopre. Il suo corpo è caldo. Scendo con le labbra e inizio a leccarle la figa. Lo voleva, sento i suoi gemiti, il suo corpo freme ancora. Mentre la mia lingua gioca col suo clitoride eccitato, la sua mano si infila fra i miei capelli e mi stringe. Non resisto, aumento il ritmo e la lecco più forte, le mordo il clitoride, lo succhio.
Geme più forte e non fa altro che eccitarmi. Il suo bacino si muove, mi viene incontro ad ogni leccata. La mano che fino ad allora l’aveva accarezzata ora scende e si poggia proprio sotto la mia lingua ed inizia a penetrare in quel lago caldo che era diventata quella figa così dolce. Urla, mi stringe di più, le dita penetrano più in profondità.
– “Ancora.. Più forte, ti prego!”. La sua voce era rotta dall’eccitazione, ma non potevo resistere ad una simile richiesta. Quindi la accontento.
Aumento il ritmo, i denti affondano ancora una volta sul suo clitoride mentre le dita iniziano letteralmente a scoparla.
– “Sii, così, oddio! Mordimi! Mordimi ancora!”. Le pianto le dita più in fondo che posso e le muovo dentro quel lago di piacere e mi dedico a ciò che mi aveva chiesto: inizio a morderla più forte di quanto non facessi. La sento fremere.
Mordo, mordo, e non mi fermo. Sento i denti affondare nella sua carne calda e lei urlare a più non posso.
– “Sto per venire!”. Sento il sangue che inizia scendermi in bocca e so che non sarà l’unico liquido che assaggerò. Di li a poco mi avrebbe dato il suo dolce nettare, e io non ne avrei lasciato sfuggire nemmeno una goccia.
Il morso continuava, ma si era aggiunto anche un lieve succhiare, muovo ancora le dita dentro di lei e la sento venire.
– “Vengo! Vengoooo!” sposto immediatamente la bocca e cerco di prendermi tutto quel liquido. “che ingordo”, penso.
Lo gusto in bocca. Lei trema mentre assaporo il suo più intimo piacere.
è dolce, come la sua figa, come tutto il suo corpo. Lei ansima. Mi eccita anche solo sentirla respirare, in questo momento. Mi avvicino a lei e le bacio labbra e collo. “Ora sai cosa desidero…” era appena un bisbiglio, ma avevo sentito e capito benissimo. “Chiedimelo.” rispondo con un sorriso assai bastardo. “Schiaffeggiami. Lo voglio. Fallo. Ti prego.” Sapevo che le piace, me l’aveva detto. L’avrei accontentata, di lì a poco. Ma a modo mio.

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