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Racconti Erotici Etero

L’intreccio – Capitolo 18 – Il contatto con Francesca

By 8 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Luana mi guardava mentre stavo ancora dormendo, i pensieri attanagliavano la sua mente, avrebbe voluto per una volta vicino a sé le sue amiche, per un conforto, per sentirsi coccolata. Lo aveva fatto lei nei loro confronti e adesso ne sentiva la necessità, le amiche, però, erano al mare a godersi il weekend con Andrea e Gabriele. Mi svegliai e vidi lei assorta. “Buongiorno”. “Buongiorno AMORE” “Cos’hai, a che pensi?” le chiesi ancora un po’ assonnato facendole una domanda banale come se non sapessi cosa avesse. “A cosa vuoi che pensi, Filippo, penso alla nostra situazione, penso a quel bastardo di mio marito, penso a te, penso ad Aurora e Sofia che vorrei qui in questo momento”. La accarezzai sul volto. “Ascolta” le dissi. “Ora ci alziamo, facciamo colazione e io vado a casa. Ho bisogno di preparare tutto il necessario per intavolare lo studio per l’azienda di Corrado, ho bisogno del tuo aiuto per conoscere tutto quello che sai di Francesca, quindi vieni poi a casa e affrontiamo il problema con calma”. “hai ragione, facciamo così, ti raggiungo poi a casa tua”. Ci alzammo facemmo colazione da soli. Corrado stava ancora dormendo e forse, vista la situazione, non era proprio il caso chiamarlo. “Io vado, però, prima vieni con me” “dove mi porti” mi chiese lei. “Vieni e non ti preoccupare”. La presi per mano e la portai nella stanza rossa. La feci sdraiare sulla panca verde e le estrassi il plug. Lei socchiuse gli occhi e si morse il labbro. Poi presi le palline cinesi le lubrificai con la mia saliva e le introdussi nella sua fica. “Ora stai con quelle tutto il giorno e poi vieni a casa” “Sei meraviglioso Filippo, sto già pensando al godimento che proverò per tutta la giornata” mi disse pregustando gli orgasmi a venire che le palline le avrebbero procurato. La feci alzare, la baciai e andai via.

Armeggiai con il cellulare e inviai un messaggio al gruppo:

Filippo: quando rientrate dal mare venite a casa mia. Luana ha bisogno di parlare con Sofia e Aurora.

Andrea: È successo qualcosa?

Filippo: ve ne parlerà Luana.

Gabriele: ok. A dopo

 

Sofia ed Aurora erano un po’ preoccupate per Luana. Andrea e Gabriele le rassicurarono dicendo loro che in ogni caso c’era Filippo. Si accinsero allora a trascorrere la mattinata in spiaggia poi nel pomeriggio avrebbero raggiunto Filippo a casa sua.

Indossarono i costumi e arrivarono nei gazebo a loro riservati. La notte era trascorsa nel migliore dei modi, avevano fatto sesso in maniera alternativa e la cosa era piaciuta molto. Le gelosie fra loro non esistevano e i giochi erano riservati in un circolo chiuso. Aurora dei quattro era quella che doveva evolversi di più in tal senso e stava iniziando un processo di cambiamento. Non accettava la trasgressione di Gabriele con persone estranee al gruppo ma era più aperta con i componenti dello stesso. Se queste erano le condizioni, l’apertura mentale avrebbe anche prodotto quello che è definito lo scambio di coppia; cioè avrebbe metabolizzato di fare sesso da sola con Andrea, per esempio, e di sapere che Gabriele avrebbe potuto far sesso con Sofia. La normalità invece prevedeva un rapporto esclusivo con Gabriele. In pratica l’evoluzione prevedeva una netta separazione tra sesso e amore. In questo senso Sofia l’avrebbe aiutata a capire questa netta distinzione. Sofia in questa evoluzione era più avanti nel percorso avendo una predisposizione mentale in tal senso.

La mattinata era già calda e quindi decisero di farsi un bagno rinfrescante. I maschi rigenerati dal sonno e dal quel bagno rinfrescante si avvicinarono alle rispettive signore iniziando a giocare in acqua. Fu così che Andrea iniziò a toccare Sofia, ricambiato mentre Aurora e Gabriele si stavano crogiolando al sole sulla piattaforma vicino alla boa. Aurora mise la mano davanti alla fronte come fosse una visiera e disse: “Ma ragazzi! Non ne avete mai abbastanza!” “siiiiii Aurora, Ci piace scopare Ahahahahah!” replicò Sofia mentre si stava facendo il suo Andrea in acqua. “Venite anche voi” aggiunse Andrea. “In che senso venite?” chiosò Gabriele. “ahahah” rise Aurora. “No questa volta passiamo” disse Gabriele stendendosi nuovamente a fianco di Aurora a prendere il sole.

 

Andai a casa a preparare le domande da porre a Francesca riguardo il progetto per l’azienda di Corrado ero concentratissimo su tale attività e alacremente stavo impostando sul computer una simulazione non lasciando nulla al caso, vista l’importanza del progetto stesso. Le ore trascorsero senza che me ne accorgessi. Fui interrotto quando, nel pomeriggio inoltrato, suonò il campanello. Guardai l’ora erano già le 17:43. Pensai che al cancelletto ci fosse Luana. Mi alzai andai al citofono e chiesi: “Chi è?” “Siamo noi” mi rispose Andrea. “Ah, siete già qui? Vi apro”. Salirono in casa, li accolsi: “Luana non c’è ancora” “Credevamo fosse già qui!” rispose Aurora. “Cosa è successo?” chiese Sofia. Nel frattempo, suonò nuovamente il campanello era Luana che ci aveva raggiunti. Salita in casa le altre due l’abbracciarono forte facendole percepire di non essere sola.

“Allora ci raccontate? Siamo curiosi”. Disse Andrea. Velocemente Luana raccontò gli sviluppi della situazione nei minimi dettagli. Sottolineando il comportamento bipolare di Corrado. Espose anche il suoi sentimenti nei miei confronti con una naturalezza sconcertante. Tutti l’ascoltavano in silenzio attenti ad ogni sua singola parola. Una volta finito il racconto ci fu un attimo di silenzio e poi Sofia esordì: “ragazzi prima di tutto dovete vedervi dentro e chiedervi cosa volete reciprocamente da lì in poi tutte le decisioni saranno prese in comune”. 

“Lo so Sofia”, replicò Luana “Cosa voglio io? Io desidero vivermi la storia con Filippo se non fosse per la situazione economica avrei già mandato a fare in culo il cornutello, obiettivamente e non pensare male…” rivolgendosi a me “non posso rinunciare agli agi e alla bella vita che Corrado mi fa fare. D’altro conto provo un sentimento forte nei confronti di Filippo” rivolgendosi agli altri. “E tu Filippo cosa ne pensi?” chiese Aurora “Cosa voglio? Bella domanda. Io avrei bisogno di una situazione stabile. Provo un sentimento nei confronti di Luana ma devo prendere atto della sua esigenza. Di conseguenza voglio vivere alla giornata e prendere quello che di positivo mi capita.” “Beh, ragazzi la situazione pare abbastanza fluida a pensarci bene. Fate contento Corrado e poi vivetevela bene.” Chiuse il discorso Andrea. “noi andiamo” disse Gabry. Andarono via lasciandoci soli. Ci guardammo, ci avvicinammo e ci baciammo. La portai in camera da letto la feci sdraiare e mentre limonavo con lei le tolsi piano piano le palline cinesi dalla fica. Era un lago. “Com’è stata questa esperienza?” Grandissima Filippo, ho provato orgasmi incredibili per tutto il giorno. Sono sfossata adesso”. “ok ti lascio stare” le dissi. “Grazie Filippo”. Mi baciò con un’intensità inusuale e se ne andò. Rimasi solo con i miei pensieri. Ma in realtà cosa voglio? Ho forse mentito prima alla domanda di Aurora? Io voglio una donna tutta per me. Non mi va di condividerla con nessuno uomo o donna che sia. Adesso mi concentrerò su questo studio e poi vedremo l’evolversi della situazione. Andarmi ad incasinare la vita con Francesca non è il mio massimo.

Il giorno dopo contattai Francesca per avere la documentazione necessaria per approntare lo studio costi benefici. Francesca fu subito disponibile ed efficiente da come avevo già intuito e da quello che mi era stato riferito parlando di lei. Ci fu uno scambio di telefonate e di mail. Ma avevo la necessità di incontrarla nuovamente per farle delle domande più specifiche riguardo le esigenze aziendali. Fu così che fissai un appuntamento per il giorno successivo, in ufficio da lei. Quel giorno e quella sera non mi incontrai con Luana ci fu solo uno scambio di messaggi su WhatsApp. 

Il martedì mi incontrai con Francesca. Nonostante l’abbigliamento elegante e formale la sua sensualità esplodeva. Era veramente una donna molto affascinante ma io non riuscivo a vederla in altri modi che non da un punto di vista distaccato e formale. Non riuscivo a darle del tu. Qualcosa mi bloccava e quel qualcosa era Luana. Nonostante il lavoro immane che stavo svolgendo la mia mente a volte era diretta verso di lei. Ma il lavoro incombeva e dovevo stringere i tempi per lo studio. Quindi ogni qual volta mi affiorava in mente Luana dovevo trovare altro che mi permettesse di concentrarmi nuovamente sul lavoro che dovevo svolgere. Anche quel giorno non ebbi modo né di vederla né di sentirla.

Tornato a casa la sera mi squillò il telefono:

Filippo: Pronto Luana?

Luana: Ciao Filippo, come va?

Filippo: Bene e tu?

Luana: malissimo. Mi manchi. Ho la sensazione che mi vuoi evitare.

Filippo: Ma scherzi? È che sono molto concentrato sul lavoro che come sai è importante.

Luana: Come va con Francesca?

Filippo: Vuoi sapere se ho iniziato a sedurla?

Luana: Sì

Filippo: Non ci riesco. È una strafiga, ma non ci riesco. Continuo a darle del lei.

Luana: E allora come possiamo fare per accontentare il cornutello?

Filippo: Non lo so. So solo che se assecondassi Corrado andrei contro la mia natura.

Luana: e cioè?

Filippo: Non sto bene mentalmente in questa situazione. Ho bisogno di stare con una donna che non voglio condividere con nessuno. Voglio amare ed essere amato, non voglio essere il terzo o il quarto o essere relegato ad essere il fanalino di coda. Voglio fare dei progetti con la mia donna. Progetti del tipo di vivere insieme e condividere anche le semplici cose.

Luana: Sai che io non potrei darti questo. Mi stai scaricando?

Filippo: No non ti sto scaricando, ma sto vivendo una situazione che non mi piace.

Luana: Ok. AMORE ci sentiamo domani ho bisogno di riflettere.

Filippo: Ok Luana, a domani.

Andai a letto a riflettere. Qualcosa era cambiato in quei giorni. Tutto era stato troppo veloce e avevo bisogno di una pausa e l’unica cosa che non mi faceva pensare a questa situazione era il lavoro.

Anche il mercoledì lo trascorsi nell’ufficio di Francesca ad analizzare insieme a lei la situazione economica aziendale. Aveva un profumo irresistibile, più volte si avvicinava sporgendosi in maniera tale che potessi ammirarle i seni. Mi dava l’impressione che non dovessi essere io a sedurre lei ma che fosse lei a cercare di sedurre me. Questa era in ogni caso una situazione di disagio da parte mia. Non volevo certamente infilarmi in un ginepraio. Mi bastava e avanzava Luana che però in quei giorni stavo evitando, concentrandomi sulla mia attività. Continuavo ad avere un rapporto distaccato con Francesca.

Il giorno successivo stavo concludendo il progetto che avrei sottoposto a Corrado.

Mi squillò il telefono.

Filippo: Pronto?

Francesca: Buongiorno Sig. Filippo, attenda in linea, le passo il Sig. Corrado.

Filippo: Certo, grazie.

Corrado: Buongiorno Filippo, come va?

Filippo: Bene, sono a buon punto con il progetto e l’avrei chiamata per fissare un appuntamento per presentarglielo.

Corrado: E come va con Francesca?

Filippo: Da un punto di vista professionale più che bene direi ottimamente.

Corrado: e per il nostro accordo?

Filippo: In tal senso sarebbe opportuno parlarci di persona.

Corrado: Benissimo, ci vediamo domani in ufficio da me. Soli.

Filippo: Molto bene a domani.

Chiusi la telefonata e pensai che era ora di porre fine a questo mio malessere.

Chiamai Luana.

Luana: Ciao AMORE.

Filippo: Ciao

Luana: dimmi ci vediamo? Ho bisogno di te e del tuo cazzo.

Filippo: Si ci vediamo ma dobbiamo parlare prima.

Luana: Ahi cosa è successo nuovamente?

Filippo: Preferisco dirtelo a voce guardandoti negli occhi. Come sei messa stasera?

Luana: Ci vediamo al solito Bar?

Filippo: Si certo, facciamo per le 21.00?

Luana: Ok. Ci vediamo lì. Ciao AMORE

Filippo: Ciao a dopo.

Mi recai al bar all’orario convenuto. Immediatamente fui raggiunto da Luana che indossava un tubino nero, i capelli raccolti come era sua abitudine e un paio di scarpe adeguate.

Ci sedemmo e ordinammo da bere. 

“Cosa volevi dirmi” chiese Luana. “Luana, in questi giorni di distacco ho avuto modo di riflettere su me stesso, su di noi e sulla situazione” “e quindi?” mi interruppe “E quindi sono arrivato alla conclusione che voglio viverti giorno per giorno, costruire qualcosa di importante. Mi sono innamorato di te per cui ho la necessità di avere un rapporto quotidiano con te.” Mi guardò con occhi stravolti e mi disse: “sai che per me non è possibile abbandonare il mio status sociale. Come sai vivo negli agi e nella ricchezza alla quale non intendo rinunciare”. “Allora Luana mi spiace ma devo porti davanti ad una scelta: O accetti di vivere con me iniziando un percorso da capo fatto anche di sacrifici oppure rimani pure con Corrado con tutti gli annessi e connessi”.

I suoi occhi si gonfiarono di lacrime aveva percepito che la storia stava finendo. “Filippo tu mi stai uccidendo, non puoi mettermi davanti a questo sliding door. Filippo ti prego non mi scaricare.” Disse singhiozzando. “Non ti sto scaricando ti sto dicendo che sono innamorato di te, ti metto nella condizione di poter scegliere e da quello che mi dici anche tu sei innamorata di me. Amare una persona è anche rinunciare a tutto e rimettersi in gioco. Da quello che mi dici ho il vago presentimento che tu non abbia intenzione di farlo. Rifletti su quello che ti ho detto, prenditi tutto il tempo che vuoi e per carità prendi una decisione al riguardo”. Si alzò dalla sedia visibilmente sconvolta. Si avvicinò e mi dette un bacio a stampo sulla bocca, e se ne andò senza aggiungere niente.

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