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Racconti Erotici Etero

L’intreccio – Capitolo 2 – Il nuovo incontro

By 16 Settembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Incassato il due picche mollai la presa. Ogni tanto si faceva sentire per motivi di lavoro ma nulla più. Qualche volta passavo a salutarla perché magari ero in zona, ed ogni volta che mi vedeva il suo volto si illuminava. Più volte capitò che per salutarci scappasse un bacio casto sulle labbra ma niente più.

Trascorsero allora diversi anni e nel frattempo io avevo instaurato diverse relazioni: una con una donna più grande di me di otto anni. Un’autentica maiala. Un’altra come tromb’amico con una mia ex, giusto per far sollazzare anche il compagno di giochi. Infine, instaurai una relazione con una donna in un paese dell’hinterland della città di lavoro.

Il lavoro intanto proseguiva meravigliosamente. Le finanze aumentavano e riuscii a trasferirmi nella città dove operavo oltre che prendere in affitto un alloggio veramente carino.

La mia storia con l’ultima donna stava giungendo al termine. Troppo complicata e al limite della depressione il comportamento di quest’ultima. 

Un giorno mi ritrovai nelle vicinanze del negozio di Sofia. Andiamo a salutarla, pensai ed entrai. Era sola in negozio e stava digitando qualcosa al suo computer. Sollevò lo sguardo e mi accolse con un radioso sorriso.

Avevo un po’ di tempo tra un appuntamento e l’altro e la invitai a prendere l’ennesimo caffè. Chiuse il negozio e andammo al bar. Fu così che le raccontai un po’ di storia degli ultimi anni. Del fatto che mi ero trasferito nell’alloggio carino e che nel frattempo avevo già cambiato diverse autovetture. (Può sembrare una cazzata questa ma in realtà ne capirete poi il motivo). Lei fece altrettanto e mi disse che in quel momento aveva una relazione con un uomo sposato e che non le dispiaceva fare l’amante. La relazione così non creava impegni e lei aveva la possibilità di fare la nonna. Sì, perché nel frattempo Greta si era sposata ed aveva avuto una bambina. Wow quante novità. Le raccontai, invece, il mio malessere con Diana. Al punto che le dissi anche:

“Sai Sofia, in tre anni sono andato al cinema con Diana una sola volta”. Il cinema è una delle mie passioni. E lei: “Ci vengo io al cinema con te, vuoi?” “Certamente” replicai. 

Ma guarda un po’, pensai tra me e me. Sofia non si fa più una quantità di seghe mentali.

“Che film ti piacerebbe vedere?” le chiesi. “Non ha importanza, scegli tu. Mi fido del tuo buon gusto” mi rispose lei.

“Bene, ti andrebbe per questa sera? Ti vengo a prendere alle 19:00 così vediamo lo spettacolo delle 20:30 ed abbiamo tutto il tempo per prendere i biglietti e farci un aperitivo. Abiti sempre là?” Le chiesi. “sì, abito sempre al solito posto. Ora vivo sola ovviamente. Greta sta con suo marito e la sua bambina. Ok per stasera”.

Pagai i caffè e ci congedammo con il solito bacio a stampo sulle labbra.

Svolsi l’abituale lavoro, andai a casa, controllai che tutto fosse in ordine, e iniziò la consueta preparazione in vista di un appuntamento con una donna. Ennesima doccia quotidiana, barba, profumo, vestito casual. 

Dico la verità non mi aspettavo niente di niente ero partito con l’intenzione di guardarmi finalmente un film in compagnia. Nulla di più. 

Arrivai puntuale come un orologio svizzero all’appuntamento erano le 19:00 e aspettavo in auto ascoltando Virgin Radio, cazzeggiando con il cellulare e fumandomi una sigaretta quando mi arriva un messaggio:

Sofia: Scusa Filippo sono in ritardo. Greta è appena andata via con la bambina devo ancora farmi la doccia e arrivo.

Filippo: Non ti preoccupare, Sofia, tanto abbiamo tempo.

Ore 19:30 e Sofia non arriva.

Ore 20:00 e Sofia non arriva.

Ore 20:15 arriva il messaggio:

Sofia: Sto arrivando.

Filippo: Ok.

Ma che Ok e Ok…. Il film inizia tra 15 minuti. Col cazzo che ci arriviamo in tempo visto che dobbiamo ancora parcheggiare e fare i biglietti. Pazienza mangeremo un boccone e vedremo l’ultimo spettacolo pensai.

Ore 20:30 Arriva Sofia.

La saluto come si conviene e mi dice:

“Scusa Filippo, Greta ha fatto tardi ed è andata via con la bambina tardissimo. Siccome non voglio far sapere i cazzi miei ho dovuto aspettare. Mi perdoni?”

“Ma figurati Sofia, poco male vedremo……”

“Aspetta Filippo, scusa se ti interrompo, ma hai proprio voglia di andare al cinema? Potremmo berci qualcosa qui nel locale sotto casa che è carino e si può fare un’apericena e poi…… poi potresti farmi vedere casa tua, visto che me l’hai descritto come un appartamento carino.”

Spiazzato!

È proprio vero che le donne ne sanno una più del diavolo. 

Quali saranno le sue intenzioni? Pensai. Machissenefraga. Facciamo come ha detto lei. Lasciamole il pallino del gioco.

Andammo nel locale ordinammo da bere e ci riempimmo i piattini con gli stuzzichini che ti danno nell’apericena.

Sarà trascorsa circa un’oretta tra sorrisini, sguardi, battute a doppio senso. Ad un certo punto ruppi gli indugi. Mi alzai, pagai il conto, la presi per mano ed uscimmo dal locale. Andammo in auto e in un lampo ero nel mio parcheggio riservato sotto casa. Salimmo all’ottavo piano in ascensore. Entrammo in casa e feci da Cicerone. “Questo è l’ingresso, a sinistra il living con la cucina, in fondo il bagno a destra la camera da letto”.

“uhm” fece lei “E’ arredata benissimo, hai buon gusto. Ma non avevo dubbi”

“Bevi qualcosa Sofia? E aprii il mobile dove tenevo i liquori “un Baileys con ghiaccio ti andrebbe?”.

“volentieri” rispose lei. Ci accomodammo sul divano. Gli occhi si cercavano mentre la conversazione era sempre più piacevole. Bevve un paio di sorsi, mi prese la mano, si alzò e senza un attimo di esitazione mi condusse in camera. Come se fosse casa sua. Si slacciò la cintura ornamentale dell’abito. La fermai la appoggiai al muro, non lasciandole spazio di manovra. Sollevò una gamba e me la cinse intorno. L’erezione del mio cazzo fu immediata e se ne accorse, con due dita cercai la sua fica: era già tutta bagnata. La spinsi sul letto e lei iniziò ad armeggiare con la cintura dei pantaloni. Io spogliavo lei, lei spogliava me. Liberò il cazzo dai boxer. Ero in piedi davanti a lei seduta sul letto. Lo guardò, lo soppesò e guardandomi mi disse:

“me lo immaginavo così bello grosso” fu un attimo. Lo prese in bocca è iniziò un favoloso pompino. Alternava i movimenti ora più frenetici, ora più lenti. Mi stava portando in paradiso. Non ce la facevo più non volevo venire subito. La spinsi sul letto le tolsi il perizoma quasi a strapparglielo. Iniziai a baciarla, i baci proseguivano sul collo, Il suo respiro era sempre più affannoso. La mia bocca scese ai seni. Con due dita le strizzai un capezzolo e con la bocca mi dedicai all’altra tetta. Aveva due belle tette ancora ben sode, considerata l’età. Scesi ancora in basso in direzione della sua fica con la lingua percorrevo il suo corpo. Mi impossessai con le mie labbra della sua fica grondante umori. Le misi due dita dentro, inarcò la schiena ansimando e gemendo le porsi alla sua bocca. Mi prese la mano e mi succhiò avidamente le dita. Nel frattempo, la mia lingua perlustrava la sua passera giocando con il suo clitoride.

“dai Filippo continuaaaaaaaaaaaaaa non ti fermareeeeeeee” mi prese la nuca con una mano e la spinse con forza verso la sua fica. “daiiiiiii, siiiiiiiiii, sto impazzendooooooooo, daiiiii, daiiiiiiii. Ohhhhhhh, si daiiiiii. Continuaaaaa, continuaaaaaa. Ohhhhh si dai vengoooooooooo” Il suo respiro era sempre più affannoso. Non mi fermai. Continuai il lavoretto di lingua. Gli umori scendevano copiosamente. Mi bagnai un dito e lo spinsi nel culetto, inarcò ulteriormente la schiena “ma quanto sei bravo con quella lingua? Non fermartiiiiiiiiiiiiiiiii, Leccamiiiiiiiiii, succhiamiiiiiiiiiiii, Mi stai facendo impazzireeeeeeeee. Dai siiiiiiiiii, siiiiiiiiiiiiiiiii, ancoraaaaa, Ohhhhhhh. Sei fantasticoooooo” urlava e gemeva contorcendosi tutta, sembrava indemoniata. “Voglio il tuo cazzo ora, chiavami, fottimi, scopami”. Decisi di continuare fino a farle raggiungere un altro orgasmo, leccavo il clitoride gonfio mentre con le dita le penetravo figa e culo, sentirla gemere mi dava tantissima soddisfazione, gli umori mi riempivano la bocca, quando prendevo fiato mi spingeva con la testa chiedendomi di continuare, mi colpì parecchio il fatto che il suo culo, si dilatava con estrema facilità, non mostrava il minimo fastidio quando la penetravo, anzi sembrava che le piacesse quanto la stimolazione vaginale, mi ripromisi nuovamente di scoparglielo forte. Non tardò moltissimo ad avere il terzo orgasmo, sentii la sua figa zampillare come una fontana a cui fece seguito un gemito di piacere davvero intenso, mi tolse le dita e fu come presa dalle convulsioni, “Ora basta…. Non ce la faccio più scopami Filippo ti prego!!!!!!” La guardai compiaciuto aveva il viso stravolto il suo respiro era ansimante. Si fermò un attimo e mi chiese con maggior forza di scoparla.

Appoggiai il glande alla sua fica calda e bagnatissima e spinsi forte fino in fondo. Inarcò la schiena per assecondare la penetrazione. Mi muovevo alternando movimenti lenti a movimenti sempre più veloci. “Che cazzo che hai Filippo! Scopami, scopami fammelo sentire fino in gola” Sentire quelle parole mi eccitavano sempre di più. La stavo scopando con forza. “siiiiiiiii, sei magnifico, continua così non ti fermareeeeee”. Sentire gemere così Sofia e sentirla pronunciare quelle parole mi galvanizzavano e mi riempivano di orgoglio.

Non volevo ancora venire e quindi mi distesi sul letto con il cazzo eretto. Lei capì le mie intenzioni e si impalò da sola. Si muoveva in un su e giù continuo. La guardavo negli occhi che teneva socchiusi e con le mani le tenevo le chiappe dandole il giusto ritmo. “ohhhh si Filippo, Godoooooooo” Sentivo i suoi umori colare sul cazzo. Aveva raggiunto un altro orgasmo. Fiero di me stesso mi sfilai da sotto e la misi a pecorina, andai dietro di lei. Passai la mia lingua sulla fica e sul buchino del culo per assaporare i suoi umori. Le cinsi i fianchi e la penetrai da dietro. Midisse:- “Scopami così, come una cagna, dai che sono la tua cagna in calore, scopami!!!” – quelle parole mi fecero impazzire, la presi su fianchi, glielo infilai tutto dentro facendo un po’ di contorsionismo e cominciai a scoparla con tutta la forza che avevo, lei apprezzava tale impeto e disse: – “Così, così fammi male!” – ormai avevo perso ogni tipo di freno inibitorio, cominciai a scoparla con una forza inaudita, le schiaffeggiavo il culo, apprezzava moltissimo, ogni tanto esageravo e si lamentava che le facevo male, però subito dopo diceva che le piaceva e che dovevo continuare. Arrivai alla fine, non resistevo più glielo dissi le si staccò si voltò lo prese in bocca “Sto venendo Sofia.” con il mio cazzo in bocca accennò un sorriso e continuò a succhiarmelo, stavolta senza toglierselo dall’interno, capii che la voleva tutta in gola, quindi esplosi con una sborrata colossale mentre lei con aria divertita continuava a fissarmi, teneva le labbra aderenti al cazzo per non farne uscire nemmeno una goccia continuando a fare su e giù velocemente, le mie dita nel frattempo continuavano a roteare velocemente nei suoi orifizi. Appena lo sperma cessò di uscire si fermò, si fece scivolare il cazzo fuori dalla bocca, aprì leggermente le labbra e mi mostrò l’interno piena del mio sperma, si mise l’indice dentro e cominciò a rotearlo all’interno, poi ne prese un po’ con il pollice e la sollevò leggermente, il liquido attaccato alle dita creava un filo come fosse seta, poi si mise in bocca le due dita, le succhiò ripulendole, mi guardò intensamente ed ingoiò tutto senza nessun problema con un sorriso malizioso, si passò la lingua sulle labbra, strinse con la mano la base del mio cazzo e premendo con il pollice arrivò fino alla cappella, dalla punta fuoriuscì ancora un po’ di sperma, ci mise la lingua sopra, poi se lo prese di nuovo in bocca e ricominciò a succhiarmelo nuovamente, stavolta senza più guardarmi negli occhi. Era stata davvero bravissima, una pornostar mancata, un pompino così non me lo aveva mai fatto nessuna, era ancora lì che me lo leccava e ripuliva senza mostrare l’intenzione di voler smettere, tolsi le dita dai suoi orifizi, la presi per i capelli con decisione e le tirai su la testa, la guardai, era con il viso tutto bagnato dalla sua saliva, il rossetto si era sparso un po’ dovunque attorno alle sue labbra, sembrava devastata ma assolutamente soddisfatta del lavoro svolto ed ugualmente bellissima, quel volto angelico così sporco e provato era una gioia per gli occhi: – “Sei stata fantastica Sofia, semplicemente fantastica.” – sorrise orgogliosa, si passò il dorso della mano sulla bocca asciugandosela e mi baciò delicatamente sulle labbra. Ansimanti ci adagiammo sul letto i battiti del mio cuore erano aumentati a dismisura. Ci guardammo intensamente. “Sei stato fantastico Filippo, erano anni che volevo averti”. La guardai soddisfatto e compiaciuto. “Ora portami a casa”. La guardai un po’ perplesso. “Non vuoi fermarti?” “Mi piacerebbe Filippo, ma domani mattina presto Greta mi porta la bambina da guardare e non posso trattenermi. Mi piacerebbe svegliarmi con te, ma non posso credimi”. Non dissi nulla. Ci rivestimmo e scendemmo all’auto. 

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