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Racconti Erotici Etero

L’intreccio – Capitolo 37 – La camera da letto

By 24 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Fu un sabato movimentato quello appena trascorso: una serie di eventi erano avvenuti contemporaneamente Luana che si era fatta scopare in auto da sconosciuti, Sofia con il rapporto incestuoso con Greta, Aurora nel cinema a luci rosse e lo show di Francesco con la polizia in casa di Miriana fino al culmine con la scomparsa di Corrado in quell’incidente stradale.

Nei giorni successivi cercai di capire come potesse essere accaduto l’incidente e in viva voce, come era ormai nostra abitudine con Miriana, chiamai Sofia per avere ulteriori informazioni.

Sofia mi disse che dopo aver accompagnato Luana, dopo la serata trasgressiva a casa. Corrado decise di andare in ufficio poiché voleva verificare alcune cose che aveva lasciato in sospeso. Si fece accompagnare dall’autista perché non poteva guidare e si mise nel sedile del passeggero ad analizzare dei documenti. Non si sa se per un malore dell’autista o un guasto all’auto o per le condizioni dell’asfalto viscido, l’auto sbandò e dopo un testa-coda aumentò ulteriormente la velocità e uscì di strada precipitando da un dirupo capottandosi più volte. L’allarme lo diede un automobilista che assistette all’incidente e che seguiva di poco l’auto dove era presente Corrado. I soccorsi arrivarono subito e fecero anche intervenire oltre che i pompieri anche l’elisoccorso. Corrado era ancora vivo quando lo estrassero ma appena giunto al pronto soccorso i medici non poterono che emettere la cruda sentenza. Fu chiamata ovviamente la moglie che si precipitò in ospedale ma non riuscì a vedere il marito ancora in vita.

“Quando ci saranno i funerali?” chiesi a Sofia “Il rosario ci sarà giovedì presso la parrocchia vicino alla residenza di Luana e Corrado, mentre i funerali sono stati fissati per il giorno dopo alle 11:00 presso la stessa chiesa.” “Ok, grazie, ci saremo”. “Ci saremo?” chiese Sofia “Sì, ci saremo, verrà anche Miriana” affermai “Ti sembra il caso?” chiese ancora Sofia “assolutamente sì” risposi perentoriamente “Fai come vuoi” concluse Sofia. 

I giorni passarono e noi eravamo concentrati anche sui fatti personali che ci riguardavano soprattutto in relazione a Francesco e al suo comportamento che obiettivamente ci aveva destabilizzati. Sentimmo un legale per avere informazioni riguardo al possibile divorzio di Miriana.

Venne, in ogni caso il venerdì, il giorno fissato per i funerali di Corrado ci vestimmo per l’occasione e ci recammo in chiesa in un posto abbastanza defilato, lontano da parenti e amici del defunto, ma abbastanza vicino da permettermi di poter vedere le persone vicino al feretro. Erano presenti Andrea e Sofia, Aurora e Gabriele e ovviamente Luana in abito nero con occhiali da sole. Durante la cerimonia funebre non vidi mai piangere Luana che probabilmente nascondeva il suo dolore dentro di sé, se dolore poi effettivamente provava o meno. Finita la cerimonia, come da prassi, ci recammo da Luana per porgere le nostre condoglianze. Luana era vicino alle sue amiche, Sofia e Aurora, ci avvicinammo aspettando il nostro turno e quando lo fu le porsi la mano stringendogliela e le mormorai il classico “sentite condoglianze” mi avvicinai e le diedi un paio di baci sulle guance, come è usanza. “Grazie” mi rispose. Fui seguito da Miriana che si limitò a stringerle la mano e a formulare la stessa frase di circostanza. Luana ringraziò anche Miriana e le due donne si guardarono un attimo una con l’altra senza profferire ulteriori parole. “lei è Miriana” intervenni io “la mia compagna” “ah, piacere” disse Luana “piacere” rispose Miriana. Salutammo anche Sofia e Aurora e immediatamente dopo anche Andrea e Gabriele che erano poco distanti e ci recammo verso l’uscita prendendo per mano Miriana. Mi voltai un attimo, perché avevo la sensazione di essere osservati, e vidi chiaramente che le tre donne parlottavano fra loro. Mi rivoltai e guadagnammo l’uscita.

“Ecco ora hai conosciuto in una botta sola tre delle mie amanti” esordii con Miriana “tutte e tre delle belle donne” mi rispose Miriana, che poi proseguì: “che effetto ti ha fatto rivederle?” chiese incuriosita “nessuno in particolare, da quando conosco te ho messo ordine nella mia vita” le risposi “bene, andiamo a casa, che poi tu devi andare ad un appuntamento e vorrei venire con te” “certamente” affermai io.

I giorni passarono ed iniziammo a pensare di andare a vivere insieme ma non nella mia casa, già dai primi appuntamenti ero stato perentorio: per far funzionare bene il rapporto e se avessimo voluto vivere insieme, la condizione era quella di uscire dalle rispettive abitazioni in modo tale che nessuno dei due si sentisse ospite in casa dell’altro. Se avessimo costruito qualcosa dovevamo farlo insieme sin dall’inizio. Miriana allora mi propose di prendere una casa in affitto per accelerare i tempi. Obiettivamente non c’era il tempo di acquistare un’abitazione, come mi ero ripromesso, troppo lunghi i tempi per la ristrutturazione e noi avevamo la necessità di andare a vivere insieme sin da subito vista la situazione che si era venuta a creare con Francesco. Essendo lei un agente immobiliare mi propose diverse soluzioni e la scelta cadde su un’abitazione molto vicina al suo vecchio domicilio.

Organizzammo la ristrutturazione dell’appartamento con semplici tinteggiature delle pareti e dei soffitti e ordinammo la camera da letto nuova, un modello moderno, con le ante dell’armadio a specchi. Quando ci consegnarono la camera ci adoperammo per organizzare anche i relativi traslochi e verso la fine di dicembre ci trasferimmo nella nuova casa. Ovviamente avere quella camera con così tanti specchi ci fece scattare mille fantasie che inevitabilmente mettemmo in pratica. La prima sera, infatti, eravamo ansiosi di andare a letto e di collaudarlo. Ci spogliammo repentinamente e iniziammo a baciarci con inaudita passione. Rivederci specchiati davanti all’armadio era come vedere un film porno in diretta, la componente voyeuristica di ognuno di noi due fece il resto, piaceva ad entrambi la nuova situazione. Completamente nudi ci toccavamo e ci baciavamo finché non decisi che era il momento di portarla a provare nuove sensazioni. La posizionai parallelamente rispetto all’armadio in modo tale che potesse vedere quello che le stavo facendo. Le allargai le gambe e mi tuffai, sì mi tuffai, con la bocca sulla sua fica già abbondantemente bagnata per le stimolazioni precedenti. Ne assaporai il sapore che, come sempre era gradevolissimo. Passai la mia lingua su tutto il solco della sua passera per un tempo molto lungo, non dimenticandomi di stimolare il clitoride. Miriana inarcava la schiena in preda ad un momento celestiale, serrava entrambe le mani sulla mia nuca con il chiaro intento di non farmi staccare la bocca da quel frutto che mi offriva. Le bagnai anche il buco del culo leccandola, questa nuova stimolazione la faceva andare ancora più su di giri ed iniziò a mugolare vistosamente. Interruppi un attimo e mi bagnai il medio della mano sinistra e lo introdussi senza difficoltà nel suo culetto, ebbe una piccola contrazione di piacere e mi supplicò di non fermarmi. Essere stimolata nel clitoride e avere il buchino del culetto impegnato con il mio dito la mandava in estasi. Raggiunse un paio di orgasmi travolgenti fino a bagnare le lenzuola. “Voglio farlo in tutte le posizioni” mi disse mentre io mi sdraiavo e lei iniziò a succhiarmi il cazzo per tutta la sua lunghezza. Mi girai un attimo verso gli specchi dell’armadio e vedevo la testa di Miriana andare su e giù. Le misi una mano dietro la nuca guidandola nel ritmo da sostenere. Quando si rese conto della consistenza marmorea del mio uccello salì sopra di me e si impalò in un sol colpo. Si fermò un attimo e poi prese a cavalcare, voleva sentirselo fino in fondo. Emetteva piccoli mugolii di piacere “ah, ah, ah, oh, sì, ah, ah” che mi eccitavano sempre di più. Passò un lungo tempo in questa posizione permettendomi di vedere davanti quelle due belle tette che ballonzolavano e dallo specchio il mio cazzo sparire nella sua fica, proprio come in un film porno. “vengoooo” gridò ansimante e si accasciò per un attimo sul mio petto, mi sfilai dalla sua fica la feci sdraiare supina e la chiavai nella classica posizione del missionario. Aumentai il ritmo della penetrazione martellandola a più non posso. Il cuore aumentò a dismisura i battiti, rallentai un attimo proprio nel momento in cui raggiunse un ulteriore orgasmo. “Ancora, ne voglio ancora”. Non me lo feci ripetere un’altra volta la misi a pecorina le lubrificai il culetto e la penetrai. Attesi un attimo per farla abituare e poi iniziai a spingere sempre più forte e sempre più velocemente. Anche lei come me ogni tanto guardava lo specchio e la cosa la eccitava sempre di più. Raggiungemmo dopo un lungo periodo l’orgasmo simultaneamente. Mi staccai e lei si avventò sul cazzo per ripulirlo dei residui di sperma.

Sfiancati ci adagiammo sul letto per le consuete coccole e ci addormentammo così abbracciati.

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