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Little one

By 26 Giugno 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

La giornata di lavoro &egrave stata estenuante, sono imbottigliato nel traffico e ho i nervi a fior di pelle. Quello stronzo del mio collega &egrave proprio un nullafacente, ho dovuto fare tutto io. Una giornata di merda ma sono quasi arrivato a casa e il pensiero che devo punirti mi eccita così tanto che il mio grosso cazzo fuoriesce dai pantaloni. Penso a te bambina mia a quanto tra poco sarai vulnerabile e mi viene una gran voglia di scoparti la bocca, di infilarti il mio cazzo giù in gola e di vederti lacrimare. Entro in casa e come da mio ordine sei seduta su uno sgabello a faccia al muro. Ti &egrave piaciuto rispondermi male, eh? Ti sei dimenticata che io la sfacciataggine non la tollero. Indossi i calzettoni rosa quelli che ti ho regalato ieri sera, un top bianco semitrasparente e il tuo pannolone. Ti ho ordinato di non cambiartelo per l’intera giornata e adesso &egrave colmo della tua sporcizia. Sei seduta sulla tua merda, chissà quanto sei umiliata ma tu, bambina, sei lurida e così devi essere trattata. Non pronuncio una sola parola e tu fai lo stesso. Vado in camera, mi svesto e mi faccio una doccia. Il mio cazzo &egrave gonfio, voglioso ma deve aspettare. Torno in salotto con solo le mutande, non ti sei mossa di un millimetro e me ne compiaccio. Mi avvicino a te e ti accarezzo la schiena, ti chiedo come sta la mia lurida bimba irrispettosa. Tu alzi lo sguardo e vedo il tuo viso rigato dalle lacrime. L’eccitazione mi assale ma penso che non &egrave ancora il momento. Ti ordino di alzarti e di seguirmi in bagno, non fiati e penso che questa sia la prima volta in cui obbedisci senza i tuoi patetici capricci. Il pannolone tutto sporco ti fa proprio bene. Prendo un pannolino pulito e ti ordino di cambiarti. Altre lacrime scorrono sulle tue guance, ti vergogni a farlo di fronte a me ma esegui perché lo sai che non ci sono alternative. ‘Lavati per bene, sei tutta zozza’ ti dico e tu avvampi, non hai idea quanto sia stimolante vederti così afflitta e lacrimevole, così arresa alla mia volontà e sopratutto così mia. Tutta pulita ti metto sulla lavatrice, ti ordino di stenderti e prendo il pannolino. Nascondi il tuo viso ma subito ti do uno schiaffone sul culo e ti intimo di guardarmi mentre vieni cambiata come una neonata a 29 anni suonati. Ti metto un pannolone davvero grande, ‘così contiene i tuoi bisognoni’ ti dico con un sorriso malizioso. Ti conduco in camera ed inizio a frugare nei cassetti, prendo un tuo pantaloncino di jeans e una maglietta con degli unicorni. ‘Piccola stasera andiamo al mc’s sei contenta? Indossa questi e le converse rosa. Su su, non mi guardare così ‘tu adori l’happy meal. Che c’&egrave, hai paura che si veda il tuo pannolone? Aw, cucciola certo che si vedrà, fuoriuscirà dai pantaloncini. Vedi di non replicare altrimenti non ti metto neanche i pantaloncini.’ ti dico con voce tra seria e provocatoria. Tu balbetti un no e un mi dispiace, sei viola e non capisci che vederti così mi fa solo eccitare di più. ‘Vedi’non hai il diritto di mettere i vestiti da bimba grande e neanche le mutandine assorbenti. Mi hai risposto male e hai detto una parolaccia, ti sei dimenticata che sei solo una bimba e adesso te lo ricordo e lo andiamo a mostrare anche agli altri, non sei felice?’ e ti guardo severo. Ti guardo vestirti, tu non alzi il volto per quanto sei umiliata. Il mio cazzo non mi fa ragionare e mi tolgo le mutande. Ti ordino di inginocchiarti e ti passo il mio gonfio glande sulle labbra, sento che lo vorresti in gola, cerchi di prenderlo in bocca ma io lo allontano. Inizio a masturbarmi e tu sospiri, hai gli occhi supplichevoli, lo vorresti ovunque. Sono vicino all’orgasmo, ti ordino di chiudere gli occhi e aprire la bocca, tu mi fai un sorriso malizioso che mi fa uscire pazzo. Ti metto il ciuccio in bocca e ti sborro sulla faccia, una sborra copiosa che ti riempie la faccia e ti sporca maglia e pantaloncini. La tua espressione &egrave impagabile, aspetto di riprendermi dal potentissimo orgasmo e ti dico ‘Non lavarti, rimani con il ciuccio, mi vesto e andiamo a mangiare’.

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