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Racconti Erotici Etero

lo faccio godere così

By 14 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

sono una ragazza di 25 anni di milano. Da tempo vivo un rapporto davvero molto singolare che però mi fa sentire molto bene. Frequento un ragazzo pakistano sposato con due figli, fisico e viso estremamente attraenti, che gestisce un ristorante. abbiamo un rapporto umano bellissimo, ma i nostri momenti intimi sono, per così dire, un po’ particolari: si limitano alla stimolazione anale. e neppure reciproca, sono solamente io che ad ogni incontro lo faccio godere concentrandomi esclusivamente sul suo ano. io sono fidanzata e con il mio ragazzo ho normali rapporti completi e anche lui con la moglie ha una vita sessuale “canonica”, ma tra noi, sin dalla prima volta fare l’amore &egrave significato stimolarlo analmente. il suo sedere &egrave l’oggetto del mio desiderio e lui altro non desidera che sia mio. Le natiche sono muscolose, sode, l’incarnato scuro, ammorbidite da una leggera peluria nera che si infoltisce in corrispondenza della loro congiunzione e contorna un ano piccolo, apparentemente corrugato ma dalla cute molto tenera, caldo al tatto, sempre un po’ umido e unto dell’olio Amla con il quale tutte le mattine, dopo il bagno, si cosparge il corpo. Lo stimolo in ogni modo, dapprima con il massaggio digitale, anche con due o tre dita e via via più profondo, poi con lunghe e per entrambi estasianti stimolazioni linguali. Lo lecco come impazzita, lo succhio, lo penetro con la lingua, lui stringe lo sfintere intorno alla mia lingua e ha spasmi di piacere. A volte eiacula, quasi sempre senza neppure essersi masturbato il pene, altre volte ha un orgasmo senza eiaculazione, che lui definisce interno, un orgasmo anale direi, dopo pochi minuti di contatto con il suo ano la mia vagina comincia a lacrimare…Da qualche mese abbiamo aggiunto ai nostri giochi la stimolazione con frutti, vibratori, con liquidi come thé tiepido al gelsomino o infuso di camomilla e miele che gli somministro con un piccolo irrigatore vaginale, altre volte con cibi indiani anche piccanti… Muoio quando mi telefona e con la sua voce profonda e dolcissima che posso paragonare solo al tubare di un colombo, con quel suo accento melodioso mi dice ‘vieni amore, ho bisogno di te, sto impazzendo’. Alcuni sabati l’ho accompagnato a fare la spesa per il ristorante e maliziosamente ci siamo soffermati sui bananitos più acerbi e consistenti o su quelli più morbidi e cremosi, sulla rotondità delle ciliegie o sulla forma allungata degli acini di certe uve. Adoro vedere i bananitos nascondersi poco a poco nel suo ano e poi venire poco a poco nuovamente offerti da esso alla mia bocca divenuti caldi, come insaporiti di zenzero, morbidissimi. Vivo per gustare con estenuante lentezza interi grappoli d’uva dopo che il suo ano mi ha restituito mille volte più dolce, come candito, ogni acino di cui l’avevo nutrito. Perdo il controllo di me stessa quando mi fa trovare lì un dattero fresco o un aspro litchi e mi eccito al pensiero di quando deve averlo inserito mentre mi aspettava. I nostri momenti insieme avvengono quasi tutti nel locale che gestisce: rapidi incontri prima dell’apertura (mi inginocchio dietro di lui mentre al bancone del bar riceve le ordinazioni telefoniche, gli abbasso jeans e slip alle cosce e lo “spompino” dietro per qualche decina di minuti) o lunghe ore dopo la chiusura (si solleva la lunga casacca indiana che porta per il lavoro e si abbassa jeans e slip alle caviglie, mi fa sedere a uno dei tavoli e offre alla mia bocca il suo ano o mettendosi a 4 zampe sul tavolo o supino con le ginocchia portate al petto, altre volte lui in piedi, io in ginocchio dietro di lui nella toilette, magari io nascosta sotto l’ampia e lunga casacca…). Non vado mai da lui senza avere nella borsa qualche nuovo gioco per il piacere del suo ano. La scorsa settimana mi ha confessato che quando &egrave a letto con sua moglie, senza che lei se ne accorga, anche mentre fanno sesso, si stimola dietro con il dito medio, pensando a me e ha subito un orgasmo. Questa ammissione mi ha eccitato da morire. Certe volte mi dice, mentre sta lavorando, &egrave preso dal desiderio di me ed &egrave costretto a chiudersi nella toilette per abbassarsi calzoni e slip e masturbarsi l’ano, anche usando la penna con cui scrive le ordinazioni. Sto davvero vivendo una storia d’amore con questo ragazzo, o forse solo con quella meravigliosa parte di lui che dà a entrambi un piacere mai provato; non so come sia potuto succedere tutto questo, so solamente che &egrave meraviglioso.

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