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Racconti Erotici Etero

Lo scambio

By 25 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo scambio

Andava incontro al suo desiderio con titubanza.
Per quanto fosse vicina a realizzare il suo sogno più intimo, Sandra si rendeva conto che era terrorizzata che qualcosa non andasse per il filo giusto.
Aveva combattuto mesi per convincere suo marito Luca.
Forse anche più di mesi’
In realtà nei suoi momenti di passione sfrenata, lei aveva sempre detto e gridato che le sarebbe piaciuto scopare con un altro mentre lui la guardava, o al massimo partecipava.
Sapeva che era una cosa difficile da fare digerire ad un uomo italiano, ma lei non poteva farci niente, il solo pensarlo, le faceva venire i brividi per tutto il corpo e, l’aiutava tantissimo ad aumentare il suo orgasmo.
La sua guerra psicologica aveva avuto successo, era riuscito a convincerlo e adesso lui la stava portando in una casa sulle colline per l’incontro.
Avevano deciso con calma sulla persona da scegliere.
Alla fine avevano optato per una coppia sui quarantacinque anni.
In realtà aveva scelto lei.
Aveva visto che lui era attraente, mentre lei era leggermente grassa, sicuramente Sandra si sentiva più bella: era quello che voleva: doveva essere lei il fulcro della serata.
Giulio aveva visto la foto di Sandra e dentro di se aveva sperato che lei accettasse di incontrarlo.
Era un pezzo che non vedeva una bellezza di quel livello, emanava sesso da tutti i pori ed era veramente carina: il solo pensiero di poterglielo mettere dentro, gli faceva tirare l’uccello.
Il campanello della porta lo riportò alla bellissima realtà: erano fuori della porta e lei era ancora più sensuale dal vero.
Sua moglie Monica, come sempre lo aveva lasciato decidere.
Adesso mentre entrava, Sandra si sentiva le gambe tremare, suo marito Luca era rimasto zitto per tutto il viaggio e si capiva benissimo quanto fosse stizzito;
– Smettila di fare il Bambino’tanto ormai non torno indietro.
– Potevi almeno vestirti meno da puttana
Stava per farsi scopare da uno sconosciuto e il problema di Luca era che sembrava esageratamente sconveniente nei vestiti che aveva indossato.
Le veniva da ridere: gli uomini erano veramente degli idioti in certi momenti.
Ripassò mentalmente il suo vestiario, prima di varcare la porta; Scarpe rosse e nere con tacco alto, autoreggenti nere con filo dietro, perizoma nero con leggere sfumature oro e dietro, una leggera catenella oro, molto maliziosa. Sopra un reggiseno a balconcino, che metteva in evidenza il suo florido seno, una camicetta bianca e una sottana rossa al ginocchio.
Il viso leggermente truccato, metteva in risalto la sua bocca, sapeva di avere labbra piene che lasciavano sognare gli uomini.
I capelli neri che le scendevano giù per le spalle, mettevano in risalto quello che era il suo pezzo forte: il sedere.
Era sempre stata fiera delle sue natiche a mandolino e, anche gli uomini le apprezzavano tantissimo, tanto &egrave vero che non le era mai capitato di stare con uno di loro senza che questo non avesse cercato di sodomizzarlo.
Non che ne avesse avuti molti nella sua vita.
Si era sposata giovane a 23 anni e prima di Luca aveva avuto solo due esperienze,
Con Luca aveva capito cosa volesse dire fare sesso, erano molto compatibili e fu lui a sverginarle il sedere.
– Ciao’ Dai entrate e fate come se foste a casa vostra.
Giulio cercava di mettere a loro agio i suoi ospiti e non perdeva occasione per ammirare la Sandra, aveva un culo da favola, sperava fosse disinibita al massimo perché a lui i sederi piacevano un casino e lei ne aveva uno da sballo,
Cominciarono a parlare in generale, giusto per conoscersi un poco e per distendere l’atmosfera.
‘ deve avere un bel cazzo’, Era il pensiero che le era venuto guardando Giulio, guardando all’ altezza della patta, si vedeva chiaramente il gonfiore che spingeva sulla stoffa e si capiva altrettanto, che doveva essere un bel calibro quello che spingeva da sotto.
Sì bagno le labbra con fare sinuoso e torno a parlare.
A Giulio non era sfuggita l’occhiata lasciva che Sandra aveva dato al suo cazzo, lui sapeva che il difficile era portarle a letto, dopo non c’era problema, le aveva sempre scopate come volevano e le aveva sempre portate oltre la loro immaginazione: il motivo era molto semplice, era un amante del sesso e gli piaceva fare tutto e sentirle gridare dal piacere era come un ulteriore godimento personale, in più tra le gambe portava un ‘cazzo da guerra’ come spesso le aveva detto sua moglie Monica e on solo lei.
Era sempre andato orgoglioso della sua resistenza amatoria e ancora una volta si perse sul culo di Sandra.
Qualcuno doveva fare il primo passo.
Luca era nell’angolo che guardava Monica e sbuffava insoddisfatto, non gli andava che Giulio le scopasse la sua donna, soprattutto se la contropartita era quella grassoccia donna che si trovava davanti.
Ti faccio vedere una cosa interessante che ho di la in camera’
La frase ironica e a doppio senso che Giulio le aveva detto, l’aveva subito stimolata, sentiva tra le cosce il tipico caldo del piacere.
Si alzò e lo seguì.
Prego entra’
Incredibile.
Sandra guardava la stanza da letto e rimase stupita dalla fantasia della stessa.
Tinta di rosso scarlatto con tende oro, specchi ovunque, anche sul soffitto, oggetti fallici come soprammobili e quadri con figure oscenamente esposte.
Sembrava la stanza di un film di ‘Tinto Brass’ma si accorse subito che la sua eccitazione cresceva.
L’aveva lasciata passare e la guardava mentre lei ammirava la stanza, ancora una volta guardò il suo culo e decise che era io momento di agire.
Le strinse i seni da dietro e le succhiò il collo, si avvinghiò a lei per farle sentire la durezza del nerbo e poi senza tanti preamboli la spinse sul letto.
Lei si senti afferrare i seni e subito dopo mordere il collo e con piacere si lasciò spingere sul letto: finalmente avrebbe sentito un altro cazzo, assaporato il suo odore, la sua resistenza: sentì il lago tra le sue gambe irrorare tutto di lei’
Giulio le alzò la gonna e mise in mostra le sue stupende forme, avrebbe voluta sodomizzarla subito, ma sapeva che le cose dovevano avere il loro tempo e inoltre non era sicuro che lei lo facesse quel genere di sesso.
Le allargò le gambe e scese con il viso tra le sue cosce.
Completamente depilata, labbra polpose, Monte di Venere rialzato e un forellino ancora bello stretto.
Immerse la sua lingua nella figa e cominciò a prepararla.
Il perizoma di lato e quella lingua dentro di lei erano inebrianti, si guardava nello specchio e per la prima volta si ammirava mentre danzava sotto i colpi salienti di Giulio.
La stava letteralmente scopando, aveva una lingua lunga e risposa, le sensazioni che le provocava erano idilliache e ben presto ebbe il suo primo orgasmo.
Luca sentì l’inconfondibile voce di Sandra mentre veniva e si alzò per portarsi nella stanza, stava per entrare quando Monica lo fermò e disse:
Lasciali fare, non hanno bisogno di noi’
Il tempo di finire la frase e il suo cazzo era nella sua bocca.
Monica non era certo una gran fica, ma a letto sapeva come fare morire gli uomini e con la bocca era una vera artista, anni di esperienza e passione, questo il suo segreto, altre a una bocca larga e piena, labbra setose e tocchi giusti.
Luca guardava Sandra che gemeva sotto i colpi di lingua di Giulio, vide il membro del suo avversario e quasi si vergogno del proprio, prese la testa di Monica e cominciò a spingerla con rabbia contro le sue palle, voleva sfogare la sua rabbia e fare capire alla donna di Giulio che anche se il suo cazzo era più piccolo, lui sapeva come usarlo.
Giulio aveva visto con l’estremità dell’occhio che i due partner erano arrivati sulla soglia, attese di vedere una eventuale reazione di lui, poi, visto che tutto era tranquillo, si concentrò di nuovo sulla fica della Sandra; Gambe divaricate, labbra aperte, lucide dal miele uscito, il colore roseo della carne era un invito impossibile da resistere.
Prese il membro e si appoggiò alla fessura del piacere, mise le mani sui fianchi e deciso penetrò la calda carne tremula.
Il sedere cominciò a danzare sotto le bordate di Giulio e tutto divenne erotismo.
Quando sentì il cazzo farsi strada in lei, fece un gran respiro, le sembrò che Giulio le avesse portato via tutta l’aria e nello stesso tempo le avesse riempito la figa come nessuno; spinse forte le mani sul letto, alzo le natiche il più passibile e lasciò che la tempesta l’invadesse.
Giulio vide i movimenti circolatori di Sandra, apprezzò il tentativo di genuflettersi al suo cazzo e capì che aveva trovato una donna affamata di sesso, mise un dito nel suo stretto foro e pregustò il momento della sodomia.
Sandra sentì il dito entrare nel csedere e violentarne lo stretto tunnel, ebbe un brivido pensando a quel palo enorme che avrebbe cercato di entrare in lei ed ebbe il suo secondo orgasmo.
Luca stava violentando la bocca di Monica senza pietà, quello che vedeva lo faceva incazzare e eccitare nello stesso momento, vedere la sua Sandra profanata da quel cazzo enorme, lo faceva impazzire, si lasciò andare alle sensazioni che la bocca di Monica le davano e eruttò il suo sperma.
Monica era felice, amava quella sensazione di potere, lasciava che i suoi uomini si sentissero padroni e poi come sempre li portava alla pazzia dei sensi senza che loro si rendessero conto di essere manovrati, sapeva che doveva dare e osare di più per supplire al suo stato fisico, ma sapeva anche come fare.
Giulio non ne poteva più, continuava a sbattere con decisione la Sandra, ma vedere quel culo che ballonzolava davanti ai suoi occhi, era troppo anche per lui, il piccolo perizoma sfatto dai suoi umori, le autoreggenti, tutto era provocatorio, decise che doveva averla come piaceva a lui: usci piano e poggio la cappella sullo stretto pertugio.
Sandra senti un senso di vuoto quando Giulio si sfilò da lei, poi, senti il terrore quando percepì il cazzo appoggiarsi tra le sue natiche cercando il suo buchino.
Luca vide la manovra, avrebbe voluto fermare Giulio, ma quella strega di Monica l aveva sconvolto con la sua bocca, non aveva mai smesso di succhiargli l’anima e adesso se lo sentiva di nuovo duro, non sapeva se fosse l’atmosfera, la visione dei corpi, la situazione quasi onirica del tutto’decise di chiudere gli occhi e non pensarci più.
Giulio prese dell’olio di vaselina speciale che aveva comperato in un sexy shop che aveva la capacità di rendere meno dolorosa l’entrata, sapeva che la prima volta con lui sarebbe stata una forzatura, ma ormai ragionava con le palle e la preparò
Sandra sentì qualcosa di gelatinoso e freddo lubrificarle l’orefizio e capì che da lì a poco sarebbe stata profanata come mai nessuno aveva fatto, cerco di restare più rilassata possibile, si fece mettere un cuscino sotto la pancia e alzo il culo come segno di resa.
Giulio vide il culo alzarsi e le natiche aprirsi al massimo e smise di pensare.
Entrò nel sedere di Sandra: trovò un tunnel stretto come aveva immaginato, lei tento di divincolarsi sotto i suoi primi assalti, ma lui la tenne ben salda per i fianchi e le impose il suo ritmo, prima piano, un poco alla volta, poi una volta ben posizionato, lasciò i fianchi della Sandra e le prese le mani , incrociò le dita con le sue e decise che era il momento di lasciarsi andare.
Sandra si sentiva spaccata in due, non credeva possibile che Giulio fosse riuscito a entrare con quel cazzo nel suo culo, aveva guardato tutta la scena tramite gli specchi.
Sentiva chiaramente la carne sforzarsi al suo passaggio. Eppure’lo voleva, quando senti le sue mani incrociarsi con le sue, si rese conto che non aveva più nessuna difesa, si allargò al massimo e aspettò l’inevitabile.
Luca vedeva il sedere di Sandra deformarsi sotto le spinte di Giulio, era stato obbligato ad aprire gli occhi quando aveva sentito le urla di Sua moglie: ammirava affascinato quel culo aperto e venne di nuovo sotto l’abile arte di Monica.
Giulio sentiva le strette pareti del culo di Sandra, cercò di resistere all’impeto bestiale che gli stava salendo dalle palle, resistette fino al massimo della sua possibilità, poi, liberò il suo sperma nelle viscere della donna.
Sandra urlò al cielo quando Giulio le dette le ultime stoccate, non era mai stata posseduta così a pieno, sentiva che lui aveva posseduto non solo il suo culo ma anche la sua anima, puntellò le mani contro il letto nell’ultimo sforzo e si fece riempire del suo caldo liquido.
Aspettarono stremati.
Il tempo rese le forze e la ragione, cominciarono a ridere e a scherzare come vecchi amici.
Alla fine della serata si resero conto che ognuno di loro aveva dato qualcosa a gli altri, ma che non si sentivano ancora appagati.
Si scambiarono promesse di nuovi incontri e chiudendo la porta tornarono a essere i bravi vicini di sempre’

Scrivetemi’
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