Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

L’orgia ai tempi del fascismo- Parte terza

By 16 Gennaio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Rossella era diversa.
Quell’esperienza in caserma l’aveva cambiata per sempre.
Anche Franco lo era. E capiva che il loro rapporto non sarebbe stato più lo stesso.
Quella sera avevano fatto l’amore con passione, quella che avevano perso da anni.
Ma a Rossella questo non bastava più.
Decise di essere sincera e di chiedere a suo marito quale fosse la sua più segreta fantasia erotica.
Come quasi tutti gli uomini, Franco le confessò che gli sarebbe piaciuto vederla con un’altra donna per poi possederle entrambe.
Nei giorni seguenti Rossella pensò a come accontentarlo, quando le venne una folgorazione.
Sarebbero andati con una prostituta.
All’epoca i bordelli erano all’ordine del giorno e nessuna donna perbene li avrebbe mai aiutati a realizzare la loro fantasia.
Rossella propose l’idea a suo marito, il quale accettò con entusiasmo e si informo’ subito per trovare un bordello non troppo malfamato.
Un suo collega gli consiglio’ la “Casa di Donna Olimpia”, una casa chiusa di nota reputazione frequentata anche da personaggi dello spettacolo, studiosi e gerarchi fascisti.
Quella sera la coppia andò alla casa di appuntamenti.
Era piuttosto inusuale vedere una donna che non fosse una “accompagnatrice” varcare la soglia di quella casa.
Rossella era impaurita, ma anche incuriosita. I dubbi e le incertezze si trasformarono presto in eccitazione e fibrillazione.
Tutto il suo corpo era in subbuglio.
Sentiva già le mutandine di pizzo nero impregnarsi del suo nettare.
Franco le stringeva la mano e la accompagnava.
Il suo collega, che era un habitué della casa, lo aveva già introdotto alla famosa donna Olimpia, la ma’tresse che gestiva il bordello, e le aveva spiegato il motivo della visita dei due sposini.
La donna rigida e imperiosa fisso’ la coppia da testa a piedi, poi si soffermò su Rossella.
Lei non riusciva ad interpretare il suo sguardo inquisitorio.
A quel punto la ma’tresse li condusse in una stanza e li fece attendere.
I due sentirono poco dopo dei passi giungere verso di loro.
Dalla porta entrò una donna molto affascinante. Non era bella come Rossella, ma molto più appariscente.
Indossava un body di pizzo rosso con delle autoreggenti nere e dei sandali molto alti.
Attorno al collo aveva un boa di struzzo dello stesso colore del body.
Il trucco sul suo viso era pesante e le dava più anni di quelli che aveva.
Maria, in arte Cabiria, si avvicinò alla coppia e butto’ il boa su una sedia.
Si sporse verso Rossella e le accarezzo’ il viso.
Rossella arrossì, ma la donna continuo’ a toccarla.
Le sue dita scorrevano sulla bianca pelle di lei e finivano nel solco tra i seni.
Iniziò ad aprirle la camicetta e fece uscire i due seni floridi avvolti in un corsetto stretto.
Le tolse la camicetta e la fece alzare. Anche la gonna che portava presto fini’ a terra e Rossella si ritrovo’ in biancheria intima e autoreggenti.
Franco guardava le due donne toccarsi e scoprirsi a vicenda.
Era estasiato dalla bellezza sensuale di sua moglie, ma Cabiria lo intrigava.
La osservava liberare Rossella dal rigido corsetto, scoprire i suoi seni e baciarne e succhiarne i capezzoli già turgidi. Poi baciarla sulla bocca, sul collo, sul ventre fino alle mutandine.
Gliele tiro’ giù e la bacio sul monte di Venere. Con la lingua le fece schiudere le labbra della fica, facendo gemere Rossella, ed inizio’ a leccarla prima piano poi sempre più avidamente.
Rossella le teneva la testa tra le mani e con gli occhi socchiusi mugolava di piacere.
Franco si chiedeva se Cabiria fingesse o se apprezzasse davvero il nettare di sua moglie.
La prostituta fece dunque stendere Rossella sul letto e le fece aprire le gambe per leccarla meglio. Poi le infilò due dita in fica ed inizio’ a penetrarla.
La donna gemeva sempre più forte, stringeva gli occhi, si mordeva le labbra. Era sul punto di venire.
Franco lo sapeva. Conosceva le reazioni di sua moglie.
Un’altra leccata e Rossella esplose sulle labbra di Cabiria.
Il marito, che già si stava masturbando da un po’, schizzò in aria per la troppa eccitazione.
Allora Cabiria si alzo’ e si rivolse a Franco.
Si avvicino’ al suo cazzo ormai molle e inizio’ a lavorarselo con mani e bocca in maniera esperta.
Il cazzo si riprese presto. Franco la voleva troppo.
Quindi la porto’ sul letto ed inizio’ a scoparla alla missionaria come un forsennato.
Rossella osservava la scena.
Era eccitata.
In fin dei conti stava realizzando la fantasia di suo marito, ma si rendeva anche conto di quanto Franco desiderasse quella donna.
E una forte gelosia si impadronì di lei.
Propose una sfida.
Lei si sarebbe finta una prostituta, si sarebbe messa in una stanza a disposizione dei clienti, sfidando Cabiria su chi delle due avrebbe soddisfatto più uomini in una sola notte, proprio come aveva fatto l’imperatrice Messalina.
Con la benedizione di donna Olimpia, le due donne si misero in due stanze attigue e iniziarono la gara.
Cabiria era sicura di vincere, in fondo era il suo lavoro dar piacere agli uomini, ma Rossella era molto determinata.
Voleva dimostrare a Franco, che era migliore di qualunque prostituta potesse mai provare.
Gli uomini iniziarono ad entrare.
All’inizio Rossella era un po’ impacciata, mentre la puttana era disinvolta.
Il suo primo cliente era un attore anche piuttosto famoso e narcisista.
Rossella si sciolse e mise in pratica tutto ciò che aveva imparato nelle settimane precedenti.
Tra una cavalcata selvaggia ed un pompino con ingoio, non ci volle molto a farlo venire.
Passo’ dunque al secondo cliente, un uomo basso dotato di un cazzo enorme.
Lei, che non ne aveva mai visto uno così grande, era eccitata e curiosa all’inverosimile.
Si fece scopare in ogni posizione, non senza un po’ di dolore, ed alla fine venne copiosamente.
Il terzo eiaculò talmente in fretta, che anche una donna pluriorgasmica come Rossella non fece in tempo a godere.
Franco dal canto suo non credeva ai suoi occhi.
Aveva scoperto il lato oscuro di sua moglie, ma non la credeva capace di tanto.
Si susseguirono doppie penetrazioni, pompini con ingoio e persino qualche gioco di sadismo.
La donna era al quindicesimo uomo e non sembrava affaticata.
Anzi, pareva che far godere quei porci la stimolasse e le desse nuova carica.
Cabiria invece iniziava a cedere.
Non era abituata ad avere tanti clienti in così poco tempo.
Al diciottesimo cliente si dichiarò sconfitta, ma nulla poteva fermare gli appetiti di Rossella.
Andava anche con due clienti per volta. Era scatenata.
Al venticinquesimo cliente però si fermo’ anche lei. Era stanca e sporca.
Era ormai l’alba e Franco andò a prendere le sue cose per riportarla a casa.
Donna Olimpia voleva offrire loro anche una parte dei guadagni, ma Franco ringrazio’ e respinse la proposta.
Doveva ancora capire se questa esperienza lo aveva eccitato o scioccato.
Intanto l’ultimo cliente di Rossella di stava rivestendo.
Era un alto gerarca fascista sulla cinquantina.
Un uomo deciso e autoritario, ma anche molto affascinante.
Rossella ne era colpita.
Con tutte le scopate di quella notte non poteva terminare con un uomo più capace e sensuale.
Lui le lasciò un biglietto in cui le scrisse che avrebbe voluto rivederla il giorno seguente, la bacio’ sulle labbra e se ne andò.
Rossella era confusa. Tornata a casa Franco si era addormentato senza nemmeno sfiorarla e si sentiva turbata per quello sconosciuto della casa chiusa.
Il giorno dopo raccolse tutto il coraggio che aveva ed andò all’appuntamento.
I due si videro in un parco pubblico.
Per superare l’imbarazzo l’uomo fece raccontare a Rossella la sua storia, il rapporto con suo marito, la caserma e l’esperienza nel bordello.
La guardava interessato, stringeva le labbra e annuiva.
Aveva degli occhi scuri e terribilmente penetranti.
Rossella si sentiva intimidita da questo sconosciuto, di cui non sapeva nulla e che comunque la attraeva.
All’improvviso tra i due scese un silenzio imbarazzante.
Rossella arrossiva e guardava in basso, mentre l’uomo continuava a fissarla.
Poi una sua mano si appoggio’ sul ginocchio di Rossella, che trasalì.
Fece delle carezze circolari e poi risali lungo la coscia, tirandole su la gonna.
La donna lo fermo’ temendo di essere vista da qualcuno, ma lui la fulmino’ con lo sguardo.
Poi prese il suo cappotto e lo stese sulle gambe di Rossella.
Continuo’ ad accarezzarle la coscia fino ad arrivare alle autoreggenti.
Ne tirò una e la lascio’ andare in modo che schioccasse sulla carne della donna.
Rossella sentiva che si stava eccitando.
Le mutandine erano già piene dei suoi umori.
Quel gioco psicologico la esasperava e le metteva adrenalina.
La mano risalì fino all’inguine e poi al pube.
La fica di Rossella era in fiamme.
Umida e bollente al tempo stesso, si preparava ad essere penetrata dalle dita dell’uomo.
Ma lui l’accarezzava soltanto.
Non ne poteva più.
Gli prese una mano e la portò vicino alle labbra.
Fu allora che un dito le entro’ in fica tutto d’un colpo facendola urlare più per lo spavento che per il dolore.
Le dita divennero presto due e iniziarono a ruotare dentro di lei.
Rossella faceva fatica a nascondere i mugolii.
Le dita su muovevano frenetiche dentro di lei e presto esplose in un orgasmo soppresso, che risulto’ più forte proprio perché doveva essere celato.
L’uomo poi sfilò via le dita dalla fica di Rossella, se le porto’ alle labbra e le lecco’.
Poi le mise in bocca alla donna e fece assaggiare anche a lei il suo nettare prelibato.
Rossella le succhiò avidamente, guardandolo negli occhi.
Fu un momento di forte intesa tra i due, quasi a scambiarsi una promessa.
E così iniziò quel rapporto di dominazione, che avrebbe sconvolto per sempre le loro vite..

Leave a Reply