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Racconti Erotici Etero

L’OSPITALITA’ E’ SACRA

By 17 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti,sono sempre Marco, vi racconterò quanto accaduto qualche anno fa durante le vacanze estive.

Avevo all’epoca dei fatti 19 anni esami di maturità appena conclusi e quindi mi stavo godendo il maritato riposo, facendo le ore piccole con gli amici, e “importunando” più ragazze possibile.

Finchè ai primi di agosto, venne a trovarci mio cugino Alessio, figlio del fratello di mio padre, con lui anche la sua ragazza Marta.

Marta aveva 22 anni quasi 10 anni meno del suo fidanzato,si viso non era granchè, aveva infatti il viso un po allungato, quasi equino,e portava gli occhiali, ma aveva un fisico davvero splendido, specie il suo culo, pareva disegnato, rotondo e alto anche di seno non era male, una 3 ma pareva bella soda.

I primi giorni passarono un po monotoni, i due fidanzatini contesi dai vari parenti, e solo raramente si univano a me e ai miei amici. Il culo di Marta non era passato però inosservato nel piccolo paesino e già in molti ragazzi e non più giovanissimi mi fermavano per strada a chiedermi notizie di quella forestiera dal culo alto.

Furono probabilmente tutte queste chiacchiere su quel lato b e stimolare la mia fantasia, verso una donna che all’ inizio niente aveva scaturito in me.

L’occasione si presentò una mattina, quando mia mamma venne a svegliarmi – Marco noi andiamo dai nonni con Alessio, tu alzati, lavati e prepara la colazione, Marta ancora dorme, per le 12 torniamo ok?-

Sapevo che non era una domanda ma un ordine, avevo capito l’antifona dovevo alzarmi e preparare la colazione anche per l’ospite.

Cosi feci, mi alzai, scesi preparai la colazione, e andai a farmi la doccia.

Finito che ebbi, stavo per riscendere al piano di sotto, ma mi venne l’idea di andare a controllore in camera di mio cugino per verificare se la sua ragazza si fosse alzata o meno.

Ecco li ebbi una visione fantastica, Marta dormiva sdraiata a pancia un giù, con la testa fra i 2 cuscini,e senza pigiama, potevo cioè vedere il suo bellissimo culo, aveva su infatti solo un tanga che copriva semplicemente il buchino, lasciando in bella vista le chiappe belle sode.

Rimasi a guardare, e la visione non mi lasciò indifferente infatti fra il lembi dell’accappatoio faceva ormai capolino il mio cazzo già in tiro.

Cominciai così e toccarmi, speravo quasi si svegliasse e mi cogliesse nell’atto.

Ma non so come mi scattò una lucida follia, mi tolsi l’accappatoio e mi fiondai sul letto, mi inginocchiai su di lei, e le baciai la schiena.

Si stava destando, ma con la vocina ancora sonnolenta disse –no dai Ale se arriva tua zia!?-

Scesi ancora un po’ e affondai la bocca in mezzo alle sue chiappe, leccavo la poca stoffa e mordevo le natiche davvero dure, quasi come il mio cazzo.

Stava per girarsi, ma con una mano le spinsi di nuovo il viso fra i cuscini, cosi lei –ok ma fai in fretta non voglio fare figure di merda amore!-

Non me lo feci ripetere, le scostai il tanga e strofinai la cappella alla figa, era già umida,puntai ed entrai in colpo solo.

La sua reazione fu –ah, fa piano!-

Quando entrai completamente con tutto il mio cazzo invece disse quasi stupita forse perché si stava destando completamente dal sonno –mah! Che …- non le feci finire la frase, che inizia a stantuffarla con tutta la foga che avevo.

Fu un susseguirsi di mugugni miei e suoi, poi ruppe lei il silenzio –oh! Sto venendo, continua!!-

Continuai, con ancora più foga. Venne e affondò ancora di più la testa fra i cuscini muovendo lentamente il bacino.

Io però non avevo ancora concluso, cosi tolsi il cazzo da quel buco ormai fradicio di umori, e puntai il buchino da me anelato fino a qualche istante prima.

Quando ancora in preda all’orgasmo si accorse delle mie intenzione, protese una mano verso di me, senza però modificare la posizione del viso e disse con tono preoccupato –no, aspetta! Aspetta!-

Ma non fece in tempo a dire altro perché con la pressione del mio corpo riuscì ad entrare in quel culo da sogno.

Sicuramente non era il prima che prendeva nel culo, ma le dimensione la facevano sobbalzare e per mascherare il suo dolore unito al piacere soffocava le grida mordendo il cuscino, tanto che ad ogni mio affondo corrispondeva un verso grintoso indecifrabile.

Fortunatamente per lei il trattamento non durò a lungo, visto il mio stato di eccitazione, saranno stati sicuramente meno di 10 gli affondi fatti, e quando sentii il primo schizzo di sborra arrivare, tolsi il cazzo da quel buchino, e lo poggiai proprio fra quelle chiappe sode, iniziando cosi una spagnola con le natiche che faceva seguire un fiotto ad ogni movimento che facevo, tanto da imbrattarle la schiena e le chiappe di sperma.

Al termine entrambi eravamo stremati, il mi alzai velocemente, lasciai la stanza raccogliendo il mio accappatoio, mentre lei restò ancora sdraiata a recuperare il fiato.

La senti pochi minuti dopo alzarsi, io ormai mi ero recato al piano di sotto, e andare in bagno.

Quasi in contemporanea, arrivò il resto della famiglia.

Mia mamma subito mi chiese – Marta?-

-e che ne so! Non è con voi?-

-Marco ti ho svegliato chiedendoti di preparare la colazione per te e per lei!-

-ah allora ancora starà dormendo!-

Non passarono 5 minuti che Marta ci raggiunse, baciando mio cugino – buon giorno amore!-

E salutando tutti noi come al solito.

Mi accorsi però che ovviamente aveva capito cosa era successo, infatti nei miei confronti era sempre più distaccata e ogni volta che c’ero io, non perdeva occasione di baciare o coccolare mio cugino.

Finchè l’ultimo giorno, quando mio cugino si recò dai parenti per il giro dei saluti visto che sarebbero partiti la sera, e lei indaffarata a preparare i bagagli, passai di nuovo davanti la porta della loro camera, e la vidi a 90 intenta a chiudere un borsone.

Ovviamente mi soffermai su quella bella immagine, al che lei girandosi, mi colse sul fatto e disse –che stai facendo!?- il tono era di rimprovero, e cercai di cavarmela con un –niente, ti serve aiuto?-

Non mi rispose subito ma poi –guarda che lo so che sei stato tu l’altra mattina! Stronzo!-

Mi si avvicinò e mi prese per il colletto della maglia, e continuò –non ho detto nulla a tua cugino solo per non fare scoppiare un casino!-

Mi liberai dalla sua presa e replicai- ah si! Non dirmi che non ti eri accorta subito che non era Alessio?-

-certo che no!- intanto un leggero rossore le aveva invaso il viso e non mi guardava più diritto negli occhi come qualche attimo prima e aggiunse –se no perché avrei continuato?-

Freddo risposi –perché stavi godendo!-

-si ma perché pensavo fosse Alessio- fu la sua poco convincente risposta.

Al che l’incalzai – perché Alessio ha lo stesso cazzo mio?-

Imbarazzata dalla mia domanda –mah che stai dicendo, sei scemo!-

Con un tono di distacco continuai –non mi hai risposto! Il suo è grosso come il mio?-

Quasi le scappò un risolino e alzando un sopraciglio disse –no!-

Cosi non persi tempo, la tirai a me e la strinsi al mio corpo, mettendole le mani nelle tasche posteriori dei pantaloncini di jeans che indossava.

Non si oppose così la baciai, e vendendo che non si opponeva, la spinsi verso il muro in modo da poter aderire ancora di più al suo corpo. Poi mi disse –ma che stiamo facendo Marco!-

-ancora niente- risposi spavaldo – ma ora vedi! Ti voglio!-

-no Marco niente sesso- mi disse lei, continuando però a baciarmi sul viso. Alche presi una sua mano e la misi sul mio pacco in erezione. Uscirono parole confuse dalla sua bocca tipo –no dai Marco no- però non smetteva di toccarmelo da sopra i pantaloncini.

Cosi ruppi gli indugi – dai Marta almeno prendimelo in bocca!-

-porco! Mah..che stai dicendo!- comunque non lo mollava, io intanto avevo tirato fuori le tette e ora mi ci ero fiondato col la bocca, staccandomi solo un secondo protestai – dai lo vedi in che condizioni sono,mica puoi lasciarmi cosi!-

Non so se era un giochino che faceva di solito o se comunque il mio attacco alle sue tette stava dando i suoi frutti, fatto sta che rispose –solo di mano, e niente di più!-

Ovviamente fu un –ok- in quelle condizioni avrei detto si a tutto.

Mi abbassai velocemente i pantaloncini e i boxer e il mio cazzo già svettava fin sopra il mio ombelico.

Quando lo vide svettare, sorrise e disse –ah però ecco perché ho goduto tanto!- e lo afferrò iniziando a segarmi,e dicendomi –baciami!-

Io mi dividevo con le mani fra le sue tette e il suo culo, lo palpavo e stringevo, mentre lei guardava sempre di più il mio cazzo, e alternava seghe con una mano o con entrambe.

Le chiesi –ti piace?-

Sorrise e –si mi piace! Sei uno spaccone! Ma mi piace, è davvero grosso!-

-mettilo un po’ fra le tette dai sono belle,dai!-

Stringendolo ancora un di più senza contraddirmi –che faccio mi inginocchio o andiamo sul letto?-

-inginocchiati qua!-

Così fece e se lo posizione fra le tette iniziando la spagnola da me richiesta.

Io assecondavo i movimenti, ma non scivolava bene, cosi ci riprovai –dai bagnalo un po’ cosi scivola meglio!-

-cosa?- forse non aveva davvero capito,nessun problema fui più esplicito – prendilo un po’ in bocca, cosi poi scivola meglio fra le tette!-

Ancora una volta si stampò sul suo volto un sorrisino e scuotendo il capo, prese il cazzo in mano, gli diede due colpetti con la mano e guardandomi negli occhi lo prese fra le labbra.

Cominciò da prima a baciarlo lentamente poi prese a leccarlo, fino ad inghiottirlo tutto ma sempre molto lentamente. Interruppe la pratica e mi chiese –tuo cugino dice che i pompini è la cosa che faccio meglio!- e riprese a succhiare.

-sei bravissima- l’assecondai io, ma cercando di provocarla –anche se io preferisco il tuo culo!-

Togliendosi il mio cazzo di bocca replicò secca –scordatelo! E poi mi piace in bocca il tuo pisello-

La lasciai fare ancora un po’ ma ripresi l’argomento – ma lo avevi preso nel culo prima dell’altro giorno?!-

Staccò solo per un secondo il suo lavoro di bocca –Marco la smetti! Ho detto no!- e si rimise all’opera.

Non ero soddisfatto cosi continuai –dai dimmi solo si o no?-

-si l’avevo già fatto ma il tuo è il più grosso! ora la smetti?-

Mentre l’aveva di nuovo in bocca osai- dai fammi provare di nuovo!-

Si staccò contrariata – ma se pazzo mi fai male! E poi sto venendo succhiandotelo, mi sono eccitata un sacco, smettila!-

Le bloccai la testa con le mani, e le affondai il mio cazzo in gola,con un paio di colpi decisi. Poi mi allontanai, lasciandola in ginocchio –voglio il tuo culo Marta dai mi eccita troppo!-

Balzò in piedi quasi tarantolata, si portò le mani ai pantaloncini, li sbottono e li lasciò cadere a terra e convulsamente guardandomi disse –scopami, scopami nel culo, scopami dove vuoi ma fammi venire!-

Mi fiondai su di lei, che nel frattempo si era poggiata con le mani al muro,le abbassai il suo tanga nero fino alle ginocchia e puntai la cappella al suo foro anale.

Spingevo lentamente, più spingevo e più vedevo che le sue chiappe si allargavano, ormai stavo forzando piano piano la resistenza del suo culo.

-oh Marco fa piano, è troppo grosso!-

Ironicamente risposi –se vuoi smettiamo!- si girò fulminandomi con lo sguardo –ora finisci quello che hai iniziato e sbrigati!-

La infilzai con un colpo secco e ne segui un –ahhh- non se se più di goduria o di dolore, fatto sta che iniziai a scoparla,e nel contempo lei mi prese un dito e lo mise in bocca a mo di pompino!

Approfittai del suo stato –ti piace ora nel culo eh! Troia!-

-Marco smettila! Stai zitto!-

Mi fermai col cazzo affondato nel suo culo –ma ti piace o no!?-

-si mi piace, mi piace nel culo! Era questo che volevi sentire,ora smettila!-

Ripresi ad incularla, vedevo che assecondava sempre di più i miei affondi e ormai neanche si lamentava più cosi le chiesi ancora –mio cugino ti incula cosi?!-

Tra un respiro affannoso e un suo movimento di bacino –Stronzo! Falla finita!-

La bloccai ancora e le allargai leggermente le gambe, affondai 2, 3 colpi fino in fondo, -dillo che vuoi essere inculata perché sei una troia!- mi stavo eccitando con quel giochino come non mai!

-inculami dai!- furono le sue parole, ma io non mi accontentavo -devi dirlo che sei una troia!-

Si staccò cogliendomi di sorpresa, mi spinse sul letto e spostandosi i capelli dal viso, si avventò inginocchiandosi di nuovo sul mio cazzo.

Questa volta era lei che andava su e giù come una forsennata, infatti non resistetti tanto e afferrando con la unghie il lenzuolo del letto dove ormai stavo seduto, sborrai nella sua bocca il primo fiotto, ma lei non rallentò continuò con la stessa velocità, ancora 2 3 4 non so più quanti furono le schizzate ma lei non rallentava.

Mi schienai sul divano ormai esausto, Marta si alzò in piedi guardandomi e porgendomi una mano per farmi alzare.

L’assecondai, una volta in piedi mi mollò un ceffone pazzesco –non chiamarmi troia!- cazzo che schiaffo pensai, poi continuò –chiama tua mamma,senti fra quanto ritornano!-

-perché?- chiesi ingenuamente, ma lei porgendomi il cellulare e sedendosi proprio davanti a me replicò prendendomi di nuovo il cazzo in mano – voglio scopare bene, voglio che me lo metti nel culo senza fare il coglione!- e lo riprese in bocca.

Bastavano quelle parole, ma unite alla sapiente bocca il mio cazzo era già quasi pronto, ma lei mi incalzò –chiami o mi devo fermare?-

Cosi feci partire la chiamata a mia madre, con lei che mi succhiava il cazzo………

 

 

Come sempre sarò felice di rispondere alle vostre domande e curiosità, oltre che ovviamente lieto di leggere i vostri commenti. Scrivete quindi a rrmartin8@gmail.com

 

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