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Racconti Erotici Etero

Luca, Franca e la signora Rossella

By 15 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Luca e Franca erano coetanei. La loro storia era cominciata da adolescenti, come un’avventura estiva consumata durante le vacanze sulle Dolomiti, dove si erano conosciuti. Dopo aver scoperto di vivere nella stessa città, continuarono a frequentarsi anche dopo l’estate.
Franca era la classica ragazza ‘per bene’, apparentemente timida, ma con una gran voglia di provare nuove esperienze, di cui però aveva una gran paura. Aveva scelto Luca proprio perché vedeva in lui la persona adatta con cui cominciare ad esplorare il fantastico mondo del sesso.
Dopo i primi baci i due si spinsero verso un petting sempre più spinto, fino a scoprire le piacevolezze del rapporto orale e, dopo tanti mesi, del rapporto completo. Tale percorso, forse per molti una strada naturale e senza ostacoli, per loro fu tortuoso e problematico a causa delle profonde insicurezze di lei.
Franca viveva infatti nell’ombra e con il perenne timore di suo padre, un uomo scontroso e autoritario che vigilava costantemente e con il pugno di ferro sull”integrità morale’ della figlia femmina. Il tempo avrebbe dimostrato che tali misure si sarebbero rivelate assolutamente inefficaci, essendo poi diventata nei fatti una grande zoccola.
In questo frangente Luca si dimostrava assai paziente e comprensivo e questo non gli pesava più di tanto in nome del profondo sentimento che nutriva per Franca, anche se i suoi ormoni reclamavano il proprio tributo di sesso.
Oltre a fugaci sveltine consumate nei posti più strani (parchi pubblici, toilette, appartati in macchina ecc.) i loro incontri più soddisfacenti avevano luogo a casa di lei. Quando tutti erano usciti lui la raggiungeva e la possedeva in ogni angolo della casa. Luca viveva quegli incontri con una particolare trepidazione. Da una parte c’era la paura di essere scoperti da suo padre con conseguenze che non osava neanche immaginare, dall’altra c’era la possibilità di violare l’intimità di quella casa in cui oltre Franca, viveva anche sua madre Rossella, al cui fascino Luca non era mai stato immune.
La signora Rossella era una bella donna di 48 anni, colta e raffinata. Aveva un fisico minuto e due occhi neri piccoli e penetranti, che quando ti fissavano intensamente sembravano rovistarti nel fondo dell’anima. Non essendo molto alta utilizzava ampiamente scarpe e pantofole con tacchi vertiginosi che le conferivano in ogni situazione un incedere molto provocante. Si trattava insomma di una di quelle donne che pur non essendo eccezionalmente bella non passava di certo inosservata agli occhi di un uomo. E infatti non passò inosservata agli occhi di Luca che sin da quando la aveva conosciuta era rimasto incantato e sedotto dalla sua sicurezza e femminilità, così in contrasto con le remore sessuali della figlia Franca.
Sin dall’inizio della loro storia Rossella aveva dimostrato nei confronti dei due ragazzi simpatia e solidarietà, cercando di proteggere la figlia dalle manie del marito, che in definitiva sembrava non condividere. L’appoggio offerto alla figlia era per Rossella una possibilità di riscatto ad una situazione familiare che ormai non sopportava più e che si sarebbe presto conclusa con il divorzio.
Infatti il rapporto tra Rossella e il marito era in crisi da diverso tempo e i due vivevano ormai da separati in casa e il marito portava avanti da anni una relazione extraconiugale con una collega. Franca era a conoscenza del deterioramento del rapporto tra i genitori e, soffrendone molto, si sfogava spesso con Luca. Fu così che egli venne a sapere che la signora Rossella erano ormai anni che non aveva più rapporti sessuali e che aveva acquistato un piccolo vibratore tascabile con cui si masturbava fino all’orgasmo quando il desiderio diventava un’onda incontenibile. La figlia in più di un’occasione le aveva suggerito di cercarsi un uomo, ma il timore delle chiacchiere sulla sua condotta morale e il timore delle reazioni del marito le avevano suggerito di sopportare in silenzio.
La rottura di quel velo di intimità sulla vita sessuale della mamma della sua ragazza fu per Luca come gettare un secchio di benzina sul fuoco del desiderio. Sempre più spesso si trovò a fantasticare su come avrebbe con piacere alleviato le sofferenze della Signora Rossella causate dall’astinenza sessuale.

La comprensione e la solidarietà offerte dalla madre erano molto gradite a Franca, che l’aveva eletta a propria confidente e condivideva con lei tutti i propri dubbi, perplessità e desideri nascosti in ambito sessuale, non mancando di raccontarle con dovizia di particolari le performance di Luca, che nonostante l’inesperienza e la giovane età erano tutt’altro che insoddisfacenti.
Rossella era cosciente e dispiaciuta dei limiti della figlia in ambito sessuale e allo stesso tempo si rendeva conto delle enormi potenzialità di Luca come amante. Questa cosa l’aveva incuriosita non poco e si era ritrovata in più di una occasione a immaginare sopra di lei Luca che la possedeva con foga. Cercando di non farsi turbare più di tanto da queste fantasie incestuose, provava comunque ad aiutare la figlia dandole consigli e comprendola con il marito per quanto poteva.

Grazie a tali consigli e incoraggiamenti, Franca stava diventando sempre meno insicura e sempre più abile a letto. Non mancava infatti di esercitare le sue arti amatorie anche con il suo nuovo amico Mario. Ma questa è un’altra storia.
Luca era ovviamente molto soddisfatto di questi miglioramenti, ma allo stesso tempo, cosciente del ruolo svolto dalla signora Rossella, sentiva crescergli dentro un desiderio sempre più forte nei confronti della mamma della sua ragazza, che ormai riusciva con difficoltà a nascondere. Tutte le volte che la incontrava, infatti, restava impacciato senza spiccicar parola con un sorriso da ebete stampato sulla faccia e non riusciva a staccarle gli occhi dal seno e dalla bocca carnosa ,che più volte aveva cercato in quella della figlia mentre quest’ultima avvolgeva la sua cappella.
Anche Franca cominciò ad intuire i desideri nascosti del suo ragazzo nei confronti della madre, e ne ebbe praticamente la certezza nel corso di uno degli incontri a casa sua. Una volta, infatti, si fece trovare completamente nuda con indosso solo un paio di sandaletti neri con tacco dodici che erano i preferiti di sua madre. Quando Luca la vide riconobbe subito i sandali della Signora Rossella e fu scosso da un fremito di eccitazione come mai prima gli era successo: quel giorno la scopò con una foga e una passione fuori dalla norma.

Nei giorni successivi Franca non mancò di confidare divertita a Rossella quanto era accaduto. L’attenzione di un uomo così giovane non poteva per lei che essere cosa assai gradita e, anche se le sarebbe piaciuto poter provare le doti nascoste del ragazzo, aveva il timore di compromettere i rapporti con la figlia operando una illecita intromissione nella sua vita, mettendo in discussione quella discrezione a cui aveva sempre tenuto. Continuava quindi a ripetersi che era una madre di famiglia ormai in là con gli anni e che Luca poteva essere suo figlio, ma sempre più spesso nella dolce intimità del piacere che si procurava continuava a desiderare di essere scopata da quel giovane stallone. La Signora Rossella tuttavia non aveva fatto i conti anche con i desideri di Luca.
Qualche tempo dopo, infatti, accadde l’imprevedibile.

In quei giorni il marito della Signora Rossella era in trasferta per conto della società per cui lavorava e sarebbe rimasto fuori per una settimana. In quell’occasione Franca approfittò dell’assenza del padre per invitare, con il consenso della madre, Luca a dormire con lei nella sua stanza. Rossella accettò ovviamente di buon grado quella presenza maschile, senza ovviamente sperare in niente di più di qualche fugace occhiata e qualche complimento da parte di Luca.
Luca da canto suo era al massimo dell’eccitazione avendo l’occasione di passare la notte vicino all’oggetto dei suoi desideri, ma anche lui senza aver premeditato nulla di più. Nessuno dei due aveva fatto i conti sulla nota impossibilità di controllare il fuoco del desiderio, che a volte esplode contro qualsiasi forma di ragione e freno inibitorio.

Quella sera dopo aver cenato insieme, Rossella decise di andare a letto molto presto per lasciare in libertà i due ragazzi che, infatti, dopo poco avevano già cominciato a trastullarsi.
Verso mezzanotte il vino bevuto a cena costrinse Rossella ad alzarsi per andare in bagno e indossata la vestaglia e le pantofole si diresse lungo il corridoio verso i servizi. In quel percorso si trovò a passare di fronte all’ingresso del soggiorno, da cui sentiva ancora provenire il rumore della televisione insieme a quello dei mugolii rochi e soffusi. Visto che la porta era appena accostata, decise eccitata di dare una sbirciatina e avvicinò il viso alla fessura. Sul divano di fronte vide sua figlia accovacciata ai piedi di Luca impegnata in un lento pompino, mentre il ragazzo cercava di rilassarsi con gli occhi semichiusi. Quella scena le fece esplodere un fuoco nel bassoventre e continuando a guardarli non poté fare a meno di aprire la vestaglia, sollevarsi la camicia da notte e infilare 2 dita nelle mutandine, cominciando a sgrillettarsi. Era talmente eccitata che in qualche secondo chiuse gli occhi e raggiunse l’orgasmo. Quando il calore del piacere la avvolse non riuscì a trattenere qualche goccia di pipì che schizzò via insieme ai suoi umori a imbrattarle l’intimo colandole tra le cosce. Quando riaprì gli occhi si accorse che Luca si era accorto della sua presenza, e guardava eccitato nella sua direzione: sicuramente si era reso conto di cosa era successo. Terrorizzata scappò in bagno e si sciacquò il viso’era tutta rossa per l’eccitazione. Terminò di fare la pipì e tornò al letto. Si infilò sotto le coperte e cercò di capire in che modo doveva comportarsi. Forse era il caso di far finta di niente e negare l’evidenza. Proprio mentre faceva queste riflessioni dalla stanza da letto adiacente cominciarono ad arrivare rumori inequivocabili. Rossella si lasciò di nuovo trasportare dal desiderio e dopo essersi sfilata gli slip ancora umidi di pipì e dei suoi umori, afferrò il vibratore che teneva nel cassetto del comodino e si procurò un altro orgasmo per poi crollare stanca e stremata.
La mattina seguente fu svegliata da Franca che affacciandosi nella sua stanza da letto, le disse:
‘Buongiorno mamma. Volevo dirti che io sto uscendo. Oggi ho un colloquio con un professore all’università e non posso rimandarlo. Luca sta ancora dormendo. Non lo ho svegliato’ e aggiunse ammiccando:”sai abbiamo fatto molto tardi stanotte, quindi lascialo dormire. A più tardi. Dovrei tornare per l’ora di pranzo’.
‘Va bene Franca, io sono a casa. Per qualsiasi cosa puoi chiamare. A dopo.’ rispose Rossella sorridendo. In realtà il suo sorriso nascondeva un terribile imbarazzo. Comunque venti minuti dopo che Franca era uscita, decise di alzarsi per preparare la colazione. Per quanto riguarda Luca avrebbe fatto come si aveva deciso la notte prima: negare l’evidenza.
Dopo la colazione Rossella si preparò per uscire, si infilò in doccia e dopo essersi truccata e pettinata, indossò un delizioso abitino giallo che faceva risaltare la sua vita stretta e le sue gambe affusolate.
Finalmente Luca si era alzato. Anche lui era comunque molto imbarazzato. Si trascinò in cucina dove consumò la colazione che Rossella gli aveva preparato. Mentre inzuppava i biscotti nel latte non poteva fare a meno di fissare intensamente il culo fasciato nel vestitino giallo della signora, che di fronte all’acquaio rigovernava i piatti del giorno prima. Intanto Rossella lo intratteneva conversando con lui sul tempo e sugli impegni universitari, ma ben sapendo che gli occhi del ragazzo erano appiccicati al suo culo. Si stava eccitando di nuovo.
Cerco di cambiare discorso ricordandosi il suo ruolo:’Se ti fa piacere ti puoi fermare a pranzo da noi; Franca mi ha detto che tornerà per pranzo. Siccome, però, ho il frigo vuoto, adesso devo uscire a fare la spesa. Ti va di accompagnarmi oppure vuoi restare a casa?’ gli chiese Rossella. Ovviamente Luca non si tirò indietro né per il pranzo né per la spesa.
‘Bene’ disse Rossella’ allora mi infilo un paio di scarpe, prendo la borsa e usciamo’. e si incamminò verso lo sgabuzzino.
Tornò nel soggiorno dopo aver indossato quei fantastici sandali neri tacco dodici che Luca ben conosceva e che già in più di una occasione avevano solleticato le sue fantasie più perverse.
Rimase imbambolato a fissare i piedi della signora Rossella inguainati da quelle fantastiche calzature. Rossella capì esattamente cosa stava succedendo, avvampò e si diresse sculettando verso la porta, cercando di darsi un contegno. A quel punto Luca perse il controllo.
Prima che potesse arrivare all’ingresso le si gettò letteralmente addosso e la afferrò da dietro schiacciandola contro la porta di casa, facendo aderire il suo corpo a quello di lei. In quella posizione cominciò a leccarla sul collo e a strofinarle la patta ingrossata sulle natiche. Rossella cercò per un attimo di divincolarsi, ma in pochi istanti tutti i suoi buoni propositi erano andati in fumo. Il ragazzo era come una piovra impazzita e in un attimo si ritrovò una mano nel reggiseno e una delle mutandine. Cominciò ad ansimare eccitata e ad assecondare i movimenti del ragazzo spingendo indietro il suo culo e cercando il contatto con il suo uccello. Intanto Luca si era avvinghiato al suo corpo e mentre con una mano le tintinnava un capezzolo con l’altra aveva cominciato a masturbarla, sgrillettando furiosamente il suo bottoncino. Rossella aveva cominciato a bagnarsi sempre di più e quando Luca se ne accorse affondò il suo dito medio nella passera succosa della donna e se lo portò al naso per gustare quell’odore di fica che gli era sempre piaciuto da impazzire.
Approfittando dell’allentarsi di quella morsa di piacere Rossella si divincolò e girando infilò la sua lingua nella bocca di Luca. Mentre quella piacevole slinguata andava avanti, Rossella cominciò ad armeggiare con i calzoni del ragazzo e in pochi secondi liberò il suo uccello già proteso in una portentosa erezione, quindi si accovacciò ai suoi piedi e lo imbocco senza troppi indugi, cominciando a spompinarlo furiosamente. Luca fu quasi infastidito da quell’eccesso di ardore. Adorava essere farselo ciucciare, ma gli piaceva che la sua partner si dedicasse al suo uccello con la dovuta calma e dedizione, insalivandolo e leccandolo per bene prima di cominciare a succhiarlo. Reagì pertanto a quell’eccesso di foga afferrando la testa di Rossella per i capelli e cominciando letteralmente a scoparle la bocca con violenza e sempre più in profondità. . Finalmente pensava aveva ottenuto ciò che desiderava da mesi. Ad un certo punto Rossella lo allontanò rossa in viso perché per un attimo non era riuscita a respirare. Aveva il cuore che le batteva all’impazzata nel petto. Non si era mai sentita così incredibilmente troia e capì quanto le piaceva essere sottomessa da quel giovane uomo. I due cominciarono a guardarsi in modo diverso. Luca senza farla parlare la spinse indietro fino al tavolo del soggiorno, poi, afferrandola per i glutei la sollevo e ce la sdraio sopra quindi, dopo avere affondato la lingua nella sua fica grondante di umori e averla leccata per bene, glielo spinse dentro e cominciò a scoparla prima con lenti colpi profondi e ritmati e poi su invito di lei sempre più veloci ‘Siii’dai, dai,’ daiiiii’.piu forteeee!! Ahhhaaahh” ansimava.
Quando Rossella raggiunse il suo orgasmo, serrò le gambe dietro la schiena di Luca e tentò con le braccia di avvinghiarsi al torace del ragazzo, prima di lasciarsi andare ad un lamento profondo e gutturale. Il giovane stallone allora la sollevò di peso senza sfilare l’uccello dalla sua fica sbrodolante e si sedette con lei sul divano dove la sera prima aveva goduto insieme alla figlia Franca. Rimasero abbracciati per qualche secondo, quindi Rossella sudata e rossa in viso sussurrò: ‘Grazie, erano anni che non godevo così intensamente’vorrei adesso dedicarmi al tuo orgasmo vuoi che te lo lecchi?’. Luca annuì sorridendo. Allora Rossella prese due cuscini sistemandoli a terra tra le gambe del suo stallone e dopo avergli fatto togliere slip e pantaloni, si sfilò il vestitino giallo, da cui fuoriuscivano oscenamente le su poppe strapazzate, restando in slip e sandali e si inginocchiò di fronte a lui. A quel punto afferrò il suo pene e con una mano cominciò ad accarezzarlo abbassando ritmicamente la pelle e scoprendo il frenulo. Dopo averlo guardato maliziosamente negli occhi, con un sorriso simile ad uno smorfia comincio a far saettare la punta della lingua sulla cima della rossa cappella. Luca ebbe un sussulto. Era un gioco molto piacevole che dimostrava tutta l’abilità che lui aveva sempre immaginato che quella donna avesse. Dopo averlo insalivato per bene Rossella prese a leccarglielo e a succhiarglielo mentre con una mano lo masturbava e con l’altra gli massaggiava le palle gonfie. Nel giro di qualche minuto Luca raggiunse il suo orgasmo schizzando nella sua bocca il suo seme nutriente di cui lei non perse neanche una goccia. Anzi, dopo aver inghiottito tutto quel ben di Dio, si dedico a ripulire la cappella con la lingua e terminò il pompino con un sorriso e un delicato bacino sulla punta. Erano davvero anni che non stava così bene. Dal canto suo anche Luca era molto soddisfatto: aveva finalmente provato l’esperienza dell’ingoio a cui Franca era stata sempre stata restia.
Mentre si rivestivano i due erano così imbarazzati per quello che era successo che non riuscivano neanche a guardarsi. Iniziò a parlare Luca ‘Forse abbiamo fatto un errore vero? Non è giusto né nei confronti di Franca né in quelli di suo marito.’. Rossella ebbe un moto di stizza: ‘Lascia perdere quel cornuto di mio marito; si merita questo ed altro. Sono invece preoccupata per quello che potrebbe pensare Franca. Si era accorta che eri attratto da me. E’ opportuno che non lo venga mai a sapere’ Luca trasalì stupito, ma non disse niente: era infastidito dal non riuscire a nascondere quello che sentiva’ma in fondo non gli importava poi più di tanto. Aggiunse allora: ‘Signora Rossella, io credo che Franca mi tradisca e sinceramente non mi sento in colpa, perché sono molto attratto da lei e non voglio rinunciare al piacere che mi ha donato oggi”. Rossella lo ascoltava divertita: ‘Innanzitutto non mi dare del lei perché mi fai sentire più vecchia di quello che sono’e poi sono io che devo ringraziarti. Se saprai essere discreto e attento, la nostra storia potrà continuare clandestinamente, ma tra noi non ci potrà mai essere nulla di più’te ne rendi conto, vero?’.
‘Certo’ rispose Luca’e mi sta bene”.

Dopo qualche tempo Luca e Franca si lasciarono di comune accordo e serenamente, mentre la storia tra Luca e Rossella continuò clandestinamente per alcuni mesi fino a che non si esaurì naturalmente così come naturalmente era cominciata.

Luca ancora tante volte tornò in quella casa in cui aveva vissuto il menage con Franca per poter gioire delle gioie del sesso offerte stavolta da sua madre Rossella.

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