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Racconti Erotici Etero

Lui sta partendo

By 20 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Lui sta partendo

Lui sta partendo per le vacanze di Natale
Mi sto preparando anche io per partire: ho già fatto un bagno rilassante in acqua calda profumata, un massaggio con un olio che ha reso la mia pelle liscia e morbida, mi sono asciugata con lascivia e mi sto vestendo.
Ho scelto un completo molto carino, abbastanza sexy, ma delicato, giovanile: il perizoma e il corpino, tipo guepiere, sono marrone con a fiori chiari e frasi scritte in bianco e nero, ed io penso che possano essere le poesie che lui mi scriveva.
Indosso, logicamente, calze e gonna marrone, stivali in tinta, anche se dove vado non farà freddo, e sopra, forse questa camicia in jersey di lana che segna e fa risaltare il mio seno che, a detta degli altri, merita ancora.
Anche la gonna, pur non essendo stretta, segna il mio sedere e lo mette in risalto.
Si, direi che può andare, un colpo di spazzola, un velo di rossetto lucido al peperoncino e via.
Quando salgo in aereo do un’ occhiata in giro, poi l’hostess mi accompagna al posto ed io mi siedo, tolgo il soprabito, ma l’appoggio sulle ginocchia, prendo il libro che mi sono portata e comincio a leggere .
Mi sento osservata, vedo che la camicia slacciata offre una visione “allargata” dei miei seni, alzo gli occhi e vedo…..lui che mi guarda abbastanza sfacciatamente.
Il personale di bordo passa con un vassoio, prendo un cioccolatino e lo mordo, ma nonostante la delicatezza, il ripieno semiliquido mi sporca labbra e dita; lecco le dita con la lingua, passo la lingua sulle labbra e indugio a sentire la sensazione : non nascondo che sto pensando a qualcos’ altro e comincio ad eccitarmi.
Vedo che lui mi guarda, passo e ripasso la lingua sulle labbra e ricambio il suo sguardo, facendogli capire che mi piace quello che sto facendo.
Lo stivale mi da un po’ fastidio, cerco di abbassare la cerniera laterale e, con questo movimento, il soprabito scivola scoprendo la gonna che si &egrave un po’ alzata sulle mie gambe e lascia intravedere il bordo delle calze fermate dalla giarrettiera.
Accavallo le gambe, riprendo a leggere, poi, mi alzo e mi dirigo verso la toilette.
Quando torno, il signore che era al mio fianco ha lasciato il posto a lui e si giustifica dicendo che preferiva guardare le nuvole sotto.
No problem, per me, riprendo a leggere e, mentre m’immedesimo nella protagonista, sento una mano sulla mia schiena che mi tocca delicatamente, seguo due occhi che guardano il mio soprabito caduto a terra, lui lo raccoglie, me lo porge e io lo rimetto in grembo.
Un attimo dopo sento una mano calda, bollente, sul ginocchio: lo stringe delicatamente, ma con forza e, oserei dire, possessività.
Il cuore salta un colpo, ma faccio finta di niente e lui, allora, comincia a salire…le sue dita accarezzano il bordo dei miei slip, si fermano sul reggicalze e giocano leggermente con l’ elastico facendo saltare la chiusura.
Il mio cuore batte all’ impazzata, le mie gote arrossiscono, ma non replico, lascio fare: quando &egrave in mezzo alle mie cosce stringo le gambe e poi le riallargo, per fargli capire che può continuare.
Le sue dita tastano la sottile striscia di stoffa e sentendola umida, quasi bagnata, sanno che possono osare di più, e lo fanno, mmmmmm…le sento dentro di me…che frugano…si spingono dentro, pizzicano le labbra, poi escono, la sua mano stringe la mia vulva; lo guardo all’ altezza del ventre, vedo un rigonfiamento che già avevo immaginato, mi sposto verso di lui e metto una mano nella sua tasca: che potenza.
Lo voglio…tutto il mio essere &egrave già pronto per lui.
Ed io smanio dal desiderio.
Mi alzo nuovamente e questa volta lui mi segue, non chiudiamo neppure la porta, il mio ed il suo peso non permetteranno che si apra.
Si aprono, invece i suoi calzoni, mi abbasso, glielo bacio succhiandolo avidamente, mi rialzo, lui mi alza la gonna, sposta la sottile striscia di stoffa per infilare il suo membro turgido e potente, mi prende le mani, le alza e me le stringe, la sua lingua si intreccia con la mia, si spinge nella mia bocca mentre, più sotto, il suo cazzo comincia a riempirmi, avanti e indietro, spinge, si ferma, riprende con forza una, due volte, vorrei urlare, ma la sua bocca me lo impedisce, i miei gemiti muoiono nei suoi mugolii…mmmmmmmmm… mi sembra di “volare”, sto per venire, vorrei trattenermi, poi, a fatica, gli faccio abbassare le braccia per poter avere le sue mani sul mio sedere.
Quando arrivano in mezzo alle mia natiche spingo i fianchi verso di lui , mi libero la bocca, gli sussurro all’orecchio che voglio subito la “sua essenza” (veramente, non gli dico proprio così…) e lui si lascia andare in un orgasmo frenetico quanto il mio e, insieme, “voliamo” al settimo cielo.
Ffffffffffffff, che caldo quassù, pensavo fosse più fresco.
Ci sistemiamo velocemente, torniamo a posto, noto lo sguardo divertito di un passeggero sul mio sedere e quello, posso dirlo?, invidioso di una passeggera: entrambi hanno capito.
Non m’ importa.
Appena in tempo, siamo arrivati, scendo, arrivo in albergo, dopo le solite incombenze di registrazione salgo in camera, lui mi apre la porta mi dice di non cambiarmi gli slip, di uscire così, me le farà cambiare poi lui scegliendo dalla mia valigia un cambio che gli piace, perché, stanotte “dormiamo” insieme.
Del resto, prenotando, il mio uomo aveva chiesto una matrimoniale.

in collabotazione con Rosablu
fantasypervoi@libero.it

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