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Racconti Erotici Etero

MAGNIFICO

By 1 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Meraviglioso.”

Il titolo?
E’ quello della canzone.. l’ascolto a ripetizione, tutto il giorno.

Era iniziato come un gioco, solo mail, io non dovevo sentire la sua voce, lui non doveva conoscere la mia, i nostri corpi nemmeno descritti, nessuna foto.

Era eccitante, dall’altra parte del computer poteva esserci chiunque ma io sono l’istinto, la curiosita’ fatta femmina, se qualcosa o qualcuno mi piace non so frenare la mia voglia e il mio desiderio. Non ci promettavano nulla, non volevamo incontrarci, solo confidenze, domande, pensieri. Lui amava leggere le mie lunghe mail nelle quali gli raccontavo le mie passioni, i miei pensieri nascosti, quelli che custodivo cosi’ gelosamente che io stessa spesso faticavo a ritrovare e che lui riusciva a farmi svelare. Diventammo confidenti, senza conoscere nulla delle nostre vite reali, non ci importava, il nostro rapporto sembrava quello con un confessore e viceversa.

Col passare del tempo i nostri pensieri arrivarono al sesso. Io ero esperta come una bambina che sale la prima volta sulla bicicletta: curiosa, eccitata, timorosa ma con tanta voglia di conoscere, di sapere, di voler provare. Lui era un uomo vissuto, questo lo avevo intuito, non immaginavo quanti anni potesse avere, alle volte, nello scrivere, era energico e vigoroso come un giovane, altre volte riflessivo e severo come un uomo che ha desiderio di consigliare.

Il sesso fu il nostro centro, il nostro punto di incontro. Resistemmo a noi stessi prima che all’altro, nessuno dei due voleva rovinare quel che avevamo costruito per soddisfare una voglia fisica. Divenne difficile, sempre piu’ e fui io a osare, a chiedere.

Lui disse di NO, era irremovibile e io incontenibile, avevo superato il limite permesso e non volevo tornare indietro. Consideravo naturale un incontro, quei pensieri cosi’ lussuriosi e carichi di passione, di calore mi trascinavano ai suoi piedi e lui, facendo leva sulla sua razionalita’,, mi rifiutava. Andammo avanti ma qualcosa era cambiato. Il sesso era la nostra potenza, dietro le mie mail ora lui immaginava non piu’ una confidente ma una donna, la sua donna, calda, sensuale ed eccitante,, io vedevo un uomo che riusciva a farmi godere solo leggendo i suoi pensieri su me. La sua curiosita’ cominciava a sgretolare la sua fermezza e io, d’altro canto, accarezzavo tutte le sue debolezze, come una gatta facevo le fusa tra le sue gambe, in attesa che le sue mani iniziassero ad accarezzarmi. Era diventata una scoperta delle persone adesso, io e lui non eravamo entita’ astratte, ora la voglia di sapere come eravamo fatti, di sentire le voci, di sapere tutto dell’altro era inarrestabile. L’amicizia divenne affetto, amore, passione, fuoco.

Passarono giorni, settimane fino a che decidemmo per una sera e scoprii che era della mia stessa citta’… destino?

Era un po’ fuori dal centro il luogo previsto per l’incontro.,vicino a una chiesa, un viale la affiancava e ancora a lato prati e infine il bosco, Passai la notte precedente sveglia a girarmi tra le lenzuola del letto, gli occhi sbarrati nella lieve luce della bajour accesa che riempiva la stanza. Pensieri, timore, eccitazione e adrenalina. Avrei incontrato l’uomo che piu’ di ogni altro mi aveva intrigata, eccitata, che come nessuno mi conosceva, a lui nulla avrei potuto nascondere.

Passarono le ore e arrivo’ sera. Una doccia e scelsi cosa indossare, il vestito che piu’ mi piaceva. Salii in macchina e arrivai su quel tratto di strada poco illuminato. Piu’ avanti c’erano delle giostre, arrivate qualche giorno prima in occasione della festa patronale della citta’. Avevo le mani calde, appena sudate e il cuore che saliva e scendeva dalla gola allo stomaco. Rallentai fino a proseguire quasi a passo d’uomo e con gli occhi mi guardai intorno. Comitive di ragazze e ragazzi si dirigevano verso la musica che batteva l’aria e due fari contro la macchina mi fecero sospirare.. il momento tanto atteso era arrivato, lo stavo per incontrare. Era buio, poche luci, solo la musica e le luci colorate delle giostre che vibravano nell’aria. Vidi la sua sagoma scendere dall’auto, mi concentrai sulla sua figura mentre scesi e lo aspettai restando ferma.

“Ecco la mia bambina curiosa.. eccola..”.

Non riuscivo a distinguerlo ancora bene, la sua voce era di un uomo maturo non giovane ed era come l’avevo immaginata: calda, dolce come lo zucchero, carica di erotismo, con il nostro lieve accento caratteristico. Le sue mani raggiunsero il mio viso e senza dire altro mi tiro’ a se e mi bacio’. Le sue braccia mi strinsero forte e mi avvolsero. La sua lingua scoprii’ ogni angolo della mia bocca, del mio viso, delle mie orecchie e ancora del mio collo.

Avevo gli occhi chiusi e stregata dal suo sapore mi appoggiai alla portiera della mia auto. Lo cinsi con le mani, strinsi e poi mi staccai da lui. Ecco anche lui, pochissima luce, ma intravidi i suoi occhi chiarissimi, verdi probabilmente e con le dita disegnai il suo volto, le sue labbra, i suoi occhi e ancora la sua testa, tutta.

Non era giovane, no.. sentivo sotto i polpastrelli le rughe sul viso, i capelli cortissimi, rasati, lui sorrideva, essere esaminato da una donna cosi’ scrupolosamente immagino gli piacesse e al tempo stesso avvertiva forse il timore di un rifiuto.

Ora quelle parole, quei pensieri, quelle discussioni avevano un corpo, un corpo che desideravo, un corpo che volevo amare, sentire, godere.

“Non dici nulla piccola? Sei forse pentita?”.

“No, certo che no”

Fu la mia risposta e nel continuare ad accarezzare il suo corpo continuai..

“Credo di non aver amato mai cosi’ intensamente qualcuno, non ho mai desiderato un uomo quanto te..”.

E ancora le nostre bocche, una sopra l’altra, una dentro l’altra, ci mangiammo e succhiammo le labbra, labbra meravigliose, labbra da morirci . Le sue mani tornarono sopra, non fu necessario chiedere.. era tutto cosi’ naturale, sembravamo amanti da una vita.

Cercarono i miei globi, che sospiro nello scoprirli, la sua bocca sul mio orecchio, la sua lingua intenta a darmi piacere, le sue parole a eccitarmi. Mi abbandonai a lui, le mie mani scesero velocemente.. preoccupata del posto? Per niente, lui sapeva quanto quella situazione mi calzava, quanto la sognavo nelle mie fantasie erotiche.

Sentivamo in lontananza lo schiamazzare dei giovani e intanto gli sbottonai i pantaloni e le mie mani passarono sotto la camicia, la sua pelle era bollente, bruciava per me. E ancora sotto, non riuscivo a trattenermi, avrei voluto fare tutto in quell’istante.

“Voglio baciartela adesso, lasciamelo fare, dai.. dai piccola fammi sentire quanto sei saporita”.

Mi girai, allargai appena le gambe e appoggiai le mani al cofano, vedevo la strada, i ragazzi passare, di tanto in tanto qualche macchina e nei miei pensieri vedevo loro fermarsi, avvicinarsi, vedere quel che noi due stavamo facendo. Appena sentii la sua bocca sul mio sedere impazzii..Ora gemevo, era come se assistessi alla scena da spettatrice, il mio corpo teso dal piacere, tra le cosce sentivo colare le mie gocce di miele, di piacere inebriante e la sua lingua correre dietro al nettare e berlo senza sosta. Era bravo, ma bravo davvero. Emozioni e piacere fortissimi, un’orgasmo dietro l’altro mi rapivano, le gambe tremavano mentre le sue mani mi accarezzavano tutta e la sua bocca.. la sua lingua insaziabile non si staccavano da me. Mi girai verso di lui e mi spinsi sopra il cofano, sdraiandomi. Il vestito era sollevato, le autoreggenti in bella mostra, senza slip.. non quella sera. Mi misi col sedere verso lalto e mi avvicinai a lui che nel frattempo aveva abbassato i pantaloni.

“Dai, succhiamelo.. succhiamelo forte, prendilo in quella bocca che io adoro, che amo..”.

Lo presi con le mani e me lo passai sul viso, lo sentivo grosso, duro e bagnato delle prime gocce del suo piacere. Appena iniziai a passar la lingua, sentii le sue mani appoggiarsi alla mia schiena e scendere, stringere. Spingevo con la bocca e sollevavo il sedere, era come avevo sognato, sentivo l’aria fresca sul corpo, sentivo la sua voce di piacere.. godevo di lui, godevo nel dargli piacere.

Lui passava le mani dalle mie natiche alla testa, spostava i capelli raccogliendoli nel pugno della mano e spingendomi contro, ansimava, grugniva e con una dolce fermezza mi sculacciava, ansimando e gemendo. Avevo le sue mani dappertutto, il mio corpo si muoveva sinuoso tra le sue dita, la sua bocca scese e inizio’ di nuovo a leccarmi.

Mi prese e fece scendere, per piegarmi contro il cofano, con il seno ora scoperto all’aria e lo sentii entrare. Lentamente prima, dentro e fuori, iniziai a incitarlo, a chiedere, lui con maggior forza sbatteva contro il mio sedere, sentivo il suo pelo contro di me.. mi rapiva dalla realta’, mi trascinava in quel mondo che avevamo costruito in tutti quei mesi di sola corrispondenza.

E ancora in piedi, uno di fronte all’altro, era pazzo, il suo corpo non aveva tregua, la sua fame, inesauribile. E ancora appoggiata al cofano con le gambe intorno ai suoi fianchi per godere insieme con lui.

Ci baciammo e poi ancora un bacio e un altro ancora.

La sua voce allorecchio..

“Ti sei fatta scopare da un vecchio, lo sai?”.

“Mmmh.. di vecchio non vedo nessuno..” Dissi io.

Poi una risata..

Mi prende per mano e continua..

“Dai andiamo, ti porto a mangiare, poi andiamo in qualche locale, vuoi?”.

“Eccome, certo che lo voglio”.

CHE STORIA MERAVIGLIOSA..

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