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Racconti Erotici Etero

Mai innamorarsi di una cattiva ragazza

By 16 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

“Ma davvero io mi son innamorato”. Giacomo me lo ha detto così, mentre fumavo una sigaretta fuori dal The Club. E’ un bravo ragazzo, è anche carino, ma è così insipido! L’avevo baciato due volte, la prima un giovedì dopo in una serata impegnativa, e poi un lunedì all’aperitivo. Errore. Mai baciare uno di quei ragazzi che si innamorano dopo dieci minuti. Così ha incominciato a tartassarmi di whatsapp per uscire assieme, chissà che film si era fatto. Urgeva la terapia shock. “Torno a ballare”, gli ho detto con lo sguardo spento. Lui era venuto con amici, ma mi seguiva, aveva occhi solo per me: come non capirlo, in disco e non solo non son certo una che passa inosservata. Avevo un miniabito abbastanza corto, ma non così corto da far intravedere il bordo delle autoreggenti a meno di non farlo volontariamente, magari durante i tatticissimi “su le mani” dei deejay che altro non servono che per rendere ancora più corti i vestiti di noi sexy frequentatrici di locali. Mi son persa nella folla della pista, ma sapevo che lui mi seguiva con gli occhi. Non ci è voluto molto perchè mi si avvicinasse qualcuno, e quel qualcuno era particolarmente fortunato quel giorno: mi ha sfiorato i fianchi, cosa che tra l’altro mi fa impazzire, e mi ha guardato bene. Non era un granché, ma ho risposto al bacio. Giacomo ha visto, ma ha cercato di venire lì vicino per dirmi qualcosa. Non l’ho ascoltato e sono andata sui divanetti con il mio nuovo amico, che nel frattempo scoprivo chiamarsi Mattia. Le sue mani erano educate e gentili, ma sapevano come scaldarmi e dove finire. Così l’ho portato sui divanetti in fondo, quelli nel semicerchio subito vicino all’ingresso, che però son un po’ nascosti dalla colonna; non vedevo Giacomo, ma speravo un po’ intravedesse. Invece Mattia lo sconosciuto ha scoperto l’autoreggente, e senza trovare nessuna resistenza ha infilato l’indice sotto un perizoma già completamente bagnato. Non ho resistito, mi son accovacciata e glielo ho tirato fuori: il buio che c’è in quella zona del The Club aiuta in certe situazioni, non era certo la prima volta. Un attrezzo di medie dimensioni ma pulito. “Monica cosa fai?” mi ha chiesto Mattia, non ricordandosi che io mi chiamerei Deborah. “Zitto e tirami su solo se siamo palesemente sgamati”. E mi son chinata, avvolgendo con le labbra, e succhiando mentre mi tiene per la coda. Sono andata a fondo, non pensando a nulla. Passato forse un minuto, la mia bocca è piena. Tutto giù.
“Ciao, grazie”, gli ho detto alzandomi, sistemandomi i capelli e schioccandogli un bacio sulla guancia. Dopo un po’, ci avrei scommesso, è comparso Giacomo.
“Ti avevo persa, andiamo a fumare”.
Ho fatto cenno di sì mentre le Icona Pop stavano gridando “I don’t care about it”. Mi piace quella canzone, dice “I’m from the ’90s bitch” anche.
“Non serve che baciavi uno in pista, non avere paura si vede che provi qualcosa per me – mi aggredisce il signorino dolce -. Io ti aspetto, non fare così”.
“Giacomo, io sono una party girl, sai cosa vuol dire? Niente fidanzati, niente amore”.
“Ma dai non dire così”.
“Sono una troia, trovati una brava ragazza in facoltà”. ”
“Non sei una troia!”.
“Ah no? Baciami”.
Giacomo mi ha squadrata titubante, e con la dolcezza di un innamorato mi ha baciata quasi con tenerezza, quei baci da fidanzati, con la lingua che va leggera. Mi sono ritratta.
“Hai sentito il mio sapore?” gli ho detto.
“Sì, è strano”, mi ha risposto.
“E’ sperma di quel ragazzo, cinque minuti fa ce l’avevo in bocca. Capisci cosa voglio dire?”.
Ha fatto una faccia disgustata, rimanendo come una statua di sale.
“Ora, scusami, ma torno dentro. Magari trovo uno che mi scoperà come si deve”. Sono rientrata senza salutarlo, sistemandomi le autoreggenti chinandomi leggermente e sculettando giù per le scale. Non l’ho più visto, nè ricevuto un suo messaggio. Avrà pianto, ma la lezione è servita: mi hanno raccontato che esce con Paola, ragazza acqua e sapone che si siede in prima fila. Sono felice per lui.

Deb

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