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Racconti Erotici Etero

Manuela e Franco – Ritorno al lago

By 17 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ già passata una settimana da quel pomeriggio al lago ma Manuela non riesce a pensare ad altro. L’incontro con quel vecchio porco l’ha segnata profondamente e non riesce a farsene una ragione. Non accetta il fatto di avere subito la situazione, non capisce perché non abbia reagito e perché abbia permesso a quel maiale di trattarla come gli &egrave parso. Ma la cosa che turba ancora di più la bellissima ragazza &egrave che in fondo, le &egrave piaciuto. Non sa cosa, non sa perché ma le &egrave piaciuto e, forse, le sarebbe piaciuto andare addirittura oltre. Questo pensiero la assilla e passa il tempo a scacciarlo per poi andare a rincorrerlo. Muore dalla voglia di tornare in quel posto ma, allo stesso tempo, si da della pazza. La decisione &egrave infine presa, sale in macchina e parte. E’ un altro pomeriggio di un giorno feriale e Manuela spera di non trovare nessuno nello sperduto laghetto, nessuno tranne quell’uomo. Arrivata, parcheggia il Suv nel solito posto della volta precedente e parte a piedi per il sentiero, con il cuore che le martella forte nel petto. Ma perché ? Il fascino del proibito e della trasgressione fa presa su di lei. Dopo pochi minuti raggiunge la piazzola che ben conosce e la trova deserta, come il resto del lago. Una ventata di delusione la colpisce. Senza perdersi d’animo stende l’asciugamano in terra ed inizia a togliersi i vestiti e rimane con indosso un bikini decisamente più ridotto e sexy della volta precedente. Manuela ripone i vestiti nella capiente borsa, proprio in quel momento il silenzio viene rotto da un rumore, che nella calma incantata del posto appare ancora più fragoroso. Un uomo irrompe goffamente nella piazzola, quasi inciampando, quasi di corsa. E’ Franco. A differenza del precedente incontro, stavolta si presenta già completamente nudo, con i vestiti e il solito asciugamano sotto braccio. “Ciao, finalmente” esclama con un leggero affanno, cercando di ostentare sicurezza, sembra che abbia corso. Manuela si gira degnandolo appena di uno sguardo, e trattiene a stento un sorriso compiaciuto. L’uomo stende il suo telo nella stessa posizione della volta precedente, buttando i vestiti in un angolo dell’asciugamano. Franco sembra, però, meno spavaldo della volta precedente e anche un po’ sorpreso. Mai avrebbe pensato che quella ragazza così bella e giovane sarebbe tornata in quel luogo. La sorpresa aumenta quando girandosi vede Manuela con il pezzo sopra del costume in mano e con il bellissimo e generoso seno baciato dai raggi del sole. L’uomo strabuzza gli occhi e inizia subito a torturarsi l’uccello già duro. La ragazza ancora in piedi si slaccia i nodini che tengono il pezzo di sotto e se lo toglie. Lentamente si siede e ripone il costume nella borsa. Franco resta immobile, in piedi, con il cazzo in mano che velocemente si masturba senza dire una parola. E’ esterrefatto e in difficoltà per la mossa della ragazza. Passano alcuni minuti e la scena non cambia minimamente. “Sai solo farti le seghe o sai usare l’uccello anche in qualche modo migliore ?” Manuela ritrova tutta la sua sicurezza e senza neanche voltarsi, colpisce Franco con una frase che ha lo stesso effetto di uno schiaffo. Lui accusa immediatamente il colpo, interrompe la sua azione e resta impalato, senza dire o fare nulla, ma con l’uccello che non ne vuole sapere di andare giù di fronte ad una meraviglia nuda come &egrave Manuela. Franco non sa che fare, la frase della ragazza lo lascia interdetto, non &egrave sicuro di capirne il senso. Dopo un’altra piccola, interminabile pausa, in cui lei si gode il successo ottenuto, si volta finalmente verso il vecchio e continua: “Se aspetti che venga a prenderti per mano hai capito male”. L’uomo resta immobile e in silenzio e lei continua: “Dov’&egrave finita la baldanza dell’altra volta ? Tutte le porcherie che mi dicevi? Non mi dire che ti spaventa una donna che prende l’iniziativa? “. Quelle parole hanno l’effetto di una frustata sulla schiena per Franco, non vuol credere di aver capito bene ma lentamente fa un passo in direzione di quella dea. Manuela abbozzò un sorrisetto malizioso e disse “guarda che non ti voglio mordere…..”. Franco si avvicina a lei, con l’uccello duro, teso verso la ragazza. Franco ha decisamente un bel cazzo, non lunghissimo ma di tutto rispetto e con una circonferenza ben superiore alla media. Un altro passo dell’uomo e Manuela inizia a strofinare delicatamente il polpastrello dell’indice della mano sinistra sulla punta della cappella dell’uccello di Franco. Dopo qualche secondo di questa amabile tortura alza gli occhi verso l’uomo e sorridendogli aspira letteralmente il cazzo all’interno della bocca. Manuela &egrave fuori di se e spompina il vecchio con una passione mai vista prima. La circonferenza della minchia dell’uomo crea qualche problema alla ragazza che supplisce con una incredibile foga. Dopo pochi minuti del meraviglioso servizio Franco si stacca precipitosamente dalla bocca della bellissima ragazza e borbotta affannato: “…basta, basta, basta….” Manuela ride e gli risponde “che c’&egrave non ce la fai più ? E per cosa ti vuoi serbare ? Sei proprio un porco..”. Questa volta &egrave l’uomo che perde completamente il controllo e si getta fra le cosce aperte di Manuele iniziando a leccarle avidamente la passera quasi completamente depilata. La lingua dell’uomo percorre in ogni direzione il sesso liscio ed umido della ragazza, prima le grandi labbra, poi il clitoride, poi la penetra con la lingua e poi ricomincia; sembra non volersi fermare mai. La bella bionda era già completamente bagnata e l’esperta lingua dell’anziano la manda in estasi. Franco penetra Manuela con l’indice e poi con il medio della mano destra, poi inizia a masturbarla furiosamente senza smettere di leccare. In breve la ragazza raggiunge un violento orgasmo e serrando le cosce questa volta &egrave lei che bisbiglia in estasi “…basta,basta,basta….”. Franco alza la testa da quel meraviglioso nascondiglio, con la faccia segnata dagli umori di Manuela e resta fermo. Lei, lo guarda e con un sorriso sferzante gli chiede “Beh ? Che fai ? Non mi vuoi scopare ?” L’uomo sembra imbarazzato e con voce incerta dice: “beh, non ho il…..si, insomma non pensavo mi capitasse una cosa del genere e non ho il..” Manuela lo interrompe con la sua solita sfrontatezza e sorridendo chiede “Perché hai delle malattie ?” – “No, no, no che malattie”, si affretta a ribattere Franco “&egrave che pensavo tu non volessi senza il….” Manuela interrompe ancora l’uomo “E allora che aspetti? Forza scopami !!” L’ordine perentorio della ragazza scatena la reazione di Franco che afferra le gambe di Manuela, se le porta sulle spalle e la penetra con un colpo deciso. La passera della ragazza &egrave rovente e l’uomo sferra dei colpi di bacino decisi e profondi ma non resiste a lungo. Non passa, forse, neanche un minuto che l’uomo toglie l’uccello da dentro la donna e schizza prepotentemente il suo piacere sull’inguine della ragazza. “Ehi! mi hai sporcata tutta !” esclama sorridendo Manuela mentre guarda la sperma sul suo ventre, che copre completamente la minuscola striscia di peli biondi. Lentamente si alza ed entra in acqua, per darsi una lavata. L’uomo la segue e mentre lei si sciacqua la carezza continuamente fino a palpeggiarla sempre più insistentemente il culo. “Ti piace tanto eh ?” chiede Manuela, “Si. mi piace moltissimo e vorrei tanto…..”, la ragazza lo interrompe per l’ennesima volta “Scordatelo. Quello non si tocca. Non ci ho mai fatto avvicinare nessuno. Poi il tuo coso &egrave troppo largo”. Franco tenta di penetrarle il buchetto con un dito ma la bionda gli scaccia subito la mano con un leggero schiaffetto. Il vecchio insiste “Perché non ci rivediamo, ho un amico che potrebbe essere d’aiuto…” Manuela si gira di scatto, sembra stizzita ma poi sorride “Ah !! Anche l’orgia adesso ? Sei proprio un maiale”. Esce dall’acqua si asciuga e comincia a rivestirsi. L’uomo non smette di guardarla continuando ad accarezzarsi il pene che sembra voler riprendere vita. Manuela prende le sue cose e si dirige verso il sentiero che riporta alla sua auto, poco prima di sparire si gira e dice “A giovedì”.

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