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MARCHETTE AL CONTRARIO

By 7 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

MARCHETTE SPECIALI AL CONTRARIO

Il pappone di quella gran puttana di mia moglie si faceva pagare caro dai vari clienti puttanieri la possibilità di infilare i loro cazzi nei buchi della porca facendo le peggio porcate e ne ricavava parecchi soldi che divideva con la mignotta che sfruttava ma in qualche rara occasione al contrario ho visto lui sborsare il prezzo salato della marchetta speciale e ve ne racconto un paio.

UNA SPOSINA HA UNA BRUTTA SORPRESA MA MIA MOGLIE LE TROVA IL RIMEDIO

Una amica di mia moglie che sa quanto sia porca si sposa ma dopo un po di tempo di ritorno dal viaggio di nozze viene a trovarci e confida alla mia troia che le cose non vanno bene perchè il marito non funziona e non è riuscito neanche a chiavarla e le chiede consigli sapendo che lei è una gran porca ma neanche con i suoi consigli osceni succede nulla e la cosa si fa difficile in quanto il marito è uno di buona posizione e con soldi a cui lei non vuole rinunciare. La femmina che ha sempre preso cazzi in quantità non riesce a stare a digiuno ma non vuole neanche sollevare scandali e rinunciare al suo facoltoso marito per levarsi la voglia di un cazzo. La mia puttana capendo che l’amica cerca di soddisfare la sua fame di mazza allora le propone di farsi montare in casa nostra con discrezione e da un super cazzo che però avrebbe dovuto pagare e l’amica dopo molti ripensamenti accetta spinta dalla fame di cazzo e sborra e le cose vengono organizzate col pappone di mia moglie ben contento di potersi fottere un’altra femmina che l’arrapava parecchio e per di più a pagamento. Insomma una marchetta ma al contrario (lui pagato per fottere la femmina che avrebbe montato anche gratis) e dopo aver organizzato la monta il giorno concordato la giovane signora si presenta impacciata e un po vergognosa ma viene subito messa a suo agio dalla mia troia che la fa bere e le racconta meraviglie del suo montone che cominciano ad arrapare la femmina. Io purtroppo sono stato subito sputtanato come cornuto e guardone e lasciato in disparte dalle due femmine che continuano ascambiarsi oscenità fino a quando il montone arriva e dopo le presentazioni e un po di chiacchiere per sciogliere la tensione comincia subito a pomiciarsi pesantemente la femmina mettendogli le mani tra le cosce e sditalinandogli la figa che la zozza aveva nuda e già bagnata e mentre le succhiava la lingua il porco le sondava la patacca sentendo che la porca cominciava a scolarsi e apriva le cosce per aiutarlo. Allora senza aspettare altro la prese e insieme alla mia puttana la portarono in camera lasciandomi a spiarli dalla porta socchiusa. Subito la signora fu messa nuda sul letto e anche il montone si spogliò sfoderando la sua spaventosa minchia che stava armando. La signora fece un salto dalla paura ma mia moglie fu lesta a tapparle la bocca dicendole:”… niente paura… vedrai che alla fine te la beccherai tutta… e godrai da vacca quando ti sborra con quel cannone… te l’avevo detto che era una sventola di cazzo no?… ti sfonderà come vuoi tu maiala… vedrai che trombata ti da… da farti vedere le stelle… la paghi bene ma hai carne tosta per un mese con questo montone…” e mentre lo smanicava la mia pompinara si chinò a slappare le gocce di libidine che scolavano dalla mostruosa cappella tosta davanti agli occhi sgranati dell’amica che ammutolita non sapeva che fare. Ma il pappone la invitò imperioso a ciucciargli la mazza e lei soggiogata tremando di emozione e paura gli impugnò la stanga mostruosa cominciando a spompinarla. dapprima incerta ma poi sempre più arrapata e vidi che se la gustava e leccava tutta la stanga e le palle sugando ansimando rossa in faccia come una liceale al suo primo pompino. Dopo che l’ebbe armato come un palo il porco la stacco levandole la mazza insalivata di bocca dicendo:”…forza signora dei miei coglioni… basta sugare cazzo… adesso ti spano la figa… sei pronta e scolata… a figa aperta e allargamela bene che te lo butto in corpo fino alle palle…” La porca scosciata fissava spaventata quel cannone nodoso che mia moglie guidava colle mani sul buco della figa dilatato di voglia e una volta ben appuntato il pappone impugnandole le pocce glielo affondò in fregna lentamente facendole strabuzzare gli occhi. Mentre l’enorme palo lubrificato dal pompino le scivolava dentro la sorca la femmina mugolava torcendosi ma si teneva aggrappata al chiavatore che le entrava in panza lento ma inesorabile. Poi da esperto infilata per metà la mazza lui si fermò per farle prendere fiato e appena la femmina rilasciò i muscoli con una serie di botte dure e potenti le ficcò in fregna quasi tutta l’immane ceppa tosta facendola strillare di spavento e dolore:”…ahi!…piano… mi sventra… è troppo grosso … levamelo… mi spacca la figa…” ma lui ridendosela invece gliela teneva affondata :” … sbattiti forte puttana… che entra meglio e mi fai arrapare di più…. che cazzo strilli ormai è dentro… lo senti che t’arriva nell’utero?… se vuoi ti ingravido alla faccia del tuo cornuto impotente… ” Una volta infilata la femmina restava scosciata sotto al montone che cominciò a chiavarla prima lentamente poi sempre più forte con tonfi sordi ritmici e vedevo bene la sua panza gonfiarsi ad ogni entrata del palo mostruoso mentre la zozza smaniava mugolando e sbavava mordendosi le labbra sotto ai colpi che le scavavano la panza a fondo. Il porco violento sparava certe botte che la sollevavano dal letto e a forza di affondarglielo era riuscito a ficcarle nella sorca spalancata anche la radice pelosa del suo bigolo da cavallo e la femmina nonostante avesse la faccia invasa dalle lacrime sculettava a cosce larghe dimostrando che cominciava a godersi quell’attrezzo gigante che le arava la fregna. Il porco esperto fece durare la chiavata a lungo per darle modo di superare il dolore della sfondata di figa estrema e cominciare a godere e quando alla fine la vide rispondere ansimando rauca alle sue pompate le sparò in fregna la sua sborrata da cavallo grugnendo ficcato fino ai coglioni nella panza della signora che sentendo le scariche bollenti che le spruzzava in fondo alla figa sondata con uno strillo rauco si irrigidì e scaricò anche lei una gran goduta da porca che la scosse con sussulti e gemiti per parecchi minuti fino a quando il pappone svuotate le palle da toro le sfilò la ceppa sturandole la figa con un risucchio e dal buco restato aperto scolò fuori un fiume di roba vischiosa applaudita dalla mia troia che assisteva dicendole:”… hai visto? … che t’avevo detto che era un mandrillo scatenato? … una sborrata da favola e hai scaricato anche tu come una maiala… t’è bastato questo siluro su per il buco?… lo puoi avere quando vuoi… ma a pagamento…” e appena l’amica si fu ripresa mentre si ripuliva e truccava le due puttane si misero d’accordo col pappone per una chiavata a settimana e la cosa diventò una abitudine della femmina che veniva a fottere da noi col pappone pagandolo e alla fine si fece anche ingravidare da lui alla faccia del marito che non ne seppe mai nulla. E non è stata la sola femmina che mia moglie ha fatto fottere dal suo montone come anche da altri puttanieri a seconda dei casi.

UN CLIENTE PUTTANIERE VUOLE FARE UN REGALO SPECIALE ALLA MOGLIE

Un cliente puttaniere che veniva regolarmente a trombarsi la mia mignotta un giorno parlando le disse che sapendo che la moglie aveva un debbole per i neri aveva pensato di farle un regalo a sorpresa per il loro aniversario e voleva cercarle un nero da monta per farla fottere dato che la zozza aveva già avuto esperienze simili ma non con neri ed era sicuro che avrebbe gradito quella sorpresa oscena visto che era una femmina porca e vogliosa di nuove esperienze. Naturalmente la mia troia gli rispose subito di avere l’amico che ci voleva buon montone e con un cazzo enorme e il cliente dopo essersi messo d’accordo per il prezzo della chiavata accettò e organizzarono la cosa per la data scelta. La signora avrebbe avuto solo le informazioni indispensabili dato che era una sorpresa e di sicuro avrebbe accettato da femmina navigata come era. Quel giorno il marito la portò da noi e continuando il suo gioco a sorpresa la fece bendare prima di entrare e la giudammo in camera direttamente dove la lasciammo sola e bendata mentre io con il marito e la mia troia ci mettemmo dietro la porta a specchio (che avevo installato all’inizio della mia storia per spiare le porcate di mia moglie) per assistere alla scena. Il negro montone della mia puttana che era stato convocato arrivò puntuale e dopo che il marito della signora lo ebbe valutato e accettato mia moglie lo fece entrare in camera e dopo avergli sfoderato la gran mazza nera cominciò a sugargliela per armarlo. A vedere quella stanga smisurata il marito vedevo che s’era rabbuiato e forse voleva ripensarci ma ormai le cose erano avanzate e vedevamo anche che la signora che aveva intuito che si trattava di una sorpresa erotica si toccava lentamente la figa pregustando la monta. Mia moglie dopo aver armato il palo del negro come una stanga si rialzò asciugandosi la bocca e sussurrò al cliente:”…vedrai che sorpresa la tua signora… se aveva fame di carne nera ne avrà da saziarsene… non ti preoccupare che questo mandrillo fotte bene e sborra come una fontana… e te la fa godere da vacca la tua puttana…” e prima che lui potesse obbiettare aperta la porta fece entrare il negro a cazzo sfoderato in camera richiudendo subito. Quello si avvicinò alla femmina che anche se bendata sentendo di non essere sola si tolse la benda e si trovò davanti lo spettacolo di quel negro nudo a cazzo duro e vedendo quell’enorme palo nero dritto si portò la mano alla bocca sbalordita ritraendosi ma senza staccare gli occhi sgranati dalla cappella che le puntava sulla faccia. Dopo una breve esitazione la zozza aprendo le labbra per parlare si trovò la cappella in bocca e chiudendo gli occhi si attaccò alla stanga a due mani abbandonando ogni pudore e cominciando a sugare come una maiala. Il marito sbiancato guardava la scena mordendosi le labbra forse pentito mentre la moglie slappava e leccava arrapata il lungo battacchio. Il negro era già arrapato e non voleva aspettare altro tempo e con pochi gesti aiutato dalla femmina la mise a nudo e poi per farci vedere bene si sedette sulla sponda del letto facendo girare la femmina per farsela sedere sul cazzo in tiro a smorzacandela. Fu lei stessa a guidare il palo dritto sulla sua patacca aprendo le cosce e calandosi con un singhiozzo osceno a beccarsi tutto quel salame tosto su per la figa. Quando il cazzone nero le fu scomparso in fregna per intero il nero le assestò una botta secca da sotto impalandola sulla radice pelosa del bigolo enorme e la porca con un rutto cominciò ad andare su e giù chiavandosi da sola la figa larga e scolata. Mentre guardavamo arrapati vedemmo bene che dopo essersi sfondata la figa con una lunga chiavata la femmina con uno strillo di godimento scaricò la sua goduta schizzando dalla sorca larga un getto di libidine fumante che annaffiò le palle nere e poi sconvolta e ansimante si accasciò di lato sfigandosi quel palo enorme dalla sorca. Il nero però era ancora in tiro e approfittando della femmina allungata accanto a lui le appuntò la stanga tosta e grondante tra le chiappe. Lei con un sussulto si staccò ma prima che potesse rialzarsi il nero le abbrancò i fianchi e tirandola a se le passò la mazza tra le chiappe e nonostante i suoi tentativi di staccarsi la smaneggiava impugnandole le pocce a piene mani e leccandole il collo e vedemmo che presto la zozza smise di fare una vera resistenza e alla fine piegata dalla voglia di cazzo duro che le torceva la faccia in una smorfia sconcia si lasciò fare mentre il marito sbiancato guardava da dietro il vetro in silenzio la seconda infilata. Vedendo che il nero dopo averla messa a pecora sputava tra le chiappe della moglie allargandogliele colle mani il puttaniere voleva intervenire ma la mia troia gli sussurrò:”…che cazzo fai… non vedi che la tua signora ha voglia di una stirata di chiappe?… quando mi inforni il tuo cazzo in culo va bene mentre se è lei a farsi aprire il culo protesti?… servizio completo cornutazzo e senza sovrapprezzo… vedrai che dopo questa allargata il buco del culo della tua signora troia sarà bello largo e accogliente… sparati una sega se vuoi o fattela tirare dal mio cornuto guardone mentre quel montone sfonda le chiappe alla tua maiala… e vedrai che la fa godere anche di culo la gran vacca…” e prima che il puttaniere potesse protestare vedemmo che con una botta secca e decisa il negro aveva ficcato la grossa cappella nello sfintere della femmina che lanciò uno strillo acuto ma lui infoiato tappandole la bocca le spinse dentro l’enorme cazzo senza pietà per i suoi sculettamenti scomposti e glielo affondò lentamente ma deciso nel sedere fino alla base aiutato dalla sbroda che lo ricopriva dopo la chiavata. Una volta infilato a fondo il porco cominciò l’inculata che potevamo ammirare bene dato che ci davano le spalle e il marito poteva vedere bene la stanga nera lucida entrare e uscire ritmicamebre dal sedere della moglie sentendo lo schiocco delle palle tra le chiappe della femmina che ormai domata mugolava rauca ad ogni affondo spingendo indietro per beccarsi tutto il palo fino alla radice. Ad un certo punto vedemmo che la zozza cercava di rialzarsi e il negro la teneva ferma pensando volesse sfuggire a quel manico che le martellava nelle chiappe ma non era questa la sua intenzione e lo capimmo subito quando lei se lo fece sculare con un risucchio umido e poi dopo averlo rimesso seduto di sponda si rimise nella posizione che evidentemente amava di più per fottere sedendosi a smorzacandela sull’enorme cazzo dritto lucido di umori che le sporfondò subito in culo con una pernacchia sonora che fece sobbalzare il marito incazzato. La signora si sbatteva come una assatanata e per la posizione a cosce larghe vedevamo la colonna di carne tosta entrare e uscire dal suo buco posteriore come aveva fatto nella figa. Il negro la teneva per i fianchi e l’aiutava nella pompa anale alzandola e abbassandola di forza fino a quando non resistendo più le sparò di colpo la sua sborrata su per la canna del culo riempiendole le budella. Allora davanti allo sguardo surioso del marito vedemmo la maiala abbandonarsi con un rutto osceno e schizzare una goduta incredibile a sorca larga con uno zampillo fumante che ci fece capire quanto stesse godendo con quelle scariche che le colmavano il retto sfondato. Appena finito di godere il nero la sculò con una scorreggia e dalla rondella slargata vedemmo scolare fuori una cascata di robaccia fumante che allagò cazzo e palle del negro che arrapato da quella femmina puttana prendendole la testa la spinse a leccare cosa che la maiala fece senza schifo ripulendogli la fava smollata e i coglioni e poi stendendosi sul letto a cosce spalancate lo invitò a pisciarle addosso cosa che il negro fece di gusto annaffiandole la faccia e le pocce e finendo di scaricarsi la vescica pisciandole dritto nella patacca che la maiala arrapata gli teneva larga colle mani. Il marito era bianco di rabbia a vede quelle porcate ma dovette stare zitto e fare buon viso a cattivo gioco e quando il nero se ne fu andato ed entrammo a riprendere la moglie lui non disse nulla ma poi la rabbia sbollì e si addolcì quando lei riconoscente lo baciò ringraziandolo di quella sorpresa stupenda e delle incredibili godute che le aveva fatto spurgare e un po vergognosa ringraziò anche la mia troia per averle procurato quel mandrillo nero che l’aveva svangata così bene da farle fare due godute di seguito. Poi se ne andarono e quando il puttaniere tornò a fottersi mia moglie le disse che passata l’incazzatura aveva trombato sua moglie come mai infilandola sia di figa che di chiappe anche se era ancora piena di sborra del negro e si prenotò per il prossimo aniversario avvisandoci che voleva lo stesso negro e la mia troia gli promise che invece di uno gliene avrebbe fatti trovare 2 in modo da dare alla signora vacca una doppia stirata di buchi come sorpresa speciale. Così infatti fu ma ve la racconterò poi.

UNA VIENE A LESBICARE E IL PAPPONE PAGA PER APRIRLE LE CHIAPPE

La mia troia aveva un mare di clienti puttanieri ma anche varie lesbiche che pagavano come i maschi le sue prestazioni ben contente di godere di ogni porcata con la mia maiala sfrenata che anche se preferiva un grosso manico tosto e sborroso per soldi faceva anche le lesbicate che le ordinava il suo pappone. Una di quelle più porche la pagava per essere fistata o infilata con cazzi enormi e attrezzi speciali doppi e-o chiodati e sapendo dai racconti della troia che più le apriva i buchi infilandoci di tutto più lei godeva il pappone arrapato dalle dimensioni dei buchi della lesbica avrebbe voluto farle beccare il suo cazzo gigantesco per vedere come lo reggeva. Su suo comando allora la mia troia propose alla lesbica di farsi infilare il mostruoso nerbo del suo pappone e anche se la femmina non voleva maschi alla fine per soldi accettò di farsi montare convinta dalle proposte della zozza che le decantava le dimensioni enormi del bigolo del suo pappone e dal pagamento promesso dal porco che arrapato dalle dimensioni degli oggetti che riusciva a digerirsi nei suoi buchi voleva darle una slargata estrema ed era disposto a pagare parecchio arrapato dall’idea di far subire il suo battacchio asinino a quella lesbica depravata. La lesbica accetto ma sotto condizione che lui l’avrebbe solo infilata senza sborrarla dato che le faceva schifo e così venne e dopo aver visto il mostruoso cazzo del pappone fu facile per lei convincersi a provarlo e presi i soldi andarono tutti e 3 in camera lasciandomi come al solito guardare solamente. Dopo essersi spogliati la lesbica ordinò al pappone di stendersi sul letto e lasciò a mia moglie il compito di armarlo con pompini e spagnole fino a farlo diventare una colonna nodosa e dura e solo allora salendo sul letto si mise a cavallo del porco sedendosi sulla immane cappella. Io avevo visto come la lesbica riuscisse a beccarsi oggetti in ogni buco con facilità e come si mandava dentro anche bottiglioni da 2 litri ma vedere quel mostruoso cazzo puntato tra le sue chiappe doveva impressionare anche una maiala di quel tipo e infatti esitava. Facendosi coraggio la lesbica si decise e dopo essersi fatta scivolare la cappella sul buco della figa si prese le chiappe allargandosele e aprendo le gambe si impalò di colpo sul mostruuoso palo duro che le scomparve in fregna con un risucchio fiino alla radice senza sforzo. Seduta colla stanga in panza la lesbica sfottente disse :”… un bel palo non c’è che dire… ma ne posso prendere anche più grossi senza crepare… non t’azzardare a sborrare porco che sono cazzi tuoi… che ti credevi di farmi paura ?… ” ma il pappone incazzato per non averla sentita strillare al suo affondo le sturò la figa ribaltandola in avanti e stappandole la patacca senza neanche chiavarla rispondendole:”… vediamo se sei capace di beccartelo anche in culo nello stesso modo vacca… ti faccio schiattare la rondella vedrai… forza zoccola schifosa che ti inculo…” La mia troia che li assisteva aiutò la lesbica a rimettersi a cavallo del porco che tevena puntato dritto il palo nodoso scolato di sugo di figa e la zozza si scosciò per farselo appizzare allo sfintere.muovendo il culo e assaggiando la punta sul buco. Poi si sedette ma senza lasciarsi cadere provando la resistenza del manico e a quel punto il porco afferrandola per i fianchi se la calò sulla nerchia in tiro che le sprofondò di colpo nel buco del culo fino quasi alla base. L’affondo con cui le aveva buttato in panza quel nerbo mostruoso riuscì a far strillare la lesbica ma più per la sorpresa che per il dolore e il pappone finì dt sfondarle il retto spingendosela sulla mazza mentre le assestava dei colpi feroci da sotto fino a quando le ficcò tra le chiappe larghe anche la radice pelosa del suo battacchio equino. La lesbica sobbalzava a quei colpi duri ruttando a bocca aperta colle pocce che ballavano scomposte ma non strillò più neanche quando il porco violento ribaltandola di lato le salì sopra cominciando a pistarle nelle budella sgarrate a tutta forza. Io ero incredulo e spaventato da quella scena di violenza bestiale e anche se ero abituato a veder sbudellare la mia troia non avrei mai pensato che una femmina anche maiala come quella lesbica riuscisse a farsi farcire di cazzo il deretano in quel modo tremendo senza urlare: Mia moglie ad ogni inculata del suo montone urlava da perdere il fiato anche se lui l’aveva spaccata e slargata fino a sbrillentarle la rondella come una fogna ma evidentemente la lesbica era più sfondata di lei anche se non riuscivo a immaginare come avessero raggiunto quelle dimensioni i suoi buchi. La vacca infatti ansimava rumorosamente sotto i colpi rabbiosi che le ficcava in culo il pappone stappandole e riattappandole il retto ad ogni affondo mentre la inculava come un ossesso. Le pernacchie sonore che emetteva dal buco spalancato facevano armare il porco inculatore che matrellava come un bruto stantuffandole in corpo a tutta forza. Sudato bestemmiando affondava con ferocia estrema la spaventosa mazza dura nelle viscere della lesbica con affondi potenti e alla fine la sua enorme nerchia scolata di liquidi anali scorreva senza sforzo tanto che il porco glielo ricacciava dalle chiappe sfondate ad ogni colpo per poi rificcarglielo di forza in culo fino alle palle che le sbattevano rumorosamente nel fracosce. Io e mia moglie guardavamo allibiti e increduli quando sfiatando scorregge lo sfintere delle scrofa si svuotava restando largo come un pozzo nero prima della seguente incornata del pappone che infieriva incazzato per non sentire la femmina strillare e infoiato da quel buco di culo dilatato come una tazza di cesso in cui sguazzava con rumori osceni. Nonostante le furibbonde botte che le schiaffava dentro le chiappe quel bruto feroce non sentimmo mai la lesbica strillare anche se mugolava ruttando ad ogni colpo di quel manico che le sbudellava ferocemente il culo rotto. Il pappone incazzato alla fine aveva tanto slargato la rondella della vacca che il suo bigolo gigante entrava ad ogni colpo fino alle palle che sbattevano nel fracosce della femmina sulla patacca pelosa e quando la stappava glielo ricacciava completamente fuori sturandole con un risucchio umido il buco che restava spalancato come una impressionante voraggine scura che mostrava l’interno del retto fino alle budella. Era una cosa incredibile che non avevo mai visto neanche alle inculate più feroci che il porco cazzuto aveva somministrato a mia moglie per sfiancarle la rondella. Anche la mia troia era impressionata e guardava allibita quel pistonaggio furibbondo commentando:”…che cazzo di inculata… mai vista una sfondata di chiappe simile… hai visto che tafanario ha la mia cliente?… un buco di culo come una tazza di cesso… cazzo come glielo sturi a questa maiala… tra poco crepa di mazza… quando finisci si ricaga anche le budella…” e il pappone bestemmiando sudato mentre continuava a stantuffare nel retto della zozza le confermava:”…ma l’ha fatta pagare parecchio questa ingroppata ma ne vale la pena… mai trovata una galleria di culo simile… anche se te l’ho sgarrato per bene il tuo non è largo neanche la metà di questo… c’ha un tafanario da vacca la signora… ma glielo spano per bene il suo deretano… la faccio schiattare questa lebica dei merda…” e poi incazzato ordinò alla mia troia di fistare la lesbica lasciandole per un momento il posto dietro alle chiappe della femmina a pecora che se le teneva larghe colle mani offrendole a quelle dilatazioni estreme. Mia moglie dopo essersi imburrata pugno e braccio colla vasellina affondò nel cratere scuro della lesbica ruotando tutta la mano e poi spingendo le immerse nelle viscere il braccio quasi fino al gomito mentre vedevo la femmina scosciata gemere sbavando ad occhi chiusi scossa da un tremito di libidine violenta, Quando la vid ben ficcata in panza alla cliente il pappone le riandò sopra puntando l’immane palo noso grondante scolate fumanti accanto al braccio della mia troia per ficcarglielo in corpo insieme. Questa volta la penetrazione dello sfintere già stirato non era facile nonostante le spinte furiose del porco. La sua stanga mostruosa si piegava e non riusciva a forzare la rondella già piena che resisteva e allora il violento sadico prendendo la femmina per i fianchi mi ordinò di guidare la sua mazza e dovetti prendere in mano quel palo scivoloso bollente indirizzandolo accanto al braccio di mia moglie mentre lui sparava delle botte dure per aprirsi un passaggio. Sbalordito vidi che l’enorme cappella a forza di spingere lentamente si faceva strada nel buco del culo devastato della lesbica che guaiva spaventata mordendo le coperte e alla fine con un peto sonorò riuscì a sgusciarle in culo accompagnata dall’urlo rauco della lesbica sventrata e dal grugnito di soddisfazione del porco sadico. Per un attimo si fermò ammirando tra le chiappe spalancate della vacca la mazza immersa insieme al braccio nel buco del culo sgarrato della femmina che rantolava sconvolta e poi con pochi colpi potenti le ficcò in culo il resto del tronco nodoso fino a dove poteva arrivare. La lesbica ormai non strillava più ma la sentivo ruttare ansimando con guaiti acuti mentre si faceva squartare in modo inverosimile il foro anale. Ormai data la doppia infilata l’inculata non poteva essre più così violenta ma il porco si gustava lo svangamento estremo delle budella che aveva spaccato andando e venendo insieme al braccio della mia troia che pompava in culo alla lesbica iniseme al suo pappone. Quando però stava per innaffiarle le budella scaricandole in panza la sua sborrata ricordando gli ordini della lesbica il porco a malincuore le sfilò dal culo rotto l’immane battacchio fumante e quella gran pompinara di mia moglie fu lesta a imboccargli la cappella che già sputava scaracchi di sborra densa a ondate. Con il braccio infilato ancora nel culo della cliente la troia si sugò arrapata tutte le scariche di quei coglioni da toro che lui le sparò in gola a schizzi fumanti e collosi fino a svuotarsi le palle. Quando ebbe finito di ingoiare la sborra del suo montone mia moglie si rialzò sculando la lesbica e afferrandola per i capelli le baciò la bocca ansimante per farle gustare lo sperma che ancora le colmava la bocca. Ma la lesbica la respinse nauseata e mentre i due porci se la ridevano si pulì la bocca imprecando:”…vaffanculo troia schifosa… lo sai che non voglio sborra di maschio… m’avete squartato le chiappe porci fottuti… ora però voglio spurgare anche io e tu prendi le misure puttana…” Io e il pappone non capivamo cosa volese ma ci fu chiaro poco dopo la porcata che la lesbica masochista chiedeva ogni volta alla mia mignotta che ce lo spiegò in dettaglio. In pratica era una misurazione dell’apertura raggiunta dai buchi e infatti presero un cono di gomma alto quasi 1 metro e la lesbica prima che il suo sfintere si chiudesse andò a sedercisi sopra poi stringendo i denti allargò di colpo le gambe scosciandosi impalata sull’attrezzo con un urlo rauco e davanti ai nostri occhi allibiti e increduli la lesbica sventrata schizzò dalla sorca larga uno spruzzo di libidine fumante come non ne avevo mai visto e sborrò urlando rauca scossa da sculettamenti scomposti. Finita di spurgare quella impressionante scarica di spruzzi restò qualche momento impalata mentre la troia preso un pennarello marcò la circonferenza dove era arrivata sul cono che aveva nel culo. Poi l’aiutammo a rialzarsi e a ricagare lentamente l’attrezzo e quando con una scorreggia se lo fece uscire dal buco del culo andammo increduli a controllare e il nuovo record era molto più in basso dei precedenti. Il pappone lo volle misurare e stupiti dovemmo riconoscere che così largo lo sfintere non ce l’avevao nessuno. Quella rottinculo di mia moglie invidiosa commentava:”…che culo strarotto c’hai gran vacca… il mio quando me lo spacca a fondo arriva a fare quasi 30 cm di circonferenza… e quel cornuto di mio msrito lo sa bene che lo ha misurato varie volte… ma non riuscirò mai a farmelo spaccare come il tuo… sono più di 38 cm dopo questa sgarrata di chiappe… mai visto niente di simile gran maiala… tu si che puoi farti chiamare rottinculo…” e il pappone aggiunse:”… grazie puttana… ti sei guadagnata ogni lira che t’ho dato… con quei buchi faresti fortuna con me come la tua amica troia… la prossima volta voglio vedere quanto posso spanarti la sorca…” ma la lesbica ridendo lo sfotteva:”… niente da fare per il tuo manico… anche se è da cavallo non mi fa impressione… in culo m’hai fatto arrapare ma in fregna non mi basta… guarda coglione…” e mettendosi di nuovo a cavallo del cuneo se lo appuntò sulla patacca e lasciandosi andare scosciata se lo fece entrare in figa. Non avendola chiavata il buco non era già largo e l’entrata fu lenta ma non finiva mai di scendere e noi stupiti ci chiedevamo se non sarebbe arrivata a toccare terra prendendoselo tutto in panza. Era impossibile naturalmente perchè la base dela cono era di 1 metro di circonferenza ma la lesbica scesa all’inizio facilmente s’era fermata e allora aiutata dalla mia troia che la spingeva per le spalle mentre lei sculettava ondeggiando per farsene entrare sempre di più dava dei colpi secchi in basso che la facevano scendere ogni volta un po di più. La sua espressione lubrica dell’inizio si trasformò in una smorfia mentre sudata a denti stretti si calcava in basso spaccandosi la figa a cosce larghe e quando con un gemito si fermò sudata e ansimante la mia troia le segnò sotto le chiappe il punto raggiunto prima di aiutarla a rialzarsi lentamente fino a sfilarsi dall’attrezzo dove allibiti e increduli potemmo misurare l’apertura di sorca raggiunta dalla lesbica che era più di 60 cm. Il pappone ammirato le fece i complimenti:”…cazzo che patacca da vaccona c’ha la signora… puoi sfornare due gemelli insieme tanto sei spalancata gran bagascia… lo credo che a una scorfa come te non basta un cazzo neanche fuori misura come il mio… c’hai bisogno di un tronco d’albero in panza… la prossima volta t’assicuro che ti trovo un manico per spaccarti la figa a fondo… ” e infatti così è stato ma questo lo racconto un altra volta.

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