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Racconti Erotici Etero

Mattinata di riposo

By 26 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Mattinata di riposo
Domani lavoro solo di pomeriggio, dormire di più una mattina lavorativa è sempre una libidine. Non ho ancora aperto gli occhi ma sento il sole già alto che entra in camera dalle tapparelle alzate che scalda il letto, non c’è un filo d’aria sono già sudato, sento caldo anche sul cazzo in erezione mattutina, ma non è il sole è la bocca di mia moglie che mi sta svegliando nel miglior modo per me, un fantastico pompino mattutino, automaticamente appoggio le mani sulla testa di mia moglie per seguire il ritmo, su e giù, su e giù, mentre con una mano regge l’asta in bocca, con l’altra mi palpeggia le palle, cerco di raggiungere parte del suo corpo che m’immagino nudo, ma trovo dei vestiti, sempre a occhi chiusi gustandomi il pompino accarezzo il suo corpo cercando di capire com’è vestita: Cosce e fianchi nudi, chiappe nude, perizoma, al tatto è quello nero di raso, con solo un filo che circonda la vita e scende in mezzo alle chiappe per ricongiungersi sul davanti, lasciando coperto solo il clitoride. Salgo sulla schiena, una maglietta mi copre la mano ma è senza reggiseno, la maglietta è molto larga è lunga, senza maniche, molto aperta, riesco a sentire la tetta nuda, giro collo stracciato, è quella nera che ho elaborato io, scollo molto generoso con due strappi all’altezza delle tette di modo che stando dritta si possono vere affacciati allo strappo gli alveoli e i capezzoli. Lascio la mano ad accarezzare le cosce di mia moglie mentre con l’altra continuo a seguire il ritmo del pompino, sono quasi al limite, Afrodite lo capisce (capisce sempre prima quando sto per venire) e rallenta il ritmo del su e giù intensificando e prolungando l’ingoio, l’aumento del calore sul cazzo provoca l’aspettato orgasmo. Afrodite si lascia schizzare in bocca il primo fiotto poi senza chiudere la bocca e lasciando colare lo sperma, si passa la punta del cazzo su tutta la bocca e la faccia lasciandosi sporcare di sperma. Le ultime gocce le raccoglie con la lingua e le ingoia. Mi lascia e va in bagno a lavarsi, mi alzo anch’io vado nell’altro bagno per la prima pisciata e lavarmi, sono in posizione per pisciare quando entra mia moglie “ buon giorno amore, tutto bene” “ No, no aspetta, mettiti sulla vasca” non capisco sono forse ancora addormentato “perché devo mettermi sulla vasca?” chiedo mentre mi sposto sul bordo “ perché mi devi pisciare addosso” dice mia moglie entrando in vasca e posizionandosi per ricevere il getto. In ginocchio davanti a me a ricevere la mia pisciata che le dirigo sulla pancia e sulla figa, in modo che le lasci pulita la maglietta, perché mi piace vederla con indosso quella. Finito di pisciare mi sposto sul bidet, Afrodite si avvicina, prende il sapone e aperta l’acqua, mi lava per bene poi mi asciuga e se ne va a preparare il caffè. Così come sono, cioè nudo, vado sul terrazzo per fare colazione, mi siedo a capotavola e mi bevo il caffè poi mi giro per prendere portacenere e sigarette e dopo averla accesa mi rimetto al posto, mia moglie dall’altro capo del tavolo sta salendo carponi proprio sul tavolo e a gattoni viene verso di me, la maglietta che tanto mi piace permette in quella posizione di ammirare le sue tette penzolanti e i suoi capezzoloni turgidi, sempre di fronte mi raggiunge mi bacia e si mette di lato permettendomi di ammirare anche i suoi fianchi oltre all’immancabile visione delle tette attraverso la manica larga, continuo tranquillo a fumare e mi godo lo spettacolo offertomi, ora si è gira e lo spettacolo raggiunge l’apoteosi, ad altezza naso mi trovo il culo e la figa aperta di mia moglie, che profuma di te bianco, non posso resistere, avvicino il naso inspiro profondamente il profumo di te misto all’eccitazione e gli umori di mia moglie e allungo la lingua per iniziare a leccargliela, Afrodite arretra un poco per ricevere meglio la mia lingua che inizia a girare, passa dal clitoride al buco del culo e viceversa, si sofferma sull’ingresso della figa, si sposta sul clitoride permettendo al mio non piccolo naso di entrare in lei e sentire meglio il profumo, continuo così incitato da mia moglie, allungo le mani per raccogliere a coppa le sue tette, i sui capezzoli sono di marmo e stringendoli le scappa un gemito misto di dolore e piacere, ora la lingua indugia sul buco del culo tanto che Afrodite porta una mano dietro e s’infila da sola un dito, sposto allora la lingua sul clitoride intensificando le lappate, portandola all’orgasmo, le contrazioni dell’orgasmo la portano ad abbassare la testa fino a farla appoggiare sul tavolo e conseguentemente a rialzare i fianchi con evidente allargamento di cosce e figa, cosa che mi assicura una leccata ad ampio raggio per raccogliere tutti gli umori. Quando si riprende e si gira vede il mio viso ancora tutto lucido dei suoi umori, rimanendo a gattoni mi si avvicina e mi lecca tutta la faccia per pulirmi e assaggiare il suo sapore. “buon giorno anche a te. Afrodite”. “Bene ora vado a fare il letto”. La raggiungo e mentre si china per tirare le lenzuola, la spingo sul letto e mi ci butto sopra, cominciamo a ridere e a palparci in una finta lotta, vinto l’incontro, le blocco i polsi con le mani e, essendo a cavalcioni su di lei con i piedi le divarico le cosce, in quella posizione mi viene un’idea. “resta così”. Vado e torno. Ho recuperato una vecchia sciarpa di seta molto unga che utilizzo come corda per legare i polsi e le caviglie di mia moglie al letto, in quella posizione mi metto sopra e la penetro lentamente, continuo con questo movimento fino a quando non raggiungo l’orgasmo che le scarico su tutto il corpo privilegiando le tette, esaurito il seme, le spalmo quello che ha addosso e le succhio quello che ha sui capezzoli assestandole anche dei piccoli morsi, la sua eccitazione sale “Violentami” questa sua richiesta mi coglie di sorpresa, sono appena venuto non riesco subito. Mi alzo vado al ripostiglio estraggo una scatola da scarpe, dove all’interno nascondo due falli di legno perfettamente levigati e lisci, fatti da me. Ritorno al letto “l’hai voluto tu”. Mi metto di fianco a lei piano piano infilo nella figa il cazzo più grosso, saranno almeno 30 cm. E per ¾ le entra comodo, l’altro più piccolo (di diametro) lo infilo nel culo, mi metto a 69 e mentre ha il mio cazzo in bocca, ho le mani libere per scoparla in figa e in culo con i 2 cazzi di legno, in più con la lingua le stimolo il clitoride. L’esplosione del suo orgasmo le fa scivolare fuori il cazzo dalla figa mentre con quello in culo continuo a stantuffarla, rallento l’andamento fino a fermarmi, estraggo il cazzino, le slego polsi e caviglie e la faccio mettere in una posizione molto strana. Seduta sul letto – piega in avanti il busto – apre e abbraccia le gambe con la sciarpa lego il polso dx alla caviglia dx mantenendo all’interno la coscia dx. se chiaro si fa la stessa cosa con la sinistra. Prendo le gambe e le alzo facendola roteare sulla schiena fino a farle appoggiare la testa sul materasso. In quella posizione figa e culo sono a mia completa disposizione. Inizio con leccare la figa come fosse un gelato, sul culo invece delle piccole roteazioni proprio intorno all’ano, anche il clitoride che si è ripreso svetta comodo verso la mia bocca. Vado in cucina a prendere la panna montata. Torno e spruzzo un po’ di panna sulla figa che si rinfresca poi inizio a leccare la panna, mia moglie sta gemendo di piacere il beccuccio del tubo di panna è infilato nel culo lo estraggo e lo infilo nella figa e quando è bello dentro spruzzo la panna all’interno, sembra una torta. Lecco tutto il leccabile ma quello che è rimasto dentro la figa non riesco, allora slego Afrodite e la porto sul terrazzo la faccio accovacciare per terra, prendo la canna dell’acqua la infilo nella figa e apro piano il rubinetto, in questo modo sciacquo tutto l’interno dalla panna, e provoco anche l’orgasmo di Afrodite che dalle contrazioni scivola rimanendo sdraiate per terra con la canna dell’acqua infilata in figa. La estraggo e riservo lo stesso trattamento al culo, solo che mentre si sciacqua l’intestino, Afrodite vuole prenderlo in bocca per farmi un pompino, chiudo l’acqua e mi siedo per permettere ad Afrodite di succhiarmi il cazzo più comodamente. Mentre la sua lingua percorre tutta l’asta, i suoi occhi mi guardano vogliosi, inizio a scoparla in culo con la canna dell’acqua, dallo sguardo capisco che la cosa è gradita, lo capisco anche dal fatto che intensifica il pompino, vuole farmi sborrare, e il mio cazzo la accontenta subito, un’eruzione lavica la colpisce sul palato e ricade fuori dalla bocca colandomi sul cazzo, continuo a schizzare e lei si porta in cazzo a contatto con la faccia lasciandosi sporcare, le ultime gocce sono per me, se le lascia colare sui capezzoli e poi me li porge da succhiare, siamo esausti lei si lascia cadere su di me mischiando panna, sperma, sudore in un abbraccio lunghissimo. Ora è tardi, doccia e ufficio, “ci vediamo questa sera, ” “Buona giornata”.

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