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Maurizia – 3^

By 23 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo la seconda gravidanza avevo perso un po’ di forma e messo su qualche chiletto; non che stonassero, ma volevo ritornare alle mie misure abituali.
M’inscrissi così ad una palestra dove frequentavo un corso di spinning, per riprendere il mio corpo. Avevo preso accordi con mia suocera, perché mi guardasse i bambini per tre volte a settimana, di mattina.
Da un po’ di tempo avevo preso l’abitudine, dopo il corso, di andare in un bar in centro, a bermi un aperitivo.
Era diventata una piacevole abitudine, una mezz’ora di relax dopo una mattinata stressante di ginnastica.
Mi bevevo un ottimo ‘Americano’, facevo quattro chiacchiere col barman e poi a casa.
Da qualche giorno avevo notato un tipo che, anche lui, si rilassava durante la pausa del lavoro con un paio di aperitivi.
Ogni tanto mi guardava fisso, ed io facevo lo stesso.
Moro, ben prestante, vestito con gusto, non più di trentacinque anni.
Quel giorno lo vidi mentre confabulava con il barman, dall’altro lato del banco; ogni tanto mi squadravano tutti e due di sottecchi.
Abbassai gli occhi sul mio aperitivo, quando ad un certo punto percepii una presenza al mio fianco: era lui!
“Salve.”
“Salve.” ‘ risposi guardandolo negli occhi.
“Anche oggi ci si rivede, eh?’
“Gia’….’
“Senti,’ ‘ mi disse passando subito al tu ‘ ‘ti dispiace se vado subito al sodo?’
“In che senso?’ ‘ risposi sorpresa.
“Volevo chiederti quanto vuoi per venire con me….’
Accidenti che equivoco!!! Mi aveva preso per una battona che andava nei bar a rimorchiare clienti!!!
Restai un attimo paralizzata, stavo per replicare in malo modo ma… improvvisamente decisi di stare al gioco, ero curiosa, volevo vedere fin dove sarebbe arrivato e’ quanto valevo.
Tacqui per un po’, poi:”Sai dipende, in genere io non faccio di queste cose’ con il primo che incontro.’ ‘ bugiarda, pensai tra me.
“Guarda che pago bene.’ ‘ ribatte lui.
‘Ah sì? E quanto?’
‘Per una come te anche’ 400 mila per un’oretta’ possono andare?’
Rimasi sbalordita, mi sembrava una somma enorme per una scopata!!!
Ebbi un fremito e cominciai a sentire tra le gambe un pizzicore che conosco molto bene, la cosa mi stava incuriosendo, attirando’ arrapando’ ‘E se…’ ‘ pensai tra me.
‘Allora?’ ‘ m’incalzo’ lui.
Presi la decisione, volevo vedere cosa si provava a fare la puttana.
‘D’accordo. Ma dove andiamo?’
‘Conosco io un posticino delizioso. Non ti preoccupare lascia fare a me.’
Stavo rischiando ad andare con uno sconosciuto, in un posto che non sapevo, ma lui aveva l’aria di una persona perbene e poi’ la situazione mi aveva ormai travolta, sentivo già la figa fremere e bagnarsi.
‘Va bene.’ ‘ acconsentii ‘ ‘Lasciami fare solo una telefonata.’
‘Ok. Ti aspetto fuori; ho una mercedes grigia parcheggiata qui davanti, sulla sinistra dell’uscita.’ ‘ mi disse avviandosi alla porta.
Telefonai a mia suocera dicendo che avevo avuto un problema con la macchina, ti tenere i bambini e di non preoccuparsi.
Uscii dal bar e notai subito l’auto grigia, aprii lo sportello e salii.
“Ciao, io sono Marco.’- mi fece lui tendendomi la mano – Scusa se non ti ho aspettato e non mi sono presentato nel bar, ma volevo uscire alla svelta, sai sono molto conosciuto in zona.’
“Io sono Laura.’ ‘ mi ero già data pure un nome di battaglia, lo stesso della mia amica.
“Andiamo in un motel che conosco, &egrave molto carino, ti va?’
“Va bene.’
Mi portò in un motel molto bello, elegante; doveva essere conosciuto perché alla reception nessuno ci chiese i documenti o dove andavamo.

Entriamo in una suite molto grande, piena di specchi.
Lui si toglie la giacca, prende il portafogli e sfila quattro biglietti da cento, che mi porge, poi si sdraia vestito sul letto.
“Adesso spogliati lentamente, fammi vedere come sei fatta nuda.’
Prendo il denaro e lo metto nella borsa, poi comincio a levarmi gli abiti lentamente.
Anche se ho messo qualche chilo, penso di essere ancora ben fatta e poi i chili mi hanno arrotondata soprattutto nel culo e nelle tette che ora sono niente male.
Per fortuna porto sempre della biancheria che, mio marito, giudica da troia (non sa quanto a ragione), per cui quando rimango in lingerie mi guardo allo specchio e vedo che faccio proprio un bell’effetto.
Sgancio il reggiseno e mi prendo i seni in mano, li sollevo, li accarezzo, stringo i capezzoli duri, poi allargo le gambe e comincio a toccarmi l’interno con una mano.
Lui &egrave immobile che mi fissa.
Mi giro, mi piego in avanti e piazzo il culo di fronte a lui (&egrave il mio pezzo migliore!).
“Sei forte, vieni qui, fatti toccare.’ ‘ mi dice allungando una mano.
Mi avvicino al letto e resto in piedi di lato.
Lui mi tocca il culo delicatamente, poi con una lunga carezza arriva davanti, allargo le gambe, scosta il cavallo dello string e comincia a toccarmi la figa con le dita; una colatina di umori accoglie i suoi movimenti.
‘Cazzo sei già tutta bagnata!!!’ ‘ esclama sorpreso.
“Perché non ti spogli?’ ‘ gli chiedo.
“Si adesso, intanto tu continua a toccarti da sola.’
Rimango li in piedi, a gambe larghe e prendo ad accarezzarmi lentamente il grilletto mentre lui si spoglia.
Più mi tocco più la figa si bagna, mi infilo un dito, poi due dentro e prendo a stantuffarmi da sola; &egrave bello!
Ora non penso più a quello che sto facendo, voglio solo godere’ subito.
Lui ora &egrave nudo, non &egrave proprio niente male; si sdraia di nuovo sul letto e comincia a farsi una sega lentamente.
Mentre mi masturbo guardo affascinata la sua mano che si muove lentamente lungo l’asta, su e giù, scoprendo una bella cappella rossa e gonfia.
‘Dimmi cosa vuoi.’ ‘ gli chiedo.
‘Vieni qui e comincia a farmi un pompino.’ ‘ mi risponde agitando il cazzo con la mano.
Mi tolgo lo string, ormai fradicio, salgo sul letto e mi piego di lato e mentre prendo in bocca il suo cazzo ormai duro come il sasso, lui comincia a toccarmi la figa fradicia da dietro.
Lo succhio e lo lecco, mentre con una mano gli faccio una sega lenta.
“Che figona che sei, sei proprio una gran troiona’ così brava succhiami bene il cazzo.’
Queste parole mi fanno impazzire, mi infilo il bastone in gola fino quasi a soffocare; &egrave duro, buono, lo succhio forte mentre sento la sua mano che mi scava la figa.
Ormai sono completamente partita, lo lavoro con la lingua e con le labbra, aspirando con forza ogni volta che lo lascio entrare quasi completamente in gola.
Non resiste a lungo, lo sento pulsare nella mano, inturgidirsi sempre di più, finché lui mi prega:’Fermati’ o vengo!’
Lo lascio uscire dalla bocca ma non lo lascio.
‘Non vuoi?’ ‘ domando maliziosa.
‘Non così!’ ‘ sospira lui.
‘E’ come?’
‘Dentro di te!’
‘Come mi vuoi?’ ‘ domando mentre mi accoccolo sulle sue ginocchia.
Lui si solleva sul letto e si porta quasi seduto contro la testiera.
‘Così vienimi sopra!’
‘Mi vuoi guardare’ vuoi vedere bene questa donna mentre prende dentro il tuo cazzo!’ ‘ lo stuzzico; ormai mi sono completamente calata nel ruolo di puttana..
‘Sì.’ ‘ ammette lui.
Allunga una mano sul tavolino e mi porge una bustina:’Prima mettimi questo.’
La apro ed estraggo il profilattico.
Con calma lo srotolo sull’asta fremente, poi lascio cadere un po’ di saliva sulla punta e la spando bene massaggiandolo.
‘Vieni ora’ ‘ mi prega.
Mi sistemo sopra di lui e rimango sollevata, con il glande mi massaggio le labbra desiderosa anch’io d’inghiottirlo.
Mi abbasso lentamente, il suo cazzo poderoso mi apre, spingo verso il basso sino a prenderlo completamente dentro.
‘Aaahhh” ‘ un mio lungo sospiro accompagna la penetrazione; il sentirmi così piena scatena un flusso di umori caldi dalla mia figa, che colano sul suo ventre.
‘Come vuoi che mi muovo?’ ‘ sospiro desiderosa di godere ‘ ‘Come mi devo muovere’ sensuale, ispirata’ da troia?’
‘Come vuoi!’ ‘ rantola lui.
Rimango eretta con la schiena e comincio un movimento delle anche e del bacino che faccio roteare sopra il suo pube.
Prendo a salire e scendere delicatamente lasciandolo uscire pochissimo da me, lo voglio sentire bene dentro.
Contraggo la muscolatura interna:’Va bene così?’ ‘ domando con la voce spezzata dal piacere.
‘Sei fantastica!’ ‘ rantola lui.
‘Toccami!’
Le sue mani si posano su di me, stringono i seni, ne tormentano i capezzoli, per poi scendere lungo il busto ed afferrarmi i fianchi.
Lo sento completamente dentro e comincio ad ondulare il bacino; il mio movimento fa sì che il clitoride strusci contro il suo pube peloso.
‘Così’ Così!’ ‘ comincio a geme in preda ad un piacere intenso.
Lui non parla più, non mi risponde, vedo il piacere sul suo viso, colgo in quella espressione anche la difficoltà che ha nel trattenersi.
‘Lasciati andare!’ ‘ lo invito ‘ ‘dai’ vieni’ riempimi”
Lui continua a non rispondere, ma vedo i suoi lineamenti distendersi, ha gli occhi fissi sul mio seno ondeggiante, osserva il mio corpo che si agita su di lui, le sue mani mi serrano i fianchi con forza.
Lo sento spingere in alto il bacino, il suo cazzo, se possibile, si pianta più profondamente nel mio ventre mentre le sue gambe hanno delle contrazioni’ e lo vedo raggiungere l’orgasmo, i lineamenti del viso tirati, sento le pulsazioni del suo membro dentro di me.
Il suo orgasmo scatena anche il mio piacere:’Sììììì’ cosììì’ bravo, godi dentro di meeee”
Il suo seme, a lungo trattenuto, fuoriesce a fiotti, riempiendo il preservativo ed io, stravolta da tutte le sensazioni che ho provato in questi ultimi istanti, mi lascio andare e godo insieme a lui.
Spingo indietro il bacino e premo le natiche contro i suoi testicoli mentre ancora sta eiaculando’ e godo!
‘Siiii’ godooo” ‘ grido mentre inarco la schiena all’indietro e godo intensamente con lui.
Lo tengo dentro fino alla fine, fino a che anche le mie contrazioni di piacere non si calmano e sento il suo cazzo rilassarsi dentro di me.
Lenta e languida scivolo via da lui per lasciarmi cadere sul letto al suo fianco.
Lui mi sorride e si volta sul fianco accarezzandomi.
Rimango distesa a godermi le sue mani.
‘Sei fantastica, vali tutto quello che chiedi; &egrave la prima volta che vedo una come te godere così!’
‘Grazie.’ ‘ rispondo.
‘&egrave tardi” ‘ mormoro dopo un po’.
‘Devi andare?’
‘Sì!’
‘Mi spiace” – risponde sincero ‘ ‘Una come te &egrave difficile da trovare, ne avrei fatta volentieri un’altra.’
‘Grazie.’ ‘ rispondo con un sorriso ‘ ‘Ma devo proprio andare.’
‘Comunque stai certa che ci rivedremo. Ti verrò a cercare ancora.’
Sorrido e lentamente mi porto sul bordo del letto e lascio cadere giù le gambe mentre cerco con lo sguardo la biancheria.
Infilo nuovamente lo string ed il reggiseno e mi rivesto.
Sulla porta lo saluto lanciandogli un bacio, senza dire niente ed esco.

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