Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

memorie di un single; la tardona – finale

By 5 Marzo 2024No Comments

La sveglia sul telefonino squillò alle 6 e 30, la zittii schiacciando il pulsante di lato. Dopo cinque minuti, iniziò a trillare di nuovo, del resto l’avevo programmata che suonava ogni cinque minuti finché non la spegnevo definitivamente. Così feci, la spensi e, mi adagiai di nuovo sul letto. Accanto a me luisa dormiva, i trilli non l’avevano svegliata, mi dava le spalle adagiata su un fianco. Le gambe accavallate e la vestaglia da notte che le copriva a mala pena il culo.
Spostai appena il resto della vestaglia e mi apparve il suo culo pieno, ormai indossava solo perizoma, per la notte se ne era messo uno rosso, il filo si incuneava tra i glutei e, con le gambe accavallate, si vedeva il triangolino che copriva il suo sesso. Presi il filo tra le cosce e lo spostai, visto che non accennò minimamente a muoversi riuscì a poco a poco a sfilarlo portandolo a metà delle cosce. Presi coraggio e le spostai le gambe, mettendola in posizione fetale. Indirizzai il mio cazzo che aveva la solita erezione mattutina verso la vagina e iniziai lentamente a spingere, con la punta del cazzo la sentivo già umidiccia e gonfia, lei a queste prime spinte reagì poco, solo mugolando e facendo piccoli movimenti col corpo e con le gambe. Inconsciamente la sua vagina aveva cominciato ad aprirsi sempre di più e a secernere i suoi succhi, allora con un altro paio di spinte le fui interamente dentro. Solo a questa mia definitiva intrusione diede qualche cenno maggiore, girò la testa verso la mia e, con la bocca ancora impastata dal sonno farfugliò qualcosa.
• Ma che fai?? pensavo che fosse un sogno………. Invece sei tu ………..
• Buongiorno………..
• Ma stavo dormendo……….. uff……… ma svegli sempre così le donne??
• Se dormiamo insieme si ………… e poi non è un bel modo di essere svegliate??
• Si paragonato all’odioso rumore delle sveglie è certamente meglio…… all’inizio pensavo fosse un sogno……… ma poi ho realizzato che non lo era………. Un sogno non è così duro e profondo…….. a questo punto ormai continua………. Se no mi alzo nervosa e insoddisfatta e sto così tutta la giornata.
La scopai con affondi lunghi e lenti, lei partecipava al coito venendomi incontro, e si rannicchiò sempre di più portando le ginocchia verso il petto. Anche io mi spostai, se inizialmente stavo parallelamente dietro di lei, adesso stavo di traverso, una specie di pecorina, ma ambedue poggiati su un fianco. Dato che, non poteva tenere le gambe aperte, il mio membro aderiva perfettamente dentro di lei, col risultato che sentiva maggiormente la mia penetrazione. Mi sporcai il dito con la mia saliva e le andai a solleticare l’ano. Presa com’era dagli stimoli di piacere non si oppose, e non disse niente anche quando lo introdussi per la metà dentro.
• Lo so che vuoi…….. me l’aspettavo prima o poi………. Ma ho paura che mi fai male………possiamo fare un’altra volta??
• Se te lo aspettavi……… è inutile rimandare…….. facciamo un tentativo……… ti penetro appena un po’ ……… così giusto per capire se ti va di continuare …….. e poi vediamo ……..
• Va bene, però fai piano………… ma fammi prima godere e poi fai quello che vuoi………
Non potevo dirle di no, anche in vista di quello che mi ero prefissato di fare. Mentre la scopavo continuai a lavorarle l’ano, in breve senza percepire traumi da parte sua riuscì ad introdurre due dita nel budello. Man mano che le lavoravo l’ano lei sospirava, sentivo le contrazioni dell’ano sulle dita, lo stringeva chiudendolo e poi lo rilassava aprendolo sempre di più. Anche la vagina si contraeva attorno al mio cazzo, quest’ultime erano sempre più forti e frequenti, si stava approssimando per lei l’orgasmo, approfittai di un rilassamento dell’ano per penetrarla con tutta la lunghezza delle dita e le fermai, con i polpastrelli, sentivo chiaramente il mio cazzo che, attraverso la piccola parete che divide l’ano e la vagina, la strofinava internamente. Iniziò prima a lamentarsi debolmente, piccoli lamenti che non si capivano se fossero di dolore o piacere, poi a tremare, continuò farfugliando prima parole senza senso e poi ben definite, mi incitava a fare più forte, a spingere sempre più. Il suo ano, come dotato di vita propria, si apriva e chiudeva continuamente sulle mie dita. Alla fine, venne con un grido strozzato e qualche spruzzo di orina che scaldò le mie gambe.
Mi sfilai da lei, che restò ferma, nella posizione in cui l’avevo scopata, cioè in posizione fetale con le gambe rannicchiate verso il petto. Andai in bagno, dovetti aspettare che il cazzo si smollasse e riuscii a pisciare. Mi lavai bene le dita che erano state nel culo di luisa e cominciai a cercare. Cercai poco, sopra al lavabo c’era uno specchio con due ante laterali, le aprii, c’era il necessario per il trucco, medicine varie e, un paio di cose che mi sarebbero servite, le presi.
Luisa mi raggiunse nel bagno, alzò la camicia da notte e se la tolse, il perizoma a metà cosce, se lo sfilò del tutto. Si sedette sul water e si mise a pisciare. Ormai aveva perso ogni pudore, dopo aver fatto una lunga pisciata, a gambe larghe si concesse una bella lavata sul bidè. Le feci vedere quello che avevo trovato.
• Pensavo che volessi rimandare ………….
• Meglio battere il ferro fin che è caldo…………
Le presi la mano facendola alzare dal bidè, premurosamente presi una tovaglina e l’asciugai tra le gambe, la stavo portando di nuovo in camera da letto, ma lei mi fermò.
• Aspetta……….. vedo se mia madre si è svegliata ……….
La madre si era svegliata, ma non voleva ancora alzarsi, voleva solo un bicchiere d’acqua. Così glielo portò e la vecchietta si mise di nuovo a dormire. Mi raggiunse sul letto dove ci abbracciamo per un po’, iniziai di nuovo ad accarezzarla per tutto il corpo, la portai di nuovo verso uno stato di eccitazione e la feci salire sopra di me, fu lei stessa, appena il mio membro prese vigore, ad introdurselo a fondo nella vagina, alla fine dell’operazione si distese su di me. Col cazzo piantato profondamente in lei si muoveva in orizzontale, allargò quanto più poteva le gambe e con le mani portate indietro allargò anche le natiche. Mi fece capire che era pronta per quello che dovevo fare. Tornai a lavorarle di nuovo il culo. Il buco era ritornato al suo stato normale. Sul comodino avevo posato le due cose prese nel bagno, una era una boccettina di olio Johnson, l’altra era una crema lenitiva per le mani. Presi l’olio, versai qualche goccia sulle dita e le portai sull’ano. Lei sentii la mia manovra e mi chiese….
• Che mi hai messo……. Lo sento bagnato e scivoloso ………
• È l’olio………. Ti aiuterà molto………. Rilassa e ammorbidisce le pareti …….. oltre a facilitare l’introduzione …………
• Ma ho paura lo stesso……… mi farai male??
• Non posso mentire……….. inizialmente sentirai dolore……… ma poi le pareti rettali si abitueranno e sentirai solo un senso di ingombro e di pienezza ……….. tu cerca di rilassarti e non contrarre l’ano…. Anzi spingi in fuori ………. Come se volessi evacuare ………. Ma non troppo però …….. se no……… fai una prova …….. aspetta metto altro olio e le dita………..
Mi bagnai ancora le dita e poggiai le dita sul buco, chiusi gli occhi, volevo sentire sotto i polpastrelli i movimenti del suo ano, la sentii contrarsi e contemporaneamente sentii il buco che si apriva, la incoraggiai.
• Brava così…….. continua…………
Mentre lo faceva io continuavo a massaggiarla con le dita unte d’olio, quando capii che potevo, iniziai a introdurle un dito dentro. Aiutato da altro olio riuscii, con il suo aiuto a ficcarle di nuovo per intero due dita nel budello. In breve, montò in lei un altro orgasmo, dato sia dalle sollecitazioni che le davo con le dita nel culo, sia dal mio cazzo che continuava a lavorarle nella fica. Sicuramente sentì questo orgasmo anche nel culo, sotto le mie dita sentivo il budello che si apriva e si chiudeva sempre più velocemente, gli spasmi cessarono al culmine del piacere.
La tolsi da sopra a me, cadde di lato come una bambola di pezza, si mise di nuovo in posizione fetale. Con una mano le alzavo la natica e con l’altra indirizzavo il cazzo verso il culo. Dovevo fare presto, non volevo dare tempo all’ano di restringersi e, così appoggiai la cappella al buco e iniziai a spingere fino a che la stessa non superò il muscolo e mi fermai.
• Dolore ??
• Poco …….. solo un fastidio…….. un ingombro fastidioso……… non so dirti ……… ma è tutto dentro??
• No solo la cappella ………….
• Solo la cappella?? se adesso sento questo……… figuriamoci il resto………..
• Tranquilla una volta superato il tarallo e, con l’aiuto dell’olio, il resto scivola dentro facilmente……
• Tarallo ???
• Si chiama così …….. è un muscolo di forma circolare, da qui il nome, che chiude l’ano, si allarga quando deve ………. Penso che hai capito ………. E poi si restringe di nuovo per chiuderlo ……… una volta che questo muscolo si allarga…….. è fatta………. Non sentirai dolore ma solo un senso di pienezza e non solo ……..
• Come non solo ??
• Anche l’ano ha terminazioni nervose, certo non come la vagina, ma ce l’ha ……… e anche questa parte ti può dare del piacere………….
Durante questa spiegazione avevo continuato a spingere, adesso stava dentro di lei per una buona metà, distratta dalla mia spiegazione non se ne accorse proprio. Per continuare a distrarla cominciai a titillarle il clitoride.
• No fermati……… non mi distrarre……… non voglio godere ancora……… adesso voglio solo sentire il cazzo nel culo………
• Tranquilla…….. ti farò godere col culo…….. ma toccandoti lì continuerò ad aiutarti ……….
Ormai il suo budello era allargato, con un’altra piccola spinta il mio bacino aderì perfettamente ai suoi glutei. Sentendo il contatto si girò verso di me e mi guardò con aria stralunata.
• Ma l’hai messo tutto ?? avevi detto solo la punta ………..
• Si avevo detto solo la punta …….. ma poi ho sentito che entrava senza problemi e senza lamenti da parte tua e così ………. Eccoci qua …………. Mi sono fermato…….. per farti abituare ma adesso comincio a scoparti seriamente………..
Vinta dal suo corpo e convinta dalle mie parole ritornò alla posizione di prima e mi lasciò fare. Non la scopai come le avevo detto, la scopai lentamente, uscivo dal suo buco per una buona metà e poi lo spingevo dentro piano ma fino in fondo. A poco a poco le pareti rettali si rilassarono e distesero sempre più, mi dovetti fermare, ancora un paio di affondi e le avrei sborrato nel culo, non volevo venirle in culo in quella posizione. Lo tirai fuori dal culo e la feci mettere alla pecorina. Solo un altro paio di gocce d’olio proprio al centro del buco e subito glielo ficcai dentro fino in fondo. Assodato che non sentiva dolore presi a scoparla seriamente. Il mio cazzo ormai sfilava perfettamente nel suo budello che, ormai si era slabbrato per bene, infatti diverse volte tolsi il cazzo del tutto per poi rimetterlo dentro subito, e tutte le volte il buco restava bello largo senza accennare a richiudersi. A questo punto non mi rimaneva che concludere, spingendola col busto in avanti la costrinsi a stendersi sul letto. Dai miei grugniti e dalla botte sempre più forti che le davo lei capii che stavo venendo, allora anche lei volle prendersi il suo piacere e la sua mano corse fra le gambe sul clitoride. Le detti altre tre o quattro violente botte e spruzzai il mio seme fino in fondo alle sue viscere.
Verso l’approssimarsi del mio piacere, lei aveva alzato la testa verso l’alto, emetteva solo dei suoni senza senso ogni volta che affondavo dentro di lei, poi anche questi cessarono, ma non cessò di toccarsi fra le gambe, anzi incrementò i movimenti con la mano. Mi stava aspettando, stava aspettando il mio orgasmo per godere insieme a me. E così fu, ebbe un orgasmo prolungato che iniziò nel momento in cui iniziai a spruzzare dentro di lei, e smise quando io non avevo più niente da dare. Mi adagiai sulla sua schiena andandole a baciare il collo. Stavo per togliermi, ma lei non volle.
• Resta dentro di me………..
• Ma sono pesante …………
• Non fa niente ………… ti voglio ancora sentire dentro di me ………..
• Ti ho fatto male??? verso la fine ho esagerato……… scusami………
• Pensavo peggio… pensavo che avrei sentito un dolore tremendo… invece sei stato bravo… Non credevo che il tuo coso potesse entrare in un buchino così stretto… e poi avevi ragione… Sentivo delle forti sollecitazioni anche lì… Forti certo ma non tali da potermi far avere un orgasmo… così mi sono aiutata… il risultato è stato sconvolgente… Le fitte di piacere partivano dal culo e si mescolavano a quelle della fica… E alla fine è stato piacere puro… Ma sei ancora duro?? non ti sei ancora calmato??
• Avere questo tipo di rapporto porta a questo……….. il membro sta più stretto che in vagina con il risultato che non si smolla ……… pur non godendo più ……..
• Allora se ti va perché non continui fino a quando non si smolla ?? dammi un cuscino ……..
• Se ti fa piacere posso continuare……… ma perché vuoi il cuscino ??
• Ti faccio vedere……….
Le diedi il cuscino, lo prese con la mano e cercò di metterlo di taglio sotto di lei, in modo che andasse proprio tra le sue gambe. L’aiutai a posizionarlo bene.
• Penso che stia bene………. Adesso muoviti di nuovo ……… ma resta fisso dentro di me ……… muoviti solo in orizzontale ………… sento che la voglia di godere non è ancora finita ……….
E così l’accontentai, insieme a me si muoveva anche lei, cercava di strofinare la sua vulva sul cuscino, trovò la posizione giusta per farlo e non la cambiò fino a quando non proruppe in un nuovo orgasmo, che annunciò semplicemente con un piccolo urlo roco. Feci per staccarmi ma, lei mi bloccò di nuovo, allora, sempre piantato in lei mi girai su un lato portandola con me. Mi svegliò di nuovo il telefono si erano fatte le nove, la spensi e feci una telefonata. Ormai a quell’ora era inutile correre ed andare in ufficio, accampai la prima scusa che mi veniva in mente e mi feci mettere in ferie.
Si svegliò anche lei sentendo la madre dalla stanza che la chiamava, controvoglia si alzò, ferma davanti al letto notò, anzi sentì, che dal corpo le stava colando qualcosa, si mise il perizoma con un fazzolettino e, andò dalla madre. Il letto dove erano stati i nostri corpi presentava diverse macchie, anche il cuscino che aveva tenuto tra le gambe era macchiato e odorava di pipì. Il mio cazzo, ormai ridotto ai minimi termini presentava scaglie e macchie scure, insomma era tutto sporco e c’era sentore di sesso, pipì e altro. Tolsi velocemente le lenzuola e la federa del cuscino, sotto le lenzuola c’era un coprimaterasso, forse serviva a stare più caldi o come ulteriore protezione, tolsi anche quello, il materasso non presentava macchie per fortuna, ammucchiai tutto in un angolo e andai in bagno dove mi feci almeno un bidè. Mi raggiunse dopo un quarto d’ora nella stanza con una tazza di caffè fumante nelle mani. La posò sul comodino e mi abbracciò. Risposi al suo abbraccio e le cinsi la schiena con le mani, mani che poi, mentre ci baciavamo, andarono a palpare le natiche. Un dito birichino si posò sul suo ano, fece un balzo in avanti.
• Ti fa male ??
• Male no……solo un po’ di fastidio quando si tocca……. Dopo aver dato a mia madre le medicine che prende la mattina sono dovuta correre in bagno……… sentivo l’interno coscia bagnato ed appiccicaticcio……. Ma non era solo quello……… facendo di nuovo pipì ho anche ………. Insomma penso che hai capito……
• E hai sentito dolore ??
• Un poco quando…….. uffà …….. non farmi dire altro ……….. mi vergogno …………
• Comunque, come è andata??
• Te l’ho detto …….. un po’ di dolore………. Ho trovato sollievo facendomi un bel bidè prolungato usando solo acqua fredda ………
• Fammi vedere come stai lì dietro ……….
Docile si girò alzandosi la camicia da notte sulla schiena e, il culo fasciato da uno dei suoi vecchi mutandoni bianchi.
• E questi da dove sono usciti ?? non li avevi buttati ??
• Scusa……… lo so che non volevi che li usassi più……… in verità ne ho trovato una busta che ne conteneva altri cinque completamente nuovi……… me li ero dimenticati in fondo al cassetto ……… li avrei buttati un giorno di questi ……… ma in verità per quello che è successo stamattina mi hanno fatto comodo …….. sai dopo il bidè mi ero messa il perizoma nero ……… ma il filo dietro mi tormentava ………. E così mi sono infilato questi ………. Ma se vuoi mi metto il perizoma……….
• Non ti preoccupare ………. Dato che sei ancora dolorante li puoi indossare ……… e il resto conservali potrebbero fare sempre comodo …….. ma appena stai meglio ritorna alla lingerie che hai preso ……. Ma girati adesso fammi vedere come sta il buco del culo ………
A queste parole dirette ed esplicite sussultò ma, senza indugiare, si calò i mutandoni a metà gamba e si allargò le chiappe. Accostai il viso e un bell’odore di bagnoschiuma al sandalo mi riempii le narici. Il buco del culo era quasi chiuso del tutto, solo i bordi del, per così dire, cratere apparivano pronunciati e rossastri. Al mio tocco leggero trasalì appena senza lamentarsi. Presi la crema e gliela spalmai lungo tutto il bordo del buco, alla fine ne misi un po’ proprio dentro. Continuai fino a quando la crema si assorbì completamente e dandole uno schiaffo sul sedere mi alzai.
• Tutto bene lì sotto……… il buco è un po’ congestionato e gonfio, ma penso che nel giro di poche ore non dovrebbe darti più fastidio ………… nel corso della giornata continua a mettere la crema …… mi raccomando falla assorbire bene ………. Diciamo che fra tre quattro giorni, se ti va, possiamo ripetere l’esperienza …….. ma ha proposito non mi hai detto niente ……… e poi un dubbio ……….. ma sicura che non l’avevi mai fatto ?? è vero che ho abbondato con l’olio ma sono entrato abbastanza agevolmente ………..
• No ti giuro non l’avevo mai fatto ………. Forse perché ……….
• Perché cosa??
• Da quando abbiamo iniziato e frequentarci ………. Sul bidè quando mi lavavo ……… oltre alla …….cosa ……… ho cominciato a lavare a fondo il buchetto dietro ……… sai mi avrebbe dato fastidio se tu avessi sentito odori sgradevoli ………. Non sapendo con certezza quando ti avrei rivisto……. Ogni volta che mi lavavo, almeno tre volte al giorno, avevo questa accortezza………..
• Quindi mi dici che ti lavavi a fondo il buco ………..
• Si e per farlo bene ogni volta mettevo un dito insaponato dentro …….. poi le dita dopo poco sono diventate due………… e mi sono anche ritrovata a girarle dentro ………. Non lo so …….. forse mi sono allargata da sola ………..
• Sicuramente fare queste manovre ti ha aiutata stamattina ……… ma ancora non mi hai detto cosa ne pensi di questa pratica …………
• Questa pratica ?? ma se non so ancora cosa pensare di tutto quello che fino adesso mi hai fatto fare……….. che posso dire di quello che abbiamo fatto stamattina ?? sei entrato nella mia vita come un ciclone …….. sono arrivata alla decisione di non pensarci ……… come viene …….viene……
• E no a questo punto così non va bene ……… anche se ti ho imposto di accettare quello che faccio con te questo non vuol dire che te ne devi stare in silenzio aspettando le mie prossime mosse ……….. abbiamo finito la prima fase ……… adesso tocca a te ……..
• Prima fase ?? che significa ??
• Semplice……… ricordi quando ci siamo incontrati le prime volte??
• Certo che mi ricordo …….. e chi se le dimentica più ……….
• Le prime volte eri goffa, impacciata, ne sapevi poco e male di sesso e di vita……… nel letto non sapevi come muoverti e come fare …….. invece adesso sei più spigliata …….. Ormai sai che significa scopare veramente……. adesso devi entrare nella seconda fase ……….
• E quale sarebbe ??
• Chiedi, imponiti, prendi l’iniziativa ………. Ti libero da quello che ti ho detto ……… non sei più la mia schiava sessuale ……….. sei una donna bellissima con cui voglio scopare prima e poi fare l’amore dopo ……… anche se …….
• Anche se ??
• Ogni tanto ti maltratterò ……….. perché alla fine ho capito che sotto sotto ti piace ……….
A questa mi affermazione si alzò di nuovo la camicia sulla schiena e si abbassò i mutandoni, mi fece sedere sul letto e si sdraiò a pancia in giù di traverso sulle gambe.
• Puniscimi………. Sono stata cattiva ……..
• Che hai fatto??
• Non ho fatto niente …….. ma nella mia mente ti ho odiato dal primo momento ………allora puniscimi……….
Detto fatto le mollai una decina di sberle alternando prima un gluteo poi l’altro. Mi fermai fino a che non li colorai di un rosso vivo. Nell’ispezione all’ano di prima, la sua vagina si era normalizzata, aveva ripreso la forma, per così dire, a riposo. Dopo le svariate sberle invece si era rianimata, le grandi labbra cominciarono a gonfiarsi ed a luccicare di umori. Ansimando mi disse.
• Fammi godere ancora ti prego …………
Nel dirmi questo la sua mano si era intrufolata fra il mio pantaloncino e stava cominciando a masturbare l’asta. Introdussi non due ma tre dita a cuneo nella sua fica violentemente. Alzò la testa urlando.
• Si così ……… più forte…….. fammi male ……… e poi fammi godere ancora …………
Spostandosi da sopra le mie gambe, ma stando attenta a non far uscire la mia mano da lei, mi spostò il pantaloncino e mi prese il cazzo in bocca. Mi lasciai cadere sul letto continuando a masturbarla. Si dedicò completamente al mio cazzo, spompinandolo per bene e succhiando fortemente la cappella, fermò, anzi parcheggiò il suo piacere in attesa che venissi per primo. Riversai nella sua bocca quel poco che mi era ancora rimasto, e mi accanii sulla sua fica. Le dita a cuneo le ravanavano la fica, aggiunsi il mignolo e il pollice e le spinsi quanto più potevo dentro. Uno strillo disumano uscì dalla sua bocca seguito dallo sperma che si era tenuta dentro. Allentai la spinta e, incominciai a masturbarla lentamente. A poco a poco si attenuarono gli spasmi di dolore e iniziarono quelli di piacere che, culminarono in un ennesimo e, forse, ultimo orgasmo di quel giorno. Mi guardò, gli occhi rigati di lacrime.
• Bastardo……… mi hai spaccato qui sotto ……….
• Qui sotto dove ??
• La mia cosa………. Ma fino a dove volevi entrare ?? la sento tutta tirata …….. e dentro mi brucia…..
• Impara da adesso anche a cambiare termini……..
• Che vuoi dire ??
• Non voglio sentire più “la mia cosa” o “li sotto” ……… o il tuo “coso” e altro …….. chiama i nostri sessi come si deve ………. La tua “cosa” è la fica, fessa o pucchiacca………. Il mio “coso” è cazzo, nerchia o randello……. O altri nomi volgari che sicuramente hai sentito ……….. se vuoi che facciamo come stamattina dimmi “vieni rompimi il culo” ………. Se vuoi essere baciata fra le gambe dimmi “slinguami la fessa”………. E anch’io se voglio che lo prendi in bocca dirò “fammi un pompino” o “succhiami il cazzo e ingoia la sborra”………. I seni sono “i meloni”………
Mi guardava con una faccia inorridita e imbarazzata, da sotto gli occhi scorreva ancora qualche lacrima. Fece un cenno col capo, come di aver capito e aggiunse con voce seria.
• Sai prima mi hai quasi spaccato la fessa ……… ma mi volevi sverginare di nuovo ?? ma poi che cosa ti sto domandando ?? te l’ho chiesto io di farmi male …….. ma adesso perché non scendi giù a leccarmi la figa che me la sento tutta tirata ……….. bagnamela tutta con la saliva così sento un po’ di sollievo ……….. ho esagerato così?? che dici??
• Dico che va bene… e ringrazia che mi hai spompato… prima ieri e poi stamattina… se no ti avrei rotto ancora di più il culo e ti avrei fatto un clistere di sborra… facendoti cacare di nuovo …
Non aspettai la risposta e scesi fra le gambe facendo quello che mi aveva chiesto. La lappai a lungo, partendo dal buco del culo, continuando per il perineo, poi a bocca larga sulla vagina oscenamente aperta e poi alla fine terminavo con un succhiotto sul clitoride. Con la bocca sul perineo, il mio naso premeva sull’entrata della vagina, e così ci misi anche il naso dentro. La mia lavanda sulla pucchiacca (e sì ora era proprio una pucchiacca, bella larga e aperta scintillante di umori suoi e miei che si mischiavano sul piccolo cespuglietto di peli), non la fece eccitare, del resto anche lei ora non provava più niente, oltre ai piaceri del giorno prima, in un paio d’ore aveva avuto altri quattro orgasmi. Terminai la lavanda e mi stesi affianco a lei. La madre la chiamò. Stancamente andò da lei.
Ormai la giornata era rotta, si erano fatte quasi le undici, inutile correre a vestirsi per scendere, le mie giornate erano per la metà impegnate dal lavoro e l’altra in passeggiate o incontri con varie donne, decisi che avrei fatto quello che voleva lei senza oppormi o tentennare, anzi quando ritornò nella stanza glielo domandai apertamente.
• Oggi che vuoi fare ?? sono a tua disposizione………
• Dici davvero?? sono contenta… Allora mangi con me a pranzo… Prima fatti una bella doccia… Dopo mangiato facciamo un riposino… ma solo riposino però… non ficcarmelo in nessun posto… penso che tutti e due dobbiamo recuperare un po’ di forza e di liquidi… ahahaha… E poi… Devo fare un po’ di spesa… Che dici di accompagnarmi??
E così fu, mentre facevo la doccia lei cambiò il letto, e lavò la stanza e il bagno dopo che ero uscito e cominciò a cucinare. Non sapevo che fare, ma neanche lei mi permise di aiutarla, e così mi distesi sul letto in attesa di pranzare. Come faceva ogni giorno aiutò la madre a pranzare, la portò in bagno per i bisogni e poi di nuovo a letto. Pranzammo come due amici, parlando di varie cose, e ridendo più volte, a tavola aprì una bottiglia di vino bianco che bevemmo in due. La aiutai, malvolentieri da parte sua, a sparecchiare e mettere i piatti nella lavastoviglie e ce ne andammo in camera da letto. Fedele a quello che mi aveva detto non tentai ne feci niente di sessuale con lei, dormimmo semi abbracciati per almeno due ore. Al risveglio, una capatina nel bagno per la pipì e una sciacquata di faccia e nel giro di venti minuti eravamo per strada diretti al supermercato. Mi suonò il telefono, era imma (ndr “biancheria intima”), mi appartai per rispondere. Assistette, anche se senti poco o niente, alla mia telefonata con imma, e dopo mi chiese:
• Ti aspetta qualcuno?? o hai da fare??
• Era una amica, si mi aspettava……….. ma non fa niente …….. sarà per la prossima volta ……..
• È un’amica come lo sono io??
La sua domanda era chiara, voleva sapere indirettamente se me la scopavo.
• Si è una amica come lo sei tu ……… poi non ti ho detto di parlare più esplicitamente e non per doppi sensi o con sinonimi……….
• Ok capito…….. allora scopi anche con lei ??
• Si scopo anche lei……….. anche lei mi sbocchina e lo prende nel culo ……… vuoi sapere altro??
• No non voglio sapere altro……… basta così
Si rabbuiò in viso e perse l’allegria che l’aveva accompagnata fino a quel momento. Durante la spesa feci di tutto per farle tornare l’allegria, la sfottevo, quando ero sicuro che nessuno ci vedesse le mettevo la mano sul culo o sui seni. A poco a poco si calmò. Tornammo a casa che era di nuovo allegra e spensierata. Dietro sua insistenza restai di nuovo a cenare. Si erano fatte le nove di sera, era il momento di tornare a casa mia, sapevo che se sarei rimasto un’altra notte le cose fra noi si sarebbero complicate. Luisa mi piaceva, ma io non mi sentivo di iniziare una nuova storia, preferivo vivere alla giornata, mi piaceva cambiare donne, quelle che avevo avuto fino ad adesso erano tutte già impegnate, non volevano farsi una vita con me, avevano già la loro e non volevano cambiarla; dunque, per loro ero solo una trasgressione. Ma luisa non mi dava questa idea, secondo me lei aveva visto in me qualcosa di più di una trasgressione, me ne ero accorto quando ebbi la telefonata di imma. Mentre riflettevo su questo nel salotto di casa, lei mi raggiunse, si alzò la camicia da notte e abbassò i mutandoni.
• Prima di andare via vuoi vedere come sto qui dietro…. cioè se il buco del culo è ancora aperto??
Stando al gioco andai a vedere, mentre controllavo la sua mano andò direttamente sul mio pacco, che cominciò a dare segni di vita.
• Stai bene ……… ogni rossore è scomparso ……… e anche il buco ha ripreso la sua larghezza normale…. O meglio la larghezza che aveva prima che te lo aprissi……….
• Se è così ……… allora perché non me lo apri di nuovo ……… così siamo sicuri che resta largo …… chissà quando ritornerai da me ……..
Si mise a piangere, singhiozzando si girò e mi abbracciò.
• Mi hai preceduta………Proprio di questo volevo parlarti ………..
• Non dire niente ……… ti prego ………. Vieni quando vuoi ………. Lo sai che vita faccio ……… tranne qualche uscita per cose urgenti sono sempre qui …….. ma basta che mi avverti e mi farò trovare……
Si girò e si mise di nuovo nella posizione precedente. Stavolta non usai l’olio, mi abbassai con la faccia verso la vagina e cominciai a lapparla. Non contento della posizione la portai in cucina facendola sedere sul tavolo, in ginocchio continuai con la lingua a leccarla e succhiarle clitoride, grandi e piccole labbra e perineo. Quando la sentì bagnata a sufficienza mi alzai, indirizzai il cazzo all’entrata della vagina e lo spinsi dentro. Indirizzavo i colpi verso l’alto, la sua vagina cominciò a schiumare, un piccolo rivolo di schiuma usciva dalla base anteriore della vagina andando verso l’ano. Lo tolsi da lei e le strinsi appena le grandi labbra facendo uscire altro succo. Bagnai ben bene la punta del cazzo e la cappella e lo poggiai sull’ano.
• Siiiiiiii…….. rompimi ancora il culo………. Riempimi per bene ………
• Te lo sfondo di nuovo ……….. te lo riempirò di sborra ………. Ti farò cacare sborra e sangue …….
Senza avere nessun riguardo diedi una gran botta col ventre e affondai in sol movimento tutto il cazzo fino a quando non sentii il rumore dei nostri inguini che cozzavano tra di loro come un battito di mani. Fece eco un urlo di dolore strozzato in gola e uno schizzo di urina le uscì dalla fica infrangendosi sul mio pube.
• Porca …….. mi stai pisciando addosso ……… sei proprio una porca ……..
• Siiiii sono la tua porca ……… sfondami ………. Mi stai riempiendo l’intestino …….. siiiii innaffialo perbene ……..
Mentre la stantuffavo vigorosamente le martoriavo la fica, mi accanii maggiormente sul ciccetto, stringendolo fra le dita e ruotandolo. Questo mix tra dolore e piacere la portò ad un orgasmo devastante durante il quale rilasciò dall’uretra un altro copioso fiotto di urina e umori.
• Ancora……… mi hai preso per un cesso ?? aspetta adesso ti faccio vedere io ………..
Intensificai le mie spinte e spruzzai nel budello. Finito che fui non mi tolsi, con gli occhi chiusi e il cazzo ancora piantato fino in fondo aspettai e, nel frattempo mi sforzavo, ed ecco che riuscii in quello che mi avevo prefissato di fare. Strabuzzò gli occhi sentendo il calore che si irradiava nell’intestino riempiendolo.
• Ma che stai facendoooooo?? che schifo …………. Mi stai pisciando nel culo ………..
• Ti rendo quello che mi hai fatto a me………. Con gli interessi………. Anzi sai che ti dico?? eccotene un’altra bella scaricata ……… così impari ……….
Detto fatto, e col cazzo che ormai si stava smollando continuai a pisciarle nel culo. Era troppo per lei, si lasciò andare ad un pianto disperato. Non mi andava di consolarla, doveva imparare la lezione, mi aveva dato fastidio il suo interessamento alla telefonata ed alle allusioni su altre mie compagnie ed infine al tentativo finale sulla sua disponibilità, le volevo dimostrare come ero fatto, se l’accettava bene, se no amici come prima. Presi un fazzolettino e lo arrotolai facendolo come una supposta, mi sfilai da lei e subito andai a tappare il suo buco facendoglielo mantenere con la mano.
• Fai presto vai sul cesso ………… sicuramente avrai qualcosa da far uscire ……….
Distrutta fisicamente e moralmente si avviò verso il bagno, nel frattempo mi ripulii dall’urina che avevo addosso e mi vestii. Al suo ritorno aveva la testa bassa. Gli occhi rossi gonfi di pianto.
• Me ne vado ………..
• Non vuoi restare anche stasera………..
• Sarebbe inutile e non farebbe che peggiorare la situazione ………
• Allora vuoi dire che è finita tra noi ………. Che questa è l’ultima volta che siamo stati assieme??
• Questa è una cosa che stai dicendo tu ………. Io non ho detto niente …….. senti ma che cosa ti aspetti da me?? cosa vuoi che ti dica??
• Non lo so ……. Dimmi quello che vuoi ……
• Allora ti dico che non mi sento di iniziare una storia con te ………. Mi piaci indubbiamente …… più tempo passa e più mi soddisfi, come io soddisfo te sessualmente ………. Allora non facciamoci problemi ……… cogliamo gli attimi e il tempo che ci possiamo dedicare ……. Ma senza costrizioni….
• Così hai tempo per pensare anche alle altre………..
• Ancora con questa storia?? non dovrei, perché sono fatti miei e non vedo perché darti spiegazioni…. Ma non ho nulla da nascondere ………
E così le raccontai le mie storie vissute fino a quel momento. Le dissi di elena, maria, storie ormai finite e conclusi raccontandole la storia corrente che avevo con imma. Una sua domanda mi sorprese.
• Chi scopa meglio di noi due??
• Tutte e due e nessuna delle due ……….. la scopata perfetta non esiste ……… esistono invece delle belle scopate e tutte e due me le avete fatte fare ……….. ci sono stati certi momenti con lei ma anche con te che non ho scopato …….. ma fatto l’amore ……….. se capisci cosa intendo …………
A questa mia dichiarazione illuminò il suo volto e mi abbracciò.
• Grazie è questo che volevo sentirti dire …………
• E ti dico anche che la mia storia con imma stava andando verso un bivio ………. O ci lasciavamo o avrebbe lasciato il marito per stare con me…….. ci ho messo non poco a farla desistere anche in vista di tutte le complicazioni a cui sarebbe andata incontro, avvocati e casini vari ………… e alla fine si è convinta …….. e adesso ci facciamo delle allegre chiavate senza che lei abbia altri pensieri per la testa ……….. e poi come hai notato quando mi ha telefonato ……. Non ci sono stati problemi perché non ci potevamo vedere ………
• E se invece ……….
• Cosa??
• Ti terresti a tutte e due??
• Solo in un caso ……….
• Quale??
• Di avervi entrambe nel mio o nel tuo letto.
Mi guardò fisso negli occhi per un bel po’ e sussurrò:
• Per me va bene …….. anche se non saprei che fare ……… già è stato difficile aprirmi con te …….. figuriamoci con una donna poi… anche se…
• Cosa??
• Ti ho raccontato di chiara… fra noi ci sono solo stati baci… ci siamo masturbate a vicenda senza mai toccarci l’un l’altra… ma mi è sempre rimasto il dubbio… di come potesse essere…
• Ti dico che sarebbe più semplice di quanto pensi ……… comunque sondo il terreno con lei e ti faccio sapere …………..
Non aspettai la sua risposta, l’abbracciai e baciai per l’ultima volta quel giorno e me ne andai. Si conclude la storia con luisa o, meglio, si conclude questa storia solo con lei. Luisa sarà attrice e protagonista di una storia a tre con marta (nda “Marta”).

10

Leave a Reply