Di Mazatlan ho un ricordo caldo…soffocante…piccante….intrigante e spinto….
Da qualche giorno sono tornata dal Messico…per alcuni messi ho dovuto seguire dei lavori nella città di Mazatlan…una deliziosa cittadina che si nutre di mare…
Gli alloggi caratteristici del posto mi lasciano una piacevole sensazione di luogo comune, spezzata dalla mancanza di sombreri in siesta….arrivo agli alloggi italiani…una specie di residence di sei appartamenti con una piscina comune…mi sistemo al piano terra con vista piscina…per il momento non si vede nessuno e il lavoro può attendere ancora un giorno…dopo tutte quelle ore di aereo e il freddo italiano…questo clima merita un bagno in piscina..
Il residence è semideserto ancora…sono arrivata con due settimane di anticipo attaccando anche un pò di ferie arretrate, credendo di essere sola mi tuffo in piscina assaporando la freschezza dell’acqua in netto contrasto con l’afosità dell’ambiente…quando riemergo trovo al bordo della piscina un ometto bassino, con barba e baffi neri come il carbone…evidentemente con qualche chilo in più…con la pelle di quel colore ambrato che solo i messicani sanno avere..in un apprezzabile italiano mi dice che si chiama Hilarion che è il proprietario guardiano e tuttofare del residence e che per il momento siamo soli…nel suo sorriso beffardo leggo l’ultimo accento sul fatto che siamo soli…il che potrebbe essere interessante se non fosse per il buffo ometto che ho davanti…”direi che proprio non ci siamo signor Hilarion…non sei il mio tipo..ma se vuoi giocare…dovrai sbavare un pò…” rido tra i miei pensieri e torno nel mio piccolo appartamento..
Il caldo è insopportabile e spinge a tenere ogni finestra aperta…ovviamente delle tende nemmeno l’ombra…ma il caldo è davvero insopportabile…e il nanetto sembra sparito…quindi…anche se l’unica recinzione sembra essere una minuscola siepina mi stendo sul morbido letto…soltanto con l’accappatoio addosso…per il momento non mi va di uscire…e anche il caldo non lo permette…chiudo gli occhi e questo tepore mi fa sonnecchiare….finchè non vengo svegliata da una sensazione di sorveglianza…il piccolo ometto mi sta osservando dalla finestra al di là della siepe…e non si cura del fatto che l’ho scoperto…un accenno di sorriso e se ne va…
Verso sera chiamo un contatto di lavoro residente a Mazatlan e fissiamo un appuntamento..la serata scorre tranquilla e al rientro trovo sul portone Hilarion che mi fissa crucciato…con una scusa faccio entrare il mio collega, meglio che il nano si renda conto che non c’è speranza di scoparmi!
Contrariamente a quanto crede Hilarion io e il mio collega beviamo e parliamo…nessuno dei due ci prova perchè ad entrambi piacciono i cazzi ma questo il nano non lo sa e quindi insisto che si fermi a dormire da me.
La mattina seguente…mi svegliano dei gridolini provenienti da fuori…forse Ermanno sta ancora dormendo…mi affaccio di soppiatto e la scena merita un oscar per lo stupore…il mio collega Ermanno sdraiato a pancia sotto sul lettino ed Hilarion arrampicato sulle sue natiche intento a sodomizzarlo…mi copro la bocca per non disturbarli ma la scena mi lascia perplessa…eppure avevo capito chiaramente le intenzioni del nanetto infoiato….che nel frattempo girando fisso lo sguardo su di me ride fragorosamente continuando a pompare il culetto del mio amico…..poi estrae il cazzo dal didietro e chiaramente posso vedere il palo che ha tra le gambe…una mazza grossa..rossa…con delle dimensioni esagerate per un ometto come lui…il mio stupore non passa inosservato..girandosi completamente verso di me la agita cn la mano mimandomi una scopata poi prende Ermanno per il capelli e lo soffoca di sborra urlando come un vincitore…richiudo gli scuri rossa in volto..un pò per lo stupore e molto per l’eccitazione….non mi sarei mai aspettata che quel cosetto avesse un cazzone….e all’improvviso quello che non era assolutamente il mio tipo diventa l’oggetto delle mie ossessioni…voglio anche io quella mazza….inizio un ditalino veloce….appoggiata al muro…non si placa la voglia..le dita non bastano…apro le finestre e lui nuota candidamente in piscina mentre il mio collega si è già volatilizzato….mi siedo sul davanzale e allargando le gambe inizio a toccarmi difronte a lui….che nel frattempo mi guarda…ma non si muove…godo bagnando il davanzale ma lui rimane fermo finchè non mi riprendo da quel fugace orgasmo….poi lascia la piscina e sparisce…
Mi sento frustrata….ho frainteso i suoi segnali…mi ritrovo a desiderare qualcosa che non mi è concesso…durante il pomeriggio mi distraggo per la città…sulla spiaggia affollata…finchè nel tardo pomeriggio rientrando nel residence sento ancora quei gridolini…”Ermanno è tornato” penso tristemente…mi affaccio giusto per dare un’occhiata ed il buffo ometto stava sdraiato sulla sdraio con il cazzo all’aria mentre una ragazza era intenta a succhiarlo… “Allora non è frocio…è che non gli piaccio” volevo andarmene ma rimasi a guardare…rapita dal suo membro..mentre lui ancora mi guardava e rideva…all’improvviso mi prese una rabbia tale che andai dalla ragazza e prendendola per i capelli la trascinai fuori dal residence e richiusi il portone…poi tornai da lui è mi spogliai, mentre mi guardava, non si era mosso di un millimetro, il bastardo si è divertito a vedermi cosi….” Vieni senora….è il tuo turno…adesso me vuoi vero?” Avrei voluto leccarglielo ma non resistevo…ero troppo bagnata…mi sedetti su di lui..lo feci scivolare e mi sentì riempire…era tanto…riuscì solo a pronunciare un debole “si..”. Lui non doveva muoversi piu di tanto perchè mi faceva male già da fermo…mi prese per i fianchi e iniziò a dondolarmi ciucciando i miei capezzoli e facendomi gridare come se venissi tagliata in due…sentivo la sua barba leccare tutto il mio corpo…poi sbattermi a terra…aprirmi le gambe e roteare la sua lingua sul clitoride…ero cosi presa dal vortice che gli venni in faccia… si mise le mie gambe sulle spalle e mi piantò la mazza dritta nella figa..i suoi colpi mi rimbombavano nello stomaco…venivo continuamente perdendo il senso del tempo…finchè ormai in balia di lui mi ritrovai il suo cazzo in gola…intento a scavarsi un tunnel nella mia bocca…lo sentivo pulsare tra le labbra e temevo la sua sborra mi soffocasse…ma ciò non avvenne…e da una parte ne fui sollevata…mi fece sistemare sui primi scalini immergendomi fino al bacino in piscina…poi si mise dietro di me e iniziando a farsi largo tra le natiche mi scrutava il buchino…desideravo tanto prenderlo ovunque ma le sue dimensioni mi spaventavano molto…prese del grasso e lo spalmò sul culo e sul cazzo..poi iniziò la sua scalata all’interno del mio culo…lo sentivo scivolare a forza…spaccandomi le viscere…quel nanetto dal cazzo enorme mi stava facendo la festa ed ero in balia del suo cazzo “lo senti senora? lo vuoi tuto?pensave me piacessi il casso?io voglio la fica..ma tu eres troppo segura de te cosi te ho scopato l’amico” che diabolico ometto…”ti voglio tutto..si ti voglio….scopami come vuoi e quanto vuoi” riusci solo a dire un sussulto perchè mi pompava in maniera atroce…ero completamente assuefatta a lui e al suo cazzo….
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono