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Mia moglie con un altro

By 29 Marzo 20203 Comments

Ho 60 anni e da un po’ di tempo idee strane mi frullano per testa.  Mia moglie, Georgia, ha 55 anni ed i nostri figli sono maggiorenni.

Da un paio di anni faccio “fatica” ad accoppiarmi con Georgia. Non so il perché. Si ho qualche problema di erezione, ma nulla che non si possa risolvere con una buona dose di Viagra, ma mi diverto di più a farmi delle sane seghe guardando filmini porno di classe o immaginando situazioni strane in cui lei è coinvolta.  L’ultima volta che abbiamo fatto sesso è stato sette mesi fa.

Non mi pare che lei si roda per questo. Tempo fa le chiesi apertamente se le mancava il sesso. (Sa che ho grossi problemi per l’erezione; non è vero, ma lei sa così)

Mi disse: non molto e se aveva propria voglia si masturbava.

Dopo una vita insieme, ed aver “costruito” molto, eravamo diventati una coppia di grandi amici tenuta insieme da tanto affetto, amore e da interessi comuni.

Come dicevo da tempo avevo idee strane. Tra le quali mi chiedevo se sarebbe stata disponibile a far l’amore con un altro, ma non avevo il coraggio di chiederlo. Avrei fatto una brutta fine.

Lei è tutta di un pezzo. Amante della legalità. A messa sempre nelle feste comandate. Disponibile ad aiutare chi in difficoltà. Insomma oltre ad essere una persona per bene era una perfetta moglie e mamma.

A 55 anni non era più una ragazzina, ma si teneva bene.

Alimentazione attenta e sedute di palestra settimanale la tenevano in forma. Lavora in centro a Milano ed ha un lavoro che la soddisfa e ciò contribuisce a darle una riconosciuta serenità.

Fisicamente riprende le sue origini del sud , ma di quelle belle. Un metro e sessantacinque e folti capelli neri, tenuti con un taglio all’inizio spalle.

Una terza abbondante di seno. Occhi scuri e vispi. Una sana dentatura. Un viso non bellissimo, ma gradevole e pulito.

I suoi punti di forza, oltre ad un fantastico carattere è il culo, non più alto e sodo come da ragazza, ma che si fa rispettare ancora oggi (sempre stato off limits) e delle splendide gambe. Unite il tutto al suo buon gusto ed ad una naturale eleganza e … penso che possiate invidiarmi.

Sembra che debba venderla on line, ma è per farvi capire che ho sposato quella che era una bella ragazza e che adesso è una bella signora.

Pensa e ripensa decisi di provare a farmi tradire a sua insaputa.

Sono un coglione? Forse.

Ma l’idea frullava e mi acchiappava.

Allora usai, quel bellissimo strumento che ai miei tempi non esisteva, internet. Iniziai la ricerca digitando la parola bull e inizia a “navigare”. Si aprì un universo; continuai per approcci successivi e ci volle tempo e pazienza. Quanti siti trovai e visitai dove decine di pseudo valenti amatori offrivano la propria esperienza; dalli e ridalli trovai un profilo che poteva fare al caso mio.

Alla foto appariva alto e di bel fisico. Pareva elegante ed attraente. Nel suo profilo

diceva di avere 57 anni, un cazzo di 23 cm (fuori media, io arrivo a 16),di essere laureato , di essere un professionista e di lavorare nel centro di Milano (questa era una buona coincidenza). Ma le parole e le immagini a pc non sempre sono veritiere.

Ve la faccio breve. Lo contattai ed incontrai. Ci avevo visto giusto. Non aveva raccontato delle palle, inoltre mi parve sveglio, simpatico, intelligente. Insomma aveva tutto a posto per quello che cercavo.

Gli spiegai quello che avrei voluto e gli feci vedere due foto di mia moglie. Una al mare con il costume intero ed una fatta durante una cerimonia.

Gli chiesi se gli piacesse.

Disse: magari fossero tutte così. Mi fece piacere.

Parlammo molto e tra le tante cose che mi interessavano di lui gli chiese come stesse a erezione e a sperma. Si avete letto bene: sperma. Volevo vedere mia moglie sguazzare nello sperma

Mi disse che non aveva problemi di erezione e che in quegli incontri, per dare il massimo, si aiutava con una buona dose di Viagra, e che allo stesso tempo prendeva degli integratori, quelli che prendono gli attori del porno, che permettono di produrre sperma in gran quantità.

Non c’è bisogno che vi racconti tre ore di incontro. Era la persona giusta e non era malato. Verificai. Era un donatore di sangue presso il policlinico.

Mi chiese se desiderassi qualcosa in particolare che facesse con mia moglie. Gli dissi che gli lasciavo fare quello che voleva.

Sorridendo mi chiese se poteva mettermela incinta. Fu il mio momento per sorridere dicendogli  che purtroppo per lui mia moglie era in menopausa da due anni e salvo miracoli…

Ci accordammo per un incontro casuale presso la trattoria dove sabato sera, fuori Milano, saremmo andati mia moglie ed io.

Sabato sera mia moglie ed io eravamo seduti ad un tavolino verso il giardino quando:

ciao Giuseppe. 

Scusi, io non sono Giuseppe. Era lui che mi salutava.

Oh, mi scusi allora; ho un mio amico identico a lei.

Stavo aspettando lui e sua moglie per pranzare insieme. Seguì qualche tempo di suo imbarazzato silenzio. Poi a bassa voce, con sofferenza: non dovrei dirlo, ma è per scusarmi del fraintendimento. Sono vedovo da un pò di tempo ed ogni tanto incontro amici, che non vedo da molto, per stare insieme a qualcuno. Scusatemi.

Rimase in piedi di fronte a noi come se attendesse qualcosa.

Mia moglie presa da questo accorato, manifestato, desiderio di compagnia (ci speravo) si sentì in dovere, dopo avermi dato un’occhiata per avere la mia condivisione, di farlo sedere al nostro tavolo.

Si accomodò con noi mentre “aspettava” il suo amico.

L’amico non arrivò mai e lui cenò con noi.

Si dimostrò simpatico ed intelligente. Raccontò molto di lui e chiese molto di noi. Sembravamo un trio di vecchi amici.

Intanto mesceva vino in continuazione nei nostri bicchieri.

Io fingevo di berlo, ed anche lui, ma mia moglie lo beveva davvero. Già è una che al primo bicchiere ha un leggero sbandamento, pensate dopo molti bicchieri. Il vino era freddo e gradevole non si accorgeva che, oltre ad andare giù, colpiva.

Quando fu il momento di alzarsi da tavolo avvenne quello che ci aspettavamo. Mia moglie disse: mi gira la testa. Si salvò dal cadere solo perché si attaccò al bordo del tavolo e soprattutto perché Franco la sorresse per tempo.

Finsi anch’io di sbandare e cadere ed allora lui: non siete in grado, nessuno di voi è in grado di guidare. Per fortuna queste cose accadono a tanti e in questi locali di campagna vi sono sempre delle camere per far riposare e far riprendere gli ospiti che hanno esagerato con il bere.

Noi ci risedemmo. Mia moglie ed io ci guardammo persi. (lei, io no).

Franco andò dal gestore e a breve tornò.

Disse: per fortuna c’è la camera per “riprendersi” ( e se non ci fosse stata avrebbe convinto il gestore a prestarci una delle sue, certo pagando se necessario). Aveva in mano delle chiavi. Vi accompagno. La camera è dietro la trattoria.

Sostenne mia moglie che davvero aveva grossi problemi di deambulazione e di testa, ed io, al fianco di lei,  seguivo.

Arrivammo alla camera. Io finsi di crollare su una sedia di fianco al letto da dove potevo vedere bene perfettamente tutto. E dopo un minuto diedi segno di essere crollato addormentato.

Lui aiutò mia moglie a stendersi sul letto. Ti aiuto. Aspetta.

Meglio togliere la giacchetta. E lei, inconsapevole, lo assecondava.

Via la giacchetta e via la camicetta.

La gonna le si era leggermente sollevata sulle ginocchia e dalla mia posizione intravedevo il profilo del suo intimo. Era di colore nero.

Lui sempre con solerzia e gentili parole la toccava, prima sulle spalle, poi sui fianchi e con attenzione scese alle gambe. Le disse: ti massaggio un pò. Ti farà bene. Ma quello che doveva essere un massaggio pian piano si trasforma in delicate carezze concentrate prima alla base del collo, vicino alle orecchie dove maggiore è la sua sensibilità e poi all’esterno delle cosce per poi scivolare verso il loro interno. Poi la sua mano tornò all’esterno della gamba e risalendo lentamente sempre più in alto tornò, dopo il ginocchio, verso la sensibile parte interna. Le stava facendo un erotico massaggio solleticandole i punti più sensibili. Mia moglie, persa, aveva gli occhi chiusi e non vedeva, ma sentiva e doveva sentire solo un gradevole piacere che si amplificò quando lui arrivò al punto nevralgico. La mano di Franco seguendo l’interno coscia era arrivata ad appoggiarsi all’incavo tra le gambe e poi l’intero palmo le ricoprì il pube esercitando una leggera pressione che pian piano aumentò. Georgia non fece resistenza. Forse pensava di essere lei a masturbarsi, oppure semplicemente pensava fosse un sogno o che so. Vidi soltanto che si rilassò aprendo le gambe e favorendo il suo “massaggio”. Non ci volle molto prima che la mano, infilata sotto la gonna, scavalcasse l’elastico delle mutandine e raggiungesse le delicate labbra della passera.

Mi immaginavo le grandi labbra aprirsi vogliose al passaggio delle sue dita. Le sue dita scivolare su e giù prima che una di esse si affacciasse al canale allargando e superando la naturale barriera creando le premesse per un ingresso più importante

Le sue dita gliela lavorarono bene perché lei cominciò a gemere di un piacere ancora allo stadio iniziale. Allora lui la lasciò e si alzò.

Spedendomi uno sguardo di soddisfazione velocemente si scalzò e si tolse pantaloni, slip e camicia. Era nudo.

Potevo vedere il suo petto villoso ed il suo fisico forte.

Aveva detto il vero, aveva davvero un gran cazzo che già puntava verso l’ombelico raggiungendolo in altezza. Anche lui, come me, era preso dalla situazione.

Anche il mio modesto cazzo, rispetto il suo, si era ingrossato e spingeva contro il pantalone. La mia seduta non gli dava spazio , ma non volevo tirarlo fuori. Se mia moglie si fosse svegliata e mi avesse visto con il cazzo in mano mentre un altro uomo stavo approfittando di lei? E poi avevo ancora delle remore. Non volevo sembrare agli occhi di Franco un cornuto gaudente di bassa leva. Stupido vero?

Indi con un po’ di sofferenza il mio uccello rimase al suo posto incastrato sotto l’elastico degli slip.

Franco tornò al lei e delicatamente, approfittando del suo nirvana, sollevandole leggermente le gambe le fece scivolare gli slip ai piedi.

Poi mi guardò. Penso che pur nella penombra potesse vedere il luccichio intenso dei miei occhi.

Allora, come pensasse a qualcosa di più, la fece scivolare sul letto orientando i suoi piedi verso i miei occhi. Un ” posto”  in prima fila per il cornuto.

Potevo vedere le sue gambe aperte , la gonna che salita scomposta le ricopriva la pancia arrivandole al seno, la vulva che attendeva.

Poi tenendole le gambe più aperte di prima e prima di sorprese calò il capo tra esse.

Si, gli stava slinguando la passera. Le stava spennellando con la lingua a paletta la passera. Ero bravo, con solo la lingua, le divise le grandi labbra e pennellò su e giù.

Un ooh di mia moglie ci fece capire che avesse percepito il cambiamento. Il suo silenzioso lieve piacere divenne un pieno assenso che si manifestò con dei siii e degli oohh e sempre con gli occhi chiusi le sue mani andarono sulla testa di lui. (poteva pensare nel suo nirvana che fossi io?)

Gliela slinguazzò e ci “giocò”a lungo. Sentivo il lappare della sua lingua ed i “rumori “ dei liquidi che si producevano.

Quando la sentì calda e ricettiva, pronta ad avere di più, scivolò sul suo corpo portandosi verso l’alto.

Vedi il suo cazzo spinto contro la sua pancia salire con lui ed approssimarsi al buco più prezioso di mia moglie.

Le sue “ labbra” erano tenute aperte dalle dita di lui e potevo vedere il suo intimo color rosa lucido

Non rischiò di “svegliarla” baciandola, ma si accomodò con il bacino tra le sue gambe.

Prese il cazzo con una mano e lo usò come un pennello. Le aprì le grandi labbra ed andò su e giù nella fessura provocandole onde di piacere. Con la mano portò il cazzo in avanti fino ad appoggiare la cappella alla piccola fossetta che indicava l’ingresso. Poi cominciò a dare delle piccole spinte in avanti. Entrava un po’, poi si tirava indietro. Continuò così per un po’.

Ad ogni piccola spinta in avanti il nido si apriva sempre più. Stava penetrando e vidi il glande quasi per intero dentro.

Cosa stava provando mia moglie all’ingresso del desiderato ospite? Un ospite di dimensioni non comuni, almeno per lei.

Conscio che mia moglie, seppur non pienamente cosciente, non poteva non capire che un cazzo le stava entrando nella sua calda intimità, portò il bacino in avanti entrando. Il glande sparì alla vista ed anche buona parte del sottostante tronco entrò per quanto possibile.

Se da una vagina esce un bimbo sicuramente può entrarvi un cazzo anche se di grosse dimensioni. E’ solo un fatto di eccitazione e lubrificazione e mio moglie doveva essere fortemente eccitata.

Da quel momento iniziò la scopata.

A quel punto mia moglie comprese sicuramente che stava scopando e le piaceva sentirsi così piena, ma non aveva idea che non fossi io.

I suoi occhi a fatica cercarono di mettere a fuoco la figura su lei. Ci mise un po’ a capire che chi la copriva non ero io .

Con parole di sorpresa. Tu. Tu . Non sei mio marito. Chi sei? Si rispose da sola.

Franco, ma sei Franco, ma mio marito?

E qui, tranquilla, dorme. Lascialo dormire ci sono io per te.

No, non voglio.

Ma il “martellare“di lui, la voglia inconscia che aveva dentro, il piacere che provava  e la situazione di “leggerezza” in cui si trovava  le impedivano di sottrarsi al piacere.

E lui: non pensare ad altro; pensa solo a godere. Da quando non godi con un uomo?

Sapeva che corde toccare.

Lei si senti forse vittima, forse costretta ed impedita, ma il piacere era tanto che pur dicendo  no, no, non voglio,da altra parte non si sottrasse a quella che per lei doveva essere uno stupro.

Rimase passiva, ma quando le mani di lui le andarono sotto il culo favorendo il “contatto” tra pene e vagina la sua passività venne a cadere ed il suo bacino autonomamente gli andava incontro accogliendo con piacere la penetrazione e i suoi, mentali, no  diventarono in pochi secondi: ah, no, così no ( ma stava dicendo in sé: sì,ancora)

Tant’è che, incredibile, neanche un minuto dopo la vidi attaccare le mani alle sue  spalle nell’atteggiamento, da me ben conosciuto, di quando è prossima a raggiungere l’orgasmo. Il collo in tensione, il capo si era alzato dal letto e aveva la bocca spalancata. Era prossima…. 

Franco colse il particolare attimo e portò la bocca a coprire quella di lei. Non era quello il momento in cui mia moglie poteva sottrarsi a quell’intimo gesto. Furono pochi istanti, ma in quegli istanti la lingua di Franco entrò nella bocca di lei gustandosi sicuramente quella di lei. Fu un attimo poi la bocca di Franco si staccò da lei per poter concentrarsi sul cazzo che ben piantato  la stava facendo orgasmare. Fece ruotare il bacino ed aumentò la sua velocità di penetrazione. Stava dando il massimo.

Sapeva cosa fare per portarla a godere pienamente.

L’azione raggiunse quello che voleva.

Mia moglie, pur avendo ancora delle mentali obiezioni tradotte con dei continui: no, no, no, cedette. 

E  dalla sua bocca uscirono dei : si, si,si,. Quasi le sue unghie sfregiarono le spalle di Franco, mentre il suo corpo si spingeva verso l’alto ad accogliere quel cazzo che le stava dando l’agognato orgasmo. Dopo il suo corpo si rilassò, ma non quello di Franco che con mia sorpresa non accennò a fermarsi. Pensavo volesse, dopo lei, godere anche lui. In quel momento immaginai il seme schizzare dalla cappella e riempirla.

Franco non indossava il preservativo, avevo personalmente verificato il certificato medico e mia moglie il rischiò maternità l’aveva ormai superato da un pezzo.

No. Franco non voleva venire. Poi compresi che voleva tenerla in un continuo piacere per impedirle di sottrarsi a lui e al suo cazzo e ci riuscì.

Lei sorpresa da questa continua irruenza: no. Adesso basta. Fermati.

Lui : perché no . Ti piace.

Le prese le gambe e le spinse intorno al suo busto. Quando sentì i suoi calcagni intorno ai fianchi le disse: brava Georgia adesso lo senti ancora meglio. Era sottinteso che parlasse del suo cazzo che in quella posizione le toccava sicuramente la cervice. Infatti la vidi sussultare e sentii dire: no, così no.

E lui: ti fa male?

No. Si, No, non capisco ( un cazzo così grosso e lungo non l’aveva mai penetrata) e la penetrazione continuò .

Da non credere, pochi minuti e lei venne ancora e con questo orgasmo le sue resistenze, se mai ci fossero state, terminarono.

Le sue mani cinsero le spalle del suo amante come volesse inchiodarlo a sè. Franco aveva capito di essere riuscito a conquistarla e si protese in avanti portando il viso sul viso di lei. Lei provò a spostare il viso, ma all’ennesima stoccata dl cazzo in fondo alla figa apri la bocca con un ohh di godimento che permise alla bocca di lui di poggiarsi sulla sua ed alla sua lingua di penetrarvi vittoriosa.

Si impossessò animalescamente della sua bocca impedendole quasi di respirare. Si dissetò alla lingua di lei fino a quando lei accettò quella lingua vorace ricambiandone il desiderio e diventò un lungo peccaminoso bacio.

Ero dimenticato da mia moglie. Me l’ero cercata.

Il cazzo come una trivella continuava ed entrare ed uscire dalla sua figa.

Steso sulla poltrona vedevo chiaramente cosa stava accadendo, a poca distanza da me, sul letto.

Naturalmente la teneva nella posizione che mi permettesse di ben vedere la scopata nei suoi particolari e come il suo cazzo entrasse in lei. Era abile e per ogni nuova variante di movimento e profondità di cazzo fece in modo che io potessi cogliere in pieno, godendo secondo lui, di quello che stava provando mia moglie. In fondo aveva ragione ero stato io a portarla in quella situazione.

Al terzo orgasmo consecutivo di mia moglie. (Pensavo non fosse umanamente possibile). Decise che fosse giunto il momento anche per lui di godere. Le disse preparati a sentire il mio sperma. Lei disse: no (aveva paura, giustamente, non sapeva chi fosse). Ma lui: vengo, vieni con me. Sembrava un ordine.

Attese. Attese che lei raggiungesse un nuovo piacere e venne anche lui.

Ed avvenne quello che speravo. La riempì del suo sperma.

Era talmente tanto che nel tirare indietro il cazzo , senza toglierlo del tutto, trascinò fuori una quantità impressionante del suo seme e degli umori di lei.

Poi rientrò in lei e mi sembro di vedere un pestello nel mortaio. Solo che quel mortaio era la passera di mia moglie, il pestello non era il mio e quella che tracimava non era roba mia.

Lo senti? Ti ho riempita. E’ tanto e caldo vero?

Poi delicatamente continuò il suo su e giù mentre lei sfatta e goduta respirava per riprendersi.

Infine portò il cazzo all’aperto coperto della sua sborra e lo fece scivolare sulla pancia di mia moglie, quasi asciugandolo su essa.

Mentre mia moglie era ancora persa nel suo piacere le mise le mani sotto il culo e la sollevò un po’ verso l’alto rimettendola in una posizione che permettesse una piena visione della sua passera ancora aperta.

Aveva la figa ancora piena di sborra che scivolava trasparente ai lati dell’incavo delle cosce e potevo vedere come parte di questa avesse intriso il sottostante lenzuolo.

Ma mia moglie non si chiedeva di me?

Pensavo fosse finita, ma dopo breve successe per me l’improponibile e l’impensabile.

Constatai come il cazzo di Franco, seppur non più rigido come prima, fosse ancora sufficientemente dritto ed in grado di una nuova penetrazione. Tra il pensarlo e vederlo ancora entrare nella passera di lei passarono solo alcuni secondi.

Il cazzo scivolò nel suo sperma e riprese la sua posizione all’interno della passera. Le mise ancora le mani sotto il culo e la tirava verso se per scoparla. Lei come una bambola inanimata lo lasciava fare. Era talmente lubrificata che l’uccello ci scivolava dentro facilmente. Franco rallentò il suo ritmo solo quando le stimolazioni che provava furono tali che il suo uccello prese le sue grandi dimensioni.

Mia moglie incredula, era uscita dal torpore orgasmico, sottoposta a quell’ulteriore assalto reagì con un flebile: no ,no basta che con il passare del tempo divenne silenzio.

Allora lui si mise nuovamente le gambe di lei sulle spalle e il suo attrezzo riprese ad  scavarle l’antro che ormai  era diverso dall’origine.

Mia moglie non fiatava, ma il suo respiro era affannoso e provava  che la nuova situazione, oltre che farle vivere una nuova esperienza, non le dispiaceva, anzi..

Mai le era successo quello che stava avvenendo. Un amante che non ero io, ed un cazzo enorme che le arava il canale della passera.

Lui : allora ti piace? Lo senti? E’ ancora duro. Sento come ce l’hai calda e aperta.

Hai sentito quanto seme hai dentro. Se tu  fossi stata ancora in grado ti avrei messo incinta. Parlava da solo senza attendere risposta.

Il respiro affannato di mia moglie dimostrava il suo piacere.

Poi Franco provò qualcosa di nuovo, da me desiderato.

La falange di un suo dito si poggiò sul culo sogno di tanti. Provò a farsi strada nel, fino allora inviolato, buchino.

Lei si contrasse e disse: no, non voglio.

Lui: tranquilla, sarà per dopo, e pur tenendo il dito nello sfintere continuò a scoparla, adesso più velocemente.

Mia moglie iniziò a torcere la testa sul cuscino. La bocca aperta. No, no diceva, ma si  capiva che era prossima a venire nuovamente. Era diventata pluriorgasmica?

La doppia stimolazione, culo e figa, la stava portando velocemente alla gioia ed era nella nuovamente nella fase pre orgasmo. In quella fase dove aspetti quel momento unico, dove sei incapace di intendere, rivolta solo al piacere, ansiosa di….

Franco si chinò su lei. Il suo viso si sovrappose a quello di lei e le infilò la lingua, ormai non più rifiutata, in bocca. E comunque nella sua zona di piacere come avrebbe potuto respingerla?

La lingua di Franco stette per un buon minuto nella bocca di lei. Mi pareva di veder uscire saliva dalla bocca di mia moglie. Poi Franco risollevò la testa e disse: adesso puoi venire troia. Disse proprio così: troia

Le diede spinte sino in fondo, quasi a spostarle l’utero se fosse stato possibile. Mia moglie passava da momenti di piacere a momenti di un particolare dolore, ed infine il piacere prevalse. Il suo bacino tremava mentre godeva e Franco le disse: vieni, vieni così. Mi stai strizzando il cazzo con la figa.

Georgia ebbe un orgasmo infinito: almeno un minuto di tremiti e sospiri

Poi si chetò.

E come in precedenza Franco disse: adesso a me. Pensavo volesse ancora farle sentire come il suo sperma la riempisse.

Invece quando senti l’orgasmo che stava salendo estrasse il cazzo dalla figa lasciandola aperta e luccicante dei suoi vecchi e nuovi umori e si pose in ginocchio sopra di le . Il suo cazzo era grosso, pareva pronto ad eruttare linfa vitale .

Dapprima poggiò il cazzo tra le sue tette come a farglielo sentire. Poi le sollevò il cuscino sotto la testa di modo che il suo capo fosse sollevato . Le disse: apri la bocca e fuori la lingua. All’ordine la bocca di mia moglie si apri .Vedevo la lingua. Lui prese a masturbarsi velocemente mentre lei sotto attendeva.
L’orgasmo arrivò improvvisamente e lui indirizzò  tutto lo sperma che aveva ancora sul viso di lei.
La centrò in parte nella bocca spalancata e le innaffiò il suo bel viso.

In breve mia moglie ebbe una maschera di  lattiginoso sperma.

Georgia deglutì lo sperma che le arrivò in bocca e per il resto non fece nulla.

Poi anche lui stremato cadde a fianco di lei.

Pochi istanti di silenzio si risollevò prese le mutande ed il resto e velocemente si rivesti.

Lei lo guardava silenziosa chiedendosi sicuramente cosa fosse successo e perché avesse fatto sesso con lui. Spostò il capo. Finalmente mi stava cercando.

Essendo io in penombra e ai suoi piedi non riuscì a vedermi immediatamente. Solo quando sollevò il capo mi vide senza riuscire a capire se fossi sveglio. Io immobile continuai fingere di dormire.

Lui si era rivestito si avvicinò a lei e le disse: anche se adesso non lo ammetti ti è piaciuto un casino. Ci vediamo martedì; ti chiamo lunedì . Ho preso il tuo numero dal tuo cell ( che infatti era  poggiato sul comò). Per tua conoscenza ho fatto un paio di foto sul tuo bel visino ricoperto di sperma. Se ti va ci vediamo all’intervallo di pranzo. Comunque mi è sembrato che non ti sia spiaciuto farti una sana scopata. E con un sorriso coinvolgente: preparati che ti voglio ancora scardinare quella bellissima fighetta che hai.

Quando si sveglierà salutami tuo marito è veramente simpatico e gentile. E se ne andò. Vedemmo la porta chiudersi alle sue spalle.

Mio moglie  si alzò e andò in bagno tornando pulita e rivestita. Venne da me e mi chiamò scrollandomi: Gianni, Gianni, svegliati. Dobbiamo andare; è tardi. Io finsi di svegliarmi in quel momento e….tutto bene?

Sono intontito. Il vino. Tu ?

Lei si ,si tutto bene. E’ stato il vino non siamo abituati.

Fortuna che Franco ci ha fatto “appoggiare” in questa stanza.

E lei a bassa voce, ma sentii: fortuna?

Un quarto d’ora dopo eravamo in macchina verso casa.

Parlammo della cena e di Franco. Io dicevo che era simpatico e gentile, che sembrava una degna persona. Ma lei non mi dava corda. Parlammo anche del vino come di un’esperienza da non ripetere e di altro. Arrivammo a casa dopo mezzora ed andammo subito a dormire stanchi dell’esperienza, seppur diversa, avuta.

No. Non mi ero segato. Ma andammo a letto e non feci avances. Non so se dopo l’esperienza avuta mi avrebbe accettato. Comunque io non me la sentivo di entrare dove era appena entrato un altro.

E poi solo dopo realizzai che forse il vero motivo fosse che  non volevo farle fare inconsci e ravvicinati paragoni tra il cazzo di Franco ed il mio.

Passò la domenica.

Mia moglie mi parve tranquilla. Io attendevo ansiosamente il lunedì. Martedì sarebbe andata da Franco ?.

Il lunedì Franco mi chiamò. Domani alle 13.00 la vedo all’hotel…. ho prenotato una camera. Si, quello in piazza Fontana. Sorridendo al telefono, lo sentivo, mi disse: domani le allargò ancora un pò la fighetta e faremo un passo avanti e poi …

Io dissi : ok, ma io come faccio a “partecipare”? Tranquillo, facciamo così: domani, quando saremo in camera, ti chiamo al cell e poi lascio la linea aperta, almeno sentirai. Per le prossime volte con una piccola telecamera ti metterò on line e vedrai e sentirai tutto. Ok?

Mi sembrava una buona idea e dissi: si, ma sei sicuro che venga?

Al telefono mi è parsa insicura, ma vedrai che verrà. 

Per un motivo o l’altro vedrai che verrà. Anzi, se ti fa piacere, perché non vieni a vedere di persona se viene. Non farti però vedere, saresti un imbecille. (Per fortuna imbecille lo disse ridendo)

Ciao. Ciao

Il giorno dopo dalle 12.30 ero defilato e ”nascosto”. Curavo l’ingresso dell’hotel . Verso le 13.00 vidi Franco. Era in mise da lavoro con giacca e cravatta e al suo fianco  c’era…. C’era mia moglie, anche lei in “divisa” di lavoro. Nulla da dire, altro che cinquantacinquenne, ne dimostrava quaranta a vedere quanti uomini si girassero a guardarla. La sua classe e il suo culo erano una calamita per gli sguardi arrapati dei passanti. Stavano chiacchierando e non notai nulla di particolare.  Entrarono nell’hotel ed io mi approssimai a loro da dietro. Conoscevo bene quell’hotel. Vi ero stato molte in volte per riunioni di lavoro. E’ molto grande e gli ingressi per le sale riunioni si mischiano con quelle delle camere. Fingendo indifferenza chiunque può salire alle camere. Non c’è un vero controllo. Infatti vidi mia moglie e Franco salire la prima scalinata e poi aspettare uno degli ascensori che davano alle camere senza che alcuno prestasse loro attenzione. Salirono solo loro sull’ascensore che, grazie al display, vidi fermarsi al terzo piano.

Uscii dall’hotel. Aveva avuto ragione Franco. Mia moglie si era presentata.

Non sapevo se esserne contento o meno.

Raggiunsi la mia auto posteggiata lì vicino.

Mi ero appena seduto che giunse la chiamata al cellulare di Franco.

Si signor Dallara; sono Franco; confermo l’incontro di stasera alle sei. Buona giornata.

Era un buon bluff. .poi .. poi la linea non si interruppe potevo sentire suoni e rumori. Sentivo chiaramente la voce di Franco e quella di mia moglie.

Lui le diceva: sei molto elegante, me ne ero accorto sabato ed oggi ne ho avuto la conferma, E ridendo, se fossi un inglese direi che sei una bellissima MILF.

Lei: grazie per i complimenti, ma non essere sciocco.

Franco le si doveva essere avvicinato perché lei disse: no, non toccarmi. Sono venuta all’incontro, ma solo per dirti che non dovevamo, che ho sbagliato

E lui allora perché sei venuta in camera? Potevi dirmelo per strada. A quel momento seguì una pausa di silenzio. Poi un sofferto nooo di mia moglie.

E lui: dammi la tua bocca, la tua lingua mi fa impazzire. Il successivo silenzio e degli strani rumori di sottofondo mi fecero pensare che l’aveva avuta vinta. Sicuramente il quel momento la lingua di lui era su quella di mia moglie e le sue mani dovevano già essere poggiate sul suo culo o forse già infilate sotto la sua gonna.

Poi lui: quanto tempo abbiamo?

Alle due devo rientrare in ufficio, non pensavo di…

Allora sbrighiamoci. Spogliati, dai.

Il frusciare dello svestirsi.

Che tette che hai.

Non essere volgare.

Non sono volgare dico quello che vedo ,la verità. La volta scorsa era buio ed eri vestita.

Avrei pagato per vedere la faccia di mia moglie.

Fammele assaggiare. Gemiti di mia moglie.

E questo culo? Un capolavoro. Sei tutta bella.

Suono di corpi che si toccano.

Succhiamelo.

Cosa hai da guardare? Non ne hai mai visto uno così? Non avrai mica paura. L’hai già preso tutto e ti è solo piaciuto. Dimmi. Non avere remore.

Lei: no, lo so. Ma è grande. Come ha fatto a entrare?

Dai succhia. Abbiamo poco tempo.

Non so se ce la faccio.

Se non provi…

Ero talmente teso nel comprendere che non provavo eccitazione, ma solo curiosità.

Dovette provare perché dopo breve sentii il rumore dei risucchi della sua bocca.

Il dialogo continuò.

Aspetta che mi tirò un po’ giù. Dovevano essere sul letto.

Voglio mettertelo tra le tette.

Si , così.

Brava. Stringilo tra le tette.

Oh come sono morbide. Sei fantastica. Sei da letto ( che complimento???)

Mentre lo spingo su usa la lingua. Passala sulla cappella.

Si ,così.

Dai lascialo, adesso voglio fare l’ amore, che oggi scopiamo senza timore che qualcuno ci veda. Alludeva con gentilezza a me.

Da quel momento solo gemiti di piacere di mia moglie intervallati da parole di Franco che oltre a omaggiarla le diceva , a mio pro che non potevo vedere, le posizioni in cui porsi sollecitando il suo gradimento.

Adesso alla pecorina. Alza un po’ più il culo.

Ti piace?

 Si, si.

Adesso girati. Fammi succhiare questi capezzoloni. Come sono dritti.

Un ah di lei mi fece pensare le avesse morso un capezzolo invece fui subito smentito.

Mia moglie gli disse: muovilo piano, ce l’ho ancora infiammata da sabato.

Lui fece una leggera risata e poi: ancora un paio di volte e il cazzo di tuo marito ci ballerà dentro. (poteva evitarlo sapendo…, bastardo.)

Lei disse solo: stronzo.

Tre quarti d’ora di sesso intenso. Poi i rumori dell’acqua del bagno e poi dovevano essere pronti ad andare quando lui.

Aspetta un regalo per te.

Sapendo che saresti venuta ti ho portato questo intimo che mi piace molto. Guarda: il reggiseno permette ai capezzoli di spuntare e le mutandine sono particolari. Hanno il buco sotto.

Sono un pò spinti, vero?

Forti vero? Mi arrapano. Mi dà l’idea di poterti scopare in ogni luogo e in ogni momento. Mettile la prossima volta che ci vediamo.

Se ti va bene ci vediamo venerdì. Ti chiamo per conferma.

Silenzio di mia moglie.

Dammi un ultimo bacio, poi vai. Meglio se non ci vedono uscire insieme.

Vidi mia moglie uscire dall’hotel. Nessuna espressione particolare in viso. Pareva rilassata e con passo veloce prese la strada dell’ufficio.

La vedevo di spalle. Il suo bel corpo. Alcuni pensieri adombrarono la mia mente. Quel culo quando cederà e poi più triste: avrò fatto bene?.

Dopo due minuti vidi lui e lo raggiunsi.

Fu lui a parlare. Allora? Sentito?

Mi prese in contropiede.

Si, bene, ma la prossima volta voglio anche vedere.

, guarda. Questa telecamerina a batterie la colleghiamo al tuo cellulare così senti e vedi.

Parlammo un po’ del più e del meno, poi ci lasciammo

A casa quella sera chiesi a mia moglie come fosse andata la giornata e se avesse fatto qualcosa di particolare. Mi disse no, la solita giornata di lavoro.

Riflettevo: non era stato così difficile far cadere quelle difese che sembravano inespugnabili. In fondo erano cadute nel tempo altre difese che sembravano ben più inespugnabili, ma che ben attaccate cedettero: il Vallo di Adriano, la Muraglia cinese ed in tempi più recenti la linea Maginot. Mia moglie fu ingannata come Troia e si trovò come lei posseduta con una differenza: lì furono lacrime e sangue per lei piacere e sperma in abbondanza.

Ero e sono convinto che esiste sempre una “chiave” per aprire le difese altrui e se questa chiave è poi un cazzo fuori norma usato bene da chi lo possiede, questo diventa un passpartout da usare sempre.

Senza interventi altrui quel cazzo l’avrebbe posseduta probabilmente fino a che l’avesse voluta.

Nelle mie fantasie più lubriche vedevo la sua figa tanto aperta, così come il suo ano ,che avrebbero potuto darle il piacere solo cazzi enormi, di quelli che si vedono solo su internet

La vedevo con lui che la portava in casa di amici con il cazzo grosso quanto il suo e che ,almeno in tre insieme, provavano tutti contemporaneamente i suoi buchi. Oppure la vedevo vestita da “ brava signora” accompagnta in qualche strada fuori Milano, nella campagna, facendola ”esercitare” come novella battona mentre io li seguivo in macchina a distanza per vederla poi all’opera. E lei non voleva, ma doveva. E la prima volta provava almeno cinque diversi nuovi cazzi di personaggi che lei non avrebbe mai frequentato.

Fantasticavo che la umiliasse facendole fare le cose più pervertite e pericolose. La scopava nei bagni del metro e dei bar.

Si faceva spompinare mentre guidava in città e le faceva indossare intimi che nemmeno le battone avrebbero  avuto il coraggio di mettere. E poi godeva nel chiavarla mentre lei era al telefono con amici, parenti o con me. Ma per fortuna le mie fantasticherei non era quello che davvero volessi, mi accontentavo di molto meno. Cazzo è mia moglie, la madre dei nostri figli. Compagna di vita attenta e devota. Sono un po’ folle vero? Mi sa di si.

Si incontrarono di nuovo il venerdì. Mi stupì vederla tutta elegante, gonna e camicetta, per un incontro di sesso.

Il telefono di Franco era già aperto e collegato al mio

Mia moglie, maiala, gli disse: ho detto in ufficio  che sarei rientrata più tardi.

Doveva piacerle molto il trattamento che Franco le riservava.

La novità per me era che avrei potuto sentire e vedere. Franco era stato di parola ed aveva piazzato, nella camera di cui aveva già preso possesso, nell’hotel della volta precedente, la telecamerina a batterie che mi aveva fatto già  vedere .

Era collegata on line in  remoto al mio cellulare.

Vidi il loro ingresso in camera e guardai con attenzione mia moglie spogliarsi.

La porca si era messo il reggiseno e le mutandine con il buco che le aveva dato lui.

Rividi quello solo sentito della volta precedente. Era bello vedere lei offrirsi e godere ed era impressionante vedere quel mostro di cazzo trapanarla .

Vedere è tutta un’altra cosa.

Si incontrarono ancora due giorni dopo. Era diventata per loro una bella consuetudine, ed in fondo anche per me che non mi stancavo mai di guardare, anche se onestamente, non vedendo novità, cominciavo a stufarmi

La volta successiva fecero sesso come maiali e vi fu finalmente la novità. Franco tentò l’ approccio al suo inviolato culo ricevendone un diniego.

Franco: ma come? Non ci credo. Un culo così bello fatto per l’amore ancora vergine? Nessuno? Ma tuo marito?

Lei: ci hanno provato tutti, ma non ho voluto. Fa male. Il discorso fini lì.

Al momento di lasciarsi Franco le propose: perché non ci vediamo una sera. Inventa una scusa per tuo marito. Non so, che vai a un apericena con le amiche…Ti porto in un bel posto

Così avvenne.

Georgia mi disse la bugia per giustificare la sua uscita serale. Mi chiesi se fosse la prima o….

Il bel posto era un motel alla periferia di Milano, ma lei non si lamentò della cosa.

Era chiaro le interessava solo il suo cazzo. Meglio così.

Non avrei che un gioco da me voluto rovinasse la nostra unione. Il resto era solo sesso, per me trascurabile. Io ero sempre “presente” come le ultime volte.

Vado all’essenza dell’incontro di cui ero l’unico spettatore

La scopa , la sta tenendo in uno stato di galleggiante piacere. Poi dicendole di non preoccuparsi di quello che lui fa , che è solo per fare del sesso ancora più bello, la gira in pancia in sotto. Che fantastico culo.

Le mette un cuscino sotto la pancia e con sorpresa di mia moglie, che comunque non si opponeva, le lega le mani con una corda collegata ai vertici del letto, una per lato, ed infine la imbavaglia con un piccolo foulard.

Poi si cala sul suo splendido culo e con la lingua e le dita rivolte ai suoi splendidi antri la fa impazzire di piacere.

Il corpo di mia moglie si contorce eccitato. La lingua di Franco si muove su lei. Risale sul collo per riscendere giù lungo la schiena fino al culo ed ai suoi fori. Poi Franco si posiziona dietro di lei e con voce tranquilla e pacata le chiede se tutto va bene. Lei annuisce il si.

Franco si alza e prende dalla giacca. E’ un lubrificante, è scritto sul tubetto. Lei vede e strabuzza gli occhi. Si sta chiedendo cosa voglia fare?

Lui torna al letto. Si maneggia il cazzo, poi ci pensa e si mette davanti a lei. Le sposta il bavaglio. Succhialo. Fallo diventare duro. Ti voglio far gridare dal piacere.

Per me era chiaro. Avrebbe gridato e non so se di piacere. Stava collaborando con il nemico. Glielo succhia con abilità e piacere fino a che lui dice: va bene. Le rimette il bavaglio e torna dietro al corpo di mia moglie. Poggia il cazzo sul suo culetto. Lo   sposta e lo fa strusciare sulle grandi labbra della figa e con una spinta si fa largo dentro lei che, ormai abituata alle sue dimensioni, geme dal piacere.

Muove il cazzo lentamente dentro in lei mentre le accarezza i seni. La scopa per un po’ dandole piacere poi lo fa uscire .

Prende il lubrificante in mano. Prima lo spande sulla cappella e sul tronco del suo cazzo, poi lo fa caldere sull’inviolato pertugio.

Vedo lo sguardo preoccupato di Georgia che sente il liquido sul suo ano. Muove il sedere per sottrarsi, ma è inutile. E’ legata ed il peso di lui la inchioda al letto. Poi le sue mani le allargano le natiche ed usa un dito per entrarle nel culo. Va in  profondità, ruota ,lubrificando l’interno del canale.

Poi è arrivato il momento.

Posa il glande, che pare la testa di un fungo, sul suo buchino. Poi la prima spinta; lei  spinge la bocca imbavagliata sul  lenzuolo per il  dolore. Sente, impotente, il cazzo di Franco aprirle il culo e farsi largo. Lo sente entrare sempre di più dentro

Le mani di lui la tengono ferma per i fianchi, la impala lentamente fino a sentire le sue palle sbattere contro le sue rotondità. Georgia ha il fiato corto e le lacrime a gli occhi. Gli occhi dicono: ho male. Basta

Franco si è fermato per far abituare il culo al suo cazzo, dopo poco ricomincia ad incularla a fondo e poi torna indietro lentamente. I suoi movimenti sono lenti e delicati; è un esperto inculatore. Riaffonda in lei, le sue palle sbattono nel solco del culo ad ogni spinta. Non riesco a crederci un cazzo si muove nel culo di mia moglie.

Il ritmo dell’inculata è aumentato. Il piacere ha preso il sopravvento su Franco, ora lui ansima per il piacere. Lo tira fuori quasi tutto per poi rientrare, ogni suo affondo adesso la fa sobbalzare sul letto. Il dolore deve essere sopportabile perché non si agita più.

Lui: tutto bene? Va meglio?

Lei con il capo accenna un si

Continua a sbatterla” e come un raptus quello che attraversa il corpo di Franco che continua a muoversi dentro lei.

Esce per un attimo da dentro e vedo quel maestoso eccitato cazzo. Rientra subito, tutto. Le sue palle sbattono sulle chiappe. Entra ed esce più volte; i suoi colpi, ad un certo punto, diventano quasi violenti. Le sue mani prendono da sotto le tette di mia moglie, le stringono quasi con cattiveria. La tira a sé.

Le toglie il foulard dalla bocca e :masturbati troia ti piacerà. Un nuovo ordine a cui mia moglie ubbidisce.

Le sue dita corrono sotto alla vagina. Toccano e carezzano. Vuole sapere; la mano va indietro. Va a toccare prima le palle di lui, poi risale e tocca il tronco del cazzo e poi arriva dove il cazzo e il buco del culo si incontrano. Tocca come a sincerarsi con mano che davvero lo sta prendendo nel culo. Lui se ne accorge e comprende, come me, che ormai è fatta.

La mano di lei torna alla vagina a masturbarsi. Pare segua il ritmo dell’inculata.

Lui ha capito che non ci sono più resistenze, che il suo ano ha accettato il suo cazzo Adesso può comportarsi come vuole. Si allunga e le slaccia i legacci che la tenevano legata al letto sicuro che lei non fugga. Così è.

Si rivolge alla telecamera spostando leggermente il busto che non sia di ostacolo alla mia visuale tenendolo ben piantato in lei. Il suo labiale mi dice: guarda cornuto.

Come un ginnasta poggiato su una sola mano lo fa andare lentamente su e giù due volte. Poi si ferma dentro fino in fondo. Le sue palle poggiano sul culo di mia moglie. Si solleva e lo estrae completamente Lo lascia appoggiato alla chiappa per lasciarmi il  tempo di vedere, Per qualche istante vedo l’ano aperte. E’ un foro con un diametro di quattro, cinque, centimetri. Riesco a vedere anche profondità per un paio di centimetri le pareti del canale. Sono rosse infiammate.

Sempre il labiale mi dice: visto e glielo rimette in culo.

E’ tutto diverso vedere che immaginare.

Il culo tondo di mia moglie sotto il bacino appoggiato si Franco. Unito dalla sua dura appendice.

Si tira su e la tira su per i fianchi lasciandola inginocchiata in equilibrio con le mani, alla pecorina.

L’espressione del viso di mia moglie dice che gode e soffre insieme.

Franco vuol fare un po’ di spettacolo e forse di istruzione. Pianta i piedi sul letto appena dietro il culo di Georgia ; è come la posa di un fantino che spinge il cavallo al galoppo. Lui spinge altro. Adesso ha il cazzo che la penetra dall’alto nel culo. Per l’equilibrio si aiuta attaccato da sotto alle tette di lei. Le stringe e sembra le faccia un po’ male, ma se non stringesse perderebbe l’equilibrio.

La lima dall’alto.

Per me è una vista da cinema in prima fila. Vedo come ogni volta, ad ogni passaggio del pene, il suo buco si allarghi per poi adeguarsi alle sue dimensioni. Dura poco, un paio di minuti. Impossibile per chiunque resistere di più in quella posizione.

E adesso. Oh cazzo le sta dicendo qualcosa all’orecchio mentre si scosta. Franco si porta al suo fianco e si distende. Con la mano la spinge a spostarsi, a fare quello che le avrà detto.

Lei va davanti lui; si inginocchia di schiena a lui che impugna il cazzo con una mano con l’altra accompagna lei. Capisco cosa vuol fare. Vuol farla sedere su lui. Vuole che si inculi, calandosi da sola, sul suo cazzo.

Lei con attenzione poggia il culo sul cazzo e lui che cura la sua seduta. Una mano sul fianco la guida con precisione. Ci siamo. Il glande è poggiato giusto. La spinge verso il basso. La sofferenza sul suo viso mentre quel tronco si fa strada nel suo culo. E’ la gravità del suo peso che scendendo lo ingurgita. Vorrebbe interrompersi, fermare la discesa, ma Franco la spinge per il fianco a scendere. L’ intero cazzo è nel suo culo. E’ seduta su lui. Le lascia un po’ di tempo per farla assuefare alla nuova posizione. Poi la incinta a muoversi spingendo il cazzo verso l’alto e con le parole.

Muoviti adesso. Hai il culo aperto. Muoviti.

La esorta con la mano sotto il culo.

La spinge a rialzarsi e poi a scendere. E’ fantastico vedere come si incula da sola. Si alza, si vede il cazzo ad esclusione della punta, si risiede e sparisce tutto.

Da sola si porta la mano alla vagina; si masturba. Allora non ha più male e cerca il piacere anche con il culo. Che femmina.

Adesso Franco ha le mani libere; ci pensa lei ad incularsi. Le tiene le mani sotto le tette; le soppesa e le stringe. Gliele spinge verso l’alto in sintonia con le alzate e sedute di lei.

E’ come se mia moglie fosse nella telecamera e potessi toccarla. Vedo il cazzo come scorre attraverso il suo buco.

Ma cosa fa? La ferma a fondo corsa. Franco per la sua altezza ha la testa all’altezza della nuca di lei. Le porta la mano alla testa e la fa girare. Si baciano rimanendo incollati.

Lingue unite e cazzo nel culo. E’ un bacio che non finisce mai.

Le bocche si staccano. Le sussurra qualcosa. Lei annuisce.

Si staccano del tutto.

Si alzano ambedue e si mettono in diagonale sul letto. (Sempre lui per me?).

Lei si piega sulle ginocchia aperte, il viso alla telecamera. Alla pecorina nuovamente. Lui dietro, anche lui in ginocchio.

Lei mette la mano indietro gli prende il cazzo e lo guida all’ano. Piccola spinta; è di nuovo dentro.

La mano di Georgia torna a giocare con la clitoride. Lui spinge forte; lei piega il capo sotto l’assalto. Ha il viso in fiamme.

Vedo bene i loro visi e la “scopata”.

Penso che Franco sia all’”arrivo”.

Le solleva il busto. Ha il busto rialzato. Il viso stravolto. La bocca spalancata.

Le mani di lui le coprono le tette per l’ennesima volta. Le stringono. La sua bocca e nell’incavo del collo. Cosa fa?

Succhia. La marchia. Lascerà certamente un livido, un bel succhiotto, che potrei vedere.

Poi le lascia le tette facendola cadere sulle mani. Le mammelle pendono e si muovono ad ogni sua stoccata.

Lui da l’assalto finale con il cazzo e le parole. Bastardo è alto su lei e parla con lei, ma è a me che il suo viso e le sue parole sono rivolte.

Ecco. Hai visto che l’hai preso anche nel culo? Non è stato difficile. Senti come te l’ho allargato?

Senti?

Lei forse sorpresa dalla domanda: si lo sento (come dicesse e allora?).

E lui: adesso stringi i denti. Sentirai un po’ di male, ma voglio aprirtelo che non si richiuda per un paio di giorni.

Mia moglie non ebbe il tempo di capire e reagire che il cazzo di Franco inizio a scoparla nel culo velocemente e profondamente.

Spingeva in fondo, risaliva facendo uscire anche il glande dal canale. Aspettava quell’attimo che l’ano iniziasse a chiudersi e lo infilava di botto. Ognuna di questi movimenti era accompagnato da un ahh di dolore di mia moglie. Per cinque minuti fece scempio del suo culo. Potei constare con i miei occhi quanto fosse successo. Adesso quando il cazzo non occupava il canale, ma fuori aspettava il “rientro”, l’ano non si chiudeva più.

Guardo l’ano aperto e disse: abbiamo quasi finito. Lo infilò , ma non spinse a fondo. Usò la cappella, la parte più grossa, larga ,del cazzo. Aiutandosi con una mano le faceva fare un movimento di rotazione che andava ad allargare l’ingresso del canale anale; lo stesso movimento che fanno i vasai quando fanno un nuovo vaso.

Le disse : ci siamo quasi. Muovi il culo, ruotalo. E lei ruotò il culo. “Lavorarono “ di concerto sino a quando lui disse: va bene così.  Estrasse il cazzo e si vedeva una voragine circolare di almeno tre centimetri di profondità.

Poi le disse: adesso sei a posto. Avrai male per i prossimi due/tre giorni, ma passerà.

La prossima volta, quasi non ti accorgerai quando te lo metterò dentro, sentirai solo piacere.

Ma da bastardo, non spiegabile: mi spiace, il cazzo di tuo marito diventerà inutile , e allo sguardo sorpreso di lei ,a seguire si spiega. Due volte ancora come oggi e il tuo culo non si chiuderà più, come anche la tua passera. Se vorrai godere ancora avrai bisogno di cazzi grandi almeno come il mio.

Silenzio di lei. Il capo torna piegato in avanti. Capretta sacrificale.

Lui le mette le meni sul culo. Una per chiappa. Le stringe. Spinge. Spinge. Me l’ha sfondata davvero. Le sta rovinando il buco del culo.

Ecco. Franco mugola come un maiale che copula. Sta venendo. Lo spinge in fondo al cunicolo e rimane immobile. Solo il suo culo ha dei sussulti incontrollati. Le sta riempiendo il canale di sborra. Dopo breve si risolleva dal corpo, dal culo, di mia moglie. Il cazzo esce lasciando un aperto cratere colmo di sperma.

Si ripulisce sul lenzuolo il cazzo dalla sua sborra mista a quello che c ‘era in lei.

Le chiede tutto soddisfatto: ti è piaciuto?

Mia moglie non parla, ma non dice no. Spero si riferisca all’inculata non a quello che lui ha detto.

Ma non è preoccupata di avere l’ano spannato e sicuri problemi di incontinenza fecale?

Poi Franco si sdraia accanto a lei. La stringe per i seni, le accarezza il collo e poi la bacia impossessandosi della sua bocca.  Lei corrisponde.

Essere inculata deve esserle piaciuto

Non ho bisogno di vedere altro. Chiudo il collegamento.

In conclusione era accaduto quello che speravo. L’avevo vista fare sesso con un altro uomo che aveva un grande cazzo e finalmente il suo culo non era più vergine. Nei successivi due, tre giorni mia moglie ebbe problemi di deambulazione. Aveva problemi a camminare. Mi disse che aveva una cistite alla vagina che le irradiava dolore tra le gambe impedendole di camminare correttamente e doveva portare anche dei particolari assorbenti.

Si, proprio così. Peccato non potesse dirmi che non era la vagina infiammata, ma il culo, o meglio il condotto anale, per colpa o merito del cazzo di Franco che le aveva sconvolto l’ano e il canale.

Basta così. Il gioco poteva finire e finì. Fu l’ultima volta che Franco e mia moglie si incontrarono.

Tornammo ad essere solo noi. Non vi dico come perché superfluo. Avevo scoperto una nuova femmina, mia moglie.

Vi dico che anch’io, dopo un paio di mesi, provai il piacere di penetrare il suo/mio culo e che mi tornò la voglia di fare l’amore con lei.

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