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MOGLIE SPLENDIDA

By 7 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019One Comment

Ho una moglie splendida .
Alta circa 1 metro e settanta,capelli lunghi neri lisci,occhi chiari che quando ti guardano ti fanno annegare nella serenità infinita.Viso angelico da giovane modella.
Tette orgogliose e morbide nel contempo,stanno ancora su da sole nonostante le gravidanze,ti viene voglia di mangiarle. Ha il tipico corpo mediterraneo,le curve ai punti giusti,con un culetto appetitoso che si stacca dalle lunghe gambe; più volte ho visto uomini che incrociandola si sono girati a guardarla fissando con interesse il suo meraviglioso didietro
Intelligente : 2 lauree ed un lavoro importante. 
Mi ha dato due figlie splendide
Sempre disponibile e punto di riferimento per amici e parenti.Ha 37 anni.
Potrei continuare ancora per molto magnificandone meriti e virtù e allora…. vi starete chiedendo: cosa non va?
Non va, che io sia un gran bastardo .Uno che non si accontenta. Uno che vuol sempre di più.

L’ho conosciuta che aveva 16 anni,io ne avevo 20. E’ stato un reciproco colpo di fulmine, da quel giorno diventammo inseparabili.Non esistevano più gli altri, solo noi.

Per lei il sesso era lontano e mantenne la sua verginita’ sino alla maggiore eta’.Sino ad allora ci limitammo alle solite innocenti effusioni dei fidanzatini. (cosi’ come ci chiamavano gli amici)

Al compimento dei suoi 18 anni volle donarmi la sua verginità.Fu una cosa bella,ma di scarso piacere,soprattutto per lei.Inoltre la nostra inesperienza fece il danno:al nostro primo rapporto sessuale rimase incinta.

Nacque una bellissima bimba,Elisabetta, che è diventata maggiorenne da poco.

Ci sposammo e fu,è,un’unione felice.Pochi anni dopo arrivò la nostra seconda figlia.

Dal punto di vista sessuale vi erano stati passi in avanti.Laura era cresciuta e la sua sessualita’ era emersa e con il passare degli anni era diventata  una bellissima donna.Le sue acerbe curve erano diventa sinuose e il suo corposi era riempito nei punti giusti.Inconsciamente il suo corpo emanava sensualita’ che era fortemente percepita da chi la avvicinava, La sua femminilita’ si esprimeva a letto ,quando facevamo l’amore sentivo quanto fosse partecipe e vogliosa di godimento..

Aveva sempre  la sua aria dolce ed angelica e pur indossando abiti che evidenziavano la sua figura appariva come una fedele moglie e mamma.

Avrei messo le mani sul fuoco a testimonianza della sua fedelta’.Mentre io,

profittando del nostro benessere economico e di un fisico niente male, avevo avuto qualche rapporto extra coniugale che mi aveva allargato la mente sulla pratica del sesso

“Allargamento” che non riuscivo a portare nel letto matrimoniale con Laura.Che era sempre calda e disponibile,ma che sapevo non sarebbe stata disponibile a variazioni su tema.

Fedele e tradizionale.

Cio’ mi faceva sentire frustrato e desideroso di avere di più

Mi ero un po’ stancato di questa moglie perfetta che tutti “amavano”.
Anch’io l’amo, ma volevo una femmina diversa.
Non amavo di lei i no a :
-prenderlo nel culetto
-a non mettere quei completino intimi che fanno rizzare l’uccello
-a non fare i pompini fino in fondo, tipo gola profonda
-a non farmi i pompini in auto mentre guidavo
-a non lasciarsi andare anche fuori dalla camera da letto
ed altro ancora
Mi piaceva pensarla e vederla piu’ puttana.
Avevo provato più volte a “disinibirla”,ma senza successo. La sua educazione cattolica le impediva certi comportamenti e mi diceva: certe cose le fanno solo le puttane.
Non so se avesse ragione sulle puttane,ma se certe cose le facevano solo le puttane era arrivato il momento che l’avrei fatta diventare una puttana .
Non volevo far “saltare” il nostro matrimonio;ripeto l’amo.Volevo qualcosa in più.
Certo non potevo essere direttamente io a traviarla ,ma con la collaborazione di qualcuno( e sapevo chi…) avrei raggiunto il mio scopo.
Contattai un mio amico di lunga data,anche suo conoscente, con cui da scapolo ne avevamo fatte un pò.
Superando le sue obiezioni e ritrosie lo convinsi ad essermi d’aiuto;e poi sapevo, che al di la delle sue obiezioni etiche, mia moglie gli piaceva in tutti i sensi.
Organizzai tutto io,lui fu il consapevole bastone del mio volere.
Lo invitai,d’accordo con mia moglie una sera a cena. I bambini erano dai nonni.
Mia moglie era vestita informalmente;gonna e camicetta,e preparò una classica cena: pasta e carne al sugo.
Io preparai gli aperitivi. Nell’aperitivo di mia moglie aggiunsi un eccitante che mi era stato procurato da un amico.
Sapevo che l’eccitante diminuiva le inibizioni e dava una specie di incoscienza per cui sarebbe stata a completa disposizione del mio amico..
Cominciammo a mangiare e chiacchieravamo amabilmente,intanto il mio amico Giorgio ed io curavamo “ gli effetti” dell’eccitante.
Quando mia moglie(Laura) cominciò ad impappinarsi sulle parole ed ad apparire stranita comprendemmo che l’eccitante stava avendo effetto.
Mi dovevo smarcare dalla cena e dissi : porca miseria, ho dimenticato in ufficio(faccio il libero professionista) i documenti di…che mi servivano la mattina successiva.Faccio un salto a prenderli e torno. Un’ora e sono qui.
Mi alzai, diedi un bacio sulla bocca di mia moglie insinuandole velocemente la lingua. Lei inconsciamente(stava partendo..) aprì le labbra per rispondere,ma mi ritrassi ed andai.
Chiusi la porta sbattendola.
L’ultima cosa che mia moglie doveva ricordare nella sua memoria era che ero uscito.
In realtà non uscii, mi fermai nell’entrata ed attesi….
Aspettai alcuni minuti ascoltando Giorgio che le parlava: da argomenti d’attualità’ la portò a parlare di aspetti intimi.
Iniziò a parlate di sé, di cosa voleva dire essere scapolo a Milano a 40 anni ,delle opportunità di incontri che si hanno e di cosa si fa’.
Fu interrotto da un suono che gli segnalava che gli era arrivato un messaggio sul telefonino.
Ero io che gli scrivevo,come concordato, che purtroppo dovevo fermarmi in ufficio per un po’, almeno 2 ore, per preparare la pratica per il giorno dopo. Fece leggere il messaggio a mia moglie che disse : che peccato non ha terminato nemmeno la cena.
Giorgio riprese il filo del discorso e intanto continuava a versarle da bere(e mia moglie beveva)

Le raccontò di un ultimo episodio avuto con una professoressa, assatanata di sesso, entrando in particolari erotici e sessuali:da come glielo prese in bocca a quando aveva voluto essere inculata.
Mia moglie non reagiva ,ascoltava passivamente.
Se fosse stata in sé avrebbe cacciato Giorgio di casa.
Poi Giorgio le chiese se a lei piaceva fare sesso e come…e iniziò a complimentarsi del suo fisico e della sua persona dicendole che gli era sempre piaciuta e che se non fosse stata la moglie di un suo amico….Le chiese, provocandola , se anche per lei era la stessa cosa.
Mi avvicinai. Ora senza essere da lei visto vedevo tutto.
Giorgio si alzò e si avvicinò a mia moglie, sedendosi al suo fianco sul divano

Laura era leggermente rossa in viso ed aveva lo sguardo un pò perso. Capiva e non capiva.
Giorgio prese le sue mani attirandola a sé e la baciò.
Si impossessò della sua bocca e della sua lingua.
Si alzarono e la strinse a sé mettendole le mani sul suo bellissimo culo e spinse il suo uccello contro la sua pancia.
La carezzò,baciò,blandì,sino a che mia moglie non fu pienamente in suo possesso
Laura comprendeva quanto stava accadendo,ma non riusciva a sottrarsi,anzi l’eccitazione sessuale stava montando in lei che si stava lasciando andare completamente. Succhiava la sua lingua con passione e strofinava il pube contro il suo uccello.
Ora Giorgio poteva fare quello che avevamo definito insieme
Le disse:sapevo che dietro quell’aria da santa si nascondeva una puttana.Ed io saro’ il tuo uomo e tu la mia puttana;voglio farti fare le cose che fanno le puttane e che mi piacciono di più.
Mia moglie “coperta” dall’eccitazione sapeva solo poggiarsi a lui senza sottrarsi nè alle sue parole nè’al suo corpo
giorgio le disse: andiamo sul letto che stiamo più comodi. Poi cambiò idea e le disse ferma:prima farmi vedere la tua passera.
Seppur eccitata ed “incosciente” Laura ebbe una specie di risentimento,ma lui le prese da sopra la camicetta una tetta tirandola a sè e questo fu sufficiente.
Laura si appoggiò alla tavola e con una lenta mossa sollevò la gonna mettendo in mostra i suoi velati slip.
Giorgio senza avvicinarsi le disse: voglio vedere la tua passera e lei si calò gli slip facendoli cadere ai piedi,allargando poi le gambe.
Ora teneva con le mani la gonna sollevata e faceva vedere a Giorgio la sua passera ornata dai suoi curati peli, tagliati a non debordare dagli slip.
Era bellissima
Giorgio si avvicinò e baciandola fece una carezza alla passera.Le disse :è bellissima,adesso andiamo a letto che voglio provarla
Il mio uccello era schizzato in cielo,dovetti estrarlo dai pantaloni tanto mi era diventato rigido e sofferente nell’angusto spazio.
Li seguii
La teneva vicino a sè guidandola alla camera da letto con la mano sul culo; intanto le loro lingue si toccavano.
In camera da letto,subdolamente, le disse:voglio avere un ricordo di questo nostro primo incontro(le stava dicendo che si sarebbero incontrati ancora per scopare) e voglio filmarlo, sei d’accordo Laura?
Aveva già acceso prima della domanda una piccola videocamera che stava già registrando il tutto.
La baciò ancora con passione e ripetè :sei d’accordo?
Lei persa disse si,fai quello che vuoi
Agli occhi di tutti sarebbe apparsa la condivisione di Laura su quanto stava accadendo e Giorgio ed io puntavamo su questo per gli incontri a seguire.
Posizionò la videocamera che inquadrasse bene il letto,si distese sul letto e le disse: spogliami.
Lei ,da lui aiutata,gli tolse scarpe,calze, maglietta e pantaloni e stava togliendoli i boxer quando lui le disse: gioca con il mio uccello da sopra i boxer.
Mia moglie non fece una piega alla richiesta. Glielo palpò e baciò attraverso il tessuto delle mutande.
Soddisfatto Giorgio si fece togliere le mutande,il suo uccello era bello duro e disse a mia moglie: continua quanto iniziato.
Laura riprese a carezzarlo e leccarlo finchè Giorgio glielo sospinse in bocca.
Vedevo il suo uccello entrare ed uscire dalla bocca di Laura
In quel momento stavamo godendo in tre.
Giorgio le prese una mano,gliela poggio’ sulle palle e le disse:mentre mi lecchi accarezzami i coglioni che a noi uomini fa impazzire .Impara.
E poi, un’altra cosa che mi piace mentre mi fanno un pompino è sentire un dito nel culo.
Il linguaggio era pesante,ma molto chiaro. .(la stava addestrando a….).
Infatti vidi mia moglie che pur con qualche titubanza fece anche questo
Vedevo Giorgio felice mentre Laura gli carezzava le palle o gli mettevo il dito in culo facendo lentamente su e giù intanto che glielo succhiava.
Poi Giorgio mise la mano sulla testa di Laura per spingerla a prendere il suo pene tutto in bocca.
Glielo disse :devi prenderlo tutto sino in gola,come le puttane.
Laura faceva resistenza,non l’aveva mai fatto, e si vedeva che faceva fatica ed aveva colpi di tosse quando lui entrava troppo.
Giorgio le disse: fai piano ,con calma e lo prenderai tutto.
L’hai mai fatto con Roberto(io)?
E lei scosse la testa,impossibilitata a parlare ,per dire no .E Giorgio disse :a me lo farai, perché sei la mi puttana.
Laura resisteva,ma Giorgio con la pressione delle sue mani era più forte e piano piano l’uccello entrò tutto nella bocca. Non si vedeva più.
Giorgio le disse :brava ci sei riuscita,sei fantastica. Da adesso i pompini che mi farai, salvo altri miei desideri,saranno sempre così.
Lei non poteva parlare, ma sollevò lo sguardo e parlarono per lei i suoi occhi.
Si vedeva solo il movimento del capo di Laura ,ma non più l’uccello che era inserito in profondità nella sua gola.
Giorgio, per almeno 10 minuti, si godette il primo pompino gola profonda di mia moglie poi disse: vengo.
Laura cercò di sollevare il capo,ma lui glielo tenne giù e le sborrò direttamente in gola.
Le tenne ferma la testa fino a che non smise di sborrare, poi la lasciò
Mia moglie,libera,si sollevò ,ma non c’era più nulla da fare o pulire .
Della “venuta” di Giorgio non si era perso nulla, la sborra era andata tutta nel suo stomaco.
Laura era stranita per quanto stava avvenendo. Era rossa in viso e molto facilmente la droga,aiutata da quanto stava succedendo, stava “montando” in lei.
Non si chiedeva certamente cosa stava facendo e con chi,voleva solo godere.
Intanto Giorgio aveva raggiunto il suo primo obiettivo.
Giorgio, che mi vedeva, mi fece un cenno interrogativo a cui io risposi sempre con un cenno.L’addestramento continuava.
Adesso sarebbe toccato a lei.
Le disse: alzati sul letto e spogliati lentamente.
Laura si alzò sul letto e si tolse come chiesto la gonna, la camicetta ed il reggiseno(gli slip li aveva tolti prima..)
Si alzò sul letto anche Giorgio e la baciò senza abbracciarla
Erano in piedi, nudi su letto, uniti solo dalla lingua. Lui le passava la mano in mezzo la gambe carezzandole la passera facendola fremere.

Ebbi un flash di repulsione guardando Giorgio e mia moglie nudi.

Mia moglie era “perfetta” in tutti i sensi.Una modella per qualsiasi pittore di nudi ed una strafiga per ciascun uomo.Giorgio..Giorgio era “migliorabile” ,molto “migliorabile”.Ora che i vestiti non celavano più il suo corpo, le sue imperfezioni erano evidenti

Intorno al metro e settantacinque,spalle alte su  un torace peloso,pancetta prominente,pisello in erezione liscio un po’ curvo di lunghezza penso normale(come ne ho visto tanti facendo sport),di larghezza importante.Ho pensato che le fighe lo devono sentire bene.Stempiato.Bellissimi occhi azzurri da cui traspaiono allegria .Nel complesso non è un adone,ma neanche è ributtante.

Quando è vestito ,e veste sempre in modo impeccabile,le sue imperfezioni fisiche non appaiono, anche perché la sua vivacità,intelligenza e fascino catturano l’interlocutore.

Il contrasto con la bellezza di mia moglie era evidente e da  ciò il mio fastidio. Io sono molto più bello almeno fisicamente.

Giorgio ha sempre avuto un discreto successo con le donne per il “suo saper fare” ed adesso avrebbe scopato mia moglie.
Tornando a quanto stava avvenendo:vidi Giorgio distendersi sul letto.
La guardava da sotto godendosi dal basso la vista del suo splendido corpo.Soddisfatto della vista la fece stendere accanto a lui.
Si baciarono come focosi amanti .
Lei lo carezzava sulla schiena mentre lui le carezzava i glutei o in aletrnativa tirava e succhiava con foga le tette .A lei piaceva.
Giorgio volle contestualizzare il momento per il futuro e le disse: ti rendi conto che stai facendo l’amore con un amico di tuo marito?
Lei sempre più persa :si,si….
E Giorgio continuo’ dicendo che avrebbero fatto l’amore ancora in posti diversi e forse anche con altre persone e che voleva che lei fosse una vera puttana per soddisfare tutti i suoi desideri
Mia moglie fremeva ai suoi tocchi e non poteva sottrarsi alle sue richieste.
E sollecitata alla risposta, mentre lui intensificava le carezze ,disse: farò tutto quello che vuoi,sarò la tua puttana,ma adesso fammi godereGiorgio la mise supina e si mise ai suoi piedi facendole allargare le gambe per avere la sua passera in primo piano.

Ad alta’ voce declamò : cosa c’è di piu’bello di una figa che ti apetta bagnata e vogliosa.E dopo l’attacco di poesia, non pote’ esimersi dal piegarsi in mezzo alle sue gambe per omaggiarne la bellezza.

Inspirò a sentire il profumo della sua passera e le  diede, dal basso verso l’alto, tre o quattro leccate a lingua aperta.Laura rovescio’ la testa all’indietro per il piacere.Giorgio si sollevo’ e potei vedere le labbra della passera oscenamente aperte. Si vedeva l’interno rosa e luccicante.
Le chiese di mettersi alla pecorina.
Lei si mise come richiesto e Giorgio la guardò a lungo in quella posizione. Si beava di quanto aveva a sua disposizione.Il rotondo culo di Laura era all’altezza del suo viso ed i suoi due fori gli erano offerti.

Immobile,in attesa,il culo alto con le gambe divaricate,pareva una cavalla fremente in attesa della monta. Giorgio astasiato le infilò una mano tra le coscie e si fermò poggiandola all’inizio della passera nel punto più lontano.Da  esperto amatore quale era imase fermo sia a gustarsi quegli attimi sia a creare ulteriore eccitativa attesa .Il suo dito medio si alzò e si puntò all’inizio della fessura,poi fece lentamente scivolare la mano dal davanti a dietro.Il dito si inserì nella passera di Laura scavando un solco,dividendo le sue intime labbra.La reazione di Laura fu un oohh,un gemito di piacere ed inconsciamente allargò ancor più le gambe in una muta richesta di ripetizione.

Vedevo Laura che si reggeva sulle mani ed il suo viso era dolce.Le tette, da cui spiccavano gli eccitati capezzoli, pendevano nel vuoto.Veniva voglia di mungerle.Il culo in bella evidenza era un’opera d’arte .
Era uno stupendo quadro vivente.
Giorgio le fece abbassare il capo tra le braccia .Il suo culo rimaneva rialzato,era un gioiello.
Non potè trattenersi,si pose dietro lei ed infilò la testa in quel paradiso godendo di quanto era a sua disposizione.Le leccò sia la figa che la rosetta del culo.
Laura gemeva.
Giorgio le diceva: sei splendida, hai un culo stupendo. Glielo baciava insinuando la lingua nelle due fenditure, più a fondo che poteva.Leccava con passione e ambedue i fori si aprirono attendendo nuovi stimoli.

Verificato quanto fosse bagnata dall’eccitazione le infilò uno e poi due dita in figa, poi con il dito bagnato dei suoi umori glielo infilò piano e dolcemente nel culo.
Laura non si sottraeva,gemeva,diceva:si, si… ed agitava il culo ad apprezzare l’azione.
A me vedere quel quadretto erotico vivente, che vedeva come interprete mia moglie, stava facendo impazzire.
Mi resi conto che inconsciamente avevo stretto in mano il mio uccello e mi stavo segando. Razionalizzai. Mi dissi:aspetta,quando Giorgio godrà e anch’io potrò godere.
Cosa mi stava succedendo?
E Giorgio: adesso ti scopo, voglio entrare con il mio cazzo in questa deliziosa figa .
Voglio fartelo sentire tutto e riempirti del mio sperma.
E lei estasiata :si, si
E Giorgio continuava, voglio anche il tuo culetto.
L’hai già preso qui?E le toccò il culetto.Roberto è gia entrato qui?
E lei: no,non non ho mai voluto.Solo lo puttane lo fanno
E Giorgio prontamente:visto che sei la mia puttana il tuo culo sarà mio.

Sarò il primo anche se non l’ultimo (cosa intendeva??) a godere e a farti godere con il culo.
Il suo uccello all’idea di quel che avrebbe fatto si era rizzato nuovamente.
Fece una cosa nuova anche per me .

Le disse:vieni dietro me e si mise alla pecorina.

Le disse:leccami il buco del culo .(che gran porco)Entra con la tua linguetta nell’ano e le prese una mano che fece passare al suo fianco a prendergli l’uccello.
Le disse: segami e leccami.
Vedevo Laura segarlo ed insinuare la lingua nel culo di Giorgio;  per me era una novità,ma non per Giorgio.Si vedeva come gli piacesse ciò che Laura gli stava facendo.
Soddisfatto della partecipazione di Laura la interruppe.
Si portò al suo fianco visibilmente eccitato. Adesso tocca a te.

Fammi vedere quanto mi vuoi.
Sembrò che Laura aspettasse solo quel momento;alla ricerca della soddisfazione personale e sollecitata da nuove esperienze stava cambiando.
Si mise supina ,guardando Giorgio allargò le gambe e mise in prima visione la sua figa.
Prese con le dita le labra della figa ed oscenamente le tirò allargando l’ingresso del paradiso.
Disse: guarda. La mia fighetta ti aspetta. Vuole il tuo cazzo .E’ pronta a riceverti. Vieni entra .Non ne posso più.Voglio essere scopata.Sentire il tuo cazzo . Fammi quello che vuoi è tua.
Giorgio ne era impressionato,non pensavamo che l’eccitante potesse essere così potente.
Forse aveva semplicemente scatenato i suoi istinti repressi. Dopo anni di inibizioni forzate adesso si stava lasciando andare in eccesso.
Ciò ci rese felice.sarebbe stato tutto molto più semplice.
Le chiese:prendi la pillola? Perche’ mi piace sborrare dentro alle mie puttane..
E lei,continuando ad offrrirgli la fighetta: non prendo nulla.
E lui:non importa ti farai dare dal dottore la pillola del giorno dopo e appoggio l’uccello all’ingresso della sua passera.
Laura, infoiata, non appena lo sentì nei pressi della figa, presa dal delirio eccitativo, lo prese con una mano.

Dicendo: finalmente; lo accompagnò dentro sé.
Era più di quanto avessi mai sognato:mia moglie disinibita e affamata di cazzo
Laura attorciglià le gambe ai fianchi di Giorgio per prendere meglio il suo uccello e sentirlo di più.
Per impedirle di gridare Giorgio la baciò. Le loro bocche e lingue si unirono.
La scopò con passione per alcuni minutivoleva goderle in figa e poi nel suo agognato culo.
Laura con un grido godette una prima volta.Giorgio era straeccitato, non gli sembrava vero di di scopare una donna cosi’. Aveva il cazzo durissimo che non aveva alcuna voglia di rinunciare a quanto stava facendo. Sembrava gli dicesse:scopala fino a farla morire.

E continuo’ a scoparla in piu’ posizioni.Sentii Laura gridare piu’ volte: vengo, non è possibile sto venendo ancora.

La scopò ininterrottamente per oltre un’ora poi anche il suo uccello diede, finalmente ,segni di stanchezza.

Giorgio si sedette sul bordo del letto e fece calare Laura di schiena su di sé fino a che il suo uccello non fu dentro lei.

Si guardavano, riflessi, nello specchio, a lato del letto.

Si vedeva Giorgio, dietro Laura, che le teneva  in mano le tette e con il movimento sulle stesse dava i tempi della scopata.

Laura si alzava e abbassava su lui e si vedeva il cazzo entrare ed uscire dalla fighetta(è più corretto dire che quando Laura si sollevava si vedevano i coglioni e la base del cazzo di Giorgio).Era da film porno.

Poi Giorgio,stringendo forte i seni di Laura, disse:vengo e Laura rispose :anch’io.

Giorgio inarcò il bacino a far entrare l’uccello più dentro che poteva mentre Laura a sua volta  si schiacciò su lui per prenderne il piu’ possibile e godettero insieme.

Ed anch’io con un ultimo”colpo” completai la mia “sega” venendo copiosamente ed inzaccherandomi la mano  che avevo messo protezione degli schizzi di sperma.

Loro rimasero ansanti, immobili in quella posizione.

Passata la fase del piacere Laura si alzo’ e vidi l’uccello di Giorgio,ormai moscio,uscire dalla sua figa accompagnato dai filamenti del suo sperma e dagli umori di Laura.

Laura si passo’ una mano in mezzo le gambe e disse: mi hai riempito per bene speriamo che….e fece per allontanarsi(forse verso il bagno).

Giorgio disse: aspetta.La tirò a sé facendole piegare la testa .

Laura si aspettava un bacio,ma lui le piegò la testa verso l’uccello dicendole:puliscilo con la lingua.Non vorrai mica farmi uscire cosi’?

Mia moglie sorpresa,ma ormai succube glielo’ leccò e succhiò fino a pulirlo completamente dai residui.

Giorgio soddisfatto le disse: brava.

Cosi’ ti voglio.Troia fino in fondo.

Poi guardo’ l’orologio a muro e disse: è tardi meglio se vado via prima che arrivi Roberto,non vorrei si accorgesse di qualcosa.

Si alzò e rivesti.Laura stava uscendo dal torpore che la aveva ammantata quella serata.Era ben consapevole di quanto avvenuto

Giorgio le disse:è stata una bella scopata vero?Pensando alle volte che ti ho sentita godere ti deve essere piaciuta davvero molto.E senza attendere risposta continuò:da adesso sei la mia troia e rinforzo il concetto’ facendole rivedere la videocamera.Qua dentro tutto appare molto chiaro.

Non fare quella faccia ,faremo ancora delle belle scopate, insieme e non solo….lei sapeva di non avere scampo,ma forse cio’ le faceva piacere e rimase in silenzio

Le disse: ti chiamo domani e dopo un ultimo, lascivo, bacio andò.

Io “arrivai” un quarto d’ora dopo.

Chiesi :Giorgio è già andato?Ed al si di mia moglie, dissi:peccato.

Dopo le consuete faccende andammo a dormire.

Laura mi diede un veloce bacio e disse:muoio di sonno .

Si girò e…buonanotte

 

Rieccomi con il seguito.Grazie per le vostre osservazioni e suggerimenti

Per semplicita’,come suggeritomi, il racconto da questo momento passa nelle mani di Giorgio sia che gli episodi lo coinvolgano direttamente o indirettamente, tramite Roberto od altri.

Il mattino chiamai Roberto.L’opera di cambiamento era ben iniziata e doveva velocemente proseguire.Si disse d’accordo.

Gli proposi di lasciarmi campo libero per quella sera e di avvisare Laura che sarebbe rientrato molto tardi, al resto avrei pensato io.

Mi disse:dammi cinque minuti che avviso Laura e poi ti dò l’ok .Fu cosi’.

La sera a sorpresa mi presentai a casa loro.

Laura nonsi aspettava di rivedermi cosi’ presto.

 Le dissi che sapevo che Roberto non sarebbe stato in casa,l’avevo sentito al mattino,e volevo riprendere il discorso iniziato la sera prima.

Laura cercò di negare l’evidenza che quanto era avvenuto la sera prima che era stato l’errore di un momento particolare che non doveva ripetersi.Che lei era una moglie fedele e non voleva rinunciare alla sua fedeltà,che io ero un amico di Roberto.Insomma un mucchio di scuse.

Parlava,parlava

Mi spostai ponendomi  alle sue spalle e le carezzai i fianchi mormorandole a bassa voce :vedi è stato molto bello.Mi hai fatto delle promesse che devi mantenere se non vuoi che Roberto ed altri sappiano quanto sei puttana e..

Mi interruppe dicendo che non c’era nulla di cui parlare, Che era stato tutto uno sbaglio dovuto all’alcol bevuto che lei amava suo marito e non c’era nulla da cui parlare. Anzi voleva velocemente dimenticare quanto era successo,

La lasciai sfogare sino alla conclusione sino a che non ebbe più nulla da dire

Adesso toccava  a me

Le dissi che ben comprendevo il suo stato d’animo ed i suoi sentimenti nei confronti di Roberto

Non potevo però negare che quanto avvenuto mi era piaciuto tantissimo e che non riuscivo a dimenticarlo e che  anche a lei non era dispiaciuto anzi…. ed anche il suo corpo non poteva dimenticare il piacere provato

Potevamo avere ancora il reciproco piacere, ed a Roberto non avremmo/avrei detto nulla poiche’ è un amico(sono un bastardo)

Lei ,dopo il silenzio, stava ancora per negare e replicare quando poggiai sul tavolini alcune delle foto fatte e la videocamera con cui avevo fatte le riprese video.

La poggiai già posizionata sulle sequenze che mi interessava farle vedere.Schiaccia lo start e le dissi: guarda.

Nel video si vedevano quei momentoi in cui lei mi diceva: scopami ,scopami ;voglio il tuo cazzo ;fammi godere; non mi interessa di Roberto….la sequenza durava più secondi.

Sarebbe apparso agli occhi di chiunque, non sapesse quanto di sottostante, che era lei a bramire il mio sesso; lei a voler tradire Roberto per puro sesso.

Ed ad amplificare l’accaduto, da buon bastardo, le dissi: ti sei approfittata di un amico di Roberto per i tuoi porci comodi,mi hai usato come uno strumento per te stessa e adesso vuoi negare e disfarti di me ,come fossi un oggetto.

Troppo comodo.

Adesso sono io che ho bisogno di te e per essere chiaro: non voglio il tuo amore,voglio la tua figa per scoparti e la tua bocca per quei grandi pompini che sai fare.

Voglio il tuo culo per tutte le volte che vorrò ed altro ancora.Tu mi appartieni finchè vorrò.

Se non ti va bene darò foto e video a  Roberto ,ai tuoi e suoi genitori ,e perche’ no li posterò su internet.Tutti sapranno quale troia tu sia;altro che fedele moglie e brava mammina.Pensa anche ai tuoi figli….

Se farai quanto vorro’,quando sarò stanco di te ti ridaro’ foto e filmato e… amici come prima.

Quella sera volevo comletsre la conquista del suo corpo.volevo la sua parte forse piu bella il suo culo.Quel culo che faceva girare la testa a tutti gli uoni che incontrava che a suo passaggio si giravano ad ammirare queella parte di scultura vivenre.Chissa quanti sarebbero stati disposti a pagare cifre folli solo per poterlo toccare.Io l’avrei toccato papato astrrugnato ed infine l’avreu datto mio e questo perche me lo chiedeva suo marito. La fortuna mi aveva baciato in fronte

Lei era basita,ormai senza difese doveva risolvere il suo dilemma accettare l’oscena proposta ed essere a disposizione di quel laido individuo per il tempo che vorrà o ribellarsi accettando le conseguenze nefaste,da lui ben evidenziate.

Avrebbe avuto distrutto la vita di moglie,mamma,figlia ed il lavoro e……

Questi pensieri turbinavano nella sua testa.Fu lui d aiutarla a decidere si pose nuovamente alle sue spalle e profiittando della sua remissività la avvicinò e piegà sul vicino tavolo.

Lei era nelle sue mani e Giorgio continuò senza ostacoli.

Le sollevò la gonna sulla schiena, gli slip bianchi erano l’ultimo ostacolo.Glieli fece cadere ai piedi e poi con le mani le fece allargare le gambe.

Si mise comodo e ….

Alla prima leccata di figa che ricevette Laura sentiva che avrebbe accettato la proposta di Giorgio e  che sarebbe stata incondizionatamente sua.Era troppo bello quello che provava e non aveva alternative valide.

Giorgio ci sapeva fare e glielo aveva già dimostrato.

Leccò figa e perineo con ingordo piacere. Sapeva toccarle i punti giusti e lei era calda femmina e seppe farla diventare ancora piu’ calda.

Aadesso era lei ad andargli incontro per sentire la sua lingua il più possibile a fondo.

Giorgio intanto si era calato i pantaloni liberandosi degli slip e delle scarpe. Aveva l’uccello già pronto, ma volle il suo permesso implicito a proseguire. Si portò al suo fianco e le toccò il capo invitandola a girarsi .Laura si girò e vide il suo cazzo all’altezza del suo viso senza tentennamenti lo imboccò iniziando a spompinarlo.Era il segnale che Giorgio attendeva.

Le sottrasse l’uccello e le disse: vieni. S seguendo la nota strada la portò nella camera matrimoniale.

Le disse spogliati.

Si spogliò e quando fu nuda nel suo splendore la fece mettere nella sua posizione preferita : a pecorina bordo del letto.

Le leccò nuovamente la figa che cominciò a bagnarsi abbondantemente.Non seppe resistere a tanta bellezza.Si alzò e le infilò l’uccello in figa

Nel giro di un minuto si sente sul punto di venire,dovette uscire dalla calda tana.Le parole di Roberto gli tornarono nuovamente in mente: quando è eccitata e impossibile resistere nella sua figa; è un forno e ti fa venire in meno di niente

Giorgio piu restente e soprattutto esperto capì che quando eccitata la figa di Laura si contraeva ritmicamente ed era come se una mano ti massaggiasse l’uccello.L’azione corretta:con la figa ti munge il cazzo.La persona  con l’’uccello,  già sottoposto agli stimoli dello sfregamento e del  calore in figa sottoposto a questo nuovo stimolo, non poteva resistere, giungendo in breve all’eiaculazione.

Laura faceva questo naturalmente,non era lei a comandare la mungitura .Giorgio pensò che quando Laura sarebbe stata in grado di gestire la mungitura sarebbe stato fantastico scoparla.Avrebbe potuto decidere in qualsiasi momento quando portarti all’orgasmo.

Giorgio ebbe un dubbio scoparla o incularla?

Laura,in calore,muoveva il culo attendendo la sua penetrazione.

Pensò che soddisfarla avrebbe favorito la fase successiva e poi gli piaceva scoparla.Quindi ritornò nella calda fornace accolto da un siiii.. di Laura.Questa volta non avrebbe resistito a lungo e volle godersela fino in fondo.

Uscì nuovamente da lei ,la fece mettere supina e si mise a cavalcioni del suo petto.Inserì il pene tra le sue belle e morbide tette iniziando a scorrere tra esse.Laura lo supportava degnamente,con le mani strinse le tette sul suo uccello.Il suo pene scorreva tra quelle colline godendo del percorso.Quando il pene era a “fine corsa” in prossimita’ del viso Laura gli leccava il glande ampliando il suo piacre.

Era una piacevole spagnola con simil pompino. 

 Soddifatto della sua collaborazione Giorgio si spostò e prima di passare ad un piacevolissimo 69,volle unire la lingua alla sua e Laura sembrò apprezzare.Il 69 fu divino,la bocca di Laura era sempre deliziosa e sapeva come trattare un uccello.Poi Giorgio decise di porre fine ai giochi.

La “rimise” alla pecorina reintrando in figa per l’affondo finale.L’ingresso del suo uccello fu salutato da Laura con una gioia espressa da un sii  prolungato ed un lungo gemito di piacere.

In breve il calore in figa divene altissimo.Laura ormai gemeva continuamente per il piacere della penetrazione.Giorgio le disse :parla, dimmi quello che senti.So che ti piace,sei una troia.Una cagna in calore.Queste frasi al posto di offenderla  la eccitarono ancora di più e si sorprese a pronunciare frasi come:si scopami, scopami fotrte .Mi piace il tuo uccello e come lo sento.Fai venire questa troia Riempila del tuo sperma ed altre scurrilità.oveva essere eccitatissima poiché la sua figa aveva iniziato l’opera di mungitura dell’uccello di Giorgio.

Giorgio non nre poteva più.Sentiva lo sperma risalirgli dai coglioni e non riusciva più a resistere.

Si mise nella posizione per lui più bella.

Poggiato perfettamente sul suo culo e sulla sua schiena come fossero un’unica cosa.Le prese le tette tra le mani tirando il suo corpo a sé.

Erano profodamenti ancorsati l’uno all’altra.

Le disse:cagna, sto venendo.Ti sto riempendo-.

E lei:si,riempimi ,vengo anch’io.

Giorgio si inarcò e venne spingendo il suo uccello ed il suo sperma a fondo di lei. Ebbe più contrazioni a scaricare tutto il suo seme nella vagina di Laura, poi crollò al suo fianco.

Fu forse una casualità che i loro visi si trovassero vicini dopo il dirompente comune orgasmo e che le lorolingue si unissero a suggellare definitamemte il loro patto..

Giorgio non aveva dimenticato che voleva il suo culo e dopo una doverosa pausa si sottopose alle sue cure per tornare in piena efficienza.Laura,con il suo angelico viso,era una pompinara pereccellenza ed in breve il suo uccello ritornò al primitivo splendore.

Laura era eccitata per questo “continuativo” gioco ed in perenne calore animale

Laura è una femmina da monta.

La fece mettere supina sul letto mendo un cuscino sotto il bacino per farle alzare leggermente il culo.Glielo umetto passando con la lingua dalla figa al foro anale.con un dito cominciò un dolce dentro e fuori nel condottoanale.A laura questa frizione piaceva ed assecondva il movimanto del dito.Quando Giorgio le disse:toccati lei ,volentieri, si toccò la cltoride iniziando una lenta masturbazione.

Giorgio prese, dal vicino comodino, un ampolla che conteneva ununguento.

Rimirò il culo di Laura:era da guinness dei primati.

Lo spalmò, utilizzando le dita, sull’ano e fece modo che entrasse anche nel condotto anale.Poi a piena mano si unse l’intero uccello,dal glande alla base.

Anche qui chiese la sua partecipazione.Le disse:voglio il tuo culo,offrimelo.

Lei disse:no,nonl’ho mai fatto, mi farai male. Mettilo in figa è più bello.Giorgio insistette: voglio il tuo culo.Offrimelo.

Lei rassegnata,ma forse eccitata, pose le dita intorno all’ano,tirando ed allargando il foro d’ingresso.Giorgio stronzo fino all’estremo le disse:devi dire che è mio e posso prenderlo quando voglio.

Lei:il mio culo è tuo,prendilo.

Giorrgio dsi poggio sul suo culo mise il glande sul palpitante foro e si lasciò cadere con tuto il peso.avorit dall’intensa lubrificazione fu un attimo,il pene incontrò una leggerar resistenza a superare l’anello …poi sprofondò tutto in lei.L’uccello di giorgio ra tutto nrl culo di Laura. Finalmente.

Laiura gemeva di dolore e Giorgio rimase immobile ad abituare il condottonanaleall’ingombrante predsenza Non si mosse per alcuni minuti.Quando Laura smise di gemere significò che poteva continuare.

Comincio a muoversi il piu’ lentamente possibile e fu bravissimo perche pian piano riuscì a muoversi con costanza senza che Laura sentisse più dolore anzi Laura aveva rpireso a masturbarsi e con il culo assecondava i movimenti di GiorgioLaura l’aveva nel cul e le piaceva,

Giorgio poteva cominciare l’opera di sverginamento completo del culo di Laiura che le avrevbbe permesso in seguito di prenderlo ancora con sempre minor fastidio

Cominciò a far uscire quasi del tuto il suo uccello per poi farlo rientrare velocemente fino in fondo.Laura sobbalzava,ma adesso era piacere che accompagnava i suoi movimenti.

Poi lo fece uscire tutto.Si vedeva il foro aperto.Non gli dava il tempo di richiudersi ,glielo spingeva dentro di nuovo,usciva completamente, apettava un attimo e rientrava.Spingendo sfruttava la forza d’entrata dell’uccello e l’attrito di sfregamento.Si sentiva con il movimemto dll’aria il risucchio del culo, quando l’uccello entrava ed il flop all’uscita.Segui’ con costanza ad incularla in quel modo,al  termine il suo ano sarebbe rimasto dilatato ed aperto,per giorni e giorni

Godeva nel fare questo movimento e godeva nel vedere il foro sempre più aperto. Laura gemeva e sobbalzava ad ogni colpo e si sorprese a dire:ancora.

Quando ritenne che il foro fosse dilatato a sufficienza ed al punto di non ritorno le disse: adesso riempio il culo.Vieni con me.

Laura intensificò la masturbazione della sua fighetta mentre Giorgio si rimise nella posizione favorita.Era attaccato con le mani alle sue tette.Diede colpi furibondi.Grido’:porca, vengo. Ti riempio il culo.

Lei: anch’io…

Erano una coppia affiatata, mentre Giorgio veniva, Laura sentì il suo sperma nel condotto anale e venne con lui.

Erano l’uno sull’altra.Giorgio si sollevò e le tolse il cuscino sotto il bacino.Come una bambola la mosse facendole alzare il culo e  mettere il capo tra le braccia. Le divaricò le gambe.

Adesso osservava da vicino il risultato  della sua opera.Il suo rotondo culo aveva al centro un foro da cui si intradeva l’oscuro tunnel.

Le infilò prima due e poi tre dita strette tra loro.Le fece ruotare all’interno;ci entravano comodamente.Del suo sperma nemmeno un segno,era depositato in fondo e non raggiungibile.

Pensò soddisfatto:un bel lavoro.

Non potè sottrarsi dall’immortale quel bel culo sverginato.Prese la digitale e disse :Laura guardami.

Laura giro’ la testa .Il suo angelico viso faceva da sfondo al suo culo in cui si evidenziava l’aperto,circolare, foro indice dell’usato canale.

Giorgio non poteva, ogni volta, far a meno di pensare quanto Laura sembrasse un angelo nel fico e nei comportamenti e quanto in lei conviveva la femmina puttana.

 

Giorgio era defitinivamente stremato per il nuovo sforzo e come da collaudato impegno…le loro lingue si unirono nuovamente.

Giorgio la carezzava.Disse è stato bellissimo.Sono stati il primo ad aver il tuo fantastico culo e sono felice.

A sorpresa,forse per ripagarlo del nuovo  piacere provato, lo abbracciò rannicchiandosi tra le sue braccia come una soddisfatta gattina

Si rilassò tra le sue braccia  appisolandosi

Dopo un po’ Giorgio si spostò e…

               

Approfittando dello stato di benessere che segue l’orgasmo  volli mettere un piccolo segno distintivo di possesso su Laura

Lei era mollemente stesa sul letto,sul suo nudo corpo spiccava il suo pube con il cespuglietto ben curato.

I peli erano tagliarti di modo che non uscissero da un eventuale costume da bagno o da altro ridotto slip e vid la possibilita’ di inserirmi in essi.

Prima vi avevo inserito l’uccello con sommo gaudio e adesso…

Quella fighetta sarebbe stato un richiamo irresistibile per chiunque.

Mi recai nel vicino bagno e tra le cose di Roberto e trovai quello che cercavo.Un piccolo rasoio per tagliare i peli antiestetici che crescono nel naso ed anche per curare,per chi li ha,i baffi.

Fu semplicissimo. Tornai da lei; le dissi: non muoverti e affondando l’apparecchio nel cespuglietto che “copre” la passera radetti i  peli modello prato inglese.Poi  su di esso ritagliai la G di  Giorgio.

A chi avrebbe potuto vedere la passera di Laura  in piena luce sarebbe apparsa chiara la lettera G.I peli ricrescendo avrebbero annullato il disegno, ma per un paio di settimane la G di Giorgio sarebbe stata evidente. Le feci vedere allo specchio il mio piccolo capolavoro e le dissi:da adesso la tua figa mi appartiene.

La sera  stessa chiamai Roberto e fissammo un appuntamento per il mattino dopo sul presto.

Era arrivato il momento di ridefinire il rapporto con Roberto.Aveva voluto per i motivi che conosciamo che sua moglie Laura fosse da me svezzata al sesso.Se voleva che sua moglie diventasse …doveva lasciarmi liberta’ di manovra e fidarsi di me.

Gli dissi alcune cose che volevo fare e dopo una lunga riflessione Roberto diede il suo benestare e mi lasciò la rsponsabilità totale dell’educazione di Laura.

L’avrei informato,nei dettagli,in tempi quasi reali di tutto quello che era avvenuto in sua assenza ed inoltre avrei chiesto la sua collaborazione per il succedersi di alcuni eventi.

Per la buona riuscita del mio piano gli chiedevo un sacrificio di rinunciare,a termine, al suo ruolo di marito;in tutti i sensi.

Doveva accettare con finta indifferenza la possibilita’ che Laura arrivasse a casa in ritardo e “bere” le sue scuse; “non accorgersi “di abbigliamenti inusuali di Laura ed infine.

Ciò lo destabilizzò, avrebbe dovuto temporaneamente rinunciare alle prestazioni sessuali con sua moglie.

In parte l’avrei aiutato io per questo,avevo con me delle pastiglie di bromuro che avevo preso da un amico farmacista.

Il bromuro, come ben noto, veniva dato in particolare ai  giovani durante il lungo periodo di leva per abbassare ed annullare il loro focoso desiderio sessuale.

Se lui ne avesse preso una pastiglia al giorno sarebbe stato nell’impossibilita’ del desiderio sessuale,avrebbe potuto resistere ai propri impulsi ed alle eventuali avances sessuali di Laura e questo avrebbe fatto il nostro gioco per cio’ che avevamo in mente.

Roberto seppur non contento accetto’ anche questo sacrificio nella speranza di avere una moglie come voleva lui.

Lei era splendida, ma non perversa. Lui voleva una moglie porca,costi quel costi.

Certo avremmo dovuto affrontare degli imprevisti,ma avevamo mezzi e voglia per superarli.

Lui pensava che avrebbe avuto una splendida moglie troia.

Io pensavo che avrei avuto a disposizione una splendida troia,moglie di un mio amico.

La sua felicita’ sarebbe stata la mia felicita’ e forse anche di altri.

E’ vero che mi aveva fatto delle promesse e presi degli impegni,ma eravamo in circostanze paricolari,non sapevo se li avrebbe mantenuti.

Memore del detto” il ferro va battutto finche’ è caldo” mi presentai davanti al suo ufficio quello stesso mezzogiorno ed attesi che uscisse per l’intervallo di pranzo.

Usci’ con le colleghe.Era bellissima.Aveva una gonna a pieghe a campana che le arrivava oltre il ginocchio.La gonna poggiandosi con delicatezza evidenziava il suo culetto,che avevo gia’avuto il piacere di conoscere.Portava scarpe con un tacchi da sette/otto centimetri che lanciavano la sua’ gia’ flessuosa persona.La camicetta bianca ben contornava il suo seno che si staccava su ben sostenuto(era una terza abbondante?).

Ma  quello che piu’ mi colpiva era il suo sorriso che integrandosi con l’angelico viso, ed i lunghi capelli che ricadevano morbidi sulle spalle la facevano essere una straordinaria figura femminile .

Non era solo una bellissima donna, era una splendida figa che sarebbe stata a mia disposizione

Ebbi un accenno di erezione solo al  pensiero di quello che avrei potuto fare con lei.

Mi vide, colsi l’inquetudine nel suo sguardo .La salutai da lontano facendole cenno di venire da me.

Parlo’ un attimo con le colleghe, che si allontanarono per conto loro, e venne da me

Mi si avvicino’ e mi chiese quasi con paura che cosa facessi li e cosa volevo.

Ti propongo un patto per te vantaggioso credimi(bastardo)

E per cominciare, oggi alle quattro, passero’ a prenderti in ufficio.Inventati ua scusa… che stai male ..quello che vuoi tu l’importante è che alle quattro tu sia con me.

Senza attendere replica me ne andai lasciandola stordita al tavolo.

Alle 16 ero davanti il suo ufficio, l’ansia mi rodeva.Se non si fosse presentata tutto il mio artificioso castello,il mio bluff, sarebbe crollato.

Non avrei mai utilizzato il video e le foto contro Laura e Roberto.Mi sarei accontentato delle godute avute.

Mi rodevo con ansia crescente guardando la lancetta dei secondi scorrere.La vidi finalmente uscire dal portone  del suo ufficio .

Si poteva vedere sin  da lontano quanto fosse dubbiosa e spaventata

La presi sottobraccio e senza parlare ci allontanammo, a passo sostenuto, dalla pericolosa zona degli uffici dove avrebbero potuto vederci e ci inoltrammo nel centro storico dove abbondavano vecchi portoni di antiche case disabitate.

Ne conoscevo una frequentata saltuariamente e mi inoltrai nel suo oscuro androne.Dalla via eravamo invisibili,solo se fosse entrato qualcuno avrebbe potuto vederci.

L’abbracciai e la bacia. Cercai di inserire la lingua nella bocca che restava ostinatamente chiusa.Dovetti stringerle il culo con le mani e spingere con la lingua per farle aprire la bocca e riuscire ad entrare in lei catturandole la lingua.

Ma quello che volevo sentisse veramente, e certamente fu cosi’, era quanto fosse rigido il mio uccello che  ben si poggiava sul suo pube. Le mie mani, che tiravano il suo culo a me, contribuivano al contatto.

Non era il posto ideale, in quasiasi momento poteva arrivare qualcuno.

Il mio desiderio era che a seguito di approcci successivi si abituasse ai miei desideri. Adesso ero io ad imporli, poi sarebbe stata lei ad anticiparli.

Le dissi:lo senti come e duro?.Si ricorda di te della tua fighetta e ha tannta voglia di incontrarla nuovamente come promesso.

Ero ipereccitato, me la sarei scopata seduta stante,ma non era il momento giusto.

Lei ascoltava le mie parole senza dire nulla.Gli amari impegni le tornavano presenti?

Avevo il vantaggio di sapere quanto fosse eccitabile e poi porca.

Lei dissi prendilo e le accompagnai la mano sui pantaloni e la poggiai sull’uccello . Stringilo.Senti come è duro, solo per te

Lei poggiava la mano sentiva il mio uccello,ma non faceva i movimenti che avrei voluto.Dissi ancora stringilo e poggiai la mano sulla sua per indurla e finalmente fece il primo movimento ed inizio a palparmi l’uccello in una virtuale sega.

Era il momento per avere qualcosa in pù  le scostai la mano e tirai giu la cerniera.Spinsi la sua mano nella patta e le dissi: prendilo in mano che è meglio.

Questa volta non fece alcuna resistenza passiva.Infilò la mano nello lo slip, lo impugno’ e comincio a segarlo.

Infilai la mano sotto la gonna,dal davanti,raggiunsi la sua passra.In un attimo il mio dito fu dentro lei .In breve la sua pasera iniziò a produrre il miglior miele.

Che troia.

Dagli occhi compresi che si stava eccitando.Era per me sufficiente.La interruppi. Basta, potrebbero vederci

Nei suoi occhi vidi un po’ di incredulita’.Come  prima costretta a ..e adesso che stava…basta?

 Non disse nulla si spostò facendo ricadere la gonna a coprirsi.

Ero in piedi con l’iuccello ritto che puntava dalla patta e d’impulso le dissi; bacialo.Bacialo come hai già fatto.Era sicuramente eccitata e vogliosa poiché senza protesare si chinò e gli diede un bacio.Glielo spinsi in bocca e le tenni la testa giù.Ho detto come hai già fatto e spinsi in lei.Lentamente lo fece entrare tutto in bocca fino in gola.

Avrei potuto sborrare in quel momento.Vederla piegata sul mio uccello vestita di tutto punto,sotto un portone, ma non volevo. Attesi i suoi movimenti.sapeva cosa fare.Lo faceva entrare ed uscire completamente dalla bocca.Lo sentì ingrossarsi .Era pronta ad inghiottirei mio sperma,ma mi sottrassi alla sua bocca .

Lei rimase stupita, piegata in attesa.Le dissi :un’altra voltae mi rimisi l’uccello a posto.

Le dissi: dammi i tuoi slip.Lei come ?

Si hai capito bene, gli slip.Quando sei con me voglio che la tua fighetta ed il tuo culo siano sempre pronti per me..

Disse sei un pazzo,ma sapeva che era inutile questionare e poi…aveva la gonna e se non l’avesse sollevata non si sarebbe vista le sue intimità.

E poi magari aveva già avuto occasione di stare senza slip.Quindi se li tolse e me li diede e con ironia disse: fanne buon uso.Sei un maiale.

Musica per le mie orecchie

Portai i suoi slip al naso annusando i suoi “profumi” e dissi:buonissimi.

Le sorrisi, l’attrassi a me e la baciai.Non si sottrasse alla mia lingua, ma non partecipò.

Dai, ti accompagno a casa.Prendiamo l’autobus.

Tutto quanto descritto non era durato più di 10 minuti,ma furono 10 intensi e …minuti.

Salimmo sull’autobus, che non era affollato. Non era ancora l’ora di punta; vi erano molti posti a sedere e ci sedemmo l’uno di fianco l’altro appoggiati al lato della vettura. Seduto di fronte c’era un ragazzo.
Pareva pulito, giovane sui diciotto/diciannove anni ,con l’aria sveglia da bravo studente. Notai che guardava con ammirazione Laura.
Istantaneamente volli cogliere la nuova opportunità. Dissi a Laura: guarda il ragazzo di fronte. Lei guardò chiedendosi quali intenzioni avessi.
Dissi: il ragazzo ti sta guardando perso. Lo capisco sei molto bella. Guardalo e fagli un sorriso; che capisca che il sorriso è per lui.
Di mala voglia gli sorrise ed il ragazzo ne fu sorpreso
Le dissi:sorridi ed alza la gonna. Fagli vedere che sei senza slip. Fagli vedere la tua passerina.
Disse no,non lo faccio.
Abituato alle sue melliflue resistenze portai la mano al portafogli le ricordai.. preferisci che gli faccia vedere le foto’.?
Fai quello che ti ho detto. Continua a guardarlo e passati la lingua tra le labbra. Che la veda.
Il ragazzo non capiva cosa stesse succedendo.
Quella bellissima signor,a con a fianco quello che poteva essere suo marito, lo stava guardando sorridendo e ‘.adesso cosa stava facendo?
Stava passandosi la lingua tra le labbra e sembrava rivolta a lui e’e si stava lentamente sollevando la gonna.
ll signore a fianco le diceva qualcosa all’orecchio. Lei faceva no,no.. con la testa,ma continuava a sollevare la gonna. Ma era’era senza slip e quella era la sua passera. Incredibile.
Il ragazzo non sapeva più cosa fare. Aveva lo sguardo attonito, incapace di qualsiasi cosa.
Le dissi brava: lei capì che il supplizio era terminato e fece ricadere la gonna.
Il movimento della gonna a coprire fece ‘risvegliare’ il ragazzo che veniva privato della stupenda visione e riportato alla nuova realtà.
L’autobus era semivuoto ed eravamo defilati rispetto gli altri passeggeri,nessuno oltre il ragazzo aveva poteva vedere.
Mi alzai ed avvicinai al ragazzo e dissi : non preoccuparti è mia moglie.
Come ti chiami?
Andrea
Ti piace mia moglie?
Si
Sai,a mia moglie Laura piacciono i ragazzi giovani e voglio farle un regalo.
Scendi con noi alla prossima fermata, voglio parlare con te senza che altri ci ascoltino. Ci mettiamo un minuto.
Tornai da Laura dicendole che saremmo scesi alla prossima fermata e di fare senza indugio quello che le dirò.
Tutti e tre scendemmo alla prima fermata e ci spostammo dove il passaggio dei pedoni era quasi nullo.
Dissi ad Andrea :appoggiati al muro e, facendo in modo che Laura sentisse, a mia moglie piaci e vuole dimostrartelo .
Dissi:Laura avvicinati ad Andrea e fai come prima sull’autobus, fagli vedere la passera.
Nessun altro avrebbe potuto vedere , ma Laura faceva no con la testa
Ed io: dai non ti vede nessuno .
Allora alzò la gonna solo in parte,ma era sufficiente perché Andrea le vedesse la fighetta o più precisamente vedesse il pelo che ricopriva il pube.
Dissi: Laura allarga un po’ le gambe che Andrea veda meglio.
Le allargò.
Andrea aveva lo sguardo fisso sul pube di Laura. Doveva essere per lui un’esperienza sconvolgente.
Una signora gli faceva vedere la figa per strada.
Dissi: Andrea, ti piace quello che vedi?
Disse si con la testa.
Vuoi toccare?Fallo!
Allungò il braccio sinistro, la mano si adagiò sulla passera di Laura e non si mosse.
Dissi: non aver paura le piace. Infila un dito.
Vidi il suo dito allungarsi ed infilarsi tra le gambe di Laura. Un leggero trasalire di Laura significò che il dito era entrato in lei.
Ed io:dai Andrea muovilo un po’.
Dalla mimica di Laura lo fece.
Ok Andrea basta così. Ti è piaciuto?
Si? Bene.
Dissi a Laura: guarda che bel bozzo ha Andrea nei pantaloni.(Per l’evidente eccitazione l’uccello di Andrea spingeva sui pantaloni provocando un simpatico bozzo.
Peccato che sia tardi e si debba andare .Ma fallo contento:senti com’è il suo uccello e dagli un bacio.
Andrea non poteva credere alle sue orecchie.
Laura si guardò intorno e non vedendo pericolo si avvicinò ad Andrea .Avevano più o meno la stessa altezza, intorno al metro e settanta.
Gli poggiò la mano sul bozzo e contemporaneamente con le labbra gli diede un bacio. Andrea aprì la bocca e le loro lingue si fusero per qualche istante.
Poi Laura si tirò indietro e mi disse: soddisfatto? Adesso possiamo andare?
Dissi:va bene, aspetta un attimo.
Mi appartai con Andrea.
Andrea ti piacerebbe fare qualcosa in più con mia moglie?
Al suo si ,dissi:allora ci vediamo domani alle 17 e 30 ‘.ascolta porta 10 euro. E’ una stupidata, ma a mia moglie piace sentirsi puttana. Dieci euro è il suo costo per domani.
E’ solo scena, te li restituirò subito,ma lei ha il piacere di venire pagata come una vera puttana.
Andrea si girò verso Laura e con educazione le disse :buonasera signora,a presto. E andò.
Salutai Laura dicendole ci vediamo domani pomeriggio alle 5.30”..
Lei come faccio con mio marito?
Digli che passerai da un negozio, inventa quello che vuoi, non ha motivo per non crederti.
Avvisalo che sarai a casa per le 20.00
Anche lei andò.
Era stata una faticosa,intensa,piacevole giornata.
Chiamai subito Roberto, gli raccontai cosa avvenuto in quella giornata e gli chiesi la collaborazione per il giorno successivo. Gli spiegai cosa volevo da lui. Dovetti forzarlo un pò e poi disse va bene.
La sera a letto Roberto si avvicinò alla moglie; erano un po’ di giorni che non facevano sesso (in realtà lui non aveva alcun desiderio per colpa del bromuro).
La strinse a sé , conosceva bene la moglie e si adoprò per eccitarla
Limonarono , le strinse le morbide tette,la carezzò pian piano per tutto il corpo,poi con la lingua le leccò e succhiò gli eccitati capezzoli ,scese lungo il corpo sino al piatto ventre, poi più giù le leccò l’interno delle cosce.
Le allargò le gambe fino ad avere a completa disposizione la sua fighetta che, ormai aperta ,luccicava per l’eccitazione. Passò la lingua all’interno della fessura facendo ben attenzione a lapparle la clitoride.
Laura, mostrando il suo piacere, gli stringeva convulsamente le spalle.
Sentiva la voglia fra le gambe; era stata per lei una giornata molto particolare.
Quel porco di Giorgio ed Andrea l’avevano eccitata con baci e ditalini.
Si erano impossessati di lei e della sua figa e le avevano fatto fare cose sconvolgenti .Lei che fino a pochi giorni prima solo con il marito si lasciava andare per soddisfare la propria sessualità.
Roberto è stato il suo primo ed unico uomo e lo sapeva;come sapeva che la sua angelica bellissima moglie fosse di una sessualità fortissima ,che per sua fortuna emergeva solo nel loro letto.
Aveva scoperto ciò fin dalla prima volta che, lui aveva 22 anni e lei diciotto, fecero l’amore nell’angusto spazio dell’automobile del padre di lui.
Scoprì che, mentre all’ apparenza fosse lontana dal sesso, in realtà amava godere Il suo corpo desiderava tante attenzioni.
Mentre faceva l’amore Laura si trasformava. Diventava ancora più bella e sensuale, ed era impossibile sottrarsi e non essere coinvolti dalla sua sessualità.
Roberto non riusciva a resistere alla sua carica erotica. Quando inseriva l’uccello nella sua intimità non riusciva a resistere più di un paio di minuti prima di venire in lei. Sembrava che la passera di Laura aspettasse il suo sperma affinché le irrorasse facendola raffreddarla e tornare alla normalità.
Allora aveva imparato a portarla pian piano alle soglie dell’orgasmo per poi entrare in lei con il suo duro uccello. La sua fighetta a quel punto sembrava non attendesse altro. Gli risucchiava l’uccello e lo avvolgeva del suo calore.
Roberto durava poco,ma essendo lei prossima all’orgasmo bastava poco perchè ambedue potessero avere un contemporaneo orgasmo.
Non c’erano mai state lunghe scopate,ma erano egualmente soddisfatti.
Alcune volte,nonostante le attenzioni, Laura non aveva raggiunto l’orgasmo e la sua insoddisfazione diventava palese in poco tempo.
Non diceva nulla a Roberto, anzi lo abbracciava chiamandola amore. Poi gli diceva: adesso dormiamo che è tardi e domani sarà una giornata faticosa.infine gli girava le spalle ‘per dormire’.
Roberto ‘sentiva’ la sua insoddisfazione perché quelle notti il sonno di Laura era inquieto ed aveva avuto l’impressione che si masturbasse;non ne era cero ma…
Quindi memore di ciò la leccò a lungo. Quando lei volle qualcosa di più lo tirò su tirandolo leggermente per i capelli .
Roberto si stese su lei, le loro lingue si unirono con amore.
Lei pose le gambe intorno alla sua schiena per favorire l’inserimento,ma amara sorpresa. Sulla sua passerina non sentì il consueto duro uccello,ma un molle uccello.
Roberto disse: cosa mi succede ,non rimane rigido.
Lei caldissima ed affamata.. disse:ti aiuto io. Glielo prese in mano. Quale strana sensazione era proprio molle.
Ma aveva tanta voglia e non si perse d’animo.
Si chino sull’uccello, lo leccò e succhiò almeno 5 minuti,ma senza risultato.
Abbattuta,vi rinunciò.
Guardò Roberto che pareva più triste di lei ed allora disse:non importa amore, sono cose che capitano. Sarà il lavoro, lo stress; vedrai che domani andrà meglio. Dormiamo.Gli diede un lungo bacio e si strinse a lui.
Quella notte non dormirono in due.
Laura per l’eccitazione insoddisfatta continuava ad agitarsi.
Roberto, nel dubbio che Laura volesse masturbarsi, stava sveglio per impedirlo.
Questo era quanto aveva concordato con Giorgio: farla eccitare tantissimo, ma non giungere all’orgasmo.
Al mattino erano ambedue distrutti per l’orrenda nottata, ma un nuovo giorno si presentava.
Si alzarono , fecero colazione e si vestirono.
Laura memore di quanto avvenuto il giorno prima si mise dei pantaloni che le fasciavano perfettamente il culo(era da mangiare),ma non sapeva cosa l’attendeva.
Prima di lasciarsi, Laura disse con indifferenza a Roberto: stasera torno più tardi, penso verso le otto. Ho promesso ad Ada (una collega) di accompagnarla per l’acquisto di un abito che dovrà indossare per la comunione della nipotina.
Sai ,ci tiene così tanto ad essere elegante che vuole essere consigliata. Ci sono problemi?
Roberto disse : nessun problema,anzi mi fa piacere che si rivolgano a te per avere consigli.
E ridendo: ho sempre saputo di aver sposato una donna di gran classe.
Ciò era vero.
Alle 5.30 si incontrarono in’.il primo fu Andrea. Era impaziente di rincontrare quella strana coppia ,sperando non lo avessero preso in giro.
Si era vestito accuratamente e durante la notte trascorsa pur avendone una gran voglia non si era masturbato. Anche se ogni qualvolta il pensiero gli tornava a quanto successo l’uccello gli diventava duro e le mani correvano a lui. Fu dura ma ce la fece a non sprecare il suo seme.
Furono puntuali anche Laura e Giorgio; ciascuno con le proprie aspettative. Quelle di Laura più che aspettative si chiamavano angosce.
Giorgio prese l’iniziative e disse: seguitemi .
Li portò in un vicolo vicino dove c’era un piccolo hotel di dubbia fama.
Era utilizzato spesso da coppie clandestine che avevano poche ore a disposizione per farsi i propri comodi. Il proprietario era un uomo da un burrascoso passato e chiudeva volentieri un occhio,a volte due, pur di incassare denaro per le sue camere. Anche per le registrazioni degli ospiti si limitava al minimo.
All’ingresso dell’hotel Laura comprese e disse a Giorgio: cosa vuoi fare ?
Giorgio chiuse l’argomento dicendo : così saremo più comodi.
Entrarono.
Il proprietario non si stupì più di tanto a vedere questo strano trio. Nella sua lunga esperienza aveva visto cose molto piu’ strane.
La cosa che lo sorprese un po’: era la bellezza ed il portamento della signora. Non pareva una puttana e se lo fosse stata doveva esserlo di altissimo bordo.
Per il resto pensò ad un marito incapace o voglioso ed il giovane doveva contribuire ai suoi perversi desideri.
Laura pensava: ho messo i pantaloni per nulla.
Il proprietario disse: mi serve un documento.
Giorgio disse a Laura: dallo.
Sarebbe rimasta solo la traccia della sua presenza presso l’hotel; come una puttana che non faceva risultare i clienti.
Ricevettero le chiavi della camera.
Il proprietario aveva esperienza e li aveva anticipati. Non c’erano tre posti letti,ma un solo grande letto matrimoniale. Per lui era chiaro cosa fossero venuti a fare,non gli era mai venuto alcun dubbio in proposito.
Giorgio non voleva perder tempo e disse a Laura :su spogliati. Ormai Laura era sottomessa e si spogliò avanti loro .Aprì la camicetta mostrando un reggiseno bianca e poi si tolse i pantaloni mostrando dei traforati slip bianchi .In trasparenza si vedevano i peli del pube. Un normale abbigliamento.
Andrea la mangiava con gli occhi era veramente bella alta le sue perfette forme erano motivo di ammirazione. Scalza ,seminuda, sembrava fosse un agnello sacrificale un po’ impaurito ed incerto sul divenire.
Andrea guardava senza sopperire parola .
Dissi: spogliati anche tu.
Non se lo fece ripetere, in un attimo tolse maglietta , scarpe, calze e jeans .Rimase con degli slip azzurri.
Dissi: togli anche quelli.
Era imbarazzato, ma li tolse.
Il suo giovane membro era già eretto e notai che anche lo sguardo di Laura cadde sul suo uccello.
Era un giovane uccello ancora in formazione; di dimensioni normali, se esiste una normalità.
Il glande era già libero all’aria.
Anche la costituzione fisica di Andrea era normale. Come dicevo: statura media ,corporatura normale,capelli corti ,bellino nel complesso.
Gli dissi: masturbati mentre la guardi.
Lui obbedì prontamente.
Era una lenta masturbazione di poca sostanza.
Avevo chiesto a Roberto nella nostra ultima telefonata di fornirmi le misure del reggiseno etc di Laura. Roberto, dopo breve ricerca nei cassetti, mi avevo fornito le indicazioni necessarie.
Avevo fatto una piccola spesa presso i grandi magazzini,piccola spesa che dal mio punto di vista mi sarebbe stata ripagata con gli interessi.

Dissi a Laura: prendi questi; sono degli indumenti più consoni’.vai in bagno, cambiati e torna.
Andò.
Profittai del poco tempo a disposizione per chiedere ad Andrea quanti anni avesse:18 .
Che scuola frequentasse e dei suoi amici. Se aveva avuto di già precedenti esperienze sessuali. Mi disse che aveva scopato un paio di volta con alcune coetanee,ma la maggior parte delle volte erano state seghe e qualche pompino.
Gli piaceva il sesso e pensava che per farlo bene ci voleva esperienza. Lui ne aveva poco ed anche le sue amiche. Chi più, chi meno, erano tutti nella stressa situazione
.Pensava che Laura fosse mia moglie(io non gli tolsi il credo)
Era stupito che mettessi a sua disposizione una donna così bella,e fu stupito nel sapere che avevamo anche dei figli. Non volle esprimere giudizi sulla cosa e si dimostrò saggio.
Se andava bene a noi..
Comparve Laura lasciandoci a bocca aperta.
Era naturalmente bella, ma adesso aveva molto di più. Aveva indossato quanto le aveva dato.
Aveva delle calze trasparenti fumè che le fasciavano le lunghe gambe,slip e reggicalze neri, reggiseno a balconcino traforato che mostrava i capezzoli in trasparenza ed evidenziava le tette. Ai piedi scarpe nere con tacco da dodici centimetri.
Nessuno fiatava.
Chissà come doveva sentirsi lei.
Le dissi: girati.
Si girò.
Il culo alto, aiutato dai tacchi, sporgeva imperioso richiamando i miei più cattivi propositi. Chiesi ad Andrea com’è? Con occhi spalancati disse:stupenda.
Dissi:è tua.
Laura abbozzò a ‘ma un mio gesto fu sufficiente a farla desistere da ‘
A proposito Andrea hai i soldi? Lui ah, si ecco, e prese dai suoi jeans 10 euro.
Laura guardava stupita.
Io a beneficio di tutti dissi: le puttane vanno pagate, altrimenti che puttane sono.
Ad Andrea non interessava, voleva’.aspettava un mio ulteriore invito.
Ma io continuai: Andrea paghi poco perchè sei giovane. Hai portato i preservativi? Confuso, disse: no.
Io : è l’inesperienza,peccato per te. Questa volta non potrai scoparla.
Andrea: ma sono sano.
Io: lo so e ti credo, non ho timore di questo,ma a essendo Laura fertile,sapendo quanto sia calda e te inesperto, ho paura che tu non riesca a controllarti e non vorrei che tu facessi un patatrac.
Andrea a malincuore comprese le ragioni.
Per rassicuralo gli dissi di non preoccuparsi che vi sarebbero state altre possibilità e poi…
Oggi :farai per la prima volta,esperienza con una signora e ne sarai contento. Attento anche tu dovrai essere bravo.
Si avvicinò titubante a lei, erano della stessa altezza, la strinse e la baciò cercando far entrare la lingua in lei.
Lo bloccai: ricorda che le puttane non baciano mai in bocca i clienti,ma ci sono tanto posti da baciare.
Il suo cazzo era stretto tra lui e la pancia di lei.
Lui con una gentile spinta la fece tendere sul letto,le calò il reggiseno facendo uscire le morbide mammelle e si tuffò a succhiare i capezzolo facendoli diventare in breve irti e duri.
Dissi a Laura. Aiutalo,sei una puttana.
Io mi accomodai sulla poltrona per seguire l’erotico spettacolo e piazzai ancora meglio la consueta videocamera che stava riprendendo dall’inizio quanto avveniva.
Lei era supina sul letto e Andrea disteso su lei. Leccava ,toccava, non capiva nulla. Strofinava il cazzo su lei.
Era più una battaglia che un atto d’amore.
Dovetti intervenire a malincuore.
Andrea capisco le tue voglie ed il tuo entusiasmo,ma impara a controllarti . Sei con una signora ,non con una delle tue solite ragazzine.
Levale gli slip per cominciare.
Poi,con calma carezza, lecca, bacia dappertutto dove vuoi. Fallo con calma ,hai tutto il tempo che vuoi.
Parve colpito dalle mie affermazioni . Si sollevò da lei restando in ginocchio tra le sue gambe e aiutato da lei le fece scorrere gli slip a terra .
Lei indossava ancora le scarpe.
Si trovò davanti la sua bellissima fighetta . Rimase colpito da quel segno sul pube. Mi guardò in modo interrogativo.
Gli chiesi :sai cos’è?
Guardo bene. Disse:è una G.
Dissi:si è una G ,è il segno del mio possesso. Questa figa è mia e ne faccio ciò che voglio. Continua a..
Si piegò e forse per la prima volta leccò una figa , una vera figa di donna adulta.
Laura al primo contatto sobbalzò,ma alla successive leccate sulla sua fessura non potè resistere ed allargò le gambe.
Pensai che dopo la negativa recente esperienza con Roberto avesse voglie sopite. L’importante era fargliele tornare.
Era giovane,sana e desiderosa di sesso.
Devo dire che seppure inesperto Andrea si impegnò nell’opera di leccaggio . Non doveva sembrargli vero.
Con foga la sua lingua si insinuò fino al buchetto anale. Laura si sciolse . Iniziò ad apprezzare anche se non era su marito a leccare.
La voglia.. stava risalendo
Dissi a Laura: fai qualcosa.
Gli impugnò il cazzo, ma non lo segava. Lo teneva solo stretto,ma ad Andrea sembrava bastare e continuò la sua opera.
Adesso le stava ancora ciucciando le tette.
Volli intervenire.
Mi svestii rimanendo nudo. Il mio cazzo era più che mai in tiro e mi misi in ginocchio di fianco la testa di Laura.
Le girai il viso a me e dissi:succhia troia.
Le spinsi il pene in bocca. Lei succhiava ed io la scopavo in bocca.
Andrea tornò ad occuparsi della sua passera.
Notai che Laura si stava scaldando.
Volli essere magnanimo nei confronti di Andrea,mi risollevai e scostai dal letto
. Dissi fate un bel 69.
Con entusiasmo Andrea colse il suggerimento.
Gli dissi:non venirle in bocca.
Si stese al suo fianco a testa/coda ed Laura, senza incentivi, si giro’.
Adesso era lei sopra lui e si calò sul suo uccello ingoiandolo.
L’opera di Andrea aveva fatto effetto. Voleva godere.
Andrea aveva completamente a disposizione la sua figa ed il culo. Si immerse in quel Eden.
Dissi ad Andrea:schiaffeggiale il culo che le piace.
Diede alcuni schiaffi sul tonico culo di Laura che non parve sgradire.
Era impegnata a succhiare con passione l’uccello di Andrea. Sorrideva:finalmente sentiva qualcosa di duro tra mani e bocca.
Li feci divertire per un po’, poi ritenni fosse sufficiente e con disappunto di entrambi: dissi basta.
Si interruppero stupiti.
Andrea poichè era in paradiso e stava ormai per godere nella bocca di Laura . Laura perchè le sembrava di rivivere l’orrida notte precedente con suo marito.
Dissi :finite.
Ripresero.
Limonarono. Le strinse le morbide tette,la carezzò pian piano per tutto il corpo,poi con la lingua le leccò e succhiò gli eccitati capezzoli.
Scese lungo il corpo sino al piatto ventre, poi più giù .Le leccò l’interno delle cosce. Le allargò le gambe fino ad avere a completa disposizione la sua fighetta che ormai aperta luccicava per l’eccitazione. Passò la lingua all’interno della fessura facendo ben attenzione a lapparle la clitoride .Laura mostrava con gemiti il suo piacere. Sentiva la voglia fra le gambe.
Si sentiva nuovamente la figa infiammata,ma qui anche se non dentro, aveva qualcosa di duro a cui dedicarsi .
La figa era fradicia d’umori e le pulsava. Era ad un passo dall’orgasmo .Inconsciamente allungò un dito dentro lei a toccarsi la clitoride.
Intervenni: dissi cosa?Sei stata pagata per far godere non per godere .
Finisci con Andrea, fallo godere.
Andrea capì e si mise vicino a lei che a malincuore impugnò il suo uccello.
Fu una veloce sega, ma fatta con passione. Il fatto di stringere un nudo cazzo che dipendeva da lei la eccitava. Avrebbe volto berlo, ma non ne ebbe il tempo. Andrea con gemito scaricò a spruzzi il suo seme nel vuoto.
Povera Laura,stava per venire ed invece’.. nulla
Seguì una fase di silenzio .Dissi ad Andrea:soddisfatto? Si .Rivestiti, per oggi è sufficiente.
Si vestì.
Gli dissi: scrivimi qui il tuo cellulare, più tardi ti chiamo.
Andrea uscì. Eravamo rimasti noi due.
Dissi:allora Laura,qualcosa da dire? Sembrava ti piacesse quello che Andrea ti stava facendo. Devo dire che davi l’ideati piacesse succhiare il suo cazzo.
Non tu sei accorta che non era quello di Roberto?
Chinò il capo,ma la sentii bisbigliare: sei un porco. Erano le ultime sue difese.
Dissi: non mi sembri contenta, ti do una mano.
Non capiva .
La distesi nuovamente sul letto e le divaricai le gambe appoggiandole sulle mie spalle e le leccai nuovamente la figa come va fatto. Alla terza leccata aveva già le mani tra i miei capelli e si inarcava per farsela leccare sempre più a fondo. Gemeva senza ritegno. In breve era tornata alla precedente fase pre orgasmica; mi divertii ed ebbi piacere nell’infilare la mia lingua più a fondo che potevo nella sua fessura che si era oscenamente aperta come aspettasse qualcosa di più. La clitoride era il mio bersaglio preferito. Laura si inarcava e gemeva.
Tra una leccata e l’altra le chiesi: continuo o mi fermo? Lei ..continua, ti prego, non smettere. Quando mi disse che stava venendo mi sollevai . Fu per lei una doccia fredda . Mi sentivo il cazzo più duro che mai. Solo lo strofinarmi sul lenzuolo mi aveva pericolosamente avvicinato all’orgasmo; non volevo finisse così.
Ero memore di quanto dettomi da Roberto sulle loro sedute amorose.
Indi sapevo che potevo sperare ed avere di più.
Mi sollevai stendendomi su lei. Adesso la mia bocca era all’altezza della sua bocca ed ero tra le sue gambe. Il mio cazzo era poggiato e premeva sulla sua fessura.
Le chiesi, muovendo un po’ l’uccello contro la sua fessura in modo di sollecitarla: vuoi venire?E di seguito inserii il glande in lei facendo un doppio movimento. Prima entrai brevemente con il glande,poi lo estrassi e e diedi un colpo alla sua eccitata clitoride. Lo rimisi dentro, questa volta entrai un po’ più a fondo.
Non resistette. Disse: si, fammi godere.
Dissi, muovendo piano il mio uccello dentro lei: ti farò godere,ma a due condizioni.
Prima: mi piacerebbe che, mentre ti scopo mi chiamassi, amore e cominciai il movimento del coito.
Lei con le gambe che avvolgevano il mio corpo si inarcò e spinse in avanti per prenderlo tutto. Adesso ero completamente dentro quella stupenda e bollente figa. Provavo una sensazione bellissima e strana: sembrava mi masturbasse l’uccello con la figa. Adesso ben capivo Roberto quando mi disse che non riusciva a stare dentro lei più di due o tre minuti per poi venire.
Seconda: sono senza preservativo e rischio di venire dentro te. Non so quanto riuscirò a resistere perchè sei caldissima.
Forse non mi ascoltava perchè disse :si amore vieni. Vieni dentro me. Riempi la tua fighetta. Pensava di essere con Roberto??
Volli precisare: guarda che sono Giorgio.
Parlavo con il muro?
Era lei che mi scopava sollevando il bacino e lasciandosi ricadere. Lei voleva così….
Le infilai la lingua in bocca,me la succhiava voracemente, ed inizio a scoparla anch’io.
Non volli farmi prendere dalla sua passione; la scopai con metodo. Volevo scoparla a lungo per darle un bellissimo, utile per me, ricordo.
Entravo un po’,uscivo,poi mi immergevo completamente sino a dove potevo arrivare. Mi aiutavo con le mani spingendola da sotto e tenendola contro me.In quei momenti di massimo inserimento diceva:così mi spingi l’utero. Lo sento in pancia.Io insistevo anche se a volte rallentavo per ritardarle il piacere . Mi piaceva ascoltarla mentre con i suoi gemiti mi diceva: amore non ti formare.
Ed io bastardo continuavo a chiavarla chiedendole: chi sono io ?
E lei :il mio amore.
Il tuo amore? Si,si, il mio amore
Dopo un quarto d’ora non so quante volte era arrivata sull’orlo dell’orgasmo ed io non ce la facevo più. L’uccello mi stava scoppiando.
Dissi: adesso ti faccio venire. Veniamo insieme ?
Lei: si, vengo. Godo.
Ed io: ti voglio riempire la passera del mio sperma.
E lei :fallo. Riempimi la passera.
Basta,non potevo resistere ancora.
Le nostre lingue si unirono per l’ultima volta. alzai il ritmo della scopata a quanto più potevo. Le nostre bocche,alla ricerca dell’aria vitale, si lasciarono.
Le dissi: troia,ti piace il cazzo ?
Lei :si, scopami amore.
Ed allora io rimarcando:se ti piace il mio cazzo allora me la darai tutte le volte che vorrò.
E lei :si,sono una puttana,la tua.
Le chiesi se aveva intenzione di dire qualcosa a Roberto?
Mi disse: no, meglio non sappia nulla .Ha già i suoi problemi.
Sapevo a cosa si riferiva e feci finta di nulla su questa veritiera osservazione.
La riportai al presente con delle profondo stoccate nella fighetta poi attesi e perfidamente le chiesi:dimmi cosa vuoi?
E lei : il tuo cazzo e dopo una pausa aggiunse.. amore
Meritava l’orgasmo. Intensificai la scopata,mi sentivo un Dio.
Era giunto per lei ed anche per me il momento celestiale. Non si trattenne. Gridò: vengo amore. Vengo .
Il suo corpo ed il mio ebbero delle convulsioni contemporanee venimmo insieme. Durante l’orgasmo mi parve che la sua figa si strinse come una mano guantata sul mio uccello spremendolo e raggiunsi l’orgasmo dicendo :si amore, vengo.
Sentii le contrazioni del mio uccello e più spruzzi di sperma si sparsero in lei.
Rimanemmo collassati uno sull’altro. Per un po’ poi il mio cazzo rimase piantato in lei, poi piano piano si ritirò Mi la lasciai cadere al suo fianco.T irai il suo viso a me e la bacia. Fu un bacio/suggello dolce a cui lei rispose.
Dopo il silenzio
Era conscia di quanto avvenuto.
Ormai siamo intimi le dissi. Utilizziamo questa occasione.
Ricomincia a carezzarla e baciarla. Il suo corpo fu disponibile;in particolare i sensibili capezzoli .
Era nuovamente eccitata.
Io ero quasi pronto. Ci pensò lei con bocca e lingua a riportarmi nella giusta condizione.
La feci mettere prona sul letto. Non avevamo molto tempo e volevo cominciare ‘un discorso’ che sarebbe poi stato approfondito.
Le dissi: voglio il tuo culo.
Il linguaggio era triviale, ma avevo capito che le piaceva ormai essere trattata come una puttana
Mi disse:è la prima volta, fai piano.
Confesso che fui attento ed entrai gradatamente in lei. La grande eccitazione e l’aiuto di un pò di crema favorì la penetrazione.
La inculai senza strafare. Volevo solo lasciare il primo segno. Aprire la strada. Quella era l’occasione giusta.
Accettò velocemente il mio uccello nella nuova strada. Non fece altro. Era in mio completo possesso.
Feci una sveltina. Tre minuti e lasciai il mio sperma dentro il suo culo.
E lei. Lei , nulla. L’aveva fatto per me.
Le chiesi se avesse sentito male.
Mi disse:all’inizio un po’.
La baciai
Avevo molto in serbo per lei
Ci rivestimmo ed uscimmo dallo squallido,ma efficiente hotel.
Prima di lasciarci le dissi che l’avrei chiamata l’indomani
Questa volta non vidi astio in lei.
Alla sera, dopo cena, incontrai Roberto. Gli feci un minuzioso resoconto dell’incontro pomeridiano con la moglie omettendone una parte(quella avuta con me)
Lo so sono un bastardo, ma l’opportunità che mi aveva dato Roberto era troppo grande perché uno stronzo come me non ne approfittasse.
Era contento di quanto avvenuto. Mi disse che l’esperienza fatta da sua moglie cominciava ad essere sufficiente e che lui voleva tornare a fare l’amore con lei ed interrompere l’assunzione del bromuro.
Gli dissi che capivo e che ero d’accordo con lui, che però l’effetto del bromuro era di lungo termine e che adesso ci sarebbero volute alcune settimane per smaltire quanto aveva preso.
Gli dissi che avevo immaginato ed anticipato la sua richiesta e se voleva riprendere sua virilità più velocemente potevo dargli delle pastiglie che facevano al caso. Pastiglie tipo viagra,Cialis’.
Lui mi ringraziò dicendo che gli avrei fatto un grosso favore.
Balle. Quelle pastiglie me l’ero fatte dare da solito amico farmacista. Erano utilizzate per coloro, che avendo subito interventi chirurgici importanti nella zona della virilità, non dovevano avere sessuali per lungo tempo onde evitare danni permanenti. (Vedi operazioni sul pene o nella zona circostante).
Questa cura non influiva sul desiderio sessuale che restava inalterato ,ma sulla meccanica del sesso. Il pene non si ergeva anche se l’eiaculazione era possibile.
Per ‘visualizzare’: l’erezione è minima da non permettere un rapporto sessuale, ma l’eiaculazione è normale.
Era una cura incisiva. Dopo l’assunzione di tre pastiglie, (dipende dalla risposta individuale)l’uccello si trova nella situazione descritta per almeno 6 mesi, e a volte di più.
Io al contrario gli dissi che se prendeva queste pastiglie entroper tre giorni il desiderio sarebbe tornato alla grande.In fondo gli ho detto la verità,anche se non tutta.
Già sognavo ed immaginavo.
Dai 6 ai 12 mesi non gli avrebbe tirato. In quel periodo mi sarei scopato alla grande Laura che per supportare le inefficienze del marito avrebbe accettato di tutto Avrei potuto farle fare quello che volevo e portarla sulla strada della perdizione più china.
Roberto era talmente contento che assunse la prima delle tre pastiglie,subito, in mia presenza.
E quando gli effetti detti sarebbero avvenuti solo parzialmente ‘ Desiderio senza innalzamento.
Gli avrei detto che potevano esservi degli effetti collaterali, che a volte accadono, e lui sfortunato era tra quei pochi casi ,ma di stare tranquillo poichè era solo questione di tempo.
A questo punto sarebbe già trascorso un altro mese..
Nel frattempo avrei deciso se lasciarlo in quello stato non solo per 6 mesi ,ma per molto di più.
Rimasi d’accordo con Roberto che ci saremmo accordati per una cosa che volevo fare un paio di giorni dopo e che l’indomani l’avrei richiamato per gli accordi.
Gli raccomandai di non dimenticare l’utilizzo delle nuove pillole.
Pensate, mi ringraziò.
Mentre lo lasciavo nella mente mi scorrevano le immagini di Laura a letto con più uomini. Di Laura ai margini della strada, elegantemente vestita,che batteva come una qualunque troia. Laura a letto con una donna che le leccava la figa. Laura che mi offriva la figa. E la più strana:Laura con il pancione,era incinta,che faceva sesso con due ragazzi.
L’aveva voluto lui, non si scherza con il ‘…
Ma cosa volevo davvero io?
La signora, in parte troia?La troia o altro ancora?
Il mio dubbio stava diventando amletico.
Da una parte pensare a Laura, bella e sofisticata puttana, a mia disposizione mi piaceva .Dall’altra, ciò non colmava la mia perversione.
Mica dovevo sposarla?Ed allora raggiunsi un compromesso con me stesso .
La parte anteriore sarebbe rimasta a mia disposizione, almeno sino a quando non fosse rimasta incinta.
L’altra ,la posteriore, a disposizione di tutti.
Insomma, la figa sarebbe rimasta a mia disposizione; il culo a disposizione di tutti.
Ed allora volevo che il suo condotto anale fosse cosi aperto da poter prendere i cazzi più grossi senza fatica e dolore. Esagerando potrei dire: quasi senza rendersene conto.
Da quella parte non avrebbe avuto più sensazioni, sarebbe stato solo un buco a disposizione
Certo, un buco inserito in una bellissima donna
Mi ero informato su come procedere per la sua dilatazione anale.
In sintesi lo sfintere è il muscolo del culo che con le sue elasticità apre e chiude’
Doveva perdere la sua capacità di contrazione .Sarebbe rimasto un tunnel sempre aperto e pensavo d’aver capito come fare.
Se non avesse funzionato avrei seguito ,in futuro,un’altra strada.

Ps
Sono curioso su una cosa,sul vostro pensiero e ve lo domando.
Secondo voi lo sfintere di Laura rimarrà elastico o il suo sfintere, perdendo l’elasticità, diventerà l’ingresso sempre aperto di un tunnel che avrebbe preso cazzi di ogni dimensione senza che lei quasi se ne accorgesse?
Attendo il vostro ..su questo e suggerimenti sul seguito
Con l’accordo di Roberto ho portato Laura ad un Private.
A lui ho raccontato che ciò faceva parte della sua educazione. Roberto si era convinto è detto d’accordo, ma voleva ,all’insaputa di Laura, essere presente.
Gli dissi che non vi sarebbero stati problemi.
Conoscevo un posto abbastanza lontano da dove vivevamo .Comunque, noi viviamo in una metropoli e le possibilità di incontrare qualche conoscente sono minime.
Era un posto elegante con sale in comune, salette e camere matrimoniali.
Sapevo, per esperienza vissuta, che alcune camere erano divise da grandi specchi e che in un unico senso era possibile vedere nell’altra camera.
Le camere erano tutte arredate in modo simile.
Grosso letto matrimoniale, il classico comò ai piedi del letto ed un grandissimo specchio che rifletteva l’intera camera, su cui ammirare i propri virtuosismi .
Spesso nella camera, che aveva la possibilità di vedere nell’altra, vi erano coppie che l’avevano scelta solo per eccitarsi guardando altri far l’amore o per ‘imparare qualcosa di nuovo’.
Solitamente ambedue le coppie erano a reciproca conoscenza. Nel mio caso non sarebbe stato così.
Anch’io, con la mia lei di turno ,avevo già utilizzato quel tipo di camera.
Per l’ occasione mi ero recato li per parlare con uno che avevo conosciuto e visto all’opera. Un bel tipo: alto, di buon fisico. Non posso definirlo bello,ma era piacevole. Chiacchierando con lui mi era parso sveglio e disponibile’
L’avevo visto all’opera più volte con partner diverse.
Era un bravo amatore e mi ero reso conto di quanto gli piacesse il culo delle sue donne.
Le sue scopate finivano invariabilmente con poderose inculate. Il suo sperma lo depositava esclusivamente nel culo della fortunata.
Mai una volta che l’abbia visto venire in bocca, sul corpo sulla figa’mai sempre e solo in culo.
Ognuno ha i suoi gusti.
Gli ho spiegato cosa volevo da lui.
Gli feci vedere alcune delle foto fatte a Laura. Mi disse: se queste foto sono veritiere, non ho mai scopato una figa così.
Ci mettemmo d’accordo.
Quella sera, Laura era elegante, sensuale e molto preoccupata.
Le avevo detto dove l’avrei condotta e cosa mi aspettavo da lei .Sarebbe sta a disposizione del mio amico Paolo.
Avrebbe dovuto fare tutto quello che le chiedeva.
La presentai a Paolo che ne fu affascinato. Li lasciai che chiacchieravano e andai da Roberto che mi attendeva in un’altra sala del privè.
Dissi: tua moglie è arrivata ed è già con il suo uomo. Andiamo.
Lo portai nella camera dei guardoni borbottando ad alta voce:che schifo, sono venuto qui altre volte con della belle fighe ed adesso con un uomo’ma era tutta scena’.
Arrivammo che la nuova coppia, Laura e Paolo, era appena entrata nella camera ed era ancora agli atti iniziali .
In particolare Laura era in gran imbarazzo. Lui cercava di distrarla blandendola , dicendo che era bellissima ,che non aveva mai incontrato una donna cosi affascinante ,che era un uomo fortunato etc’
La visuale e l’acustica erano perfette. Sembrava di essere in camera con loro.
Paolo le disse: spogliati; fatti vedere come sei bella.
Laura si spogliò. Il suo intimo era quello che le avevo suggerito. Reggicalze, calze velate, slip velati, così come il reggiseno a balconcino.
A Paolo sfuggì un commento: gran figa.
Roberto guardava. All’inizio tenebroso e preoccupato. Ora a vedere quanto accadeva e l’intimo che sua moglie sfoggiava,mai dedicato a lui, si stava eccitando.
Dissi approfittiamone anche noi; mettiamoci nudi e ci facciamo un bel segone come a guardare un porno, solo che questo è dal vero con una partecipante eccezionale.
Non era convinto, ma quando mi vide spogliarmi lo fece anche lui.
Eravamo ambedue nudi.
Nell’altra camera l’ambiente si stava scaldando.
Paolo le disse: ti voglio calda e disponibile.
Le si avvicinò e disse: dammi le tette .Lei fece per slacciarsi il reggiseno,ma lui disse:no. Tirale fuori senza togliere il reggiseno e offrimele.
Le fece uscire dal reggiseno; nonostante le due gravidanze erano ancora sode e ben si sostenevano .
Tenendolo al di sotto con le mani gliele offrì in silenzio.
Lui si avvicinò e ciucciò quei capezzoli con l’ingordigia di un neonato affamato faendola ansimare.
Le disse poi: distenditi sul letto.
Quando fu distesa le disse: guardami e masturbati,fammi vedere quanto desideri il mio cazzo.
Non era per lei come la prima volta, aveva già provato quella sensazione.
Dischiuse le gambe e prima in dito e poi due giocarono dandole piacere con la sua passera.
Paolo, affascinato, guardava quella bella donna masturbarsi solo per lui .Si spogliò mostrando un buon fisico, come ricordavo, ed un cazzo già sull’attenti.
Anche il mio cazzo era in tiro.
Roberto si era accorto delle erezioni ,mia e di Paolo e si stava segando senza risultato. Certamente sentiva un grande desiderio ,ma non riusciva ad avere l’erezione,
Nell’altra camera, Paolo si era accucciato tra le gambe di Laura. Aveva spostato le sue dita e le stava leccando, con reciproco piacere, la figa.
Le aveva messo le mani sotto il culo per poter meglio infilare testa e lingua quel paradiso.
Laura sollevava i bacino per favorirlo e teneva una mano sulla sua testa come a spingerlo ancor più dentro sé.
Gemeva e mormorava..,si mi piace , continua’ e Paolo continuò finchè lei non ebbe un primo devastante orgasmo.
Gli gridò nelle orecchie il suo assordante piacere e venne. Poi si rilassò, ma Paolo non le diede tregua. Era per lei una nuova esperienza,mai fatta con il marito.
Paolo continuava a leccarla come volesse mangiarla e lei ‘no,no’ma riprese a gioire.
Era un abile ed instancabile leccatore ; la fece impazzire e godere più volte. La portò a desiderare qualcosa di duro dentro lei.
E quando lui si sollevò facendole vedere il duro cazzo non fece obiezioni. Si preparò ad accoglierlo nel miglior modo possibile.
La sua passera era calda e aspettava con impazienza di essere visitata.
Paolo si puntò contro la figa di Laura lasciandosi cadere con attenzione. Il suo uccello entrò in lei come nel burro. In un attimo era in fondo.
La scopò con metodo per alcuni minuti.Il metronomo andava avanti ed indietro. Lei lo teneva per le spalle e quando lui avvicinò il viso a lui la sua bocca gli andò incontro.
Aveva troppo voglia di sesso,no importava con chi fosse. L’importante era scopare.
Quando tutti pensavamo che sarebbero giunti all’orgasmo Paolo interruppe la scopata e la fece girare.
Laura ,che amava essere presa alla pecorina,si dispose di buon grado nella nuova posizione.
Paolo glielo rimise in figa,ma solo per pochi istanti. Lo inseriva tutto,lo toglieva completamente per poi rientrare. Fece così alcune volte. Voleva lubrificarsi l’uccello e prenderla di sorpresa.
Lo estrasse per l’ennesima volta,questa volta non rientrò nella passera,lo poggiò sulla rosetta del culo e prima che lei potesse reagire era già dentro.
Per lei non era più la prima esperienza,ero stato io il primo, ma era ancora una nuova difficile sensazione.Tentò di muoversi,ma Paolo con il suo peso le impediva di muoversi.
Paolo stette fermo fino a che Laura smise di muoversi accettando di avere un uccello in culo.Non sentiva più dolore,ma solo un leggero fastidio che pian piano stava diminuendo.
Paolo colse il cambiamento e cominciò a muoversi in lei. Da un lento su e giù divenne un movimento cadenzato.
In breve il suo uccello entrava ed usciva dallo splendido culo di Laura.
Roberto,suo marito,ad occhi sbarrati, seguiva quanto avveniva.
La sua dolcissima Laura con un uccello nel culo e sembrava goderne. Certo non si lamentava.
Gli dissi:vedi a tua moglie piace anche nel culo, peccato non sia tu a metterglielo.
Roberto sembrava fosse all’interno dello specchio e si teneva l’uccello in mano. Aveva un accenno di saliva ,da eccitazione, ai lati della bocca.
Guardava per la prima volta sua moglie con un altro. Non solo ,quell’altro, dopo avergli preso la figa gli stava prendendo anche il culo. Cosa da lui solo sognata.
Aveva sentimenti contrastanti. Piacere e gelosia si mischiavano.
Chissà se pensava: perchè non l’ho mai fatto io?
Io lo stuzzicai : dai Roberto, veniamo insieme.
Lui mi guardò con uno sguardo più triste che incazzato mostrandomi il molle l’uccello.
Dissi: ho un ‘idea, lascia fare a me
Mi alzai ,presi dai miei vestiti una fascia nera e gliela mostrai
Questa puoi aiutarti. Non capiva, mi recai dietro lui e gliela poggiai sugli occhi.
Non vedere, ma immaginare, puo’ aiutarti forse di più. E di fronte ai suoi dubbi: cos’ hai da perdere a provare?
Accettò la fascia .
Dissi :fai come ti dico. Lo feci mettere alla pecorina ai bordi del letto dicendogli: immagina che stai leccando la foga a Laura.
Non se se fosse d’accordo sulla mia iniziativa comunque rimase in quella posizione e riprese a manipolare il suo molle uccello.
La camera era in penombra, gli dissi: mi metto al tuo fianco ..in realtà mi alzai ed aprii la porta della camera che richiusi velocemente. Era entrata la mia sorpresa.
Mi ero accordato con un bel trans che intratteneva i clienti con gusti particolari.
Aveva tratti femminili ma era evidente il suo sesso per le spalle ampie .
Aveva indosso una gonna ampia ed una camicetta. eravamo d’accordo su tutto. Accesi le luci della camera. Roberto non poteva vedere.
Mi misi dietro Roberto dicendogli: voglio farti un grande favore. Da amico voglio per il tuo piacere contrastare i miei desideri. Ti aiuto a godere.
Al mio cenno il trans,Giulio,che si era già spogliato dei pochi indumenti mostrando un cazzo lungo ma sottile .( ho poi appurato che in erezione sarà stato lungo almeno 20 cm e del diametro di un dito e mezzo )si piegò su lui ed iniziò a leccargli il culo.
Roberto ebbe un sobbalzo e tentò di sottrarsi,ma lo bloccai dicendogli: lasciami fare ,vedrai ti piacerà, rimani così.
Sapevo cosa sarebbe successo. Roberto pensava ancora fossi io ..era Giulio.
Riprese a leccarlo, con la gran capacità che solo un trans può avere, gli umettò con la lingua l’ano e Roberto parve apprezzare.
Quando l’ano fu ben rilassato e bagnato introdusse delicatamente un dito e Roberto provò piacere. Poi, pian piano ,entro più a fondo frizionando la parete anale fino a giungere a toccare la prostata. E qui il miracolo.
Il contatto diretto sulla prostata fece avere a Roberto un forte stimolo, che di riflesso diede luogo ad un lieve movimento erettivo del suo pisello.
Roberto lo percepì,come percepiva un piacere crescente e disse: continua, mi piace.
Da quel momento fu tutto una discesa. Il dito cominciò ad andare agevolmente andare su e giù.
Finalmente potevo accendere la telecamera per riprendere quanto avveniva facendo attenzione a non essere ripreso.
Si vedeva Roberto a pecorina con un uomo che gli perforava l’ano con un dito, che presto diventarono due. Il continuo contatto con la prostata aveva portato in erezione l’uccello di Roberto che si godeva il ritrovato eretto pene. Lo prese in mano per segarlo.
Fu un gioco per Giulio , a quel punto, sollevarsi e sostituire le dita con il suo cazzo. Roberto quasi non si accorse del cambiamento. Cazzo per dito.
Non fosse stato per il corpo dell’altro che adesso si poggiava completamente su lui non si sarebbe forse accorto’La vera differenza era che il cazzo arrivava molto a più a fondo toccandogli sistematicamente prostata e dandogli un continuo piacere. Questo piacere gli impedì di ribellarsi all’inculata. Subì,con soddisfazione,i nuovi eventi.
A questo punto gli tolsi la benda.
Mi guardò e girando la testa e vide Giulio .Lo bloccai: Roberto è per il tuo bene,io non sarei mai stato capace .A me piacciono solo le donne e non sarei mai riuscito ad aiutarti mentre lui si.
A quelle considerazioni ,comprese e non disse nulla.
Giulio intensificò la sua ‘scopata’ alla quale Roberto non fece resistenza,anzi… .
Roberto alzò la testa e vide dall’altra parte Laura, inculata in profondità da Paolo, che diceva: si ,si sfondami,rompimi il culo,mi piace .
Ed io ne profittai:fai come tua moglie ; ti sembrerà di essere con lei e di godere insieme.
Era frastornato ,ma sentiva un piacere costante che si irradiava dal culo al tutto il corpo. Si lasciò ‘trasportare’ da Giulio che andava su e giù nel culo e lo invitava a partecipare. Vienimi incontro’ruota il culo ..sentirai meglio e con più piacere. Ormai Roberto era catturato dal movimento e dal piacere.
Giulio si protese e mentre lo inculava gli prese in mano il pene, ed in sintonia con il ritmo dell’inculata lo masturbava
Roberto ormai accettava tutto e Giulio sentendolo in suo potere si fermò ed uscì dal suo culo continuando a segarlo.
Roberto non ebbe il tempo di stupirsi o altro poichè Giulio si mise al suo fianco catturando il suo cazzo con la bocca .
Era il primo pompino che Roberto riceveva da un uomo,e non era spiacevole. La doppia azione di Giulio ,sega più,pompino ,era devastante
Roberto era prossimo all’orgasmo quando Giulio rallentò la sua azione mantenendolo nello stato eccitativo, ma allontanandolo dall’orgasmo .
Poi, non appena scampato il’pericolo eiaculazione’ ,si ribaltò al suo fianco e glielo riprese in bocca succhiandolo con lentezza.
Adesso erano in testa coda: il classico 69,ma Roberto che si trovava l’uccello di Giulio a portata di mano e bocca era spaesato. Non sapeva come comportarsi.
Fu Giulio ha rompere gli indugi,diede alcune profonde succhiate al glande di Roberto facendolo inarcare per il piacere,poi togliendosi l’uccello di bocca gli disse:se vuoi che continuo fallo anche tu.
Gli riprese il cazzo in bocca, senza muoversi, aspettando la reazione di Roberto.
Roberto voleva godere,voleva il suo cazzo in tiro e provare piacere e preso da ciò, prima timidamente e poi con ‘prese in bocca il cazzo di Giulio.
Giulio guardò dalla mia parte e mi fece un sorriso.
Era uno spettacolo carico di lascivia.
Due uomini,in posizione da 69, che succhiavano con impegno l’altrui uccello.
Proseguirono così finchè Giulio non interruppe il pompino dicendo a Roberto: adesso voglio farti godere davvero.
Si pose i piedi avanti lui e disse: succhia.
Roberto riprese in bocca il cazzo di Giulio, ma fu interrotto quasi subito.
Giulio gli disse :girati e mentre Roberto si girava, a sorpresa, avvicinò la bocca alla bocca di Roberto. Gli diede un lascivo bacio. Roberto fece per ritrarsi, ma Giulio con le mani lo trattenne e muovendo velocemente la lingua nella sua bocca, lo costrinse a partecipare al bacio .
Poi si mise dietro lui e ‘.senza fatica il suo cazzo rientrò nel condotto anale.
Nell’altra stanza proseguiva senza sosta l’inculata di Paolo. Il suo cazzo ormai si muoveva con facilità nel culo di Laura.
Ogni tanto lo faceva uscire del tutto dal condotto e ben si poteva vedere il foro ben aperto.
Era il momento finale, gratificante per tutti.
Laura aveva accettato l’inculata e su suggerimento di Paolo si stava masturbando.La reciproca azione : uccello e dita, le stavano dando un gran piacere.
Fu un escalation, Paolo da una parte e Giulio dall’altra, diedero fondo alle loro risorse .
Li incularono per almeno dieci minuti ,senza tregua, facendoli gridare di piacere e dolore insieme .
Intanto: Laura si sditalinava freneticamente mentre Giulio gestiva i tempi di sega a Roberto.
Lo inculava e segava contemporaneamente tenendo d’occhio quanto avveniva nell’altra stanza.
Paolo disse: bella porca, sto venendo e le diede le ultime stoccate nel culo, poi ne uscì ponendosi di fronte a lei che continuava con le dita.
Le disse: apri la bocca e tieni fuor la lingua
Come fosse stato concordato anche Giulio fece e disse le stesse cose a Roberto, che si segava sempre più velocemente.
Vennero tutti e quattro quasi contemporaneamente.
Laura e Roberto, ricevettero in bocca ed in viso lo sperma,di Paolo e Giulio, e ne inghiottirono quanto fu possibile.
Poi , sia Paolo che Giulio, infilarono l’uccello in bocca ai rispettive partner, che ancora sotto l’effetto del piacere provato, leccarono e pulirono i loro cazzi dal loro sperma.
Erano tutti stravolti, ma soddisfatti.
Giulio ringraziò Roberto di quanto gli aveva offerto ed uscì dalla stanza lasciandomi con Roberto.
Giulio e Paolo erano in debito con me e ciò poteva servirmi in futuro.
Non era un credito da poco; a Giulio avevo permesso di portare all’omosessualità un etero ed a Paolo avevo concesso di scoparsi un gran figa.
Le coppie dopo il gran sforzo stavano rientrando nella normalità.
Paolo disse a Laura: ti accompagno da Giorgio. E le chiese: ti è piaciuto?
Lei, abbassando pudicamente gli occhi(non mi pareva il caso visto quanto successo) disse :si.
Uscirono dalla stanza .
Paolo accompagnò Laura al nostro punto d’ incontro
Io accompagnai Roberto all’uscita secondaria. Era pensieroso per quanto successo.
Senza approfondire il suo stato d’animo gli dissi: adesso hai scoperto come far rizzare il tuo uccello e come godere’.e non puoi dire che non ti sia piaciuto.

Ritornai da Laura, che non era affatto abbattuta da quanto avvenuto. L’inculata doveva esserle piaciuta molto.
Salutammo Paolo e la riaccompagnai a casa dandole appuntamento per il giorno dopo a casa sua,alle 17.30 quando sarebbe tornata da lavoro.Non fece domande, sapeva che quello che decidevo sarebbe avvenuto.
Il giorno dopo mi presentai verso le 18.00 a casa di Laura.
Avevo parlato con Roberto che aveva avvisato Laura ,che per impegni di lavoro, non sarebbe rientrato prima di mezzanotte.
Entrai da Laura che mi accolse vestita semplicemente. Si era cambiata appena tornata dal lavoro ed aveva un ‘aria da domanda.
Mi chiese:cos’hai? Sei strano.
Ed io senza guardarla, fingendo un imbarazzo che non provavo,le dissi: ieri dove siamo stati,uno che mi conosceva mi ha offerto dei porno reality.
Io non ero interessato, ma su una c’era una copertina con un’immagine che mi ricordava qualcuno.
Ma non ne ero sicuro e mentre tu eri impegnata con Paolo; ha proposito ieri non ne abbiamo parlato. Ti è piaciuto ?Raccontami?
Lei, imbarazzata , Paolo è stato gentile’ma ha gusti particolar, ha voluto penetrarmi solo dietro.
Non mi è dispiaciuto,ma’..,ma dimmi tu. Cosa è la storia della cassetta.
Ieri,ti stavo dicendo, mentre eri impegnata con Paolo ho visionato in una apposita saletta il contenuto di quella cassetta e’.silenzio.
Laura mi sollecitò a proseguire ed io: no ,è meglio se vedi con i tuoi occhi.
Andammo in sala. Mise la cassetta nel videoregistratore e la fece’ girare .
Dopo le prime scene disse: a è Roberto!
Ed io: si. Purtroppo è proprio lui .
Calò il silenzio sino alla fine del filmato.
Spiavo le sue emozioni, era assorta nel ‘seguire’ il filmato.’ ed alla fine prevalse la rabbia .
Rivolgendosi a me…Ed io, io che pensavo: poverino sta male, lo stress ,il lavoro. Lo sai che non facciamo l’amore da almeno un mese perchè non gli tira?
Ho anche provato ad aiutarlo ,con bocca e mani ,non è servito a nulla. Ed io che credevo’ certo adesso capisco’gli piacciono gli uomini . Gli piace farsi inculare dai trans piuttosto che fare l’amore con me,sua moglie. Hai visto come aveva il cazzo in tiro e come ha baciato quel trans?
Per forza non scopava con me ed io che ho vissuto tutto questo periodo con colpa e .. .Stronzo, me la paga. .
Mi tradiva. E con chi ? Con uomini. Che schifo.
Io perfido.
Laura non fare così,mi spiace averti fatto vedere il filmato,ma mi sembrava giusto sapessi’e adesso, cosa vuoi fare?
Non vorrai mica dirglielo? Lasciarlo?
Non farlo; mi hai detto che e sempre stato un bravo marito e padre. Magari è un periodo passeggero, gli passerà (e dentro me: tra tanto tempo)
Lei ,assorta:forse hai ragione,ma sono incazzata, ho sofferto tropo per niente.
Ed io: non essere falsa. Quello che hai fatto ti è anche piaciuto.
Si ,è vero,ma ero costretta da te’ma ora le cose cambieranno. Anzi da subito.
E, prendendomi di sorpresa, mi si avvicinò e abbracciò con trasporto, poggiandosi a me con tutto il corpo. M baciò mettendomi la lingua in bocca.
Mi aveva preso di sorpresa, ma tutto andava meglio di quel che sperassi.
Mi si appiccicò.
Il contatto con il suo corpo morbido mi diede una immediata erezione.
La sentì . Mi fece un sorriso e la sua gentile ed aristocratica mano si appoggiò sul mio pacco saggiandone la consistenza.
Disse: è già pronto.
Mi disse: adesso ti faccio vedere cosa sa fare una donna. Vieni con me e attraverso la stoffa impugnò il mio uccello. Tenendomi in quel modo mi portò nella loro camera da letto.
Si spogliò velocemente rimanendo come mamma l’ha fatta. Mi disse: guardami ,ti piaccio?
Ti piacciono le mie tette ? E le sollevò offrendomele.
Uscì la lingua facendola roteare, sembrava volesse leccare o offrirla.
Era ancora in piedi ed allargò le gambe incorniciando con le mani la sua bellissima fighetta. Lascivamente vi inserì un dito che poi tolse portandolo alla bocca. Lo leccò,poi me lo offrì dicendo: succhialo.
Poi si girò e piegò a 90 gradi.
Tenendosi il culo con le mani aperse la sua ‘rosetta’ e disse: cosa pensi di questa?
In cosa si era trasformata?
Ero sconvolto dai suoi peccaminosi atteggiamenti.
Si avvicinò, mi leccò le labbra e mi spogliò.
L’aiutai.
Rimasi nudo con il cazzo rivolto verso l ‘alto.
Lei lo guardò e’.bene,bene,.. lo impugnò,si inchinò e e gli diede una lasciva succhiata. Bene, bene, è già pronto.
E mio, lo voglio.
Lo voglio La mia passerina lo vuole. Voglio vederti impazzire,ti faccio uscire di qui distrutto.
La femmina era finalmente uscita
Si distese sul letto e si poggiò alla spalliera.
Impudica, teneva le gambe aperte e aprì la passerina con le dita,e rivolta a me: vieni ti aspetta
Cosa aspetti?
Effettivamente cosa aspettavo? Forse attendere sarebbe stato meglio ?
Si, fu meglio, perché Laura continuò, sempre tenendo allargato con le dita l’ingresso della passera
Si vieni scopami, sborrami dentro. Riempimi e se mi metti incinta sarò felice alla faccia di quel cornuto. Troverò io il modo di fargli credere che sia suo figlio.
Ed io: farò quello che vuoi tu e tu cosa farai per me?
Lei:non ti sembra abbastanza?
No, voglio di più,ma che sia una tua scelta.
Lei:si farò tutto quello che vuoi.
No, io vorrei che tu facessi quello che mi piace,ma devi farlo senza che te lo chieda. Devi anticipare i miei desideri. Ti voglio femmina disinibita e troia fino in fondo. Solo mia
Lei:è vero ,voglio anch’io sia così. E adesso scopami ;si allungò sul letto divaricando le gambe in cielo.
Mi stesi su lei ed entrai in lei . Adesso era mia davvero.
Gemeva: amore,scopami.
La scopai alla missionaria per mezz’ora. Venne due volte.
Non ce la facevo più.
Feci per togliermi da dentro lei(per finta) dicendo:non ce la faccio più, vengo.
Lei : no,no .Non toglierti.
Rimettilo dentro e riempimi del tuo seme. Mi allacciò con le gambe per non farmi uscire alzando per quanto possibile il bacino contro il mio cazzo.
Non era una figa era una calda aspiratrice. Gorgogliai un: vengo.
Mi baciò. Le nostre bocche diventarono una.
Mi aspirò l’uccello e tutto lo sperma che eruttai.
Disse: lo sento. E’ caldo. No, è fresco. E’ stupendo. Vengo anch’ io.
Fu fantastico
Il seguito fu ancora più stupefacente
Passata i momenti dell’orgasmo con me al suo fianco si sollevò poggiandosi alla spalliera . Portò le ginocchia con le gambe aperte a sè. E si guardo’ toccando con la mano la fighetta.
Mi disse guarda e vi infilo un dito rimestando e lo porto alla mia bocca. Senti,senti,il tuo sapore.
La mia passera è piena del tuo sperma. Sono nel periodo buono chissà se ‘e intesi cosa lei intendeva.
Pensai speriamo di no .Me la voglio scopare a lunga senza impedimenti questa nuova Laura
Colsi l’attimo per chiederle come avrebbe giustificato al marito l’eventuale maternità..
Mi disse cose che già sapevo e che non avrei dovuto conoscere .
Roberto aveva problemi di erezioni ed era tanto che non riuscivano a far l’amore. Disse che era una cosa strana:riusciva a venire ma non gli diventava duro .
E allora il suo stratagemma sarebbe stato che periodicamente gli avrebbe fatto strofinare il pisello (cosi’ l’ha chiamato) sulla sua passera fino a farlo venire sulla sua fessura. Poi, se fosse rimasta incinta (e sicuramente non di Roberto) avrebbe detto che un po’ di sperma si era infilato e’
Pensai’
Mai fare incazzare una moglie
Era e conobbi una nuova Laura; al di la di quello che Roberto ed io speravamo diventasse.
Non posso sapere quanto contribuì a ciò l’incazzatura nei confronti di Roberto o se fu un mix di nuove esperienze, di grandi godimenti,di delusioni etc
Questa era una nuova Laura.
All’apparenza sempre la stessa: irraggiungibile , impeccabile nei modi e nell’abbigliamento. Era radiosa e attirava ancor di più lo sguardo di uomini e donne.
Ma, dentro lei la lascivia,la voglia di sesso e trasgressione, era all’ennesima potenza.
Adesso aveva il fuoco sia in mezzo alle gambe che in testa ed io che ne ero stato l’autore e ne godevo in tutti i sensi
Fuori casa
Era trasgressiva,anche se era molto attenta. Sempre elegantissima,ma sempre più..
Ve ne racconto per il momento una. Cosa fece in un ristorante dove tutta la nostra compagnia di amici andò a cena.
Volle sedersi tra me e su marito.
Il vino scorreva e quando l’atmosfera si allentò,agì.
Un sorriso ed un bacio al marito e mente era rivolta e parlava a lui mi masturbava, a tavola,attraverso i pantaloni. Non ce la facevo più,potevo venire da un momento all’altro e macchiare i pantaloni.
Mi disse sottovoce:raggiungimi nel bagno delle donne. Si alzò e disse al marito che andava alla toilette.
Notai lo sguardo ammirato di più uomini ed anche di alcune donne che la osservarono passare. Chi si soffermava ad osservare il suo viso,chi il suo culo,chi altro.
Feci passare un paio di minuti; dissi agli amici :faccio un salto alla macchina, ho paura di aver lasciato le luci attese. Mi alzai andando in direzione opposta al bagno delle donne. Feci il giro all”esterno ed entrai titubante nel bagno delle donne.
Da una toilette una mano mi ghermì, tirandomi dentro, era Laura.
Quanto mi hai fatto aspettare? Non ne posso più.
E’ tutta la sera che la mia passerina piange che ha voglia del tuo uccello ; che vuole essere rinfrescata dal tuo seme.
Ora anche il suo linguaggio era diventate efficace.
Sentirla parlare così ha rifatto inalberare il mio l’uccello.
Me lo ha nuovamente stretto con la mano attraverso i pantaloni; ed io:Laura,attenta, mi fai venire in un attimo.
Lei: non me ne frega nulla. Vieni subito, ma vieni dentro me.
Ed accompagnando le parole ai fatti, mi tirò giù la cerniera dei pantaloni ed abbasso’ un po’ gli slip a sufficienza perche’ il mio uccello fosse nudo e disponibile.
Sempre tenendolo per mano si girò, allargò le gambe e si appoggiò al lavandino.
Disse: tirami su la gonna ,sulla schiena.
Lo feci . Ormai come d’abitudine era senza intimo . La sua figa era già aperta(si era sditalinata?) e bagnata. Poggiò la punta del mio uccello all’ingresso e spinse il culo all’indietro mentre io spingevo l’uccello in avanti. Entrai nella sua passera,colma del suo miele.
Disse: era ora.
E poi un ordine: vieni adesso,riempimi.
Sentii come di consueto la sua straordinaria figa contrarsi ed i suoi muscoli stringermi l’uccello. Furono sufficienti tre pressioni e sentii il mio uccello e la mia mente imbizzarrirsi e scaricare in lei tutto il mio sperma. Mi munse con la figa ancora un paio di volte a catturare le mie ultime stille di sperma.
Poi si girò, calò la gonna e disse: adesso mi sento a posto, torno a tavola da mio marito.
Ma prima’ si chinò sul mio cazzo ancora barzotto, lo prese in bocca e con due succhiate lo pulì .
Si alzò e, mi baciò infilandomi la lingua in bocca .
Disse: sei il mio porco. Senti il sapore della mia figa e del tuo sperma? Uscì dalla toilette senza pulirsi, con il mio sperma in figa, che molto facilmente sarebbe scivolato lungo la sua gamba.
Rimasi come un cucù: che l’allieva avesse superato il maestro?Non sia mai.
Mi misi a posto ed anch’io facendo un largo giro tornai alla tavola
Torno al tavolo.
Lei e li elegante e irreprensibile che sorride al marito ed agli amici. Gli tiene una mano sul tavolo con affetto mentre ha la figa piena del mio sperma.
Mi siedo al mio posto al suo fianco; dopo un po’ prende la mia mano e mentre con indifferenza sorride e parla con gli amici la porta sotto la sua gonna gia’alzata.
La appoggia ala sua passera e mi ci fa infilare le dita. E’ piena del mio sperma.
Per fortuna è un attimo e la lascia libera .Posso riportare la mano a me
Mi guarda ,mi fa un sorriso ed un ‘occhiolino’ e torna parlare con gli amici,ma prima dà un affettuoso bacio al marito..
Il giorno dopo mi raccontò che a casa si era fatta leccare la figa ancora piena della mia sborra da quel cornuto del marito,che senza rendersi conto aveva leccato i miei resti ed i suoi nuovi umori facendole avere uno strepitoso orgasmo. Lui come al solito, si era dovuto accontentare della solita sega ad uccello moscio.

Pareri e consigli sempre ben accetti

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