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Racconti Erotici Etero

Momenti scolastici

By 8 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Si chiamava Samantha credo,ma tutti la conoscevano come Tofy,da una storpiatura del suo cognome. Era stata il mio sogno erotico del liceo(ma non ero il solo ad ‘ammirarla’,le scritte dei cessi maschili erano coperte di poesie ed inni a lei rivolti)per almeno quattro lunghi anni. Aveva un anno più di me,ma anche quando faceva la seconda,ed io la prima,era una che pareva sputare sesso da ogni punto del suo corpo. Bel seno,piccolo,ma sodo,gambe lunghe,corpo agile e quel viso che mischiava dolcezza e morbosità. Occhi chiari,labbra carnose,lunghi capelli che scendevano lungo le spalle,un’espressione che assommava malizia e castità,saperla lunga e distacco totale. Mi ero ammazzato di seghe pensando a lei,sognavo che me la facevo dietro la palestra della scuola,in autobus coperti dai piumini e gli zaini per non farci sorprendere,chiusi nella mia stanza,immaginavo che si inginocchiasse ai miei piedi per farmi favolosi pompini,sognavo che la prendevo da dietro sbattendola al muro come avevo visto fare in un sacco di film porno. Cazzo, quanto volte mi trombavo Tofy in quelle elucubrazioni solitarie sotto le lenzuola del mio letto o in bagno oppresso da mia sorella che voleva entrare.
Poi,dopo la sua maturità,non me la filai più. Certo non vedermela ogni santo giorno nei corridoi della scuola o in giardino era un bel passo avanti,ma fu soprattutto il mio fidanzamento con Carmela,una diciannovenne casertana che si era trasferita al nostro liceo,a farmela dimenticare del tutto. Carmela non era bella come Tofy,ma era molto sexy e poi era porca e disponibile. I genitori di Carmela erano dei bigotti e retrogradi borghesucci della provincia che avevano tirato su la figlia a privazioni e tabù sessuali di ogni genere. Il padre era un carabiniere dalla mentalità ottocentesca: la figlia doveva arrivare vergine al matrimonio e il sesso non era neppure una parola che si potesse pronunciare in casa. La madre era una reazionaria cresciuta a schiaffi e suore e voleva che la figlia fosse una sua fotocopia:imbranata,succube del (futuro)marito e pura come un lenzuolo bianco. La controllavano con metodi militareschi e stavano sempre a ripeterle di non parlare coi ragazzi che il sesso era una cosa immorale,brutta,sporca,che il peccato era in ogni atto e in ogni pensiero legato al sesso. Facile che Carmela fosse venuta su con una voglia di cazzo mostruosa e col desiderio di vendicarsi di quei genitori opprimenti,stupidi e assurdi.
Ci mettemmo assieme ad una festicciola come tante e la sera stessa mi fece un pompino coi fiocchi che mi lasciò senza fiato. A quelle feste infatti il massimo che potevi rimediare erano lunghe pomiciate e qualche toccata di zinne. Carmela invece mi trascinò in bagno,mi calò i pantaloni e mi prese in bocca il cazzo,tanto velocemente che rimasi a lungo a chiedermi se stessi sognando in una delle mie seghe giornaliere oppure fosse la realtà. Era la realtà e Carmela era vera,verace e porca. Inoltre era animata da questa crociata contro i suoi. Certo le piaceva il cazzo,ma,secondo me,le piaceva di più pensare che stava facendo qualcosa che avrebbe fatto arrabbiare i suoi genitori. Fingeva di andare a tennis e veniva da me(i miei lavoravano tutto il giorno ed io e mia sorella abbiamo sempre goduto di enorme libertà in casa),ci ficcavamo in camera e scopavamo tutto il tempo,fregandocene dei compiti e del resto. Oppure Carmela convinceva il padre ad accompagnarla al cinema o da un’altra parte con la scusa che c’erano delle amiche,poi si faceva dare i soldi per la serata e con quelli prendeva il taxi,veniva da me,scopavamo,riprendeva il taxi e si faceva portare dove l’attendeva il padre. Quello era un militare ma quando si trattava della figlia non capiva proprio niente,si faceva fregare come un bambino di 5 anni. Carmela spompinava,si faceva venire addosso,se lo faceva mettere nel culo,stava sempre in fregola con la fissa di scopare qui e là; le piaceva da matti farlo contro l’armadio,con la testa che penzolava fuori dal letto,le piaceva lo smorza candela, le piaceva leccarmi la cappella e le piaceva farsi leccare la passerina. E stava sempre a ripetermi: ‘Se mi vedesse mio padre’se lui lo sapesse’se mia madre sapesse come &egrave bello prendere un cazzo in bocca’credo che lei manco sappia cos’&egrave un pompino’mio padre si ammazzerebbe se sapesse che te la do ogni giorno” ecc.
Certo una ‘perla’ del genere nel panorama del liceo composto solo da ragazze che la davano ad intermittenza e solo dopo mesi di fidanzamento,era una preda ambita. Ben presto mi accorsi che lei non si concedeva solo a me. Aveva un ragazzo anche ai geometri e uno alle professionali. All’inizio mi incazzai e la mollai,ma riflettendoci capii che: uno non l’amavo,quindi perché incazzarsi?,due che una come quella dove la ritrovavo? Volevo tornare ad ammazzarmi di seghe? Così tornai da lei e riprendemmo a scopare come matti. Anzi lei mi propose di fare una cosa a tre col geometra. Io rinunciai,ma quando lei mi raccontò di come si era divertita a farsi scopare dal geometra e da quello del professionale(che evidentemente non avevano declinato l’offerta come me),mi prese l’invidia. Che diamine,pensai,siamo nel 2000 e mi facevo ancora delle storie? Che volevo finire come il padre di Carmela,retrogrado e coglione? Così accettai. Il geometra si presentò a casa mia un pomeriggio e assieme aspettammo Carmela. Venne accompagnata dalla madre,la quale credeva che studiasse con mia sorella(figurati:mia sorella faceva già l’università,ma si prestava a questi giochi un po’ perché mi voleva bene e fra noi c’era complicità,un po’ perché non soffriva i genitori di lei e la loro ottusità ed arretratezza)e si spogliò nuda ordinandoci di fare altrettanto. Io ero imbarazzato e rimasi in mutande. Il geometra,che si chiamava Aldo,invece in un attimo si mise nudo e aveva il cazzo dritto. Quell’affare così baldanzoso a me mi mise angoscia,mi innervosiva. ‘Tranquillo’ fece Carmela,..’non ci pensare ‘disse. Ci fece stendere sul letto e si distese fra noi. Prese a baciare prima uno poi l’altro. Ci toccava il cazzo e ci baciava. Era come ci volesse mangiare da quanto ci baciava,passava da uno all’altro senza fermarsi un attimo. Ci chiese poi di dividerci i compiti e il suo corpo,io mi sarei occupato del sopra a Aldo del sotto. Iniziai a leccarle le tette e il collo,a baciarla e mordicchiarle le braccia come sapevo che le piaceva,mentre Aldo le leccava la fica. Carmela godeva come una pazza al centro di quelle attenzioni e ci voleva,ci desiderava. Dopo averla fatta godere con la lingua,Aldo le ficcò il cazzo dentro e prese a scoparla. Io fui ricacciato indietro per lasciargli spazio,ma per non restare a guardare,le afferrai la testa,dolcemente la spinsi fuori dal letto come piaceva a lei,quindi mi misi dietro di lei e le ficcai il mio cazzo in bocca. Carmela così era scopata dal geometra e lo prendeva in gola da me. Superato l’imbarazzo,la scena che godevo in piedi nella mia stanza era notevole: lei distesa con la testa fuori dal letto,sotto Aldo che la stantuffava con forza,ed io che le tenevo il cazzo ficcato in gola. Fenomenale. Venne più volte e anche Aldo lo fece,sobbalzò ansimando come un cagnolino(era la prima volta che vedevo godere un uomo in diretta e non nei filmini dove erano tutti molto teatrali)e la cosa mi sembrò divertente. Quindi mi misi il preservativo e scopai anch’io Carmela. Urlava di goduria come una pazza e si vedeva come fosse eccitata e fuori controllo,pensavo che le sarebbe piaciuto da morire che in quel mentre fosse entrato il padre beccandola mentre si faceva due ragazzi assieme,lui che la credeva ancora vergine’ Aldo prese il mio posto e la bocca di Carmela si ritrovò occupata da un altro cazzo. Me la scopai con gusto e non mi dava fastidio neppure vedere la faccia del geometra che si faceva spompinare da Carmela.Venni pure io gridando e liberandomi con rabbia e goduria dal preservativo le scaricai la sborra sulle tette mentre lei continuava a sbocchinare il geometra. Alla fine ci fermammo coperti di sudore e ansimanti,ma lei,dopo qualche minuto di riposo e una ripulita ci prese i cazzi,iniziò a segarli con dolcezza(noi eravamo seduti uno di fianco all’altro,contro il muro,stanchi e allegri)facendoli drizzare di nuovo. Si mise nel mezzo e con la sinistra segava me,con la destra Aldo. Li fece diventare belli tosti con quelle manine di fata e in ginocchio fra noi due iniziò a baciarci le cappelle,prima una poi l’altra. Ci chiese di toccarle le tette e noi lo facemmo,io una,Aldo l’altra. Era divertente. Carmela godeva e noi pure. Dopo i baci lei prese a succhiarci il cazzo,prima uno poi l’altro. Era eccitante da morire quella situazione e attendere prima che leccasse Aldo poi passasse a me. L’attesa fra le due lunghe succhiate di cazzo da parte di Carmela era la cosa più eccitante e paradisiaca. Ci fece venire di nuovo,prima Aldo,poi io. Quindi ci rivestimmo ed io e il geometra ci salutammo come due vecchi amici sebbene non ci conoscessimo che da due ore.

Dopo la maturità partii con l’interrail e tornai ad agosto,Carmela era sparita. Il padre aveva scoperto le sue trombate a destra e a manca e l’aveva rinchiusa in casa,ma dato che lei era maggiorenne,dopo qualche tempo si era messa con un calciatore di serie A che l’aveva portata via a Roma o Milano,non ricordo. Aldo lo incrociai solo qualche altra volta,ad una festa,una volta in discoteca,ci salutammo come vecchi conoscenti,ma senza particolari attenzioni,ciao-ciao e buongiorno buonasera come se quello che era successo non ci riguardasse. Dopo andai all’università e non ebbi più notizie né di Aldo,né di Carmela.

Certe volte mi domando che fine abbiano fatto. Aldo lavorerà in uno studio? E Carmela? Boh, la vita &egrave così:vai a sapere. Solo Tofy so bene dove sia finita. La sua faccia la trovate su cartelloni pubblicitari ad ogni strada,il suo volto ti sorride spesso negli spot televisivi,la sua bocca ti sorride da ogni parte. E’ una star dello show-bizz.

Per commenti,critiche,suggerimenti: dorfett@alice.it

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