Paola.
Paola cosa dire di te?
Tuo marito era una testa di cazzo e tuo figlio aveva insindacabilmente preso da lui, 22 anni ed era già uno stronzo di proporzioni bibliche.
Tu, 45 anni ancora bella ed una gran voglia di divertirti nel sangue.
Occhi neri un bel viso,una bocca da favola.
Morbida con un seno splendido ed i capezzoli grandi.
Mi mettevano i brividi quelle due macchie scure.
E la curva dei tuoi fianchi’la curva dei tuoi fianchi mi toglieva la ragione, adoravo morderti le chiappe e tu ridevi, ridevi sempre abituata al grigiore di casa tua.
Avevo 10 anni meno di te e mi ritenevi una cosa oramai irraggiungibile, mi guardavi con una ammirazione che mi faceva sembrare un dio, mi trattavi come un dono del cielo.
Ti curo così perché sei fuori dalla mia portata, mi dicevi, voglio che tu stia bene, che tu stia con me il più possibile e che dopo conservi un bel ricordo.
Laurea in filosofia, mica palle sapevi stare al mondo tu!
Ci siamo visti per qualche mese e non sono mai state scopate tranquille, tuo marito viaggiava per lavoro e tuo figlio lo seguiva, passavi molto tempo per conto tuo, trascorremmo parecchio tempo insieme con una intera casa a nostra disposizione ed una infinita fantasia sbrigliata ed oscenamente perversa.
Infilavo cubetti di ghiaccio nella tua passera mentre stavi per godere e ti leccavo cercavo di spingerli dentro con la lingua ti procuravano degli orgasmi tremendi che ti scuotevano come in preda alle convulsioni.
Era bella la tua passera ed era davvero grande, era larga ci mettevo quattro dita e le muovevo forte senza paura di farti male.
E ti baciavo intanto, mi piaceva sentire il tuo orgasmo crescere nella tua bocca, sentirlo dentro di te, occhi negli occhi, la tua espressione impotente.
Mi facevi impazzire eri un sogno una ossessione, ne avevi sempre voglia ed io non riuscivo a difendermi da te dal tuo corpo dalle tue tette che giocavano con il mio uccello o dai tuoi occhi che mi guardavano mentre con la lingua cercavi il mio seme sopra il tuo seno.
E il tuo culo Paola, stavi di schiena ed io mi ci appoggiavo sopra con la guancia, caldo morbido, bellissimo.
Ti respiravo, respiravo la nostra follia.
Ti ho rivista oggi sono passati 4 anni dal nostro ultimo incontro, le grandi città ti nascondono per risputarti fuori tutto in una volta, spingevi una carrozzina sei diventata nonna, tua nuora di fianco, faccia da stronza anche lei, sembrava un pechinese.
Ci siamo sorrisi anche se di nascosto, avevi ragione tu: mi è rimasto un bel ricordo.
Laurea in filosofia, mica storie!
Edo
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono