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Racconti Erotici Etero

Morgana..

By 13 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti, mi presento: Sono Morgana ho 29 anni, sono alta 1.68, capelli lunghi scuri come i miei occhi, labbra carnose che incorniciano un sorriso che ha fatto girare molte teste.. il mio fisico nn è molto asciutto, ma non mi posso lamentare, sono 60 Kg e porto una 5′ di seno.. Tutto sommato stò bene.. Mi sono laureata prestissimo e con il massimo dei voti.. E per mia fortuna ho trovato lavoro dopo un anno dalla laurea, in un liceo vicino il mio paese di nascita. Sono felicemente sposata da 4 anni, ho conosciuto mio marito per caso, grazie ad amici in comune. Sergio, è così che si chiama, poco dopo sposati mi ha confessato che mi amava già dai tempi delle medie; solo che io non me ne ero mai accorta.. forse troppo impegnata negli studi, lo avevo sempre schivato..
Comunque tornando a noi.. Quella mattina a scuola trascorse tutto molto tranquillamente, tra interrogazioni e spiegazioni arrivammo all’ora di pausa in un batter d’occhio. I ragazzi uscirono mentre io rimasi in classe per controllare chi ancora doveva essere interrogato; sfogliai il registro personale e mi accorsi che dovevo interrogare ancora Claudio, ma mancava già da sei giorni alle mie lezioni. Aspettai il rientro dei ragazzi per chiedere qualcosa al riguardo.. ma nessuno mi seppe dire qualcosa, così decisi che prima di tornar a casa sarei passata da lui per far due chiacchere con i genitori..
Sono le 14:04, suono alla porta di Claudio e viene ad aprire un’uomo di media statura, brizzolato, con un po’ di pancetta e due occhi blu.. da togliere il fiato!
Restammo a fissarci per qualche interminabile secondo, poi tutta rossa in viso mi apprestai a presentarmi: ‘Sera, spero di non aver sbagliato casa.. Stavo cercando i signori Pasino, sono la professoressa di Claudio, piacere Morgana Morone’per tutta risposta ricevetti un sorriso interminabile ed un’invito ad entrare.
Ci accomodammo in soggiorno, e mi accorsi che non faceva altro che guardarmi il seno stretto da un corpetto sottogiacca che usualmente indosso. Così gli richiesi di Claudio e iniziò a raccontarmi che era con i genitori in visita ad una zia lontana e che probabilmente non sarebbero tornati prima di una settimana. Stranamente era alquanto turbato mentre parlava, ma non badai molto a questo; decisi che non era il caso di restarmene ancora li, così mi alzai e sorridendo feci per salutarlo..
‘ Non vada via così presto,poi non mi son neanche presentato.. Sono Geraldo il nonno di Claudio; la prego resti a farmi compagnia ancora un po’.. Le posso offrire un buon caffè?’ accettai e mi riaccomodai nella poltrona.
Si sentirono stani rumori dalla cucina, e poco dopo delle bestemmie accompagnate da delle scuse per l’attesa. Così mi alzai e mi diressi in cucina.. ‘ Le serve una mano? ‘. Mi abbassai per prendere delle bustine di zucchero e non mi resi conto che dallo spacco della gonna sbucò fuori il pizzo della calza e l’aggancio del reggicalze, fin quando non senti uno sguardo addosso.. era Geraldo che non staccava gli occhi dalla mia coscia..
Raccolsi tutto, mi ricomposi e mi precipitai in soggiorno. Lui mi seguì con il vassoio, il caffè e compagnia bella. Mi porse la tazza e iniziò a raccontarmi di sua moglie Lilly e della mia incredibile somiglianza con lei. ‘ Accidenti è amaro!! ‘ e una smorfia di disgusto si posò sul mio viso.. Feci ridere Geraldo per questo, che si precipitò in cucina per prendere un bicchiere di acqua che poco dopo mi versò addosso dopo aver inciampato nel tappeto. Si scusò mille volte e più, e corse in bagno per prendere un’asciugamano.
Al suo ritorno mi ero già tolta la giacca restando solo con il corpetto, mi porse l’asciugamano e iniziai a tamponare le braccia, non restava che andare a casa e cambiarmi. Gli porsi l’asciugamano e notai che mi fissava il seno e in modo naturale gli dissi: ‘ Cosa c’è che non và? ‘ ma lui non mi rispose.. abbassai lo sguardo e vidi un capezzolo fuori dal corpetto.. Rimasi shoccata, anzi rincoglionita, non riuscivo a muovermi per l’imbarazzo. Rimasi a fissare il capezzolo che pian piano si rizzava.. dopo interminabili minuti alzai lo sguardo verso Geraldo e mi resi conto che aveva uno strano bozzo all’altezza della patta, che subito associai ad un panno per anziani. Mi scusai e feci per coprire il seno, ma Geraldo mi bloccò.
Prese il mio capezzolo tra le dita e iniziò a sfiorarlo, a strizzarlo provocandomi una strana sensazione al basso ventre.. spostai la sua mano che si fiondò tra i capelli, accarezzandoli.. avvicinò la bocca al capezzolo, prima leccandolo, poi iniziò a succhiarlo per poi morderlo gentilmente. Mi lasciai andare, ed un piccolo gemito sfuggì dalle mie labbra, mi sentivo la testa leggera, quasi mi girava. Ero già tutta bagnata, desideravo sdraiarmi e godere per quello che mi stava accadendo.. Squillò un telefono che mi parve una tuffo nell’acqua gelida.. MA CHE COSA STAVO FACENDO? ERO DIVENTATA MATTA?
Mi spostai da quell’uomo che stava sfiorando la mia pelle, mi girai bruscamente per prendere giacca e borsa.. Ma iniziò a girarmi furiosamente la testa, la mia vista si stava annebbiando, mi sentivo priva di forze.. mi appoggiai al bracciolo della poltrona e Geraldo preoccupato mi chiese se fosse tutto ok..
‘ Mi scusi devo andare sto combinando un macello, ma non mi sento molto bene!’.
‘ La prego venga, si stiri un’attimo nel letto di mia figlia..’
Mi appoggiai a lui che mi trascinò sul lettone e svenì.. pochi minuti dopo sentì dei gemiti ai piedi del letto, aprì gli occhi e lo vidi.. vidi Geraldo che stava massaggiando il suo enorme bozzo mentre leccava i miei piccoli piedi..pian piano carezzava le mie calze di seta..prima la caviglia, poi il polpaccio.. mi riempì di baci il ginocchio..
Cercai di alzarmi.. ma mi resi tristemente conto che ero legata e imbavagliata.. e lui continuava a baciarmi le cosce da sopra la gonna.. scorreva le mani sui miei fianchi, saliva su per la vita, sfiorava i seni e si fermava a sfiorare il collo.. iniziai a dimenarmi.. e lui sorridendo mi guardò.. mi baciò il viso.. si mise su di me strofinando l’enorme bozzo.. provandoci gusto..
Mi spostò il bavaglio e mi baciò vigorosamente mentre le sue mani mi toccavano il seno, piene di desiderio.. ‘ Mi lasssiii andaeee, la peeego sooo incccinttaaa! ‘.. mi guardò ma non fece caso a quello che gli dissi e rimise a posto il bavaglio.. spostò il corpetto e strizzò il mio seno, con entrambe le mani, dalla quale uscì un po’ di latte.. sembrava un forsennato mentre le leccava.. iniziò a mordere entrambi i capezzoli, e mi sentì nuovamente bagnata, non volevo che smettesse.. provavo piacere.. volevo sentire la sua voglia assalirmi..

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