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Racconti Erotici Etero

Nico

By 8 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera ero uscita con un gruppo di amici.. Non prevedevo conquiste, o una nottata bollente, ma una semplice serata in compagnia, tra chiacchiere e qualche buon bicchiere di vino. Ci eravamo dati appuntamento in un locale del centro abbastanza frequentato e, nonostante il tipo di serata, non avevo rinunciato al mio solito abbigliamento provocante.. Arrivai come al solito con un po’ di ritardo. Mi piaceva fare il mio ingresso da sola e farmi notare.. Quella sera, poi, mi piacevo particolarmente: la calda settimana mi aveva dato la possibilità di prendere il sole e dorare la mia abbronzatura. Indossavo un vestitino di seta bianca, leggero, stretto in vita, ma abbondante sul corpetto e con la gonnellina larga.. Il vestito si chiudeva con un fiocco dietro al collo e lasciava la schiena completamente scoperta. Per questo avevo evitato di mettere il reggiseno, non volevo che rovinasse la mia bella schiena liscia e abbronzata. Poco prima di uscire, poi, avevo deciso di non indossare nemmeno le mutandine: mi piaceva da morire sentire l’aria fresca “là sotto”, e in più, non avendo intenzione di sedurre nessuno, sarebbe stato un mio segreto. Per completare la mia mise, avevo infilato ai piedi un bel paio di sandali, anch’essi bianchi, con un po’ di tacco, e una cavigliera luccicante. Avevo raccolto i capelli in uno chignon, e truccato gli occhi in modo leggero. Mi sentivo perfetta entrando nel locale, e fui davvero compiaciuta degli sguardi ammirati degli uomini, e invidiosi e critici delle donne. In più, come sempre, la sensazione della mia nudità sotto il vestito mi eccitava leggermente, facendomi sentire dei piccoli brividi tra le gambe.

Vidi subito i miei amici: erano seduti ad un tavolino circondato da divanetti, e sorseggiavano un vino che non riconobbi da lontano. Mi avvicinai e li salutai uno ad uno, prendendo in seguito posto tra Marta e Lucia, le mie amiche del cuore. Conoscevo tutti, tranne un ragazzo amico di Marco, che si era presentato come Nico. Era veramente notevole.. Alto più o meno 1,85, capelli chiari, ma rasati, fisico asciutto e abbastanza scolpito. Indossava un paio di jeans e una maglietta aderente e non sorrideva molto spesso. Caso volle che fosse seduto proprio davanti a me e che, quando mi accomodai, si offrì di versarmi il vino. Lo ringraziai e fu in quel momento che notai il suo sguardo particolare. Percorreva il mio corpo, per soffermarsi di tanto in tanto a catturare i miei occhi. Sembrava volermi spogliare, e non aveva intenzione di nasconderlo, anzi, quasi ostentava il desiderio che la mia immagine gli stava provocando. Decisi di ignorarlo per un po’, anche se non posso nascondere che mi attraeva molto.. Non potevo, però, rinunciare a giocare.. Così accavallai le gambe con fare malizioso, e rivolsi la mia attenzione a Marta, che mi raccontava del suo ultimo esame universitario.

Marta mi parlava, ma non riuscivo a prestarle completamente attenzione.. Continuavo a lanciare occhiate fugaci al ragazzo, che chiacchierava con Lucia, ma non perdeva occasione di fissare le mie gambe, quasi del tutto scoperte.. Mi eccitava moltissimo. Questo fece si che tra le mie cosce cominciarono a farsi largo alcune gocce di umori, e che i miei capezzoli si inturgidissero al massimo, tendendo la stoffa del vestito. Ne fui felice, questo mi avrebbe resa ancora più provocante.. Continuai a chiacchierare scavallando le gambe e lasciandole un pochino aperte.. Chissà se avrebbe potuto notare la mia fichetta tutta rosa e un po’ umida.. Mi muovevo spesso, in modo che il vestito potesse offrire qualcosa in più alla sua vista..

Ad un tratto, però, lo sguardo mi cadde al di sotto della sua vita: doveva essere molto eccitato anche lui, perché il pacco aveva assunto dimensioni ben più notevoli di quelle che aveva al mio arrivo. Questo mi mandò in estasi.. Da quel momento non smisi di pensare a ciò che doveva esserci là sotto.. Immaginavo il cazzone duro e liscio, la cappella lucente.. Le palle gonfie e rotonde al di sotto.. E mentre immaginavo mi bagnavo sempre di più. Il cuore mi batteva forte e sentivo impellente il bisogno di raggiungere il bagno e masturbarmi..

Fu dopo alcuni attimi che il gruppo decise all’unanimità di spostarsi un attimo fuori a fumare una sigaretta.. Ringraziai tacitamente per questa idea e dissi a marta che ne approfittavo per andare alla toilette..

Mi staccai dagli altri e raggiunsi la zona dei bagni.. Non feci in tempo ad entrare in quello delle donne, però, che sentii una mano appoggiarsi pesantemente sulla mia natica.. Mi girai arrabbiata, come per aggredire che mi stava toccando, ma vidi Nico che mi fissava con sguardo sicuro..

“Ma cosa fai? Togli quella mano..”

“Ma sta zitta, che non desideravi altro..”

“Cosa stai dicendo?”

“La verità..Al tuo posto sul divanetto, c’&egrave una bella macchia umida.. E non c’era, prima.. Porcona.. Non ti sei messa nemmeno le mutande, eh?”

Detto questo, infilò l’altra mano tra le mie cosce.. A quel contatto, mi sentii svenire per l’eccitazione..

“Sei bagnata come una cagnetta in calore.. Hai voglia di cazzo, eh?”

“Si..”

“E quanta?”

“Tanta..”

Appoggiai una mano sul suo pacco e cominciai a masaggiarlo..

“Allora entra nel bagno che te lo faccio ciucciare puttanella..” Così feci. Entrai nel bagno e lui richiuse la porta dietro di noi, a chiave.. Poi mi spinse in ginocchio, si aprì la cerniera e tirò fuori quel bel cazzone, di circa 20 cm, completamente depilato e liscio.. Presi a leccare l’asta, ricoprendolea di saliva.. Ormai ero arrapatissima e lo desideravo in gola più di qualunque altra cosa..

“Brava puttana, ciuccia.. Succhialo bene, che se me lo fai diventare ancora più duro ti sfondo quella figa bagnata.. E magari anche il culo.. Forza.. Mmh.. Brava..”

Facevo come mi diceva, e succhiavo come una forsennata.. Mi infilavo il cazzone fino in gola, poi lo lasciavo uscire per leccare le palle gonfie e segarlo un po’.. Lo riimboccavo e succhiavo forte la cappella, assaporandola tutta.. Ad un tratto mi fece alzare, e sedere sul piano del lavandino.. Mi alzò la gonna e allargò la fighetta con le dita, fissandola compiaciuto..

“Sai che sei proprio bagnata? però ce l’hai abbastanza stretta per essere un troione come sei.. Adesso ci penso io a sfondartela..”

“Si.. scopami.. sbattimi..”

“Chiedimelo ancora, porcellona.. Dai.. Dì che lo vuoi..”

“Voglio il cazzo, ti prego..”

“E cosa sei?”

“Sono una puttana.. Dammelo.. Trombami..”

Mi prese per le anche e mi girò al contrario.. Vidi la mia immagine riflessa nello specchio.. Il volto voglioso, il seno che premeva sul vestito, con i capezzoli durissimi, la lingua che continuava a muoversi sulle labbra, come a raccogliere tutto il gusto di quel cazzone.. Poi lo sentii spingere da dietro e penetrare con facilità nella mia fica bagnata.. Cominciò a pomparmi così: godevo come una cagnetta in calore, gemendo e ansimando..

“Slacciati il vestito, voglio vedere quelle tettone..”

Obbedii e mentre mi scopava sciolsi il nodo dietro al collo.. I miei seni uscirono prepotenti e entrambi li vedemmo muoversi, sbattere uno contro l’altro a ritmo della scopata..

“Poi voglio sborrarci sopra.. che belle tette.. da maialona..” Le prese in mano e le palpò, strizzando i capezzoli, e continuando a sbattermi.. Ero in estasi.. Un po’ per quel cazzone tra le cosce, dritto dentro di me, un po’ per la scena.. Le mie tettone nelle sue mani, lui dietro che mi scopava, e la mia espressione da troia, tutto in quello specchio..

Dopo qualche minuto venni ansimando, con piccoli gridolini, continuando a fissare la scena.. Fu un orgasmo potentissimo, provocato senza dubbio dalla situazione e dalla sensazione di stare comportandomi come una puttana.. Mi succede sempre: quando mi trovo in situazioni spinte, volgari, in cui dò sfogo a tutti i miei istinti e mi sento davvero porca, i miei orgasmi sono molto più forti.. Godo tantissimo.

Quella sera i brividi mi avevano scossa per quasi 10 secondi e gocce abbondanti colavano tra le mie cosce aperte..

“Adesso apri meglio le gambe..” Senza estrarre il bastone dalla mia fichetta, mi infilò due dita nel buchino, e cominciò a muoverle.. Subito mi fece un po’ male, perché era entrato con molta irruenza, ma ero troppo eccitata per fermarlo, e in fondo quel dolorino mi piaceva.. Era bello avere i due buchi tutti pieni.. In quel momento avrei voluto avere anche un cazzo in bocca, da leccare.. Sorrisi tra me e me, pensando che ero davvero una zoccola..

“Ridi..? Ti piace, eh? Guarda come godi.. Adesso ti faccio urlare ancora di più..”

Estrasse il cazzone e lo appoggiò sul buchino.. Il contatto con la sua cappella mi diede subito un brivido.. Lo volevo dentro.. Allora presi le mie natiche con le mani e le allargai, mostrandogli bene l’ano..

“Inculami, ti prego.. Dammelo tutto nel culo..”

“Come vuoi..” Lo spinse forte dentro gemendo.. Dopo un iniziale bruciore, e ancora un po’ di dolore, il mio buchino si dilatò e Nico cominciò a muoversi e a scoparlo..

“Ho una bella vista da qua sai.. Il tuo culo pieno di cazzo, quelle tettone.. La tua faccia da troia vogliosa.. Non ne ho mai incontrate come te, sai? Mmh.. si.. Mi fai godere come un maiale..” Cominciò a sculacciarmi e questo mi mandò in estasi.. venni ancora, questa volta urlando, incurante di tutti quelli che mi avrebbero sentito da fuori.. Lo sentii aumentare il ritmo e poi tirarlo fuori.. Mi fece girare tempestivamente, e mi innaffiò i seni e il collo..

“Mmh.. Che scopata.. Grazie porcellina.. Non ricordo come ti chiami..”

“Angela..”

“Ahah.. Proprio un nome adatto a una troietta come te..”

Poi prese il cellulare.. E mi scattò una foto.

“Questa la tengo per ricordo.. Stai bene tutta ricoperta di sborra..”

“Ne vorrei ancora..”

“Allora ti lascio il mio numero.. Così quando hai voglia di farti sbattere mi chiami..”

Ci scambiammo il telefono, poi lui uscì dal bagno riabbottonandosi i pantaloni.. Io mi lavai, non senza assaggiare quello sperma fantastico.. Poi tornai dagli altri, quasi totalmente ricomposta: sul volto si vedevano i segni del godimento.. E se avessero potuto vedere sotto la gonna..! Nessuno disse nulla, anche se tutti avevano capito.. Solo Marta mi si avvicinò all’orecchio..

“Potevi chiamarmi, stronza.. Secondo me ne avrebbe avuto per entrambe..”

“Magari la prossima volta..”

angelasegreto84@yahoo.com

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