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Racconti Erotici Etero

Nicole e Jessica

By 13 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

NICOLE e JESSICA
Di Liana
Quando ero bambino vengo adottato da una coppia che non ha figli. Il mio patrigno non poteva averne. Era sterile. Egli abbandona la moglie un anno dopo la mia adozione. Da allora vivo con Jessica, la mia madre adottiva. Nella stessa casa vive anche Nicole, la seconda moglie del padre del mio patrigno (La sposò dopo aver divorziato dalla prima moglie. Il matrimonio durò un anno. Lui perse la vita in un incidente lasciandola erede di tutto il suo patrimonio.) E’ quasi coetanea della mia matrigna. Sono due donne dinamiche. Cosa le accomuna? La voglia di vivere e la bellezza. Sono due statue di bianco marmo. La mia matrigna, (che chiamerò sempre Jessica) castana di capelli e di occhi, &egrave di carnagione bianca. Le sue misure? Indossa un reggiseno di 3 taglia coppa C. Un girovita di 70 cm e fianchi da 95 cm di circonferenza. Mia nonna adottiva &egrave bionda, ha occhi blu. Di seno &egrave una 4 taglia coppa C quasi D. Fianchi da 100 cm e girovita da 75. Ha un carattere forte e deciso. Anche lei &egrave di un bianco latte. Durante il primo anno di separazione vedevo spesso il mio patrigno poi non si fece più vedere. Jessica all’inizio soffre molto l’abbandono da parte del marito. In seguito, sotto l’ala protettiva di Nicole, si riprende molto bene. Insieme riescono a tenere su l’azienda agricola di proprietà di mia nonna adottiva(da questo momento la indicherò con il suo nome) ed a farla prosperare. Le nostre condizioni di vita sono alquanto agiate. Un giorno accadde un fatto che scombussolò la mia vita. La mattina Jessica, come sempre, mi accompagna a scuola(frequento l’ultimo anno di liceo classico). Come al solito devo sorbirmi i commenti dei miei compagni di scuola, di qualche insegnate di ambo i sessi presente nell’atrio; ed anche dei genitori degli studenti, sia da parte di genitori maschi che da parte di genitori donne, sulle prosperose fattezze fisiche della mia ‘mamma’. Per un verso sono contento di ascoltare apprezzamenti fatti sulle parti anatomiche di Jessica. Questo significa che suscita desideri. Per altro verso sono geloso. Eh, sì. Sono innamorato di Jessica. Non solo. Anche Nicole concorre a partecipare alle mie fantasie erotiche. Mi consolo pensando che Jessica non da importanza ai commenti. Almeno così sembra. Questa mattina, non so per quale stupida ragione, non ci sono le lezioni. Il preside ci manda tutti a casa. Il mio amore &egrave già andata via. Mi tocca servirmi dei mezzi pubblici per tornare a casa. Giungo alla fattoria intorno alle 11. Entro e mi avvio verso la mia camera. La casa &egrave avvolta nel silenzio rotto di tanto in tanto da risatine intervallate da piccole grida o da gemiti. Mi incammino verso la fonte di quei strani suoni. Provengono dalla cucina. La porta &egrave aperta. Mi affaccio e vedo. Nicole e Jessica sono abbracciate e si stanno scambiando tenere effusioni. Le loro lingue guizzano veloci fuori dalla bocca e si scontrano, punta contro punta, fuori dalle labbra. Le loro mani scorrono lungo i loro corpi. Si soffermano sui glutei e li comprimono. Si palpano i seni. Stanno facendo le stesse cose che mi trovo a fare quando sono solo con una ragazza. Vedo le mani di Nicole intrufolarsi sotto il pullover di Jessica. Glielo sfila. Non ha reggiseno. Due splendenti bianchi globi fanno la loro apparizione. Sembrano le testate di due missili. Spingono in avanti e reggono bene alla forza di gravità. Due aureole di color marrone al cui centro si ergono due capezzoli grossi e rossi come ciliegie ornano quei meravigliosi globi. Sono le mammelle di Jessica. Dio come sono belle. Nicole le carezza. Con le dita le strizza i capezzoli. Avvicina la bocca ad uno dei capezzoli e lo bacia. Dischiude le labbra e lo accoglie nella sua bocca. Incomincia a succhiare. Come vorrei essere al suo posto. Una prepotente erezione prende vita tra le mie gambe. Mi fa male. Sono talmente incantato da quella scena che non vedo altro. Non vedo nemmeno gli occhi di Nicole che mi guardano e che di colpo pone fine alle effusioni. Jessica la guarda con aria interrogativa. Una muta domanda &egrave nei suoi occhi:’Perché smetti?’ Nicole l’allontana da sé. Quel gesto mi fa capire che mi ha visto. Scappo via e vado a chiudermi in camera. Mi siedo sul letto. Tiro giù la zip dei pantaloni. Infilo la mano nella fenditura e tiro fuori il pisello. Mi masturbo avendo davanti agli occhi la scena vista poco prima. Apporto una modifica. Mi sostituisco a Nicole. Sono io a succhiare la tetta della mia ‘mamma’. Godo invocando il suo nome. Scarico la mia libidine nella mia stessa mano. In quel momento sento bussare alla porta. ‘Tesoro, per favore apri questa porta.’ &egrave Nicole. Non rispondo. Dopo aver insistito per altre due volte sento che dice: ‘Amore, non posso stare qui ad aspettare che mi apri. Ora vado in camera mia. Ti prego, raggiungimi. Ci sarà anche tua ‘madre’. Dobbiamo assolutamente parlarti.’ Trascorrono circa tre ore. Nel frattempo mi sono spogliato, ho fatto una doccia e infilato un pigiama. Sono steso nel letto. Non riesco a riposare. I miei pensieri sono preda delle più fantasiose scene di sesso. A volte mi vedo nudo tra le braccia di Jessica ed a volte tra quelle di Nicole. Si anche la mia bella ‘nonna’ adottiva &egrave oggetto dei miei desideri. &egrave sera inoltrata quando decido di uscire da quella forma di limbo. Mi alzo. Esco dalla stanza e mi incammino verso la camera di Nicole. Afferro la maniglia ed apro la porta. Entro. ‘Sapevo che saresti venuto. Ti stiamo aspettando.’ Nicole indossa una vestaglia trasparente di velo nera. Attraverso il velo si vedono le voluminose mammelle e i grossi capezzoli che spingono contro la stoffa. Due lunghe gambe sostengono due splendidi glutei dalle forme armoniose. ‘Hai detto che ci sarebbe stata anche mia ‘madre’. Non la vedo. Dov’&egrave?’ ‘&egrave a letto. Raggiungila.’ Mi giro verso il letto e la vedo. Con una mano tiene alzato un lembo del piumone mostrandomi così il suo stato. &egrave stesa nel letto ed &egrave nuda. All’incrocio delle lunghe gambe emerge un cespuglietto di peli neri. ‘Vieni. Sono più di tre ore che ti aspetto.’ Resto abbagliato dallo splendore di quel stupendo corpo. Senza staccare gli occhi dal suo corpo lentamente mi avvicino. &egrave come essere attratto da una calamita. Sono con le gambe contro il letto. Alle mie spalle Nicole mi invita a spogliarmi. Eseguo l’invito. Il pigiama e scivolato sul pavimento. Mi siedo sul letto e mi stendo. Jessica mi circonda con un braccio e mi attira verso di se. ‘Vienimi più vicino. Fai posto a Nicole.’ Ruoto la testa e vedo mia ‘nonna’, anche lei completamente nuda, che si sta stendendo dietro la mia schiena. Due prorompenti mammelle si schiacciano contro il mio corpo. Sono calde. I grossi capezzoli spingono contro la mia schiena. Sono talmente duri che sembrano due bulloni. Un suo braccio mi cinge la vita. Anche Jessica assume la stessa posizione di Nicole. Sono stretto tra due statue che comprimono i loro corpi di soda carne contro il mio. Sono talmente scioccato che non avverto nessuna sensazione. Eppure trovandomi stretto fra due splendide donne e per di più nude la libidine dovrebbe esplodere da ogni poro della mia pelle. Invece niente. Forse sto sognando. Ho paura di svegliarmi. Una mano scende lungo il mio corpo e va a fermarsi sul mio fallo. ‘Jessica forse ci siamo sbagliate. Il ragazzo non mostra segni di eccitazione.’ ‘Non può essere. Tu hai detto di aver visto la sua patta gonfia quando ci ha sorprese in cucina. Fammi controllare.’ La mano di Jessica si aggiunge a quella di Nicole che &egrave scesa ad accarezzarmi la borsa scrotale. Il torpore ha termine. I miei sensi si svegliano e realizzo quando sta accadendo. Il fallo si muove. ‘Nicole, sta crescendo! Dio come cresce.’ Nicole con i piedi allontana il piumone e si inginocchia sul letto. Jessica la imita. Entrambe guardano il mio fallo indurirsi. ‘Avevo visto bene. Il tuo figliastro ha un magnifico pene.’ ‘Sì! Hai ragione. Tenuto conto dell’età &egrave bello grosso. Deve avere una diametro di circa 5 cm e di sicuro supera i 20 cm di lunghezza. Penso proprio che ci divertiremo a giocare con questa clava.’ ‘Abbiamo preso la giusta decisione nell’invitarlo a stare con noi.’ Sono frastornato. ‘Nicole! Jessica! Potete farmi capire?’ &egrave mia ‘madre’ a parlare. ‘Devi sapere che noi due ci amiamo. Il nostro amore dura già da diversi anni. Tutto &egrave cominciato mesi dopo che mio padre ebbe l’incidente. Io ero depressa perché il tuo patrigno mi aveva lasciata. Nicole lo era per la perdita del marito. Una sera per consolarci a vicenda decidemmo di dormire insieme; in questo letto. Il sonno tardava a venire. Ci abbracciamo. I nostri corpi entrarono in contatto. Facciamo le fusa come due gatte in amore. Ci eccitiamo. Ci scambiamo teneri bacetti. Le nostre mani cominciano a cercare i nostri corpi. L’amore scoppia. Facciamo sesso per l’intera notte. Ci piace e abbiamo continuato. Siamo amanti.’ ‘Mi dite che ruolo ho in tutto questo?’ &egrave il turno di Nicole. ‘Il fatto che io e tua ‘madre’ ci amiamo non significa che siamo due lesbiche. Sì, &egrave vero. I nostri amplessi sono travolgenti. Non puoi immaginare com’&egrave sconvolgente fare sesso fra donne. Ciononostante a noi manca un uomo. Io e Jessica desideriamo stringere tra le nostre braccia un corpo maschile. Scegliere ognuna un uomo ci avrebbe portato irrimediabilmente a separarci e noi non vogliamo dividerci. Decidemmo che avremmo condiviso l’uomo che sarebbe entrato nel nostro letto. Cio&egrave l’uomo che mi avrebbe posseduta doveva essere lo stesso uomo che avrebbe cavalcato tua ‘madre’. Il problema era che tipo d’uomo? Deve essere un uomo che piace ad entrambe e ci avrebbe amate in egual modo. Deve accettare il nostro stato di donne bisessuali e amanti tra loro. Comincia la caccia. Per quanto forte fosse il desiderio non riusciamo a trovare un uomo che può andare bene ad entrambe. Finalmente un giorno di questa estate, quando siamo andati noi tre in vacanza, l’ho visto. L’abbiamo sempre avuto intorno e non lo vedevamo. Lo dico a tua ‘madre’. Jessica resta di pietra. Mi dice che sono pazza. Che il forte desiderio di entrare nel letto di un uomo mi ha fatto perdere il senno. Che mai avrebbe fatto l’amore con l’uomo che le proponevo. Primo, perché si tratta di un ragazzo anche se sarebbe stato molto piacevole amoreggiare con un giovane torello. Secondo,’ Su, Jessica, continua tu.’ Guardai mia ‘madre’ la quale distolse lo sguardo dal mio viso ed abbassò gli occhi. ‘Sì, effettivamente quando mi fece il nome ho creduto che avesse perso il lume della ragione. Sono talmente infuriata che per giorni non le rivolgo la parola. La evito. La sua pazza proposta mi ronzava nel cervello. La ragione diceva che non devo farmi travolgere dal desiderio. La libidine mi sprona ad accettare la proposta. Mi dico che non ci sarebbe stato niente di perverso a farsi montare dal giovane torello indicatomi da Nicole. I dubbi incominciano a maturare e sparire. Incomincio a guardare con occhi diversi il ragazzo propostomi. Più lo guardo e più il mio corpo freme. Il desiderio di averlo nel letto aumenta di giorno in giorno. Mi convinco che posso farlo. La chiamo e le dico che accetto la sua scelta. L’uomo che sarebbe entrato nel nostro letto &egrave quello che ha scelto lei. Incominciamo a provocarlo. Quando siamo a letto lasciamo le porte semiaperte in modo che può vederci. Non ci preoccupiamo più di nascondere i nostri corpi nudi ai suoi occhi. Il torello da sempre più dimostrazione di essere innamorato di noi due. Di desiderarci. La scelta fatta si dimostra essere delle più felici..’ Capisco di chi stanno parlando. ‘Mi avete fatto venire in questa stanza, dove consumate i vostri amplessi, per dirmi che avete trovato un ragazzo che dovrà soddisfare le vostre esigenze sessuali e che va bene per entrambe. Cosa volete che faccia? Volete il mio consenso?’ ‘Jessica, coraggio, devi essere tu a dirgli di chi si tratta?’ ‘Figlio mio posso farti una domanda?’ ‘Certo.’ ‘Quando ti accompagno a scuola sento i commenti che fanno i tuoi coetanei sul mio corpo ed ho ascoltato anche quelli dei genitori. La cosa mi fa piacere. Ma mi sono sempre posto una domanda che &egrave questa: ‘chissà cosa pensa di me mio figlio?’ Voglio dire: ‘tu mi ameresti come farebbe un uomo? Entreresti nel mio letto per prendermi così come vorrebbero fare i tuoi coetanei della scuola? Faresti lo stesso con Nicole.’ ‘Jessica sappi che io sono geloso di te. Sapessi quante volte mi sono trattenuto dall’aggredire qualcuno di quelli che fanno commenti su di te. Io ti amo. Ho sempre sognato di entrare nel tuo letto e non solo nel tuo. Anche Nicole occupa i miei pensieri.’ ‘Hai capito quello che ti ho chiesto? Io e Nicole ti stiamo chiedendo di avere rapporti sessuali con entrambe. Ti chiediamo di amarci e di soddisfare le nostre voglie.’ ‘Sì, ho capito. Ho accettato l’invito di Nicole di venire perché ho sperato che mi stringeste fra le vostre braccia. Vi amo.’ ‘ Non hai timore di avere un rapporto incestuoso?’ ‘No! Per una ragione molto semplice. Noi tre non siamo consanguinei. Tu non sei la mia vera ‘mamma’ e Nicole non &egrave la mia vera ‘nonna’. Quello che faremo non può essere considerato incesto. E se volete proprio saperlo vi avrei desiderate anche se foste state veramente mia madre e mia nonna.’ ‘Tuo figlio ha più senno di te. Vieni mio giovane puledro. Diamo inizio alle danze. Prendi i corpi di queste due giumente e falli cantare.’ &egrave stata Nicole a parlare. Entrambe si chinano su di me. Le loro prorompenti mammelle ondeggiano davanti ai miei occhi. Stendo le mani e le afferro. Dio come sono dure. Sollevo la testa quel tanto che basta per agganciare un capezzolo con le labbra. &egrave quello di Nicole. Succhio. Jessica con una gamba scavalca il mio corpo dandomi la schiena e porta il bacino sulla verticale del mio cazzo che Nicole, stringendolo, indirizza contro la vagina della sua amante. Jessica si lascia andare lentamente. Il glande, aiutato da Nicole, si insinua tra le grandi labbra, sorpassa le piccole labbra e, assecondando il movimento di discesa impresso, lentamente entra nell’agognata cavità vaginale. Nicole abbandona il cazzo e si porta sul davanti. Jessica si lascia andare facendo scivolare il fallo tutto dentro il suo ventre. La sue grandi labbra sono a diretto contatto con il mio pube. I peli che fanno da corona al mio cazzo si intrecciano con quelli che circondano l’antro da dove nasce la vita. Jessica si abbandona stendendosi su di me. ‘Amore, circondami con le tue braccia e stringi il mio corpo contro il tuo.’ Introduco le braccia sotto le sue e vado ad ancorare le mie mani sulle sue mammelle. Le comprimo contro il suo stesso torace. Un gemito le sfugge. Con le dita le artiglio i capezzoli e li strizzo. Tenendoli stretti fra le dita gli imprimo un movimento rotatorio su loro stessi. Jessica lancia un ululato. ‘Dio, com’&egrave bello. Sapessi quanto ho desiderato questo momento. &egrave da quando mio marito mi lasciò che un cazzo non fruga la mia infuocata figa. Devo ringraziare tua ‘nonna’ che ha permesso che il sogno si realizzasse. Finalmente un puledro ha posto il suo grande e grosso batacchio nella mia campana. Il bello &egrave che questo straordinario e magnifico cazzo appartiene al mio figliastro. Sto chiavando mio ‘figlio’. Oh! Nicole. Amore. Vieni. Contribuisci anche tu a farmi raggiungere le profondità dell’universo.’ Nicole stende il suo corpo su quello della ‘nuora’. Le prende la testa nelle mani e la bacia. La sua bocca spazia sul viso di Jessica. Le introduce la lingua nella cavità orale dando vita ad un lungo duello con la lingua dell’amante. Scende leccando fino a giungere sulle bianche mammelle. La sua lingua vibra su tutta la superficie di quelle splendide tette. Lecca le aureole. Libera un capezzolo dalla morsa delle mie dita e le sostituisce con le sue carnose labbra. Lo prende nella bocca e lo succhia. Jessica nitrisce. Sento il suo corpo vibrare. Un orgasmo la sta assalendo. I suoi muscoli vaginali si stringono intorno al mio cazzo. Un grido rompe il silenzio della stanza. ‘Oh! Potenze dell’universo aiutatemi.’ Le sue mani artigliano le mie braccia. ‘Com’&egrave bello godere quando un cazzo fruga la mia passera. Sto venendo.’ Nicole, al sentire la parola: ‘venendo’, veloce come un fulmine si precipita fra le gambe di Jessica. Incolla la testa sulla vagina e lappa tutti gli umori che riescono a superare il tappo formato dal mio cazzo. Infine dedica le sue attenzioni all’indurito clitoride. Lo titilla con la lingua. Lo prende fra le labbra e lo succhia. Le sta facendo un pompino. La mia madrina lancia un altro nitrito. Nicole senza tralasciare di succhiare il clitoride si sposta e porta il suo bacino sulla testa di Jessica. Allarga le cosce ed offre la sua vagina alla vorace bocca di Jessica. Sposto la testa di lato per vedere l’azione di mia ‘madre’ sulla figa di Nicole. Le dita di Jessica si fanno strada fra la foresta di peli che nascondono la figa della sua amante. La raggiungono. Per la prima volta vedo le fattezze di una vulva. Le ragazze con cui sono stato non me l’hanno mai lasciata guardare. Si intravedono le grosse grandi labbra. Vorrei che fosse completamente depilata. Sono sicuro che ha una figa meravigliosa. Immagino di vedere le grandi labbra assomigliare a due cornetti affiancati con bordi grandi e gonfi. Jessica esercita con le dita una pressione sui bordi. Le grandi labbra si aprono e altre fonti di piacere fanno la loro apparizione. Due piccole labbra gonfie e pulsanti fanno da ali al roseo orifizio vaginale. Una magnifica uretra fa da ornamento all’incrocio delle piccole labbra. A completamento di quello spettacolo si erge il meraviglioso glande di uno stupendo clitoride. La natura ha dato vita a grandi opere, ma questa, la vagina, &egrave la più bella di tutte. La lingua di Jessica guizza fuori dalla bocca e vibrando va a leccare quella maestosa opera della natura. Si introduce nell’orifizio vaginale; succhia le piccole labbra; lecca la uretra e infine dedica tutta la sua attenzione al clitoride. Nel frattempo due dita della mano di mia ‘madre’ hanno penetrato la vagina e la stanno chiavando. Sento Nicole che nitrisce in continuazione. Jessica ha imprigionato fra le sue labbra il clitoride della ‘suocera’. Lo succhia. Mia ‘nonna’ raggiunge un primo orgasmo. Gli umori colano nella bocca di mia ‘madre’ che li ingoia tutti. Jessica, alla fine di quel primo assalto, gira la testa verso di me, poggia le sue labbra sulle mie e mi bacia travasando gli umori di Nicole nella mia bocca. ‘Ti piacciono? Hai visto tutto? Su, ti lascio continuare. Procurale piacere. Falla godere. Starò a guardarti.’ Poggia la sua bocca sul mio orecchio e lo lecca. Ho un brivido. Il mio corpo ha un sussulto. ‘Non muoverti. &egrave ancora presto perché tu goda. Voglio sentirti dentro di me il più a lungo possibile. Pensa a dare piacere a tua ‘nonna’.’ ‘Jessica, non ce la faccio a sostenere il peso di voi due. Troviamo un’altra posizione.’ ‘Poverino. Hai ragione. Nicole aiutami.’ Mia ‘nonna’ solleva il bacino e senza spostarsi permette a Jessica di sollevarsi. Dopodich&egrave lo adagia sulla mia faccia incollando la sua vagina sulla mia bocca. Mia madre, senza sfilare il cazzo dalla sua pussy, ruota su se stessa. Ne esce fuori un triangolo. Io sono la base con una parte di me fra le gambe di Jessica e con il cazzo dentro il suo ventre e un’altra parte, la testa, tra le gambe di Nicole. Loro due sono chine l’una verso l’altra. Si baciano e di tanto in tanto l’una si china a succhiare i capezzoli dell’altra. Dal canto mio, memore di quello che ho visto fare a mia ‘madre’ quando Nicole gli offriva la sua vagina, cerco di essere un bravo scolaro. Ci riesco perché ad ogni affondo della mia lingua Nicole mugola. ‘Jessica il tuo figliastro &egrave magnifico.’ Poggio le mani sulle sue bianche natiche e opero una pressione verso l’esterno. I glutei si allontanano e appare il buco del culo circondato dallo zigrinato roseo sfintere. Lo guardo. Avvicino la punta della lingua e lo lecco. Faccio seguire le leccate a colpi di lingua dati al centro del buco. Ogni volta che colpisco il centro del buchetto Nicole lancia un nitrito. ‘Jessica, il porcellino mi sta leccando il culo. Sapessi che meravigliosa sensazione.’ Intanto la sua figa erutta liquidi in continuazione. Sembra una fontana. Sostituisco la lingua con un dito. Le penetro il culo. Con le dita dell’altra mano le penetro la vagina. Comincio a fotterla nel culo e nella vulva. Con la labbra ho agganciato il clitoride e lo succhio. Le pratico un pompino. Nicole &egrave sconvolta. Il suo corpo &egrave scosso da forti convulsioni. L’ululato si sostituisce ai nitriti. La mia azione diventa più veloce. Un urlo le prorompe dalla gola. Dall’uretra fuoriesce, ad ondate,un liquido giallognolo e denso. Nicole sta godendo. Avvicino la lingua e, come un animale assetato, lappo e ingoio quel nettare degli dei. Quando il tremore che l’ha invasa si calma, libera la mia testa dal suo bacino e rovescia il suo bianco corpo sul letto. La testa &egrave all’altezza della mia. Poggia le sue labbra sulle mie e mi bacia. La sua lingua lecca i residui dei sui umori e del suo sperma. ‘Amore mio. Mio stupendo ‘nipote’. Mai uomo mi ha fatto godere in tale modo. Mi hai sconvolta. Jessica tuo ‘figlio’ &egrave stato magnifico.’ Già, mia ‘madre’. Ancora non mi permette di chiavarla. Non &egrave ancora sazia di tenere il mio cazzo dentro il suo ventre. Sono stanco. Decido che &egrave venuto il momento. Do una spinta al mio corpo e rotoliamo in modo tale da trovarmi sopra di lei. La guardo. Ha lo sguardo assente. Incomincio lentamente a pompare il mio cazzo nella sua vagina. Ad ogni su e giù vedo ballonzolare le sue grosse mammelle. Lei cinge i miei fianchi con le sue bianche cosce intrecciandole dietro la mia schiena. La mia eccitazione sale alle stelle. il pensiero che Jessica &egrave sotto di me e che io sono tra le sue cosce con il cazzo infilato nella sua figa mi manda in estasi. Jessica geme in continuazione ma non riesce a godere. Il fatto che l’uomo che la sta possedendo &egrave il suo figliastro la blocca. Nicole capisce e le viene in aiuto. Allunga una mano verso il centro delle cosce di Jessica artiglia il clitoride e gli fa una sega. Allo stesso tempo abbassa la testa su una mammella aggancia un capezzolo con la bocca e comincia a succhiarlo. I gemiti si tramutano in mugolii. ‘Oh! Come &egrave bello. Il mio bimbino mi sta chiavando.’ Si sta sbloccando. I mugolii diventano nitriti. Il corpo incomincia a tremare. Aumento il ritmo. Il mio dentro fuori &egrave più veloce. Un urlo annuncia il raggiungimento dell’orgasmo. Gode e viene. Un grugnito segue il suo grido. Sono io che sto eiaculando. Il mio abbondante sperma si riversa nell’accogliente vagina della mia madrina. Jessica sente i fiotti di sperma infrangersi contro il suo utero. ‘Sì! Amore mio. Godi pure dentro di me. Innaffia il mio giardino. Riempi il mio ventre del tuo caldo sperma.’ Quando l’ultima goccia di liquido seminale fuoriesce dalla fessura che si apre sulla sommità del mio glande, le sfilo il cazzo dal ventre e mi stendo al suo fianco. Nicole si precipita fra le gambe dell’amante e lappa ingoiando tutto quando la figa di Jessica sta espellendo. Finalmente ho chiavato la mia madrina. Avanti con Nicole. Due ore passano in fretta. Grazie alla mia giovane età recupero in fretta le forze profuse nella fatica di poco prima. Sto steso fra loro due. Entrambe hanno le mani sul mio fallo. Mi sollevo e camminando carponi mi avvicino alla testa della mia madrina. Mi metto in ginocchio e poggio il roseo glande sulle labbra di Jessica. ‘Nicole, tuo ‘nipote’ mi sta offrendo un gelato. A giudicare dalla grandezza e dalla grossezza deve essere squisito.’ Allunga una mano e lo afferra. Solleva la testa e l’avvicina al mio pube. Il glande &egrave contro le sue labbra. Lei lo bacia. Caccia la lingua e lo lecca. Fa scorrere la sua lingua lungo tutta la lunghezza del cazzo. Arriva ai testicoli. Apre la bocca e li accoglie dentro la cavità orale. Li lecca e li succhia. Lascia i testicoli e risale, leccando, lungo l’asta inalberata. Giunta in cima dischiude le bocca ed avvolge il glande con le sue caldi labbra. Lo succhia. La lingua lo avviluppa, lo lecca. Do una piccola spinta in avanti e il cazzo avanza dentro la bocca di Jessica. Con la lingua lo schiaccia contro il palato e lo succhia come fosse un biberon. Ancora una spinta e il glande urta la sua ugola. Poi &egrave lei che si adopera per fare entrare nella bocca la parte rimasta all’esterno. Ancora oggi non riesco a capacitarmi del come faccia ad accogliere nella sua bocca tutti i 22 cm di lunghezza del mio fallo. Nicole si &egrave sollevata e guarda con occhi lucidi dall’eccitazione l’azione di Jessica sul mio pene. ‘Nicole. Stenditi. Voglio che tu sia mia’ ‘Mi chiedevo quando ti saresti deciso.’ ‘Mettiti a pancia sotto e tieni le gambe allargate. Desidero penetrarti stando disteso sulla tua schiena.’ Sfilo il cazzo dalla bocca di Jessica e mi stendo sulla schiena di Nicole che solleva il bacino per darmi modo di appoggiare il glande all’entrata della vagina. Una spinta e sono dentro. Affondo il cazzo nel caldo antro di Nicole fino alla radice e le chiedo di distendersi. Le mie braccia la circondano. Le mani si insinuano sotto il suo corpo e si ancorano alle sue mammelle. I capezzoli, duri come chiodi, spingono contro il centro dei palmi delle mani. ‘Ora stiamo fermi.’ La gatta miagola. ‘Dio che meraviglia. Quale dio devo ringraziare per avermi indotto a sceglierti come strumento dei miei piaceri. Possenti dei fate che questo momento duri all’infinito. Oh! Mio possente stallone dimmi che mi ami.’ Le mordo la base della nuca. Nicole ruggisce. ‘Non resisto. &egrave troppo il tempo trascorso senza che un uomo mi possedesse. Ti prego. Mio Marte. Usa il tuo idrante per spegnere il fuoco che alimenta la mia fornace.’ L’accontento. Incomincio a galoppare. La sua fregna si riempie sempre di più dei suoi umori. Nitrisce come una cavalla e miagola come una gatta. Dimena il suo bacino. Lo solleva per favorire gli affondi del mio cazzo nella sua vagina. I suoi orgasmi sono innumerevoli. L’ultimo &egrave accompagnato da un lungo ululato. Lo raggiunge nel momento stesso del mio godimento. Dal condotto cavernoso del cazzo vengono sparati nella sua vagina abbondanti fiotti di sperma. ‘Oh! Amore. Com’&egrave caldo il tuo sperma. E quanto ne hai. Sei un fiume. Sì! Riempimi.’ Poi non un suono esce dalla bocca di Nicole. Ha perso conoscenza. ‘Sfila la tua bestia dal suo ventre. Lascia che la pulisca.’ &egrave mia ‘madre’ che ha parlato. ‘L’ami molto?’ ‘Si! Non so cosa farei senza di lei’ ‘Ora ci sono anch’io ad amarla. Vi amerò entrambe allo stesso modo.’ ‘Mio guerriero. Da oggi tu sei il nostro amante. Il tuo compito sarà duro. Dovrai soddisfare due assatanate di sesso. La bestia che hai fra le gambe dovrà diventare duro acciaio. Io e tua ‘nonna’ faremo in modo da preservare il tesoro trovato.’ Sfilo il fallo dalla vagina di Nicole e mi distendo sul letto. Jessica aiuta la ‘suocera’ a posizionarsi con le spalle sul materasso; le allarga le gambe e fionda la sua testa sulla fregna di Nicole. Con la visione della lingua della mia madrina che lappa la miscela di liquidi formata dal mio sperma e dagli umori prodotti dalla mia amante, mi addormento. In piena notte mi sveglio. La luce &egrave accesa. Mi guardo intorno. Le mie amanti sono nude e dormono abbracciate fra loro. Le guardo. Sono bellissime. Le loro poppe sono le une contro quelle dell’altra. I capezzoli non si vedono. La bestia si sveglia e si stende. Lentamente raddrizza il suo corpo. Dopo pochi minuti &egrave completamente dura ed eretta. Mi posiziono dietro il corpo di Nicole. La bestia preme contro le natiche. Con una mano le allargo. L’alieno si fa strada tra quelle morbide e bianche colline. Il glande urta contro il buchino del culo. Spingo. Nicole, da un colpo all’indietro con il bacino. ‘Jessica tuo ‘figlio’ si &egrave svegliato e sta tentando di sodomizzarmi. E tu, giovane torello, rivolgi altrove le tue mire. Lascia stare il mio buchetto. Non &egrave ancora giunto il momento di violarlo.’ ‘Nicole, mi prometti che mi farai possedere il tuo culo?’ ‘Amore. Li sono vergine e lo riservo a te. Quando? Non lo so.’ Solleva la gamba e lascia che l’alieno scivoli contro la sua figa dove incontra la mano di Jessica che lo afferra e lo guida contro l’apertura della vagina della ‘suocera’. L’antro &egrave già pieno di umori. La bestia, scivola dentro senza incontrare ostacoli. Mi aggrappo alla schiena di Nicole e comincio a stantuffare il mio pistone nel suo accogliente cilindro. Mi piace molto prenderla da dietro. Chiavarla standole dietro mi fa sentire padrone del suo corpo. Anche a lei piace essere posseduta in quel modo. Si sente una tigre in calore che sta subendo l’assalto del maschio. E poi c’&egrave Jessica. Mia ‘madre’ standole sul davanti ha la possibilità di giocare con le grosse mammelle di Nicole; di strizzarle i capezzoli; di avvolgerli con le sue labbra e succhiarli. Tutto questo mentre una sua mano &egrave scesa fra le gambe della ‘suocera’; le artiglia il clitoride e le fa una sega. Nicole &egrave presa tra due fuochi. Raggiunge orgasmi uno dietro l’altro. L’alieno sta affogando in un oceano di liquidi. Il ritmo aumenta d’intensità. Sto per raggiungere l’apice del godimento. Nicole lancia il suo grido del raggiunto piacere. Il mio ultimo affondo viene seguito da un irrigidimento del mio corpo. L’alieno urta contro l’utero di Nicole e le scarica contro il suo denso seme. Per la seconda volta la inondo di liquido seminale. Ancora una volta perde conoscenza. Jessica scavalca i nostri corpi e si posiziona dietro di me. ‘Ti deve amare molto per godere fino allo svenimento. Con me non ha mai perso i sensi. Dimmi, veramente hai tentato di incularla?’ ‘Jessica, mi sono trovato con il glande contro il suo forellino ed ho spinto. Non l’ho fatto intenzionalmente ma mi piacerebbe farlo.’ ‘Se ti permettessi di impalarmi lo faresti?’ ‘Certo che lo farei. Amo il tuo culo come amo il suo.’ ‘Vieni, seguimi. Lasciamola riposare.’ Prende un cuscino ed esce dalla stanza. La seguo. Si dirige verso la cucina. Entra. Sono dietro di lei. Apre un cassetto e tira fuori una bustina. Si gira verso di me. Si piega sulle ginocchia. La sua bocca entra in contatto con il mio cazzo. La dischiude e lo fa entrare. Lo circonda con le labbra e lo succhia. Il pene riprende vigore. I testicoli sono raccolti nella sua mano. Li carezza e li strizza. Il fallo &egrave al massimo dell’espansione. &egrave talmente duro da sembrare uno scalpello di puro ferro. ‘Sei pronto per portare a termine il compito.’ Porta tra i denti un lato della bustina presa dal cassetto. La strappa. Tira fuori il preservativo. Lo fa calzare al mio fallo. Si alza. Si siede sul cuscino precedentemente poggiato sul tavolo. Solleva le gambe tirandole verso il suo corpo. Le allarga. ‘Vieni.’ Mi avvicino posizionandomi tra le sue gambe. Le poggia sulle mie spalle. Mi cinge il collo con le braccia. ‘Voglio vederlo quando lo fai entrare.’ Con una mano prendo il pene e lo avvicino alla sua vagina. ‘No. Non &egrave quella la porta in cui devi entrare. Spostalo di pochi centimetri verso il basso. C’&egrave un altro forellino che agogna di essere visitato. &egrave da quella porta che devi entrare.’ Ecco perché mi ha fatto calzare il preservativo. Vuole che le faccia il culo. ‘Jessica! Sei sicura di volerlo? Potrei farti male’ ‘Taci. Sì, lo voglio. Metti quel benedetto coso nel mio culo. Non preoccuparti di farmi male. Sono io che te lo sto chiedendo. So benissimo a cosa vado incontro e ti dico subito che non mi dispiacerà.’ Il grosso glande &egrave contro il forellino. Le passo le braccia intorno al corpo e mi ancoro alla sua schiena. Spingo il bacino in avanti. Il glande tenta di forzare l’apertura. Vedo il viso di Jessica contrarsi in una smorfia di dolore. Non grida. Aumento la spinta. Il glande trova la giusta posizione ed incomincia ad entrare. Mantengo inalterata la pressione di spinta. La circonferenza del buchetto si dilata sempre di più. Ancora una spinta ed il glande &egrave tutto dentro. ‘Finalmente &egrave entrato. &egrave stato eccitante vedere la tua bestia aprirsi la strada nel mio culo. Ho sentito dolore, ma non mi importa. Dammi due minuti di sosta e poi affonda tutta la lunghezza della tua verga nel mio buchetto.’ &egrave qualcosa di stupefacente. Sto sodomizzando la mia ‘madre’ adottiva e tra pochi minuti le chiaverò il culo. ‘Sono pronta. Affonda pure il tuo alieno nelle mie viscere. Chiavami il culo.’ Esaudisco il suo desiderio. Attraverso una serie di spinte il cazzo si fa strada lungo il condotto anale. Mi fermo solo quando i testicoli urtano contro il suo sfintere. I suoi muscoli anali si contraggono intorno al mio pene. La guardo negli occhi. Ha un’espressione allucinata. Il suo viso esprime gioia e dolore. ‘Amore mio. Mio gladiatore. Fammi godere ancora una volta.’ Incomincio a stantuffare il mio fallo nel culo di Jessica. &egrave un’azione lenta quella che imprimo al dentro fuori. Non voglio farle male. ‘Dio, come &egrave bello. Avevo dimenticato il piacere che si prova quando vengo inculata. Il tuo patrigno lo ha fatto poche volte ed ogni volta andavo in estasi. Orsù fammi rivivere quei momenti.’ Aumento il ritmo. Il mio fallo entra ed esce da quel poderoso culo sempre più velocemente. Jessica emette grida di dolore misti a nitriti di piacere. Le sue braccia stringono il mio torace contro le sue mammelle. I suoi capezzoli sono due chiodi che cercano di perforarmi. La mia galoppata &egrave sempre più sfrenata. Sono al culmine del piacere. Un ultimo colpo e scarico nel culo di Jessica abbondanti fiotti di caldo sperma. Anche Jessica sta godendo. Dalla mia posizione vedo che dalla sua uretra escono onde di magma giallastro. ‘Sì! Sì! Mio amore. Sei stato magnifico.’ Che giornata! La mia madre adottiva e la mia nonna adottiva hanno offerto il loro meraviglioso corpo ai miei baci. Le ho chiavate. Una di loro: Jessica, ha voluto anche farsi sodomizzare. Nicole ha promesso che mi avrebbe donato la sua verginità anale. Saprò aspettare. Da allora dormiamo nella stessa stanza. Abbiamo eliminato il letto. I materassi sono sul pavimento ed &egrave lì che consumiamo i nostri amplessi. Un mese trascorre. Un pomeriggio Jessica rientra da una visita in città. Io e Nicole siamo nel salone, seduti sul divano, a guardare la TV. Jessica ha il viso raggiante ed allo stesso tempo una luce opaca negli occhi. Nicole la guarda. Intuisce che c’&egrave qualcosa che non và. ‘Cosa ti &egrave successo.’ Jessica viene a sedersi fra noi due. ‘Avevo scordato che poteva succedere.’ Sono io che le pongo la domanda. ‘Cosa?’ ‘Devi sapere che il tuo patrigno non poteva avere figli perché era sterile. Io lo sapevo. Fu la ragione per cui ti adottammo. Pertanto quando facevamo sesso il pensiero di essere ingravidata non mi preoccupava minimamente. Poi lui &egrave andato via ed io e Nicole siamo diventate amanti. Restare incinta di un rapporto tra donne &egrave scientificamente impossibile. Infine cerchiamo e troviamo l’uomo che riesce a calmare e soddisfare i nostri istinti sessuali. Non prendo alcuna precauzione. Ed eccomi qui.’ Non capisco. Questa volta &egrave Nicole a parlare. ‘Sei stata dalla ginecologa?’ ‘Sì.’ ‘Ti ha fatto il testo di gravidanza?’ ‘Sì’ ‘Sei pregna?’ ‘Sì. E il padre &egrave il qui presente stallone.’ ‘E’ una magnifica notizia.’ ‘Nicole, non dire stronzate. Non ti rendi conto dell’assurdità del fatto. Ti sembra bello sapere che il mio figliastro mi ha messo incinta?’ ‘Guarda che non sei la sola ad essere in quello stato.’ ‘Cosa vuoi dire?’ ‘Anch’io sono pregna e il padre del mio bambino &egrave lo stesso che ti ha fecondata. Non mi lamento. Anzi ne gioisco. Questo figlio lo voglio.’ ‘Anch’io lo voglio. Ho sempre desiderato diventare madre.’ ‘E allora scaccia le nubi e fai posto al sole.’ ‘Jessica, Nicole. Potreste farmi capire di cosa state parlando?’ ‘Sappi giovane torello che tra nove mesi tu sarai padre di due, ci auguriamo, splendidi bambini.’ &egrave troppo. Svengo.

P.S. Questo &egrave un racconto di fantasia. Ogni riferimento a persone viventi o decedute &egrave puramente casuale.

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