Skip to main content
OrgiaRacconti Erotici Etero

Ninfomania di vita – Cap.1 “Oggi”

By 2 Novembre 2021No Comments

Se ne erano andati. Glielo fece capire il tonfo alla porta. Lei, in stato semi-incosciente, si agitò scompostamente e sentì le membra stanche ricoperte da una sostanza vischiosa. Un refolo d’aria dalla finestra l’aiutò a schiarirsi la mente; si chiamava Ada, aveva 54 anni ed era sdraiata nuda sul suo letto, nella sua casa. Il suo corpo era stanco per essere stato al centro di un’intensa attività sessuale durata tutto il giorno e il liquido che lo ricopriva era…sborra, frutto di sette paia di giovani testicoli. Si mise lentamente seduta sul bordo del letto massaggiando quel nettare per farlo assorbire dal suo florido corpo, era da sempre una cultrice della semeterapia. Dopo si diresse in bagno e nel tragitto sentì lo sperma colarle dagli orifizi lungo le gambe, gliene avevano schizzato dentro talmente tanto che dei grumi caddero sul pavimento. In bagno aperta l’acqua della vasca, si voltò verso lo specchio e poté finalmente constatare in pieno i risultati di quella maratona di cui era stata protagonista: La sua pelle liscia era arrossata nei punti dove i giovani tori si erano aggrappati mentre la prendevano, le tette e il culo ,ancora sodi nonostante l’età, erano i ricoperti di manate dovute alle ripetute strizzate e sculacciate, le labbra erano gonfie e screpolate per i ripetuti pompini somministrati e subiti, la fica e l’ano erano gonfi e lassi per le innumerevoli penetrazioni, la gola le pizzicava per le urla di piacere, per le cappelle che l’avevano invasa e gli svariati ingoi di seme…..seme che le era stato depositato ovunque sul corpo, dai lungi capelli neri fino ai piedi smaltati di rosso che i giovani porci avevano usato per masturbare i loro attrezzi. Si immerse nell’acqua e mugolando come una gatta sazia e soddisfatta, massaggiò i muscoli indolenziti ripercorrendo gli avvenimenti. Alberto, ventitreenne figlio dei vicini ormai suo amante da quattro anni, le aveva organizzato un regalo per averlo aiutato ad uscire da una brutta situazione. Era venuto quella mattina con sei ragazzi suoi coetanei e lei si era fatta trovare con un bustino di pizzo rosso ed un tanga trasparente; gli altri erano rimasti attoniti e imbarazzati, ma Alberto stringendola a sé e ficcandole la lingua in bocca cominciando a palparle il culone aveva rotto il ghiaccio. Trascinatala al divano e calatosi i pantaloni le aveva piantato il suo notevole cazzo in bocca e lei si era cimentata di buon grado in profondo bocchino mentre già iniziava a bagnarsi, il giovane sospirando godeva e allungate le mani per abbassarle l’intimo, invitava gli altri:” Forza, che aspettate? Non vedete che lago c’ha questa troia? Tuffatevi che non aspetta altro!” E intanto le tirò fuori le tette dal bustino ordinandole:” Fammi una sega con queste bocce da vacca, avanti!” Ada eseguì con piacere leccando la cappella violacea che spuntava in mezzo, orgogliosa di come il suo giovane pupillo fosse sbocciato. Da timido verginello a maschio da monta. I ragazzi, ormai eccitati si spogliarono e si unirono ai due, cominciando a masturbare la donna e schiaffeggiandole il culo, sempre più infoiati presero ad insultarla:” Guardate che roba! Il culo è talmente largo che entrano tre dita senza problemi!” “È vero! Le labbra della fica sono tutte spappolate, e cola come un ruscello…deve aver preso una marea di cazzi la troia”. Tutte quelle manipolazioni portarono la donna all’orgasmo, che muggì con la bocca piena di cazzo e schizzò umori in faccia ad uno che la stava leccando; anche Alberto venne con la cappella ferma nella gola di Ada dandole il primo carico di sborra della giornata. La situazione si evolse in fretta, Alberto si pulì il cazzo sui capelli della donna e la lasciò in balia degli altri che arrapati al massimo le saltarono addosso. Ada si ritrovò circondata di cazzi tesi da succhiare, e si adoperò al meglio lavorandone uno o due alla volta mentre ne teneva uno per mano e gli altri le strofinavano le cappelle gonfie e odorose sul viso. Ben presto sei sborrate compensarono i suoi sforzi, i ragazzi si accasciarono lasciando Ada a leccarsi il loro seme da dosso. Mentre con una mano si masturbava prese a provocarli: “Allora già finito? La mia micia ha tanta fame…la mia rosellina si sente così vuota…” E si mise prona mostrando loro i buchi palpitanti. Fu di nuovo Alberto il primo a cogliere la sua supplica, era stato a guardarla mentre mungeva gli altri, il cazzo che non aveva perso l’erezione. La schiacciò a terra e la montò con un solo affondo iniziando una forsennata cavalcata: “Eccotelo zoccola! Ti sfondo ancora di più…ahh…ora te lo metto nel culo…uh…è vero che lo vuoi nel culo?” e giù a pompare; la troia guaendo chiedeva di più:” Ahhh si, nel culo si! Nel culo e nella fica, voglio…ahhh…essere piena di cazzo!!!!” E tutti e sette si prodigarono ampiamente per accontentarla. Alberto si sfilò dalla fica e la fece impalare nel culo, i suoi amici di nuovo carichi e senza più inibizioni presero a scoparla a turno, e mentre uno le pompava la passera gli altri glielo davano in bocca o in mano, i più perversi si fecero una sega con i suoi capelli o con i suoi piedini, alternandosi nel montarla, cosicché tutti potessero godersi la vacca in ogni modo e maniera sborrando a piacimento. Ada era persa in un vortice di piacere, il tempo scandito solo dai continui orgasmi forniti dagli instancabili randelli, si adoperava per godere di ciò che più amava, il cazzo. Lo leccava, lo succhiava, lo massaggiava e che fosse con le mani, i piedi o suoi muscoletti interni non aveva importanza. Ad un certo punto si erano spostati in camera da letto e lì avevano dato sfogo alla loro fantasia, facendole assumere le posizioni più disparate per fotterla, e la donna si faceva fare di tutto senza problemi, anzi l’incitava: “Ancora, voglio ancora…ahh più cazzo!”. Arrivarono a penetrarla con due cazzi in fica e venne talmente forte che stritolò i giovani uccelli che aveva dentro:” Uhh…sembra me lo stia massaggiando, vengo ahhh!!” “Mi….ahh…sta…ah…succhiando fuori la sborra!”. Slargarono ulteriormente quella fica limandola in coppia più volte, e poi decisero di provare a fare lo stesso con in culo, rimanendo stupiti dalla facilità con cui riuscirono nell’intento; Ada saltellava su un dei ragazzi, inculandosi da sola e dandogli le spalle, un altro si era appena sfilato dalla sua passera grondante. Di nuovo Alberto, dopo averle dato qualche colpo nella passera, puntò la cappella sul buco già pieno e con un paio di spinte si ritrovò sprofondato fino alle palle in quella caverna. La donna lanciò solo un lungo lamento finché i due i presero a pomparle l’intestino e allora cominciò a strillare il suo piacere mentre gli altri guardavano e si segavano. “Tappate la bocca di questa baldracca o finiranno per sentirla tutti” ansimò Alberto, e subito uno si adoperò per smorzare le grida con la propria mazza. Anche gli altri si buttarono nella mischia e di nuovo fu un alternarsi di posizioni. Arrivarono a sera con Ada in una gabbia di corpi sudati che la stantuffavano; era sdraiata supina sopra un ragazzo piantato nel suo culo, uno si era inginocchiato fra le sue gambe e le limava la micia, le sue mani ne smanettavano altri due, uno stava a cavalcioni su di lei e si faceva una spagnola con le sue zinne mentre un altro lo masturbava con i piedi e Alberto, la sua meravigliosa creazione, grugniva a cavallo del suo collo nello sforzo di penetrarle con più cazzo possibile nella gola. In un coro di ansimi e gemiti si concluse quella poderosa orgia, mentre i ragazzi fiottavano le ultime stille di seme e Ada veniva squassati da ulteriori orgasmi. Il ricordo di quanto accaduto, fece eccitare nuovamente Ada che si masturbò nella vasca. Dopo il bagno, mentre riordinava trovo un messaggio sul telefono da Alberto:” Sei stata eccezionale! Mai goduto così, magnifica porca. Non preoccuparti, sono tizi rimediati su internet da altre città, non avrai problemi, e grazie ancora per avermi tirato fuori dai casini!” Mentre rispondeva pensò:” Ah…Alberto, farmi montare da quello stallone di tuo padre non è stato affatto un dispiacere…”

Leave a Reply