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Racconti Erotici Etero

Non ci credevi, ma stavi godendo

By 22 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Te ne avevo parlato, tu non ci credevi. Ridevi, facevi finta che non ti interessasse ma ogni volta che dopo avertene parlato si capiva perfettamente che quello che avevo detto ti aveva incuriosito.
Uscivamo da poco e il nostro rapporto era ancora superficiale, ma tu mi piacevi, e io sapevo di piacerti. Parlavamo liberamente, di vita, di lavoro e di sesso. Non c’erano filtri o giudizi e ci piaceva giocare e stuzzicarci, e far aumentare il nostro desiderio. Non mi ero fatto problemi a vantarmi con te: ‘Le ragazze quando mi fanno un pompino godono tutte intensamente, e quasi sempre mi dicono che una sensazione così non l’avevano mai provata’ ti avevo detto.
A molte ragazze piace certamente dare piacere al loro uomo, ma con me era diverso. Il modo in cui godevo, in cui desideravo che la loro bocca scorresse sulla mia pelle, il piacere che provavo, le nutriva ogni volta e provavano sensazioni prima sconosciute.
Non so come, ma era così.

Esteticamente sono un ragazzo piuttosto normale, ma alle donne piaccio, forse perch&egrave so quello che voglio, so come ottenerlo, e il mio lavoro mi espone spesso al pubblico, agli applausi, al consenso e spesso la visibilità che ho mi dà certe possibilità.
Amo il sesso e le belle donne, non vado con quelle brutte e nemmeno bruttine, ma la cosa che adoro di più &egrave ricevere lunghi e intensi pompini, &egrave un aspetto del sesso a cui non so rinunciare ed &egrave forse per questo desiderio che le donne godono così quando mi offrono le loro labbra.

Quella sera avevo deciso che la tua bocca mi avrebbe dato piacere, e che mi avresti bevuto.
Eri stupenda, 29 anni, un trucco leggero, lineamenti dolci, jeans aderenti, un culo favoloso, una camicetta sbottonata il giusto che metteva in risalto la tua terza perfetta del tuo seno sodo e che non aspettava altro di essere leccato. Ma il particolare che ti rendeva perfetta erano i tuoi sandali dorati con il tacco alto. Sapevi quanto mi piacciono i tacchi nelle donne, te lo avevo raccontato la nostra uscita precedente, e avevi scelto delle scarpe davvero sexy che ti slanciano e ti rendevano irresistibile. Ma la tua bocca e le tue labbra, non volgari e leggermente lucide, mi facevano impazzire. Le desideravo.

Dopo averti detto quanto le donne godono nel succhiarmelo tu scherzavi, mi prendevi in giro, mi dicevi che lo dicevo solo incuriosire le donne per arrivare dove volevo, ed era proprio così. Fingevi disinteresse e distacco, ma quella frase ti era rimasta impressa e ti stavi chiedendo se non raccontavo solo balle.
Sapevi di piacermi, che eri bellissima e che avresti potuto avermi, e che anch’io ti desideravo.

Quella sera a cena i discorsi continuarono, passando da argomenti seri ad altri molto frivoli. Avevamo bevuto, non troppo ma il giusto per essere euforici. Eravamo eccitati, e non avevi dimenticato quello che ti avevo detto. Ormai non riuscivi a pensare altro.
Dopo cena entrammo in macchina, e subito tu mi dissi: ‘Andiamo a casa mia’. Ti guardai un po’ sorpreso e tu subito: ‘Dai muoviti, andiamo’. Accesi la macchina e partii. Durante il viaggio nessuno dei due parlò, eravamo eccitati. Dopo pochi minuti eravamo nel tuo appartamento.
Entrammo e tu guardandomi negli occhi mi dissi: ‘Senti, sono sincera, io non sono una ragazza facile e non mi sono mai comportata così con nessuno, stasera non voglio scopare con te, ma &egrave tutta sera che non penso altro che a quello che mi hai detto, voglio farti godere, voglio fare una cosa…’.
Qualche secondo dopo ero sul tuo divano, e davanti a me tu, solo in perizoma e tacchi, a farti guardare nel tuo splendore. Mi sali a cavalcioni, ti guardo intensamente, ti avvicini e in un orecchio mi dici ‘leccamele’. La mia lingua inizia così a leccarti le tette lentamente, prima di lato, poi intorno ai capezzoli, ti sento ansimare, godere, continuo a stuzzicarti con la lingua e quando non ce la fai più ti prendo in bocca i tuoi capezzoli piccoli e duri, te li succhio, ci giro intorno con la lingua senza lasciarti respiro. Inclini la testa all’indietro e offri ancora di più le tue tette ai miei occhi e alla mia lingua. Sono dure, trasmettono la tua eccitazione, e io non smetto di leccartele, ti sto facendo impazzire. Mentre ti lecco inizi a strofinarti sulla mia coscia sinistra e mentre io aumento il ritmo tu stringi le cosce ancora di più, stai godendo. Gemi, respiri forte, ansimi e io non mi fermo un attimo di leccartele e toccartele, sono troppo belle. Dopo poco sento stringerti più forte a me, sempre di più, inizi a tremare, stai venendo. Il tuo orgasmo &egrave intenso, mentre la mia lingua non si &egrave mai fermata di scorrere sui tuoi capezzoli.
‘Non credevo di fare così presto, e non era esattamente questo il programma’ mi dici poco dopo con voce tremolante.

Ti alzi e la tua figura slanciata dai tacchi che continui a indossare si fa vedere in tutta la sua bellezza. In pochi secondi mi slacci i jeans, mi togli i boxer neri e me lo prendi in mano. Mi guardi negli occhi e mi dici: ‘mi hai fatto godere, ma non era previsto, ti ho portato qui perch&egrave sono curiosa, e se quello che hai detto non &egrave vero mi fermo’. Appena finito di parlare sento la tua lingua scorrere sul mio cazzo, dall’alto in basso, di fianco, sento la tua saliva scendere. Un attimo dopo sento il calore che si prova solo durante un pompino, la tua bocca mi avvolge, il mio cazzo &egrave tra le tue labbra e sento la tua lingua che gira intorno alla cappella. Sto già iniziando a godere, intensamente, e te ne accorgi. Ti accarezzo i tuoi capelli lisci, ma senza forzarti, ti voglio lasciar fare da sola.
Lentamente inizi a scorrere su e giù, su &egrave giù, su e giù, aumentando il ritmo mentre senti che il mio respiro aumenta. Mi lascio andare alle tue labbra e mi godo il momento. Alzo la testa e con piacere scopro che la tua mano sinistra e scesa giù, guardo meglio e vedo che hai iniziato a toccarti, leggermente, quasi di nascosto, ma ti stai toccando.
Non ti dico nulla, ti lascio fare, forse nemmeno vuoi che veda, io allora continuo a tenere la testa verso il soffitto e mi godo il tuo pompino. Sei brava e si sente che hai esperienza, me lo lecchi con passione e mi eccito ancora di più per aver saputo di avere ragione anche questa volta: mentre me lo succhi godi.
Aumenti il ritmo sempre di più, sono passati alcuni minuti e mi stai facendo impazzire, non resisterò ancora a lungo. Non so se vuoi che ti venga in bocca, perciò prendo un fazzoletto nel caso tu ti sposti all’ultimo per non sporcarti il divano. In quel momento te ne accorgi, e capisci che sto per venire, e fai un gesto terribilmente carico di erotismo: continui a succhiare, aumenti il ritmo, e mi strappi di mano il fazzoletto buttandolo per terra. Capisco che non sarebbe servito.
Mi eccita da morire questo tuo gesto e dopo pochi secondi ti vengo in bocca, intensamente, godo e di sento gemere mentre ti riempio. Vengo sempre in abbondanza e anche questa volta sento di averti dato tutto quello che avevo dentro. Mandi giù, me lo lecchi ancora un po’ e mi guardi dritto negli occhi: ‘E’ incredibile, avevi ragione. Ho goduto da matti mentre lo sentivo in bocca. Sei stato uno stronzo a cena a dirmelo così spudoratamente, ma hai detto bene.’

Mi hai fatto un pompino stupendo, e ho avuto ragione anche questa volta. Lo so.

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