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Racconti Erotici Etero

Non è mai troppo tardi. L’incontro.

By 2 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Le tette che stavo succhiando spariscono all’improvviso, apro gli occhi e mi accorgo che era un sogno.  “Non si può andare avanti così” pensai.  A quasi cinquanta anni non potevo ancora fare sogni da adolescente, popolati da  incontri con donne conosciute e sconosciute che terminavano quasi sempre a  lieto fine: sesso.

Separato da qualche mese da mia moglie Roberta,  con cui non ci sono mai stati fuochi d’artificio lato sessuale, sono rimasto intrappolato in una specie di  “torpore”  post separazione e non ho ancora cercato di cambiare le mie abitudini in base alla nuova situazione e cambiare la mia vita sociale.  Questa situazione però sta influendo negativamente sulla mia vita sessuale e specie negli ultimi tempi comincio a risentirne.  Di andare a puttane non se ne parla, non l’ho mai fatto e non credo che riuscirei mai a farlo..

Anche oggi il solito tran tran.  Il lavoro impegna gran parte del mio tempo durante il giorno, poi  subito dopo a casa per spalmarmi sul divano . Effettivamente sto diventando anche un po’ pigro fuori dall’ambito lavorativo. Mentre mi  lavo mi osservo allo specchio:  sono di bassa statura, capelli pochi (da diversi anni me li rado, non ho mai potuto soffrire i “riporti”) ma l’aspetto non sembra così spiacevole.  Corporatura media ed un leggero accenno di pancetta.  Via di corsa in ufficio.

Appena arrivato,  su un corridoio incrocio una ex collega che non vedevo da tempo (lavoro in una grande azienda e all’interno del grande palazzo possono trascorrere  anche mesi senza incrociare persone  che conosci se non le cerchi). “Ciao Max “ mi dice Laura, “da quando hai cambiato ufficio è una sacco di tempo che non ci si vede. Come va?”    “Abbastanza bene in linea di massima . E tu?”

“Bene , bene, anzi ultimamente anche meglio. Sono separata da Mario da quattro mesi e dopo un primo momento di  sbandamento ho ricominciato a dedicare tempo e attenzioni a me stessa.  Giro molto e faccio cose che non riuscivo a fare prima.  Roberta sta bene?”

“Credo di si, ma non la vedo molto. Anche io sono separato da sei mesi. Sono ancora incagliato in una fase di rilassamento, non mi va di fare nulla”

“Siamo liberi entrambi allora..”

Questa affermazione squarcia il velo che mi annebbiava e mi apre prospettive diverse nel rapporto che avevo sempre avuto con Laura. Effettivamente Laura è una donna che mi ha sempre attratto. L’ho conosciuta venti anni fa quando sono stato assunto. Lei dovrebbe avere all’incirca la mia stessa età o qualcosa di più;  lavoravamo nello stesso ufficio e  qualche volta siamo usciti anche con i rispettivi compagni.  Piuttosto minuta, non ha proprio  l’aspetto della figona ma può non passare inosservata.  Da ragazza  portava un caschetto di capelli nerissimi  che incorniciavamo un viso piacevole su cui spiccavano incredibili e grandi occhi verdi. Un seno di rispettabili dimensioni (intorno ad una quarta)  e un culo da favola completavano il quadro, almeno per le parti più evidenti e interessanti. Se la guardavi  da dietro non potevi non notarla. E poi tutta roba naturale di una volta, non come accade oggi  quando molte donne e ragazze si fanno ritoccare anche quando madre natura ha regalato loro attributi non eccezionali ma comunque piacevoli.

Nonostante questo, non mi era mai passato per la mente il pensiero di poterla corteggiare. Sono fondamentalmente un uomo fedele alla compagna del momento e all’epoca ero felicemente fidanzato con Roberta che poi ho sposato e non  l’ho mai tradita, anche se qualche volta ne avrei avuto l’occasione.

A  distanza di anni i capelli neri di Laura sono diventati grigi ma gli occhi sono rimasti gli stessi : da annegarci dentro. Tette e culo attraverso i vestiti non appaiono molto diversi da quando l’ho conosciuta; a prima vista sembra che il tempo non abbia infierito su di lei, solo un leggero appesantimento dei fianchi che appaiono un po’ più larghi.  Ritorno rapidamente in me e cerco di cogliere l’occasione che mi si presenta su un piatto d’argento e tento un aaproccio. “Ti andrebbe di uscire insieme qualche volta, che so una pizza, una cena, un giro per il centro ….”

“Certo, perché no. Anzi domani sera vorrei andare a teatro a vedere una simpatica commedia. Se ti va dopo possiamo andare a mangiare qualcosa” risponde immediatamente Laura.

Mi sembra di cogliere un certo interesse da parte di Laura, o forse me lo sono immaginato, forse lo spero.

Comunque per il momento ho un appuntamento, vediamo come si mette. “Per me va bene. Ti passo a prendere con lo scooter se per te va bene, così non abbiamo problemi di parcheggio. Abiti sempre nello stesso posto?” Il mio sguardo si posa sul suo seno e dalla mia posizione noto che un bottone della camicetta è slacciato al punto giusto e lascia intravedere nella parte bassa dell’apertura  il reggiseno di pizzo bianco e nella parte più alta la morbida curva dell’incrocio  delle tette. Sento un fremito al basso ventre; penso “cazzo mi sto eccitando come un ragazzino”.

“Si abito sempre li.  Anche lo scooter  va bene, anzi mi è sempre piaciuto andare in moto. Puoi passare verso le 20.00? Ai biglietti ci penso io.” Laura mi osserva con attenzione, forse ha notato la direzione del mio sguardo.

“Ok allora a domani sera” le rispondo. Lei sorridendo si gira e si  allontana. Resto a guardare il suo culo imprigionato  nei pantaloni che si allontana.

A malincuore mi avvio verso il mio ufficio cominciando a fantasticare sul possibile sviluppo. Me devo trombare assolutamente.  Arrivo all’appuntamento in perfetto orario, anzi qualche minuto prima. Come nella migliore delle tradizioni, Laura non  fa eccezione alle abitudini della maggior parte delle donne e se anche per poco si fa attendere e scende dopo una decina di minuti. Come esce dal portone noto con piacere che ha messo una certa cura nel prepararsi e i risultati si vedono. La sua già piacevole figura ora è esaltata da un completo scuro con una gonna che pur non essendo una mini  mette in mostra due belle gambe.  Un trucco molto fine ringiovanisce il suo viso  su cui spicca un sorriso senza età, ma noto con disappunto che il giubbotto non mi permette di valutare l’oggetto del mio maggiore interesse: le tette. Le tette sono sempre state il mio pallino, se non la prima cosa che guardo in una donna, sicuramente la seconda o la terza  e in base alle situazioni  il mio apprezzamento non si ferma solo alle dimensioni; anche le tette piccole hanno i loro pregi.

La saluto “ciao, sei bellissima”. “Che ti succede, mi fai i complimenti? Non me li hai mai fatti prima”.

“Forse per eccesso di correttezza. Quando ci frequentavamo eravamo sposati entrambi e non volevo che qualcuno fraintendesse”.   Laura mi guarda inclinando il capo “Sei proprio strano. Comunque grazie per i complimenti”.  Gli passo il casco e lei dopo averlo indossato, cercando  di salire sullo scooter,  è costretta a tirare su la gonna per  riuscire ad allargare le gambe quel tanto necessario a per sedersi sul sellino.  Girandomi  per controllare che si  sia sistemata bene intravedo o  forse indovino un lembo di indumento intimo nell’apertura che si è creata tra la gonna e la coscia. Le sue cosce sono in bella vista, fasciate da calze autoreggenti che terminano con una balza in pizzo parzialmente visibile. Una bella vista insomma.

“Mmmh comincia bene..” penso. E mi avvio. Nel tragitto Laura Si aggrappa a me e avverto la pressione  delle sue tette sulla mia schiena. Ogni tanto mi viene la tentazione di allungare una mano e palpargli le splendide cosce esposte alla vista di tutti e  delle quali sento il contatto ai mie fianchi. Ho anche l’impressione di avvertire il calore che emanano ma nonostante  l’eccitazione aumenti non ho il coraggio di fare nulla.  “Ho le cosce a bella vista. Non avevo considerato lo scooter nel vestirmi”  mi dice  Laura ad un certo  punto, con tono preoccupato.  “E’ un bel vedere e molti in questo momento mi stanno invidiando” rispondo.  “E perché?”  a quest’ultima domanda non rispondo e faccio finta di non aver sentito e mi  impegno in una serie di manovre nel traffico.

Arriviamo a teatro, parcheggio e  prima di entrare, visto che siamo in anticipo ci facciamo una passeggiata nei dintorni, prendiamo un aperitivo e chiacchieriamo un po’ ; l’atmosfera è rilassata e cordiale. Alla fine  entriamo in teatro e ci accomodiamo.  I nostri posti sono in platea in una fila intermedia ma laterali, in fondo alla fila. Faccio entrare Laura e io occupo l’ultimo posto verso il corridoio laterale. Ci sfiliamo i giacconi e li appoggiamo sulle ginocchia in attesa dell’inizio dello spettacolo.  Senza il giubbotto  noto che la sua camicetta mette in buona evidenza il suo seno che spinge con prepotenza sul  tessuto.  Il mio “amico” al piano di sotto ha un sussulto. Cerco di dominarmi per evitare di fare figuracce anche perchè comincia a inturgidirsi e a darmi fastidio; in quella posizione ma non ho il coraggio di “sistemarmelo” meglio per la paura di essere notato Laura.

Durante lo spettacolo riesco a non farmi notare e sistemarmelo  meglio da sotto il giaccone Mi tranquillizzo fino a quando Laura, spostandosi per vedere meglio si appoggia a me con la spalla e con una gamba. Anche se il contatto è innocente percepisco in maniera netta il suo profumo mischiato al suo  buon odore di donna. E la tensione si rialza. Comunque lo spettacolo finisce e andiamo a mangiare una pizza in un vicino locale ancora aperto. Mangiamo in allegria commentando lo spettacolo e i tempi andati. Complice qualche birra bevuta in allegria e il buon umore ci lasciamo andare a qualche battuta sopra le righe. “Dopo la separazione ti vedi con qualcuno”  mi lancia ad un certo punto Laura. Arrossisco  e rispondo “ Veramente ….  non ci ho neanche pensato. E tu?”

“No. Qualche volta mi sento un po’ sola ma non mi va di ricominciare con una storia seria. E qualcuno che ci ha provato non mi era proprio simpatico…e quindi alla fine ho rinunciato…. . Ma tu non senti la mancanza di sesso?”

“Ma .. guarda..dopotutto.. Effettivamente si,  la sento. Ci ho anche pensato ma non sono  proprio un latin lover e se devo essere sincero il sesso mercenario non mi attira” 

“Siamo proprio una bella coppia… che fine abbiamo fatto…. Dai andiamo và,  accompagnami a casa.”

Arrivati sotto casa sua non posso fare a meno di  chiederle “ vuoi che ti accompagni ?”  Laura abita in un complesso residenziale di diverse palazzine e per arrivare al suo appartamento deve attraversare una serie di cortili interni  e magari di sera può avere paura. Laura accetta con sollievo “Si effettivamente mi faresti un favore, Di sera ho paura da quando qualche tempo fa nel comprensorio si sono verificate delle aggressioni  a scopo di rapina”.

Ci avviamo, arrivati davanti la sua porta mi avvicino a bacarla sulla guancia per salutarla “E’ stata una bellissima serata. Ci sentiamo”

Laura mi blocca e mi invita ad entrare: “Entra un attimo beviamo qualcosa”.  Entriamo , la casa è molto accogliente e dopo esserci serviti da bere ci sediamo e continuiamo a chiacchierare. Sento la tensione salire nonostante la rilassatezza delle chiacchiere. La mia voglia è a livelli altissimi e mi sembra di percepire la stessa cosa da parte sua. Probabilmente ciascuno aspetta che l’altro faccia la prima mossa. Se andiamo avanti così finisce ognuno a casa sua. Alla fine mi butto: “Laura, è stata una bellissima serata e ora mi piacerebbe baciarti” dico  avvicinandomi con il mio viso al suo. Lei non dice niente ma si prepara a ricevere il mio bacio. Appoggio le mie labbra sulle sue che sento schiudersi e la sua lingua cercare con prepotenza la mia. Cominciamo a baciarci selvaggiamente mentre la mia mano cerca un varco tra i suoi indumenti alla ricerca del suo seno.  Alla fine ci riesco ad arrivare al reggiseno;  faccio in modo da far fuoriuscire una tetta e la faccio mia. E’ ancora abbastanza soda e il capezzolo si erge con prepotenza. E’  una bellissima sensazione, la palpo dappertutto stimolando in particolare  il capezzolo che comincia ad indurirsi. Sento il cazzo che mi scoppia nei pantaloni.

Anche lei deve essere su di giri e iniziamo a spogliarci senza smettere di toccarci e baciarci. Vederla nuda non fa altro che accrescere il mio desiderio, le sue tette sono bellissime. Sono un po’ rilassate ma non per questo meno desiderabili e il capezzolo turgido esalta le loro forme. Laura nel frattempo è rimasta solo con le calze e l’effetto non è male, mentre io sono nudo di fronte a lei. Si avvicina e mi afferra il cazzo e esclama: “Però !! hai un bel pisello” comincia a masturbarmi lentamente e poi lo prende in bocca. Io non so più cosa fare, ormai ragiono solo con il pisello.  La faccio sdraiare sul divano e mentre lei continua a succhiarmelo io mi ritrovo con la faccia davanti la sua fica. Allargo le rosee  labbra e comincio a stimolarla prima con il dito  poi con la lingua. Lei non resta indifferente e sento la sua reazione direttamente sul  pompino che mi sta facendo, i suoi movimenti si fanno più rapidi e stringe di più.

Dopo un po, sento che sto per venire e mi fermo  : “ora basta, vorrei  scoparti, non vedo l’ora..” Laura si ferma mi guarda e mi dice”non prendo la pillola da un po’, ce l’hai il preservativo?” Mi sembra che il mondo mi cada addosso “No, non ce l’ho”  “Beh,  per il momento  ci dobbiamo arrangiare “ mi dice Laura e ricomincia  succhiarmelo . A questo punto anche io ricomincio a leccarla ed in breve mentre sento il mio orgasmo montare mentre Laura comincia a venire. Il suo corpo è scosso da tremiti di piacere e mentre gode comincia a mugolare sempre più forte e sento che cerca di evitare di gridare più forte, forse per non far sentire ai vicini. Comincio a venire anche io, non faccio in tempo ad avvertirla  ed inizio ad eiaculare nella sua bocca. Laura appena sente il primo schizzo apre la bocca  e si stacca come per sputare ma poi ci ripensa e si rimette  a succhiare.  Non venivo così da anni e mi sembra che Laura mi abbia succhiato anche  l’anima, lasciandomi vuoto.

La posizione sul divano non è delle più comode ma non mi importa, mi sistemo alla meglio e abbraccio Laura. Non è amore ma pura gratitudine per un episodio di sesso. Anche lei mi abbraccia soddisfatta (almeno sembra), e mi fa “mi hai fregato e mi hai sborrato in bocca senza nemmeno avvisarmi, porco” “Non volevo, è che non ho fatto in tempo, tutto si è svolto troppo rapidamente, scusa”. “ li per li volevo staccartelo con un morso, ero incazzatissima, nemmeno  mio marito mi aveva mai sborrato in bocca, e mi faceva anche schifo. Poi una riflessione di un attimo mi ha fatto ripensare a tutta la mia vita e ho voluto provare. Non è andata poi tanto male”. “Vuoi dire che ti è piaciuto?” “Perlomeno non mi ha fatto troppo schifo, è più la sensazione di dare piacere all’uomo con cui stai facendo l’amore che ti da uno stimolo positivo e una sensazione di piacere indotto. Per il resto potrei farne benissimo a meno.  Se a te piace potremo replicare senza problemi, mi fa piacere  procurare godimento all’uomo con cui sto facendo l’amore”

“Quando vuoi Laura, quando vuoi. Sono a tua completa disposizione.”

“Ti prendo in parola” mi fa di rimando Laura sorridendo, riprendendo in mano il mio cazzo. Nonostante il brevissimo tempo trascorso, complice forse l’eccitazione di una situazione inusuale e quindi molto eccitante il mio pisello si risveglia quasi immediatamente e si mette sull’attenti. 

“Senti” mi fa Laura “ se mi prometti di fare la persona seria ti permetto di scoparmi anche senza preservativo ma devi uscire prima di venire, non voglio assolutamente rischiare una gravidanza anche se ci sono poche probabilità”. Non chiedevo di meglio, sono disposto a qualsiasi sacrificio per scoparla e la rassicuro “parola di boy scout”. “attento a te Boy scout che se ti distrai e ti sbagli come prima, questa volta te lo stacco per davvero, oltre a spremerti  i coglioni con le mie mani”. Mi sembra molto decisa su questo punto e pendo mentalmente nota di fermarmi con ampio margine di sicurezza, non ho nessuna intenzione di rischiare di dover fare la pipì seduto come le donne.

Faccio mettere Laura a pecorina e mi posiziono dietro di lei. Le sue tette ballonzolano libere e penzolano per la forza di gravità, sembrano più grandi e mi eccitano da morire. Appoggio il glande alla sua fessura che si è aperta come i petali di un fiore e che  invita ad essere penetrata e spingo. Entro con un po’ di difficoltà, la sua tonicità me la fa sentire stretta e nonostante la lubrificazione abbondante faccio un po di fatica anche perché non voglio fargli male. Appena dentro sento il mio cazzo completamente e piacevolmente avvolto e risucchiato dentro di lei.

 Comincio a muovermi e cerco le sue tette; mi riempiono le mani, la sensazione è bellissima e comincio a palparle in tutti i modi che mi vengono in mente ricercando il modo migliore per dare e ricevere il massimo piacere. Le stringo, le carezzo, passo le dita sui  capezzoli  che sento di nuovo turgidi, li pizzico leggermente tra il pollice e l’indice. Sento delle reazioni da parte di Laura che si agita e geme,  spero che siamo gemiti di piacere. Orami la nostra “cavalcata” ha preso il ritmo di un galoppo non sfrenato ma abbastanza sostenuto. Il cazzo entra ed esce dalla fica di Laura procurandomi un piacere intenso. Mollo le tette mi attacco ai suoi ampi fianchi e cerco di imporre il ritmo. Ho sotto gli occhi anche la vista delle sue natiche e del movimento del cazzo che entra ed esce dal solco. E’ troppo e capisco che mi sto avvicinando al punto di venire e  rallento un po’. Passo le mani intorno al suo corpo ed arrivo alla sua fica, sento il movimento del mio cazzo che va su e giù, individuo il clitoride e comincio a stimolarlo mentre continuo a stantuffare. L asua fica è fradicia e gli umori lubrificano il massaggio e poco dopo sento i temiti di laura che sta venendo. Sfilo il mio cazzo da lei continuando il massaggio per evitare di essere evirato, non riuscirei a trattenere la mia sborrata per molto ancora. Laura continua a venire ed aumenta il volume dei suo gemiti fino ad esplodere in un sonorissimo “SSSIII!!” La giro  velocemente e la faccio sdraiare sul tappeto mentre mi inginocchio su di lei appoggiando il mio culo sulla sua pancia e infilando il mio cazzo tra le sue tette. Mi guarda senza  capire finchè non stringo con le sue tette il mio cazzo e lo faccio andare avanti e indietro in una splendida spagnola. Non l’avevo mai provata prima e non potendo sborrare in fica per mancanza del preservativo mi era sembrata una buona alternativa per avere comunque il mio piacere. Laura sembra iniziare a capire e mi aiuta, si prende le tette con le sue mani e continua nell’opera che avevo cominciato. Con le mani libere le titillo i capezzoli, continuo a far scorrere il cazzo tra le sue tette a ogni tanto per la foga il glande urta il mento o la bocca. Comincio a sentire l’orgasmo che monta e rallento un po’ facendogli aprire la bocca; così facendo il cazzo comincia a penetrare la sua bocca ad ogni su e giù aiutato ed indirizzato da me ed agevolato da Laura che ha capito e mi sembra ben disposta ed interessata. Ormai  le sensazioni  sono fortissime e tra la stimolazione fisica e il cervello che va a mille pur impaludato da queste nuove esperienze solo sognate fino ad ora, sborro copiosamente  infilando il mio cazzo nella bocca accogliente di Laura. Mi accoglie avvolgendomi  con le labbra e continuando a segarmi il cazzo, sembra che mi stia uscendo il midollo e mi scarico in lei che non riesce ad ingoiare tutto e un rivolo di sborra gli esce dagli angli  della bocca. Continua a succhiare fino a prosciugarmi del tutto.  Ci sbrachiamo  sul divano e riprendiamo fiato. L’esperienze ci ha stremato ma siamo estremamente soddisfatti .  Mi guarda e mi dice “se vuoi fermarti a dormire qui  mi fa piacere. Però vorrei precisare a scanso di equivoci che non ho nessuna intenzione di intraprendere una relazione sentimentale. Mi ha fatto piacere fare sesso con te, possiamo pure ripetere l’esperienza e mi sei anche simpatico, ma niente di più, non me la sento di iniziare nulla di diverso e voglio restare libera, almeno per il momento.”

“Va benissimo, tu mi piaci tantissimo e  hai il potere di succhiarmi letteralmente, ma non ho bisogno per questo di sentirmi amato. Vada per l’ospitalità per questa notte, mi fa piacere dormire accanto a te e poi si vedrà…”

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