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Non pensare sia finita qui

By 5 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente ero riuscito a prendermi un giorno per me. Con una grande scusa di un terribile mal di testa avevo spedito moglie e figlio in spiaggia con con la sorella i mie suoceri.
Altro che vacanze! quelle erano lavori forzati!
Prepara le borse, caricale sulla bici insieme agli ombrelloni, pedala fino alla spiaggia, fai giocare il bambino per tutto il tempo… insomma arrivavo alla sera più stanco di quando ero in ufficio.
Dopo 15 giorni di questo tran tran ero veramente sfatto.
Appena spariti tutti mi ero steso all’ombra di un albero in giardino con cuffiette e libro in mano.
Che figata! quello si che era relax. Non avevo proprio voglia di sentire e vedere nessuno.
Mentre ero nel pieno della mia lettura vedo spuntare mia cognata di ritorno dalla spiaggia. Fortunatamente era sola. E già questo era un segnale positivo. Probabilmente se ne sarebbe andata via presto e sarei potuto tornare al mio relax.
“Ciao cognatino” mi fa.”Altro che mal di testa! tu sei un gran furbone!” e mi fa un sorriso ammiccante strizzandomi anche l’occhio.
“Io me ne vado di sotto a farmi una doccia che voglio prepararmi un pò per stasera quando torna Piero”
E salutando con la manina se ne va sculettando.
Io resto letteralmente senza parole. Negli ultimi 10 anni mia cognata era stata calda nei miei confronti come un cubetto di ghiaccio appena tirato fuori dal freezer. Sinceramente non mi spiegavo proprio questa improvvisa apertura nei miei confronti.
E poi cosa doveva prepararsi alle 11 del mattino visto che il marito sarebbe tornato solo la sera?
Bah… mentre mi facevo queste domande ripenso ad alcune cose successe nel corso di queste vacanze.
Io e lei avevamo sempre avuto opinioni divergenti a partire dalla politica fino ai detersivi per pulire la casa. Quest’anno, invece, nel tradizionale periodo di vita condivisa al mare, stranamente avevamo avuto opinioni concordi e lei non si stancava mai di sottolinearlo.
Mia cognata &egrave molto carina, devo ammetterlo. Ma non ho mai provato la più minima attrazione per lei proprio a causa del suo carattere algido ed estremamente impostato.
Ha un fisico minuto ma estremamente sodo. Due gambe ben tornite, pancia piatta e tesa meglio di un tamburo. Culetto perfetto. Non un’ombra di cellulite. Una seconda di seno perfetta per il suo fisico ed un viso decisamente carino.
Un tipo di donna all’opposto della sorella (mia moglie). La quale &egrave alta e formosa ma, ahim&egrave, ha messo qualche chilo di troppo.
Mentre mi scorrevano questi pensieri nella mente e i miei occhi erano ancora fissi nel vuoto, sento una voce venire dal seminterrato (dove dormiamo io e mia moglie e lei con il marito).
“Cognatinoooooooo!!! …. Cognatinoooooooo!!!! … posso chiederti un favore???”
Io mi alzo e mentre mi avvicino rispondo con tono un pò titubante
“Dimmi…”
“Dai che oggi ti stai più che riposando, posso anche chiederti lo sforzo di fare un salto di sotto”
“Ok, scendo” Le rispondo senza troppo entusiasmo.
Mentro scendo le scale la vedo girata di schiena con indosso solo un accappatorio estremamente corto e dei tacchi 12, intenta a rovistare in una borsa appoggiata sul tavolo. La vista era davvero arrapante. Quei tacchi indossati con quell’accappatoio, che copriva a mala pena il culetto, rischiavano di farmelo diventare duro, cosa che non mi potevo permettere visto che indossavo solo il costume.
Cerco di distrarmi pensando alla fame nel mondo e le dico sorridendo “Eccomi a tua disposizione”
Lei si gira &egrave mi fa: “Mi serve qualcosa che solo voi maschietti avete”.
Io resto di sasso, ma il mio cazzo no. Mentre cercavo di nascondere la prepotente erezione, a questo punto incontrollabile nonostante la fame nel mondo, sbiascico un “dimmi….” cercando di trattenere almeno la bava alla bocca.
Lei mi guarda il pacco e sorride. Poi mi fa “Dai cognatino…. non fare pensieri strani. Mi serve un rasoio e della schiuma da barba”
“Ieri notte ho sentito i rumori provenire dalla vostra camera. Ti devo dire che sono un pò invidiosa. E siccome so che quella porcellina di mia sorella &egrave ben depilata ho pensato di dare anche io una svolta alla mia vita sessuale. Magari se mi depilo per bene riesco a risvegliare un pò Piero che sarà anche molto carino ma a letto &egrave proprio un pianto!”
Io continuo a fissarla con la mascella pendula. L’ultima cosa che mi sarei aspettato al mondo &egrave un discorso del genere da quel pezzo di ghiaccio di mia cognata.
Lei si rende conto del mio stupore e del mio imbarazzo e mi fa:
“Dai cognatino. Se non mi confido con te con chi posso farlo? Mia sorella mi considera ancora una bambina e di queste cose non posso certo parlare con mamma! Dai su non fare il timido che so bene che anche tu sei un bel porcellino. Altrimenti quei rumori dalla vostra stanza non li avrei sentiti. E poi lo leggo nel tuo sguardo.”
Io sfodero un bel sorriso e le rispondo:
“Ma guarda che sono ben contento se istauriamo questo rapporto. E’ solo che non me lo aspettavo visto che ti ho visto sempre molto distaccata e fredda”
“Beh, l’apparenza inganna” mi dice con un sorrisino ammiccante. “E allora me lo recuperi questo rasoio con un pò di schiuma?” taglia quindi corto.
Io senza rispondere ma con un mezzo sorriso sulla bocca mi avvio nel bagno e dopo poco esco con quello che mi aveva chiesto.
“Attenta a non farti male” le dico rimanendo a fissarla.
Lei mi guarda, prende il rasoio e la schiuma e si avvia di corsa verso il bagno sparandomi un “Grazie cognatinooooooo!”.
Io un pò perplesso ma tutto sommato contento che la cosa non avesse preso una piega peggiore mi avvio con passo lento e cazzo un pò duro verso il mio lettino sotto l’albero dove avevo lasciato libro e musica.
Non faccio in tempo a sdraiarmi che arriva di nuovo una voce
“Cognatinoooooo…… Cognatinoooooo….”
Questo cognatino cominciava a scocciare.
“Che c’&egrave?” le rispondo.
“Puoi scendere per favore?”
Ubbidiente scendo e mi presento davanti la porta del bagno.
“Non dirmi che ti sei fatta male”
“E’ proprio questo il punto” Mi risponde.
“Non l’ho mai fatto e non ho uno specchio adatto e ho paura di farmi male. Dopo che tu me l’hai tirata poi….” conclude ridacchiando.
“Insomma…” mi fa “ma devo proprio chiedertelo di darmi una mano?”
“Sono un pò in imbarazzo” le rispondo ” ma se la cosa rimane tra noi non vedo problemi. Del resto mi stai usando come un estetista. Farò finta di essere gay” le dico ridendo.
“Mi esporrò al rischio di un finto gay” risponde ridendo lei mentre fa girare la serratura della porta.
Apre la porta ed esce sempre con l’accappatoio in dosso e il rasoio in una mano e la schiuma nell’altra. Mi guarda il pacco evidentemente ingrossato e sbotta “Moooolto fintoooooo! Ahahahah! Mi raccomando fai il bravo”
Io non so come interpretare quest’ultima raccomandazione ma faccio finta di niente.
“Allora? come si fa?” mi dice lei.
“Ti dico la verità non sono molto pratico di quelle zone” le dico io “Perciò dobbiamo trovare una posizione comoda”
Prendo un asciugamano in bagno e lo stendo sul divano. Le faccio segno di sedersi sopra. Lei senza farsi nessun problema si tira su l’accappatoio e si accomoda a gambe leggermente larghe. Il mio cazzo era in tripudio. Ma a me quella situazione non piaceva affatto. Non prometteva nulla di buono.
Anche perch&egrave la stronzetta era già mezza depilata. E probabilmente mi stava raccontando un sacco di stupidaggini.
A quel punto decido di fare lo stronzo un pò anche io.
Mi siedo a terra sul tappeto davanti al divano ritrovandomi con la faccia ad altezza figa. Le allargo le gambe con estrema collaborazione da parte sua. Me la squadro ben bene e le dico
“Come vogliamo farlo questo taglio?”
“Non vogliamo rasarla completamente?” mi fa lei.
“Mah… io prima vedrei come sta con una brasiliana molto sottile” le rispondo.
“Sei tu l’esperto” mi risponde sdraiandosi sulla schiena.
Io per tutta risposta le prendo i piedi e glieli poggio sulle mie spalle afferrandole poi le ginocchia e aprendogliele a farfalla.
Mentre faccio questo movimento un rivolino di liquido le fa capolino tra i peli rivelando una certa sensibilità alla situazione anche perch&egrave la mia testa a quel punto sarà stata ad una ventina di centimetri dalla sua fighetta bagnata.
“Vedo che anche tu non sei molto gay” le dico strizzandole l’occhio.
Lei per tutta risposta si mordicchia il labbro e non dice nulla.
Io a quel punto cerco di fare il distaccato e allungo una mano per cercare di capire come dovevo procedere e ovviamente la tocco
Appena la sfioro lei comincia a tremare. Io resto un attimo perplesso e poi le dico
“Così non va proprio bene. Questa patatina &egrave un pò troppo nervosa. Bisogna che la facciamo rilassare un pò altrimenti facciamo qualche guaio. Solo a scopo terapeutico. Sia ben chiaro. Sei d’accordo?”
“Tu sei l’esperto” mi risponde per la seconda volta.
A quel punto comincio a massaggiarla con il pollice nella zona clitoride. Ma lei comincia a contorcersi e a tremare ancora di più facendo venir fuori un mezzo fiumiciattolo.
A quel punto rallento e le dico “la vedo proprio troppo agitata, sarà meglio che le faccia un massaggino un pò più delicato, ma dovrò usare la lingua. Tra l’altro così ti posso far vedere anche qualche tecnica così la puoi insegnare a Piero. E poi puoi provare le differenze tra quello che si prova con la patatina pelosa o rasata. Solo a scopo didattico sia chiaro!”
“Mi piace molto questa cosa didattica” mi risponde lei “Vai pure” e spinge in avanti il bacino.
A quel punto perdo ogni remora e mi lancio a capofitto. Anche perch&egrave quella fighetta era davvero meravigliosa. Le dò un paio di lappate aprendola letteralmente in due e provocandole una contorsione del bacino. A quel punto mi infilo con le mani sotto l’accappatoio e le afferro con i palmi le tette stringendole i capezzoli tra indice e pollice mentre allo stesso tempo affondo la lingua completamente nella fighetta. Il tremore risultante era l’indice di un orgasmo incipiente.
Quindi rallento e mi metto a leccarla con più delicatezza, lascio i capezzoli e con le dita inizio a girare intorno all’areola.
Con la bocca alterno delicate passate di lingua a più energici succhiotti con le labbra. Con le dita ogni tanto lascio la zona del seno e scendo verso le ascelle e poi giù sui fianchi facendole appena sentire le unghie.
Piano piano con la bocca le apro le grandi labbra sempre di più fino ad affondare completamente dentro e ricomincio a scoparla un pò con la lingua. Era bagnata all’inverosimile. Piano piano mi faccio strada e salgo fino al clitoride.Comincio a picchiettarlo con la lingua e poi a leccarlo e poi a succhiarlo. Lo faccio diventare duro come il marmo e quini inizio a succhiarlo con determinazione. Nel frattempo le mie dita avevano afferrato nuovamente i capezzoli e questa volta li tiravano.
“cazzooo … cazzooo …. cazzoooo….” le sento sussurrare non sapendo se fosse un’invocazione o solo uno sfogo.
Mentre con le mani le massaggiavo con forza le tette finendo ad ogni passaggio con un’energica tirata al capezzolo le stavo letteralmente spompinando il clitoride.
l’invocazione “Cazzo… Cazzo… Cazzo….” non accennava a terminare ma anzi la voce si faceva sempre più forte.
Io mi lascio un pò impietosire da questa invocazione e scendo giù con una mano e le infilo due dita dentro mentre continuavo a lavorarmi il clitoride con la bocca.
Lei comincia a tremare ancora di più e mi spinge il bacino contro infilandomi letteralmente il clitoride in bocca.
Io me lo godo tutto e appena mi accorgo che il tremore &egrave al punto giusto mi stacco e la giro come un fuscello posizionandola in ginocchio a gambe oscenamente larghe con la testa spiaccicata in basso tra il cuscino e lo schienale del divano.
Le do due fortissimi schiaffi sulle chiappe e, anche se non ce n’era bisogno visto l’enorme quantità di umori che erano scesi, le faccio un grosso sputo direttamente sul buchino.
“No ti prego no… li no….” si affretta a dire.
“Non mi sembra che sei nella posizione di scegliere!” le dico con tono che non ammetteva repliche. Per tutta risposta lei inarca la schiena aprendomi ancora di più culetto e figa.
Io allora le infilo con calma e decisione il pollice nel buchino e contemporaneamnte comincio a schiaffeggiarle il clitoride da sotto con l’altra mano.
Avrò contato cinque schiaffi e tre pompate con il dito prima di assistere ad un orgasmo colossale come avevo visto solo poche volte.
Avevo la mano con cui le stavo schiaffeggiando il clitoride letteralmente grondande di umori. Quindi lascio finire le scariche mentre con il dito continuo a fare un rilassante massaggio all’esterno del buchino e poi le porgo la mano sulle labbra e aspetto pazientemente che se la ripulisca tutta leccandola.
Avevo appena scoperto una cognatina dalle potenzialità infinite.
“Cazzo… cazzo … cazzo… ma che bravo cognatino che ho” mi fa lei appena finito di ripulirsi la mano. “Ci avevo visto proprio bene, anzi mi sa che sei meglio di quello che mi aspettavo. Credo proprio che mi insegnerai un sacco di cose”.
“Grazie” le rispondo. “Anche tu sei una rivelazione per me. Ma adesso la vogliamo depilare o no?”
“Certo, anche se mi sarei aspettata un trattamento rilassante più completo”
“Non avere fretta. E poi sono io che decido!”
“Agli ordini cognatino”
E con fare molto civettuolo si gira rimettendosi a gambe aperte e con il tacco 12 piantato dentro la mia clavicola.
A quella pressione il mio cazzo stava letteralmente esplodendo. La stronzetta aveva perfettamente capito come provocarmi. E io la lasciavo fare con piacere.
Per tutto il tempo della depilazione mi era toccato lottare con il suo indice sinistro che continuava a massaggiarsi il clitoride, mi era toccato assistere allo spettacolo della sua mano destra che si torturava la tetta e sopportare i due tacchi che continuavano a muoversi tra la mia clavicola e i pettorali.
Non so come avevo fatto a rimanere concentrato ma alla fine le avevo fatto proprio un bel lavoro. Una brasiliana stretta stretta che rendeva la sua fighetta ancora più arrapante di prima. Ma considerando il suo fisico minuto già immaginavo quanto sarebbe stata eccitante quando l’avrei depilata completamente.
“Dai voglio vedere” mi fa.
Allora le prendo lo specchio e glielo metto davanti. Per tutta risposta si infila un dito dentro e comincia a massaggiarsi.
“Ummmmm davvero un lavoro notevole. Adesso via lo specchio”
Mi sposta la mano che teneva lo specchio e senza quasi aspettare che lo appoggiassi mi afferra per i capelli e mi sbatte la bocca sulla sua figa di nuovo in calore.
“Fammi capire la differenza adesso” dice tirandomi i capelli e spingendo i tacchi a fondo nella pelle.
Per tutta risposta le afferro con forza i polsi costringendola a lasciare la presa sui miei capelli e mi allungo su di lei portandole le mani sopra la testa e appoggiandole con forza il mio cazzo ancora rinchiuso nel costume sulla sua fighetta. Cos’ facendo l’avevo costretta a ripiegare le sue ginocchia quasi sulle spalle aprendo completamente il suo fiorellino alla mia visita.
Si aspettava un profondo bacio in bocca visto che il mio viso era sul suo e mi guardava con tono di sfida.
Invece mi sposto di lato e comincio a torturarle l’orecchio costringendola a girare la testa di fianco. Quindi mentre le tengo le mani ben salde sopra la testa, con il cazzo continuo a tenerle la fighetta puntata e con la lingua le scopo l’orecchio.
“Ahhhh ahhhh… ti prego… ahhh ahhh ahhhhh… non resisto” mi supplica mentre cerca di divincolarsi. Evidentemente la lingua nell’orecchio la stava proprio mandando fuori di testa. Non avevo alcuna voglia di fermarmi e quindi inizio a baciarla e a scavarla con ancora maggiore foga.
Per tutta risposta lei comincia a sfregarmi la patatina sul pacco stritolandomi quasi con le gambe intorno alla schiena.
Si sfregava e tremava mentre la mia lingua era un vortice nel suo orecchio.
La situazione per me era molto critica perch&egrave quello strofinio sul cazzo rischiava di farmi venire nel costume cosa che non volevo proprio.
Quindi decido di staccarmi e, visto che il mio costume era ormai fradicio, decido di sfilarmi il laccetto e usarlo per legarle i polsi allo schienale del divano.
Lo faccio tra le sue proteste relative al fatto che stava quasi per venire ed ero uno stronzo che mi ero fermato proprio sul più bello non dicendo invece nulla sul fatto che la stavo legando per bene.
La lascio sfogare e mi rilancio di nuovo sulla fighetta appena depilata con la mia bocca. Quindi comincio a leccarla con foga facendo passare la lingua sulla parte appena depilata e poi entrando dentro nella fessura. Poi le prendo le gambe sotto le ginocchia e le spingo molto indietro appoggiandole alle spalle e facendole venire su, in una posizione comoda, anche il buchino. Quindi comincio a torturarla partendo proprio dalla rosetta e arrivando fino al clitoride che mi attardo a deliziare con dei piccoli morsetti tra labbro e denti. Lei si dimena e contorce e continua a spingere la sua fighetta verso la mia bocca per non perdersi nemmeno un centimetro di lingua. La comincio a scopare con forza con la lingua mentre con due dita inizio a spingere sul buchino. Non c’era bisogno di lubrificarlo da quanto liquido veniva giù dalla sua fighetta.
Senza quasi accorgermene le dita entrano nel suo buchino fino in fondo accompagnate da suoi gemiti di piacere ormai ad alto volume. Se fosse tornato qualcuno avremmo avuto bei problemi a spiegare cosa stavamo facendo.
Mentre la mia lingua continuava a divertirsi con la sua patatina e le due dita stavano ormai aprendole il sederino a dovere, con l’altra mano inizio a scoparle la bocca facendomi succhiare le dita e massaggiandole il palato
Stava godendo come una porcellina e non faceva niente per nasconderlo.
Nonostante mi fossi ripromesso tra me e me di non scoparmela, mi stava facendo venire una voglia irrefrenabile. Tanto di ghiaccio all’apparenza tanto lussuriosa nella sostanza. Che bella scoperta che avevo fatto.
Nel frattempo il mio cazzo svettava imperioso dal mio costume che stava piano piano scivolando via senza il laccetto. Lei se ne accorge e mi lancia uno sguardo ancora più lussurioso se possibile. “MBoghio memere che effezzo fa gli soppra” mi mugola senza smettere di succhiarsi il mio pollice.
Io allora mi alzo e sfilando le dita dal suo buchino le tiro il bacino verso di me che ero in ginocchio facendole stiracchiare bene le braccia legate. Quindi sempre con i suoi tacchi piantati sulle mie spalle comincio a farle scorrere il mio cazzo tra le grandi labbra. Per me era una delizia farmelo massaggiare anche da quel pelo ben corto che le avevo fatto oltre che dalle sue grandi labbra ben bagnate.
Il massaggio non dura a lungo. Con un abile mossa del bacino si inarca e me lo cattura dentro la figa. Avrei voluto tirarlo fuori per farla soffrire ma proprio non ci riuscivo. Quella fighetta stretta e calda era sopraffina. Non riesco a trattenermi e comincio a pomparla con foga tra i suoi gemiti sempre più forti. Più lei gridava e più io mi eccitavo all’idea di quello che stavamo rischiando.
Il mio cazzo la stava letteralmente impalando da quanto era diventato duro e da quanto violentemente la fotteva.
Senza quasi rendermene conto le arriva un orgasmo fenomenale. La sua patatina già stretta mi quasi stritola il cazzo e contemporaneamente il suo bacino inizia a tremare. Per me &egrave un attimo. Il mio fiotto caldo la riempie completamente insieme alle ultime spinte violente.
Io la fisso negli occhi soddisfatti mentre il mio cazzo era ancora dentro ben duro e le dico “non pensare che sia finita qui”.
Lei mi guarda e sorride.
Tiro fuori il mio cazzo e con la mano raccolgo il misto di sperma e umori che le colavano dalla fighetta. Glieli faccio vedere e lei per tutta risposta si lecca le labbra.
Mentre lei si leccava con avidità la mia mano il mio cazzo era di nuovo duro come l’acciaio.
Finita l’opera di ripulitura la lascio abbandonata sul divano sempre con le mani legate e vado a frugare in camera mia. Ritorno con in mano il vibratore che uso con mia moglie e glielo poggio vicino.
Lei se lo guarda con occhi sgranati poi si gira verso di me con gli occhi diventati due fessure e mi sussura “Che bastardo che sei”.
“Finiamo il lavoro?” le rispondo io.
“Cosa aspetti?”mi risponde.
Io mi rimetto in ginocchio e riposiziono i suoi tacchi sulle mie spalle.
Le tocco per bene la fighetta per assicurarmi che fosse meno nervosa e in effetti sembrava stare meglio. Quindi le spalmo la schiuma e inizio a depilarla definitivamente.
Mi sembrava particolarmente apprezzare la situazione perch&egrave ad occhi chiusi accompagnava con un sospiro di piacere il rasoio che si allontanava dalla sua pelle.
A lavoro finito tolgo gli ultimi rimasugli di schiuma e la faccio di nuovo specchiare.
“Grazie cognatino. Mi hai fatto proprio un bel lavoro. Ma credo ti rimanga ancora qualcosa da fare. Vero?” mi dice.
Io senza farla finire comincio di nuovo a lecargliela. Era veramente piacevole così perfettamente depilata.
La lecco per una decina di minuti tra i suoi sospiri di piacere, godendomela come un dessert.
Quando il mio cazzo non ce la faceva ormai più a resistere così messo da parte mi alzo in piedi. Resto in piedi fermo davanti a lei abbastanza tempo per darle il modo di rimirarselo per bene, poi la alzo di peso e la metto alla pecorina sul divano.
Non le do nemmeno il tempo di assestarsi che le penetro con un colpo secco.
“Wow! così mi piaci!” mi fa. Musica per le mie orecchie.
Comincio a pomplarla lentamente ma fino in fondo godendomi quello spettacolo della fighetta depilata vista da dietro.
Quando me la ero scopata a sufficienza tiro fuori il mio cazzo e prendo il vibratore. Glielo appoggio appena all’entrata. Era solo un diversivo.
Le do un paio di sputi sul buchino e ci appoggio il mio cazzo sopra.
“No ti prego non l’ho mai aaaaaa aaaaahhhhhaaaaahhhhh che me… ra… vi… glia” mi fa sillabando tra una spinta e l’altra.
Se la sua fighetta era deliziosa il suo culetto era un incanto.
Me lo scopo con tutta la calma del mondo godendomene ogni centrimetro. Poi finalmente faccio entrare il vibratore nella sua fighetta e lo accendo.
Il massaggio sul mio cazzo era poderoso. Lei comincia ad ansimare a a muoversi.
Io le blocco il bacino e comincio a pomparla come si deve.
Il mio cazzo le stava letteralmente sfondando il culo ma lei era un godimento
puro. Continuo a pomparla così per un quarto d’ora fino a che tutti e due veniamo in un orgasmo liberatorio.
Io le crollo addosso esausto. “Bravo cognatino. Mi fa” dopo che il respiro era ridiventato normale. “Ma non pensare tu che sia finita qui. E mi raccomando stasera cerca di origliare”. Io non capisco bene cosa voleva dire ma lascio stare.

La sera mentre eravamo tutti a cena insieme io ero un pò imbarazzato. Ero con mia moglie e suo marito. E quando guardavo negli occhi mia cognata non potevo fare a meno di scorgere la strana luce che vi brillava e non potevo fare a meno di ripensare a quanto ci eravamo divertiti quella mattina.
Piano piano cerco di scacciare quei pensieri e la cena fila liscia tra un bicchiere e una risata.
Finalmente andiamo a dormire. Mia moglie fortunatamente crolla in fretta. Io non riuscivo a prendere sonno. Dopo un pò vengo attirato dai rumori provenienti dalla stanza di mia cognata. Visto che mia moglie dormiva mi avvicino con l’orecchio al muro.
“cazzo… dai con quella lingua… ecco bravo… ma non così… che coglione che sei…. ecco… bravo… ti devo sempre dire tutto…. lecca più a fondo… ahhh ecco ahhh siii daii…cazzo non ti fermare….Uffaaa…. dai scopami e cerca di farlo bene”
Io non credevo alle mie orecchie. Non avrei mai pensato che mia cognata potesse trattare così il marito. A vederli erano tutti dolci e gentili e innamorati.
Devo dire però che la situazione era enormemente eccitante.
Appoggio di nuovo l’orecchio. “uffa ma possibile che te lo devo sempre prendere in mano per fartelo venire duro… dai adesso scopami da dietro….eddaaiii forza…. mettici un pò d’impegno…. che palle…. sei già venuto… ma scopi proprio come un coniglio. Cazzo… mi tocca venire con le dita… ma no… levati… faccio da me che &egrave meglio… aaaahhhh ahhhh ahhhh ahhhhhhhhh. E comunque… so io quello che dobbiamo fare. Ti ci vuole un istruttore…. E non provare a dire di no…. Basta ho deciso. Se non ti sta bene quella &egrave la porta”
Io ero con la bocca letteralmente spalancata.
Avevo la cognata migliore del mondo!
Torno a letto sveglio mia moglie e me la scopo alla grande.

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