Notte insonne
Notte insonne.
Il tempo necessario per dimenticarla è diventato un desiderio di rivederla amplificato.
L’inutile tentativo di cancellare i ricordi.
Mi trovo qui in questo letto, con la persona sbagliata al mio fianco a pensare a domani.
Quaranta giorni per dimenticarti’giorni sofferti, cambiamenti d’umore improvvisi, viaggi distanti per creare un vuoto incolmabile.
Ho sperato che la distanza potesse aiutarmi nel dimenticare il nostro sbaglio e invece mi ritrovo ancora più appassionato e pieno di te.
Domani ti rivedo nel nostro talamo nascosto da tutto e tutti.
Il pensiero corre su come vorrei vestirti’averti.
Percorro la sottile linea dell’erotismo e facilmente sconfino in quello del porno.
I miei pensieri corrono sulla tua pelle come le mani e prevaricano il desiderio legittimo dell’attesa.
Mi ritrovo a pensare al tuo corpo: cerco di ricordare tutti i suoi lineamenti, il tuo modo di spogliarti, le movenze al contatto della mia pelle, i sospiri, i gemiti lanciati al vento nel momento dell’estasi.
Minuti interminabili scandiscono la mia notte: cerco di allontanare il mio desiderio di averti cercando un sonno ristoratore, ma inevitabilmente i miei pensieri tornano sul tuo corpo.
Immagino domani.
Tu vestita con una gonna per farmi piacere.
Sotto poco o niente e quel poco, infinitamente erotico.
Perizoma nero che ami o qualcosa di trasgressivo per sorprendermi?
Chissà se anche tu sei sveglia nel letto a pensare a noi domani.
Torno al tuo corpo e penso ai tuoi seni: così morbidi, teneri’penso ai tuoi capezzoli e a quante volte le mie labbra vi hanno giocato; a quante volte ti ho fatta sobbalzare stringendoli tra i miei denti per poi leccarli con dolcezza come a guarire una ferita mai risanata.
Chissà se in questi quaranta giorni hai sofferto come me: queste feste di gioia, per me sono state terribilmente frustranti.
Eccomi di nuovo sul tuo corpo: vedo le mie mani accarezzare le cosce e salire.
I peli marroni a difesa del tuo inguine ogni volta mi ricordano quale sia il tuo colore naturale, poi il calore della tua figa mi esplode in bocca, le polpose labbra si allargano per ricevere la mia lingua e gli umori lascivamente mi sbattono contro.
Ho provato a dimenticare il tuo viso e invece, mi ritrovo a sentire come se tu fossi qui in questo momento le tue labbra strette sul mio cazzo.
La passione dei tuoi movimenti, la maestria del tuo tocco, i fermi e le ripartente improvvise, le tue mani che graffiano la schiena, lo sguardo impudico che mi trafigge mentre mi senti esplodere in te.
Una gatta’uno splendido felino.
Ho cercato di dimenticarti’ho tentato.
Giochi proibiti nella mia notte insonne.
Torno ai nostri corpi uniti, percorro con eccitazione il momento della penetrazione, la carne bollente che si unisce, i tuoi muscoli vaginali che mi stringono, le mie spinte poderose a lenire i miei sensi di colpa, i nostri baci, le nostre promesse che non potranno mai essere esaudite.
Affondo il mio desiderio nel tuo corpo per quel poco tempo che posso, scarico tutta la mia rabbia per questo rapporto fuori dalle regole, una ‘violenza sessuale’ consumata col tuo benestare.
Quante volte abbiamo provato a lasciarci e quante volte ci siamo sentiti più uniti nel rincontrarci.
Come sempre mi dai tutto di te, aspetti che io consumi le mie energie per poi sopraffarmi e prendermi come ti piace.
Stanco e esausto, steso in quel letto disfatto, le tue mani cercano i miei punti più delicati, la tua bocca segue il mio corpo e di nuovo s’impossessa del mio cazzo per riportarlo a una vita nuova e come sempre quando la linfa vitale torna in me, tu mi vieni sopra e cominci a fare una smorza candela incredibile.
I movimenti flessuosi e decisi mi inebriano, mi lascio trasportare dal tuo desiderio e inerte ti guardo mentre stravolta chiudi gli occhi e cominci a cavalcarmi come una giumenta impazzita.
In quel momento percepisco di essere un oggetto tra le tue mani e mi rendo conto di quanto sono fortunato.
Quando il tuo viso si trasforma avvicinandosi al godimento, mi rendo conto di quanto sei bella: le piccole rughe che si creano attorno agli occhi chiusi, sono l’unico segno del tempo che passa indelebile.
I tuoi ritmi sortiscono l’effetto desiderato, libera da ogni vincolo emetti il tuo ruggito di leonessa, felice e vincente e, io per l’ennesima volta libero il mio sperma dentro il tuo corpo ansimante.
Le dita tra i capelli in una carezza struggente, baci leggeri, giochi maliziosi nell’attesa di un divenire.
Le forze che piano tornano, il tempo che velocemente fugge.
Carezze languide, frasi sorridenti, momento di estasi totale.
Mi alzo e vado in bagno, chiudo la porta e lenisco il mio desiderio di lei, è troppo la voglia d’averla, non riesco a dormire e domani è ancora troppo lontano.
Mi perdo nei miei pensieri e violentemente vengo pensando al nostro incontro.
Torno a letto più rilassato, i pensieri di quello che sarà domani mi accompagnano nel mio sonno e l’alba mi trova ancora addormentato,
Mi risveglio e finalmente sorrido al pensiero delle poche ore che mi dividono per trasformare il mio amore virtuale della notte passata, in un amore vero’
scrivetemi per dirmi le vostre sensazioni
fantasypervoi@libero.it
Grazie mille, Rebis, sono felice che ti stia piacendo. La scrittura è una cosa che mi permette di staccare un…
Racconto pazzesco..vero o di fantasia? Di dove sei?
Wow, stupenda..dov’è ambientato? Se ti andasse di approfondire grossgiulio@yahoo.com
Ciao! È un po' che seguo i tuoi racconti. Ho seguito anche la serie precedente. Ho spesso ammirato la tua…
grazie! puoi guardare il mio blog se vuoi leggere altro