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Racconti Erotici Etero

*OSSESSIONE**

By 14 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Non vado con altre donne, non le guardo neppure; perché dovrei, quando ho la fortuna di dividere il letto con te che sei la mia ossessione amorosa.
L’unico corpo che desidero sempre e comunque &egrave il tuo.
Ma da qualche tempo non ti ‘sento’ più, quando facciamo l’amore; ed io mi ostino a penetrarti, infaticabile, ma più ti entro dentro, più tu ti allontani.
Anche oggi, prima di andare al lavoro, nonostante il caldo cominci a farsi sentire, quando ti ho vista sdraiata sul letto seminuda, l’ombra scura del pube attraverso gli slip trasparenti, non ho resistito e ti sono venuto addosso, senza spogliarmi; ti ho usato violenza, strappandoti la biancheria, facendoti male; non hai protestato, hai allargato le gambe, preparandoti a godere, guardando con distacco il mio viso stravolto come fossi un cameriere che sta per servirti un piatto particolarmente gustoso.

Perché la tua fica &egrave una bocca insaziabile’un altro colpo di reni e mi perdo dentro di te, nel piacere che mi scaraventa lontano, in un buco nero da cui riemergo con fatica.
Ti cado addosso, svuotato, mentre un filo di bava cola dall’angolo della mia bocca sulla tua spalla setosa e abbronzata.
Ho sentito bene: hai mormorato -Paolo- nel momento dell’orgasmo e questo non &egrave il mio nome.
Inutile farti domande, mentiresti; oppure, e non riesco nemmeno a pensarci, potresti lasciarmi. No, tutto &egrave preferibile a questa eventualità, anche tacere’
In silenzio mi alzo e vado in bagno; ripasso davanti alla camera, guardo attraverso la porta socchiusa, tu sei ancora sdraiata con le cosce aperte, ma una mano gioca distrattamente con i riccioli acciaccati del pube.

Non so quale impulso mi spinga ad arrivare fino all’ingresso, fingere di uscire, e ritornare, scalzo, indietro.
Mi avvicino lentamente alla camera, sento che non dovrei farlo, ma devo vedere’
Sei ancora sdraiata sul letto, ora hai gli occhi chiusi.
Con la mano stai accarezzando il sesso bagnatodel mio seme, poi ti infili due dita dentro e mormorando-Paolo- le porti alla bocca.
Oh, l’espressione oscena del tuo viso: la bocca aperta, la lingua che lecca voracemente le dita, la pelle arrossata e quegli occhi ostinatamente chiusi, a immaginare un volto che non &egrave il mio.
Ora ti accarezzi con violenza, ti penetri con accanimento, mentre alzi le cosce e con l’altra mano forzi il buchetto :
-Scopami , Paolo, dammelo tutto, dietro sì, so quanto ti piace, amore mio, sto per venire, riempimi, voglio te’solo te’- mormori, trasognata.
E intanto i tuoi fianchi si muovono sempre più veloci, presa dal piacere delle tue stesse dita, immaginando che siano il cazzo di un altro, non il mio, non il mio’

Stai per godere, la tua bocca si contorce, inarchi le reni e gridando il suo nome resti per un attimo sospesa, con gli occhi sbarrati e vuoti, per poi ricadere sul letto, abbandonata.
Poi finalmente mi metti a fuoco, fermo sulla porta, mentre le tue dita sono ancora dentro di te -Come mai qui?- mi chiedi ‘ pensavi nascondessi qualcuno nell’armadio? scommetto che ti sei eccitato a vedere mentre mi scopavo da sola, vero? sei un tale porco oltre che un vigliacco’-
Non rispondo alla tua provocazione, ora non c’&egrave più nessun Paolo, esiste solo questa voglia insensata di te, di entrare nel tuo corpo che ormai stringo d’assedio da troppo tempo, a cancellare con il mio il seme sognato dell’altro’

Mi spoglio in un attimo e guardo il sesso, gonfio e teso; poi ti peso addosso: stanchezza e disperazione; tu sei eccitata di nuovo, questa volta perché sai che ti ho sentita gemere invocando ‘lui’ e questo ti intriga.
Entro in te e un mare caldo e vischioso mi sommerge;
-Lo volevi tutto, eccolo, in fondo di un uomo tu vuoi solo questo, non ne hai mai abbastanza,vero? –
-Sì, sono una puttana, sì, mi scopo un altro, ma sto con te, perché nessuno mi fa l’amore come te, perché’-
L’urlo del tuo orgasmo mi percuote i timpani, ma io continuo a spingere, colpi su colpi e allora tu , in un soffio.
-Mettimelo tra le tette, voglio vederti venire, ti prego’-

Ubbidisco e mi metto a cavalcioni del tuo splendido seno dai capezzoli scuri come fragole brune; gemendo, mi comprimi il sesso turgido e violaceo tra le tette abbondanti e sode, alzi la testa , fino ad arrivare a leccarlo.
Poi apri le labbra in attesa e io esplodo, inondandoti di seme il collo e la bocca.
Ingoi e lecchi tutto, fino all’ultima goccia poi mi ripulisci con la lingua il cazzo ancora rigido, mentre i tuoi occhi hanno una strana espressione, ingorda e divertita; sono in tuo potere e lo sai.
Allora una rabbia incontrollata mi sale dentro:
– Possibile che questa troia possa fare di me quello che vuole? possibile?-

Ti volto, uncinandoti i fianchi con le mani e, senza preliminari, cerco di farmi strada nel tuo buchetto; incontro resistenza, ma penso a quanto desiderassi essere presa lì da quell’altro e con un colpo solo ti penetro tutta.
Cerchi di sfuggirmi con uno scarto, ma non ti lamenti, poi i tuoi muscoli si rilassano,
avvolgendomi stretto, come se volessi risucchiarmi anche l’anima.
-Si, dammelo fino in fondo, fammi male, Paolo’-
Ora il tuo gioco &egrave perverso, sai di eccitarmi ancora di più facendo il nome del tuo amante.
Sferro colpi violenti e affannosi nelle tue viscere, stringendoti i fianchi con tanta forza da coprirli di lividi.
E intanto tu con le dita ti dai piacere, pensando all’altro, ne sono sicuro.
A quest’idea non riesco più a trattenermi e vengo nel buio del tuo corpo in densi schizzi di sperma, che mi escono fuori quasi con dolore.
Resto sdraiato sopra di te e:
-Troia- ti alito sul collo’
Tu sorridi , passando lentamente sulle labbra la lingua da gatta: ora sei uno splendido felino
bruno soddisfatto dell’abbondante razione di panna appena ricevuta.

So che appena uscirò di casa andrai con con il tuo amante e mi viene da piangere, perché ho la certezza che anche se ti possedessi mille e mille volte, tu non sarà mai più mia’ ma lo sei mai stata veramente?
Ti guardo con rancore, vorrei riuscire a scacciarti dal mio letto, per sempre.
Ma non comando io, comanda ‘lui’, che trova riposo solamente nel tuo oscuro, morbido ventre affamato’


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