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Racconti Erotici Etero

Paola e la cassetta per Marcella

By 1 Agosto 2023No Comments

Chiesi a Roberto una cassetta porno da guardare con la mia amica Marcella.
Avevo troppa vergogna ad andare in edicola a prenderla, così ci mandai Roberto.
Era estate e chiesi a Roberto di portarmela prima possibile dato che volevo fare la serata con Marcella nel fine settimana.
Roberto arrivò di pomeriggio, con l’oggetto.
“Allora? È tosta?”gli chiesi.
L’edicolante mi ha assicurato che …” e face un gesto eloquente
“non l’hai visionata?”
“No, non avevo ne voglia, ne tempo”.
“Aspetta allora, stai qui con me che vediamo come è.”
“Ma dai. Ti rovini la sorpresa.”
“Sai che sorpresa se non si vede niente”.
Feci mettere Roberto sul divano e misi il nastro nel Videoregistratore.
Era tutto un infilare cazzi in culo, in figa e in bocca, spesso anche 2 contemporaneamente, davanti dietro, ammucchiate. Non avevo lai visto una tale mucchio di esagerazioni, ma la cosa mi piaceva e mi eccitava.
Anche Roberto di stava eccitando, ma il suo guardo era fisso nella scollatura del mio camicione, gli piaceva sbirciare il mio seno.
“Guarda il video, non me.“ gli dissi per togliermi dall’imbarazzo cercando di chiudere il camicione, ma la mancanza dei bottoni rendeva inutile l’operazione.
E mentre io mi occupavo di coprirmi sopra lui allungava una mano sotto il camicione cominciando a lisciarmi una coscia.
Dopo un paio di volte smisi di ritrarmi e lo lasciai fare, e quando arrivò contro le mutandine lasciai perder anche la scollatura.
“Allora ti piace essere toccata” mi sdisse.
Non risposi, lo guardai a basta.
Sul divano si mise più vicino a me, e allungò una mano nella scollatura, cominciando ad accarezzare la coppa del reggiseno.
Mi stava eccitando, se ne era accorto, e le sue mani divennero insistenti.
Mi lasciai stendere sul divano e sollevare il camicione, mostrandogli le gambe nude.
Non badavo più al film, ma ormai a solo a lui che si stava spogliando di fronte a me.
Quando lo vidi con l’uccello in tiro gli dissi: “Adesso mettimelo dentro” stando davanti a lui a gambe divaricate.
Mi sfilò le mutande, io mi sfilai il camicione, rimanendo solo con il reggiseno, chiusi gli occhi e attesi.
Arrivò in fondo in un attimo, e poi non si fece pregare a prendere un bel ritmo.
Durò molto più di me, e dopo essere venuto, non soddisfatto mi fece girare, ed entrò da dietro.
Mi sentivo posseduta da lui, incapace di reagire.
Gli lasciavo fare qualsiasi cosa, lo lasciai entrare anche nel culo inviolato, dove scaricò quello che non ci stava più nella figa.

La serata con Marcella saltò a favore di una con Roberto.

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