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Racconti Erotici Etero

Paola l’impiegata

By 21 Marzo 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e Paola ci incontravamo quasi tutte le mattine, prendevamo infatti lo stesso autobus per andare a lavorare, la maggior parte delle volte era molto affollato e a parte qualche timido sorriso o qualche parolina del tipo “Mi scusi mi fa passare devo scendere” non ci eravamo mai rivolti la parola. Avevo notato che era una bella donna una di quelle che non passano certo inosservate. Alta circa 165 cm aveva però un gran bel culo (ed io amo i culi ) e la sua 3 abbondante di seno non passava certo inosservata.
Una mattina in piedi in autobus capitai proprio dietro di lei e potendo vedere meglio e con più attenzione quel bel sedere incominciò a diventarmi duro, lei indossava una minigonna stretta che lo metteva ancora più in risalto ed una camicetta bianca. Ormai era primavera inoltrata e faceva davvero caldo. All’improvviso l’autobus frenò ed involontariamente per non cadere finì proprio addosso a lei reggendomi ad uno dei sostegni.
“Mi scusi ma stavo per cadere” le dissi
“Si figuri. L’importante &egrave che non ci siamo fatti male” mi rispose con un sorriso malizioso…
L’autobus continuò a camminare lentamente a causa del traffico e più passava il tempo più si faceva largo in me un’idea forse pazzesca ma dettata dal desiderio che cresceva di possedere quella donna. Così come se fossi in una sorta di trance cominciai ad accarezzarle una coscia, non aveva messo le calze e la sua pelle era liscia e morbida.Continuavo con la mano ad andare su e giù mentre lei forse perch&egrave sorpresa sembrava non reagire, quando però vidi apparire sul suo volto un sorriso che tradiva il suo piacere nell’essere toccata… decisi di farmi ancora più intraprendente e con la mano lentamente cominciai ad andare verso l’interno coscia, aveva una pelle liscia, arrivai piano piano proprio dove volevo, cominciai a toccare le sue mutandine, vedendo che non si spostava decisi di osare ed entrai dentro..cominciando ad accarezzare la sua figa che era calda ed umida, con il dito medio la penetrai dolcemente. sentì il suo respiro aumentare e nell’orecchio le dissi “Ti piace vero?”
Finalmente mi rispose ” Ma sei impazzito ci possono vedere! Ma poi chi sei?”
“Scommetto che il fatto che possano vederci &egrave la cosa che ti eccita di più..Sono uno che come te prende questo autobus tutti i giorni, nei giorni scorsi ti ho notato sei davvero sexy con la minigonna e questa tua espressione da persona perbene che secondo me nasconde un animo da troia..So leggere gli occhi delle persone e quelli non mentono i tuoi sembrano cercare emozioni, mi sbaglio?”
Non rispose subito. Sembrava sorpresa, come se avessi capito la sua vera natura…
Continuai ad accarezzare la sua figa sempre più bagnata mentre le dissi “Tra due fermate c’&egrave un alberghetto carino ti va di scendere insieme a me? Ci passiamo la mattinata. Ti voglio sto per scoppiare..”
“Ma sei scemo?! Io non scopo con gli sconosciuti”
“Mi chiamo Robert e tu? Ora non siamo più sconosciuti, mi avvicino all’uscita ti aspetto”
Tolsi la mano dalle sue mutandine non prima di averle dato un piccolo pizzico e mi allontanai da lei andando verso l’uscita…
Mi guardava e così, sorridendo le feci vedere che stavo annusando la mia mano che profumava delle sue parti intime.
Scesi dall’autobus e aspettai fiducioso.. proprio mentre si stavano chiudendo le porte e l’autobus stava per ripartire scese anche lei, forse aveva voluto pensarci fino all’ultimo momento se accettare la mia proposta.
Scese sorridendo e mi venne incontro, saltandomi addosso baciandomi finalmente :”Devo essere impazzita, sono fidanzata felicemente e vado a scopare con uno sconosciuto in un alberghetto” disse cominciando a baciarmi. La sua lingua furiosa entrò nella mia bocca e cominciò a roteare insieme alla mia. Entrammo in albergo continuando a baciarci e abbracciati. Prendemmo la chiave della stanza davanti agli occhi stupiti del portiere, che non poteva non guardarci mentre con una mano ero tornato a toccare Paola sotto la gonna e con l’altra gli davo i documenti. Avevo capito benissimo che a lei piaceva farsi guardare…
Salimmo continuando a baciarci in ascensore “Voglio venirti dentro” le dissi
Entrati in camera ci spogliammo velocemente, le tolsi camicetta e minigonna mentre lei altrettanto velocemente mi tolse la camicia e mi sbottonò i jeans calandomeli, la presi in braccio e la distesi sul letto salendole sopra, cominciai a baciarle tutto il corpo scendendo piano piano, mi soffermai sui suoi bei seni, cominciando a succhiarle i capezzoli turgidi, mi piacevano così come mi piacevano le sue belle tette…
“Continua a scendere ti prego” mi ordinò Paola
Lo feci cercando di gustarmi e di baciare ogni cm del suo corpo pieno di passione. Finalmente arrivai tra le sue gambe, la sua figa era bagnata e con la lingua cominciai a leccarle a succhiarle il clitoride
“Non ce la faccio più, scopami” mi disse
Non mi feci pregare e saltandole sopra entrai con il mio cazzo nella sua figa cominciando a stantuffare.. uno,due,tre colpi finch&egrave non le venni dentro copiosamente..raggiungemmo l’orgasmo quasi contemporaneamente rimanendo fermi per qualche minuto in quella posizione.
Ci guardammo in faccia ricominciando a baciarci in bocca.
“Se mi dai il tempo ricominciamo” le dissi
“No devo scappare diamoci appuntamento a dopodomani, non posso più restare!. Ti vorrei ancora da morire ma &egrave tardissimo! A proposito mi chiamo Paola”
“Io sempre Robert piacere” le risposi sorridendo.
Ci scambiammo il numero di telefono mentre ci rivestimmo e lasciammo la stanza..
Solo per 48 ore…
Tornato a casa mi arrivò un messaggio sul cellulare
“E’ stato bellissimo e molto divertente.
A presto Paola.” Il giorno dopo il nostro incontro in albergo non incontrai Paola sull’autobus; pensai che avesse fatto tardi e avesse preso quello successivo, in fondo non ci incontravamo proprio tutti i giorni, dopo però tre giorni che non la vedevo cominciai a preoccuparmi e cominciai a mandarle messaggi sul telefonino per sapere come stava, io le scrivevo ma lei non mi rispondeva.
Decisi di telefonarle in tardo pomeriggio, in fondo non sapevo nulla di lei, non sapevo se fosse sposata o fidanzata, e se vivesse da sola, avevamo fatto l’amore ma non ci eravamo detti altro.
Mi rispose con una voce decisa dicendomi:
“Basta non devi più telefonarmi, sono fidanzata e da poco convivo, non voglio mandare all’aria tutto per qualcosa di divertente ma senza futuro. Smettila di telefonarmi”.
Riuscii a non farle chiudere il telefono subito ma sembrava irremovibile. In quel momento trovai il modo di provocarla.. “D’accordo. Vuol dire che domani me ne andrò al cinema Garden alle 18,00 da solo, se proprio non vuoi più vedermi. E’ appena uscito il film che desideravo vedere peggio per te, finiamola qui.”
Era un modo per dirle dov’ero e vedere se davvero avrebbe resistito ad un’occasione così ghiotta per stare insieme…
Quando mi salutò il suo tono di voce era cambiato leggermente, era meno decisa, sembrava curiosa ed io cominciai a sperare…
Arrivai al cinema una decina di minuti prima che cominciasse lo spettacolo, era il primo giorno di programmazione e la sala era abbastanza piena, mi guardai intorno con attenzione ma Paola non c’era o forse non c’era ancora o forse non ci sarebbe stata. C’era un pubblico di ogni età, scelsi con cura il posto dove sedere non troppo dietro e non troppo avanti, mi sistemai vicino ad uno dei bagni e cominciai a sperare che lei arrivasse davvero.
Il film cominciò e proprio quando stavo perdendo le speranze me la vidi passare davanti per sedersi accanto a me in un posto che fortunatamente era rimasto libero.
“Aspettavi me ?” mi disse sorridendo, indossava un tailleur blu con una camicia bianca ed una gonna lunga fino al ginocchio con un ampio spacco laterale abbastanza alto che scopriva la coscia destra.
Si accomdò e dopo un sorriso reciproco cominciammo a baciarci furiosamente come due sedicenni al primo appuntamento che non riescono a controllare i loro ormoni e che al cinema fanno tutto fuorch&egrave guardare il film. Cominciai con la mano a sbottonarle la camicetta accarezzandole una tetta, mi piaceva tenerla in mano, era bella soda ed il suo capezzolo diventò subito turgido poi scesi con la mano piano piano lungo il suo corpo e entrai nella sua gonna proprio usando quel fantastico spacco, le accarezzai la coscia, e con delicatezza arrivai ad accarezzare le sue mutandine mentre le nostre lingue si aggrovigliavano sempre più nelle nostre bocche. Con la mano cominciò anche lei ad accarezzare il mio cazzo duro e a sbottonarmi con dolcezza il mio jeans finch&egrave non prese il mio cazzo duro in mano per un dolcissimo massaggio. Con due dita stavo piano pano stimolando la sua figa sempre più umida e stavo per penetrarla con quelle
“Quanto ti desidero!” le dissi ma fu lei a sorprendermi perch&egrave improvvisamente si tolse da quella posizione per inginocchiarsi davanti a me e tirare tutto il mio cazzo fuori dai jeans. Cominciò a baciarlo e a leccarlo per poi infilarselo tutto in bocca e cominciare a spompinarlo.
Le persone sedute davanti ed accanto a noi avevano cominciato a guardarci e forse era proprio quello che la eccitava di più.
Le tenevo i capelli fermi mentre mi godevo quel superbo pompino ed ammiravo il suo volto sempre più soddisfatto ed i suoi occhi sempre più felici ed affamati. Andammo avanti per dei minuti, era fantastica,
“Tra poco vengo” le dissi mi fece cenno con il capo che non c’era problema e quando scoppiai le versai in bocca tanto sperma che alcune gocce le fuoriuscirono lateralmente dalle sue labbra. Ingoiò tutto senza problema e leccando pulì il mio cazzo perfettamente prima di rimettermelo nei pantaloni. Era stato bellissimo. Finito il lavoro si alzò per andare nel bagno a pulirsi la bocca.
Quando tornò aveva un’espressione incredibilmente felice e soddisfatta, continuammo a guardare il film abbracciati e sempre coccolandoci…
“Sei davvero una fantastica donna e mi piace che tu abbia sempre voglia…” le bisbigliai in un orecchio
“Lo so. Ma &egrave colpa tua!” mi rispose.
Alla fine del film prima di uscire dal cinema cominciammo a baciarci in piedi in sala per farci vedere da tutti e la mia mano continuava ad accarezzarle il sedere in modo che tutti potessero notare quanto fosse bello…, la sua camicetta era ancora sbottonata e la cosa non passò certo inosservata agli uomini presenti in sala, alcuni ci guardavano anche perch&egrave lei rimise la mano nei miei pantaloni tornando a stringere il mio cazzo di nuovo duro come il marmo.
“Voglio entrare nel tuo sedere. Devi permettermelo” Le dissi
“Vuoi sempre di più..Vedremo” mi rispose
Uscimmo separatamente dal cinema tornandocene alle nostre vite
Quella donna era davvero fantastica ed io la desideravo sempre di più.
Non volevo altro che rivederla presto….
La sera mentre guardavo la televisione annoiato insieme alla mia compagna mi arrivò un suo messaggio..era la foto del suo sedere…la presi come se fosse un sì alla mia richiesta…

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